I falsi della serie "Busta che vola"

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Antonello Cerruti
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I falsi della serie "Busta che vola"

Messaggio da Antonello Cerruti »

Un amico mi ha sollevato dei dubbi circa l'originalità di alcuni francobolli della serie ordinaria denominata "posta italiana".
Sono, cioè, quei francobolli con la lettera che vola...
Ho letto con interesse l'articolo di Luciano Cipriani
http://www.peritofilatelicocipriani.it/ ... -italiana/
(Sito web non più attivo - LB Dec 2022)
che esamina lungamente il francobollo da 70 centesimi di questa emissione.

L'ho trovato interessante ma vorrei suggerire come scoprire subito i falsi, anche senza leggere tutto l'articolo.

Nel primo rettangolino in alto a sinistra - di questo ma anche di tutti gli altri originali di qualsiasi valore facciale stampato in calcografia - la prima riga è composta dalla scritta POSTEIT.
Nei falsi, invece, la scritta ... continua con la parte sinistra della lettera A.


La foto 8 del citato articolo è chiarissima e, non avendo un'imitazione da mostrarvi, mi appoggio alle immagini dello studio di Cipriani.
Posto questa mia nota per aiutare - in estrema sintesi e senza addentrami nella differenza delle lettere, dei colori, ecc. - quanti raccolgono/specializzano questa emissione.

Purtroppo, sono uscite alcune imitazioni che copiano anche questa caratteristica...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ultima modifica di Antonello Cerruti il 3 aprile 2017, 16:46, modificato 1 volta in totale.
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Antonello Cerruti
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Re: I falsi della serie "Posta italiana"

Messaggio da Antonello Cerruti »

Tranne che nello 0,70, nei francobolli stampati in calcografia, nelle diciture superiori (quelle interrotte dal profilo della busta) dei francobolli originali sono aggiunte, mescolate fra le altre, le quattro lettere di I.P.Z.S.
Due nelle righe che compongono le diciture di sinistra e due in quelle di destra.
Sono i "segni segreti" anti falsificazione.
Purtroppo, anche i falsi contengono gli stessi "segni segreti"....


Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonello Cerruti
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Re: I falsi della serie "Posta italiana"

Messaggio da Antonello Cerruti »

I francobolli contemporanei non sono certo il mio campo di applicazione ma mi ha intrigato la possibilità di esaminare alcuni francobolli della serie "Posta Italiana" su cui si erano concentrati i giusti sospetti di un Amico membro dello Studio Peritale Romano.

Sono andato a leggere in rete le osservazioni degli specialisti del settore ma li ho trovati tutti ampiamente superati dall'abilità e dai recenti perfezionamenti dei falsari.
I miei approfondimenti continueranno e troveranno giusta sede nel prossimo libro ORIGINALI e Falsi, il quarto della serie, che pubblicherò nei prossimi mesi.

Qui anticipo alcune immagini del 3,30 euro, sempre della serie di cui al titolo di questo topic.
Spero che siano in grado di aiutare i collezionisti, anche perchè temo che sia stato raggiunto un alto grado di pericolosità e di diffusione delle imitazioni.

La prima cosa che si faceva per verificare l'originalità di questi francobolli era controllare al tatto il rilievo generato dalla stampa in calcografia.
Conseguentemente, i falsari hanno dovuto provvedere in merito.
La stampa calcografica prevede macchinari complessi e, soprattutto, la possibilità di utilizzare un incisore di grande abilità.
Ho constatato che le falsificazioni in esame evidenziano un rilievo evidente e marcato.
Non potendo ricorrere ad artisti del bulino, gli stampatori clandestini sono ricorsi - con un'astuzia delittuosa che denota un'intelligenza che andrebbe meglio utilizzata - ad uno stratagemma che non conoscevo e che mi ha lasciato basito.

