Incuriosito da ciò che il mittente scrive: Al Sig Filippo Rizzi Negoziante di ricami, fiori(?) e robe di moda e aggiunge: sotto il portico della morte
vi lascio il link: http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/5/18 e scrivo qui solo l'affascinante descrizione:
Dalla piazzetta antistante la chiesa di Santa Maria della Vita si sale per alcuni gradini al maestoso portico dell'antico Ospedale della Morte, chiamato anche Portico della Morte, eretto nel 1565 dall'architetto Antonio Morandi, detto il Terribilia, autore di un rifacimento dell'intero complesso.
L'Ospedale della Morte occupava l'intera porzione delimitata dal portico del Pavaglione, Via de' Foscherari, Via Marchesana e Via dei Musei (già Via della Morte), in fondo alla quale si trovava l'antica Spezieria della Morte. Era diviso in sezioni distinte: per gli uomini, per le donne e per i feriti, oltre ad avere ambienti destinati ad uffici, scuole per i medici e perfino una ghiacciaia. Era inoltre molto frequentato dagli studenti di medicina, che nell'adiacente Palazzo dell'Archiginnasio effettuavano studi anatomici sui cadaveri dei giustiziati.
L'edificio fu interessato da successivi rifacimenti e trasformazioni, fino al XIX secolo, quando venne adattato per ospitare il nuovo Museo Civico Archeologico, il cui ingresso si trova dove un tempo era la chiesa di Santa Maria della Morte. Dell'antica costruzione non rimangono che le arcate del chiostro a colonne ottagonali, e frammenti di una loggia trecentesca al primo piano. All'angolo di Via dei Musei sono ancora visibili gli stemmi in arenaria della Confraternita, oggi purtroppo illeggibili a causa del degrado della pietra.
Quasi mi passa in secondo piano il bollo e l'annullo!

Che non credevo potesse avere una pur minima importanza ma tant'è almeno la catalogazione di uno e dell'altro l'ho trovata.
Ciao Ciao
Andrea