Tergesteo ha scritto: ↑28 giugno 2017, 7:37
Il post è stato aperto per chiedere lumi su una questione più complessa di ciò che sembra.
Magari un po' di chiarezza si è fatta...
Assolutamente si almeno per quel che mi riguarda e vi ringrazio nuovamente.
Provo a riepilogare per punti:
- l'identificazione della posizione occupata da un francobollo nel foglio ("plattaggio" in senso proprio) e l'identificazione del cliché o stereotipo sono due attività diverse
- in alcuni casi (es: toscana e, in minor misura, pontificio) gli stereotipi erano mobili, cioè venivano spostati sul foglio (a es: per operazioni di pulizia), quindi lo stesso cliché possiamo ritrovarlo in diverse posizioni; pertanto il "plattaggio" in senso proprio (certezza al 100% della posizione occupata dal francobollo) non è teoricamente possibile ("per i francobolli di Toscana NON E' POSSIBILE RICONDURRE CON CERTEZZA UN FRANCOBOLLO SINGOLO AD UNA SPECIFICA POSIZIONE DEL FOGLIO", scrive Paolo Lepore) o quanto meno bisognerebbe essere in grado di seguire i vari spostamenti dei cliché nel foglio, cosa per cui servirebbe avere dei fogli completi ("se ci fossero tanti fogli completi dei valori di Toscana quanti ce ne sono di quelli del Pontificio, non sarebbe impossibile "seguire" tutti gli spostamenti", scrive Antonello Cerruti), ma in alcuni casi la cosa è impossibile ("per la Toscana non si conosce con precisione il numero e la data delle tirature, per un plattaggio CERTO servirebbe un foglio completo da 240 per ogni singola tiratura di ogni singolo valore: impossibile", scrive Paolo Lepore)
- la tecnica di stampa è determinante per il "plattaggio" (inteso in senso stretto): i francobolli calcografici sono più facilmente plattabili ("In calcografia, è tutto molto più semplice: la lastra viene incisa e tale rimane", scrive Tergesteo), mentre per quelli in tipografia è più facile il riconoscimento del cliché e più difficile il plattaggio ("per i francobolli stampati in tipografia, è possibile il riconoscimento del cliché, casomai della posizione esatta di tale cliché nella composizione ad un certo momento della stampa", scrive sempre Tergesteo).
- la disponibilità di grandi blocchi e meglio ancora di fogli interi è di grande ausilio e forse determinante per realizzare il "plattaggio" (inteso sempre in senso stretto come identificazione della posizione occupata nel foglio)
Ancora grazie e se ho sbagliato qualcosa vi prego di correggermi.
Saluti.
Alessandra.