La stampa avviene "in piano" ed il rilievo viene procurato da una seconda battuta a secco (indistinta) che coincide con le zone stampate.
Le immagini rilevate non consentivano però di evidenziare questo procedimento, realizzato sempre con grande precisione.

Poi, però, ho potuto scattare queste immagini (foto sotto) che mostrano come, almeno in questo caso, l'operazione mostri qualche "difetto" di registro che riesce meglio farci capire quale sia il procedimento seguito per creare il famoso rilievo che qui risulta minimamente spostato verso l'alto rispetto alle aree stampate.

Continuerò ad indagare e, nel caso, a mostrare qualche ulteriore risultato.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Ultima modifica di Antonello Cerruti il 4 aprile 2017, 11:20, modificato 1 volta in totale.
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Antonello Cerruti
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Re: I falsi della serie "Posta italiana"

Messaggio da Antonello Cerruti »

Chiarisco.
Negli originali, la stampa calcografica imprime nello stesso tempo il rilievo ed il colore.
Non potendo ripetere lo stesso processo di stampa, i falsari stampano il colore e poi, sopra tali zone colorate, un indistinto "rilievo" a secco che, quasi sempre, è impresso con grandissima precisione.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ultima modifica di Antonello Cerruti il 4 aprile 2017, 11:24, modificato 1 volta in totale.
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Ivano Abbatantuono
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Re: I falsi della serie "Posta italiana"

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

possinammazzarli :ris: :ris: :ris: :ris:
Si arriverà come per le marche da bollo a dargli una numerazione e un codice cifrato per riconoscere gli autentici a "colpo d'occhio" (rectius, di macchina) ?
staremo a vedere...
Ciao:
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
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Antonello Cerruti
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Re: I falsi della serie "Posta italiana"

Messaggio da Antonello Cerruti »

La segnalazione è già arrivata al TPC.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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giaper
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Re: I falsi della serie "Posta italiana"

Messaggio da giaper »

Con gli attuali mezzi l'apposizione di un'etichetta per certificare un pagamento è prassi del tutto obsoleta e che potrebbe essere superata se nel nostro paese ci fosse un'attitudine vera all'eliminazione di pastoie e burocrazia.
La certificazione di un pagamento può avvenire attraverso l'emissione di una one time password. Praticamente un pin univoco che si brucia nel momento stesso del controllo e non è più utilizzabile così come avviene adesso col PNR delle regie ferrovie. Il pin potrebbe essere composto da un qr code e un numero in modo che chi vuole stampa l'etichetta in proprio e la appiccica e chi non ha la stampante lo scrive a mano.
A questo punto, l'utilizzatore potrebbe comprare un pin per la spedizione via web, app su cellulare o, se proprio vuole farlo fisicamente, dal tabaccaio o in posta e scrivere questo pin o appiccicarlo in un punto della spedizione standardizzato in modo che il software apposito (OCR) lo possa leggere, verificare e "bruciare". Spedizioni senza pin, con pin illeggibile o mal posizionato andrebbero rispettivamente distrutte, tassate al destinatario, passate ad un operatore per la verifica oppure fatte passare lisce così come avviene ora con i francobolli.

Lo stesso concetto si applica a tutte le certificazioni di pagamento. I pin alfanumerici sono infiniti, la loro validità è controllata in tempo reale, nella maggior parte dei casi non è necessario stamparli e non possono essere falsificati.

Ovviamente non sono belli e non portano con se nessuna storia. Purtroppo, il valore della cultura e dell'esperienza di cui il sig. Cerruti e tanti altri di voi danno quotidiana dimostrazione su queste pagine è quotidianamente sacrificato in nome dell'efficienza e del risparmio.

Se ci sarà ancora la necessità di trasferire documenti fisici, immagino che prima o poi si arriverà ad una soluzione del genere.

Revised by Lucky Boldrini - July 2018
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Antonello Cerruti
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Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ho avuto modo di esaminare alcuni francobolli falsi del francobollo ordinario da 0,20 "la busta che vola".
Purtroppo sono imitati benissimo e rappresentano un pericolo grave per le poste e per i collezionisti, anche perchè ho saputo che vengono spacciati con facilità ed in grande quantità.
Nel prossimo testo (il quarto) su ORIGINALI e Falsi, cercherò di illustrare al meglio le piccole differenze presenti anche negli esemplari di questo valore.
Intanto, anticipo sul Forum le differenze riscontrabili nelle diciture presenti in alto a destra che si presentano più nitide e ben fatte proprio nei falsi.
Nell'immagine che segue, in alto un particolare dei falsi ed in basso degli originali.

Cordiali saluti.
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Luciano61
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Luciano61 »

Quindi il falsario ha lavorato la grafica e curato la stampa in modo migliore che non tutto l'indotto interessato da Poste Italiane.

Se un falsario fa meglio che l'originale, chi si è occupato della produzione per conto di Poste dovrebbe vergognarsi.

Era DOVERE che gli originali fossero talmente fatti bene da rendere almeno difficile, se non impossibile, una falsificazione.

Un altro esempio del pressapochismo imperante...

Ciao: Ciao:
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
Immagine

La mia mail (levate l'asterisco *): 20811maderno@gmail.*com
Skype: codice 823bbfeda3952a2c Luciano Filatelista.
ninodap
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da ninodap »

Ciao: a tutti.
Solo per dovere di informazione, tengo a precisare che nel 2015 il Perito filatelico, Prof. Nicola Luciano Cipriani, pubblicò, sia sul suo sito che nella rivista "Il francobollo incatenato" notizie approfondite del ritrovamento dei falsi, nei valori da 0,05 - 0,10 e 0,20 ...

SONO GIUNTI INASPETTATI!
Pubblicato 19 novembre 2015 | Da Nicola Luciano Cipriani
Nicola Luciano Cipriani http://www.peritofilatelicocipriani.it/
(Sito web non più attivo - LB Dec 2022)
e
Diego Carraro http://www.diegocarraro.it/
Premessa

La appena trascorsa manifestazione ITALIAFIL 2015 è stata piena di novità. Oltre al clima abbastanza movimentato (almeno da parte degli scriventi), come spesso succede, anche in questa occasione è emersa una novità: sono stati scoperti i valori da 5, 10 e 20 centesimi di Posta Italiana contraffatti. Abbiamo sempre pensato che i piccoli valori non sarebbero mai stati sotto l’attenzione dei falsari, ma evidentemente ci siamo sbagliati, forse anche loro, come Poste Italiane, devono smaltire qualche eccedenza. Tutto è nato da un foglio di non chiara origine che ha diviso i presenti in due gruppi: “si è genuino”, “no non è buono”. Ci siamo messi un po’ in disparte a confrontarci tra di noi per cercare di dipanare il mistero. La nostra chiacchierata non è stata breve, in compenso abbiamo verificato tutti gli aspetti del campione che avevamo tra le mani giungendo a mettere in risalto tanti particolari che ci hanno indirizzato verso l’ineluttabile verdetto: sono falsi. Cogliamo quindi l’occasione per divulgare le nostre considerazioni.
sono giunti inaspettati!

Figura 1 – i francobolli falsi da 5, 10 e 20 centesimi di Posta Italiana .


Nella figura 1 mostriamo queste imitazioni in fogli. Come si può vedere, l’aspetto panoramico non fa venire assolutamente alcun dubbio, tranne per quella strana sovrapposizione del codice alfanumerico sui registri di colore. Questa sovrapposizione negli originali è in genere solo parziale ma potrebbe verificarsi, anche se non facilmente.
Nelle linee generali queste imitazioni sono molto ben fatte e difficilmente si riesce a riconoscerle; hanno una fustellatura quasi perfetta, come pure la vernice interferenziale che ricopre la bustina che vola. Sono fatti talmente bene che qualcuno ha insistito convinto della loro genuinità. Ma, vediamo passo passo le caratteristiche di questi esemplari in confronto con un originale.


La carta

Testandola tra le dita, in parallelo con un foglio originale, non è difficile notare una maggiore morbidezza nell’imitazione; l’originale è più elastica e, se debolmente incurvata, torna abbastanza facilmente su se stessa, cosa che fa con maggiore difficoltà la carta dell’imitazione. Anche alla lampada di Wood la risposta è molto diversa (figura 2).
sono giunti inaspettati!

La carta dell’imitazione è sensibilmente fluorescente sul bianco, mentre l’originale è decisamente inattiva. Anche al retro le due carte presentano risposte ancora differenti, ma, in questo caso, anche l’originale mostra una debole risposta (figura 3).
sono giunti inaspettati!

La stampa

Come accennato nella parte iniziale, la stampa è fatta molto bene tanto da non destare alcuna perplessità ad una visione non attenta. Anche qualche esperto potrebbe essere ingannato. Per meglio notare le differenze di stampa, bisogna dire subito che la stampa in rotocalco fornisce un prodotto notevolmente differente da quello stampato in fotolito (offset) ed inoltre vi sono innumerevoli tipi di colori da stampa che anche loro hanno un ruolo sul prodotto finale. Non ultime la quantità di colore (nota tra i collezionisti come quantità di inchiostrazione). Nelle figure a seguire mostriamo alcuni esempi che aiutano a distinguere le imitazioni;
sono giunti inaspettati!

Figura 4 – aspetto della stampa.

nella figura 4 si nota sicuramente la delimitazione delle lettere, irregolari nell’originale, perfetta nell’imitazione. L’aspetto però che ci ha colpiti maggiormente è l’imitazione della irregolarità della distribuzione dell’inchiostro che nell’offset appare decisamente piatto e omogeneo. Tale imitazione è stata realizzata “graffiando” l’immagine con il software di grafica, naturalmente questa operazione è stata fatta su una sola immagine che poi è stata replicata 70 volte per completare il foglio. Questa operazione ha praticamente ripetuto sempre gli stessi “graffi” nella stessa posizione su tutti i francobolli di tutti i fogli e, come si può evincere dalla figura 5, il risultato a stampa è molto differente da quello originale in cui le irregolarità della distribuzione dell’inchiostro sono decisamente random.
sono giunti inaspettati!

Sui registri dei colori presenti sui bordi la “graffiatura” è stata leggermente traslata, forse per mascherarla. Nella figura 6 riportiamo il registro quadrato rosso dell’originale e delle imitazioni ad eccezione del 5 cent che è molto inchiostrato e le graffiature sono poco evidenti. Le frecce nere evidenziano graffiature uguali in posizioni leggermente differenti a denotare la traslazione dell’immagine.
sono giunti inaspettati!

La microscrittura è molto nitida e ben leggibile. Tutti i tratti sottili non sono stati graffiati, forse perché più complicato da farsi o forse perché ritenuto inutile.

Una attenzione merita anche la vernice interferenziale che nelle imitazioni assume un aspetto globulare (figura 7) contro quello decisamente piatto degli originali. Del tono del colore oro non c’è molto da dire in quanto anche negli originali si riscontrano leggere variazioni. C’è invece da aggiungere che, alla scansione, l’interferenziale delle imitazioni è più visibile, con un fondo leggermente grigino, mentre nell’originale è molto spesso invisibile o appena percettibile.
sono giunti inaspettati!

Anche le cimose delle imitazioni sono state completate con tutti gli accessori; in particolare emerge in modo evidente il carattere del codice alfanumerico stampato a piccoli quadrati come è facilmente visibile lungo i lati obliqui dei caratteri (figura 8).
sono giunti inaspettati!

Negli originali, invece, questo carattere era a coppie di piccoli pallini fino alla fine del 2014 e sostituito con un apparato laser a punti minuti. Il codice a barre (traduzione dell’alfanumerico) è ondulato nell’originale, a barre diritte e nette nelle imitazioni (figura 9).
sono giunti inaspettati!

La fustellatura

Queste imitazioni sono state fustellate molto bene, il taglio è molto sottile e l’incisione appare molto simile all’originale, ma alcune differenze ci sono. Nella figura 10 riportiamo il lato destro dei francobolli e a prima vista sembra proprio che differenze non ce ne siano; in realtà, a ben guardare, qualcosa viene fuori, non tanto lungo i lati che sembrano proprio uguali, ma nel dente d’angolo.
sono giunti inaspettati!

Nella figura 11 riproduciamo questo particolare. Nella fila alta l’angolo destro alto di ciascun valore ed in basso gli stessi con la sovrapposizione in rosso del contorno del dente dell’originale che è a sinistra.
sono giunti inaspettati!

Come si può notare, il contorno del dente delle imitazioni non ha la stessa forma di quello originale, non solo, anche tra le imitazioni si notano alcune differenze. Non si può pensare che siano stati utilizzati fustellatori differenti, si può invece pensare che questo strumento non sia di alta precisione e che ci siano differenze, anche se impercettibili, da un punto all’altro del fustellatore. Questo vuole anche dire che il Poligrafico ha attrezzature di elevato livello tecnico.


La tracciatura

Prima di entrare in questo argomento, ricordiamo che i falsi dei valori maggiori, come pure quelli dei prioritari, hanno sempre avuto una tracciatura molto profonda che snervava la rigidità del foglio a causa della incisione profonda e larga che produceva il tracciatore. In questo caso invece il tracciatore è molto sottile ed incide pochissimo il doppio foglio di carta, addirittura meno di quello del Poligrafico.
Nella figura 12 riportiamo la tracciatura orizzontale ripresa a partire dal bordo sinistro e di ampiezza corrispondente ad un francobollo, l’originale è in alto.
sono giunti inaspettati!

Come si può notare il tracciatore del Poligrafico presenta, a sinistra, una incisione in più oltre l’incrocio con la tracciatura verticale; questo taglio in eccesso è anche più corto degli altri. Le imitazioni invece hanno il taglio verticale compreso tra la prima e la seconda incisione orizzontale le quali sono della stessa lunghezza. Altro carattere distintivo sono gli incroci. Nell’originale gli incroci sono tra due segmenti che si intersecano esattamente nel centro a formare una croce simmetrica sempre uguale in tutto il tracciatore. Nelle imitazioni invece i segmenti che si incrociano sono quattro e spesso non nella stessa posizione. Il primo incrocio a sinistra ha il centro non inciso ed i segmenti corrispondono ai quattro bracci della croce. Inoltre la lamella superiore è sempre curva verso destra. Spostandoci a sinistra, notiamo che il secondo incrocio è sfalsato ed incrocia un segmento orizzontale a causa del non sincronismo tra i due passi (orizzontale e verticale) della tracciatura.
Nella figura 13 riportiamo la tracciatura verticale corrispondente all’ampiezza di un francobollo. Anche in questo caso si nota la perfetta simmetria del tracciatore originale con gli incroci sempre perfetti con due segmenti che si intersecano nel centro. Al contrario il tracciatore delle imitazioni produce incroci casuali tra i segmenti delle due direzioni. Da notare come i segmenti verticali alti (rispetto all’incrocio) siano sempre piegati verso destra ed inoltre l’altezza dell’originale (distanza tra due incroci consecutivi) è leggermente minore di quella delle imitazioni.
sono giunti inaspettati!


Nel suo insieme, a parte gli incroci, la tracciatura sembra avere lo stesso passo di quella originale, a ben guardare però, una differenza minima c’è.

riportiamo la tracciatura verticale corrispondente a sei francobolli a partire dal bordo inferiore; posizionando i tagli in corrispondenza della prima traccia orizzontale, in corrispondenza del sesto francobollo si osserva già una differenza che aumenta verso l’alto. Ciò sta ad indicare che il passo dei due tracciatori è molto simile ma non uguale. Il confronto si può anche fare materialmente accostando due blocchi (un originale ed un falso) e facendo combaciare il primo strappo; si vedrà facilmente come gli strappi successivi non siano perfettamente corrispondenti fino ad essere fuori fase su una distanza maggiore.
Ho allegato solo alcune immegini dello studio fatto, chi vuole l'intero articolo, comprensivo, quindi, anche del resto delle immagini, può collegarsi sul sito del prof. Cipriani.
Cordialità
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Antonello Cerruti
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Antonello Cerruti »

Avevo letto a suo tempo quell'articolo ma ora, essendo venuto in possesso di alcune imitazioni, ho potuto rendermi finalmente conto della pericolosità dell'opera del falsario ed ho voluto trasmetterla ai lettori del Forum e così ottenere che un pubblico ben più vasto venisse a conoscenza della falsificazione.

Analogamente, pubblicai tempo fa informazione sulle imitazione del 3,30 euro.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonio Bove
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Antonio Bove »

La disamina di Cipriani è relativa ai fogli interi. La differenze da lui evidenziate possono essere rilevate da un attento esame su fogli, ma sul singolo francobollo chi le trova?
Antonio
Raccolgo tutti i francobolli che reperisco ma le mia preferenza va a quelli della IV emissione di Sardegna e quelli del Regno d'Italia.
Ero già iscritto al vecchio forum ma non ricordo in che data.
Ho deciso di iniziare una raccolta a tema... GATTI
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Ketty Castellana
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Ketty Castellana »

Per riconoscerli senza molta fatica ma con il solo utilizzo di un contafili basta guardare le scie colorate verdi e/o rosse, la differenza di stampa è lampante.
Vi pubblico una tabella realizzata da Luciano Cipriani per il suo prontuario su "I piccoli valori di posta Italiana" edito dal CIFO.

Come potete vedere, i falsi hanno come delle "crepe" nel colore.

Buona caccia!

Ciao:
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Ketty Castellana »

Ho provato a scansire i veri ed i falsi, anche a 300 dpi la differenza si vede con una scansione per cui chi non ha la possibilità di utilizzare contafili o microscopio può riconoscere i falsi attraverso una scan.

buona continuazione....

Ciao:
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Ketty Castellana »

Ecco un 600 dpi dei falsi....
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da bgiordy »

Nella mia infima collezione non mi è mai capitato di vedere dei falsi e mi pare strano di averne trovato uno.
Propongo 5 fb da 0,10 €: il primo potrebbe essere falso, il secondo e il terzo sembrano veri, gli ultimi due sembrano strani.
Che ne dite?

ciao e grazie
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Ketty Castellana »

Così mi sembrano tutti autentici, controlla l'interferenziale.
Ciao:
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da bgiordy »

mck ha scritto: 16 novembre 2017, 9:44 Così mi sembrano tutti autentici, controlla l'interferenziale.
Ciao:
Hai ragione. L'interferenziale mi sembra uguale per tutti. A 1200 dpi si vede meglio: nonostante le notevoli differenze di stampa, non si vedono i graffi ripetuti col medesimo schema.

ciao
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Ketty Castellana »

Tieni presente che il 10 cent ha avuto due tirature , di queste non mi intendo molto ma potrebbero essere stati usati diversi tipi di stampa, come mostrato da Antonello su un esemplare originale con stampa molto mal fatta eppure originale. Se riesco vi posto delle scan....
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Re: Falsi del francobollo ordinario da 0,20

Messaggio da Ketty Castellana »

...altro che 2 tirature!!! Addirittura 9!
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trovate tutto qui
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