Questo thread nasce così per caso, su iniziale proposta di Josè (per la cronaca bomber), condivisa da altri amici del forum e non ha alcuna pretesa, se non quella di farci trascorrere un po’ di tempo insieme e senza prenderci troppo sul serio. E’ richiesta la partecipazione di chiunque ed é bene accetto qualsiasi parere, anche se apparentemente possa sembrare condurre a condizioni impossibili.
Da cosa nasce cosa e chissà…
L’argomento riguarda i metodi utilizzati dal Matraire per la impressione delle effigi nella IV emissione di Sardegna.
Entriamo subito nella questione.
Tutti sono concordi che per l’impressione delle effigi in rilievo sui francobolli della IV emissione di Sardegna vennero usati due metodi diversi.
Carlo Lajolo, nel suo studio sulla IV emissione, sostanzialmente descrive che vennero adottati due sistemi di impressione:
- “Primo sistema: cinquanta testine si presentano disposte a diverse altezze ed appare sempre, più o meno impresso a secco, la traccia di un rettangolo di circa millimetri 20x22, superiore cioè di poco al riquadro esterno del francobollo (fig. a). Solitamente però i lati di questo rettangolo non sono paralleli ai bordi esterni del riquadro litografico (fig.b); ne deriva di conseguenza che le testine sono, nella maggior parte dei casi, leggermente inclinate a destra o a sinistra in tutto il foglio”;
- Secondo sistema: le cinquanta testine risultano disposte due a due alla stessa altezza e poiché vi erano solo 5 francobolli per fila, la prima testina veniva a risultare impressa sempre nel margine di sinistra del foglio (fig. c); questo particolare si può notare però negli scarti di stampa, perché, come già dissi, parlando di filetto tipografico, i fogli venivano sempre tosati a pochi millimetri dal margine esterno dei francobolli prima di essere distribuiti. Non si nota traccia del rettangolo impresso a secco caratteristico del primo sistema e se vi è il 1°, il 3° o il 5° esemplare della fila orizzontale con la doppia o tripla impronta dell’effigie, questa di massima è doppia o tripla nella stessa posizione anche nell’esemplare immediatamente a sinistra (e cioè rispettivamente nel bordo di foglio, o nel 2°, o nel 4° esemplare della stessa fila. (fig. d)
- Poiché l’impressione col 2° sistema incomincia solo ad apparire nel 1862, sia pure promiscuamente col primo, appare subito l’utilità di questo primo accertamento ai fini della determinazione della tiratura e quindi del grado di rarità del francobollo in esame. Oltre a ciò si può sicuramente affermare che certe tirature assumono uno speciale interesse a seconda del sistema con il quale sono state impresse le testine: una peculiare importanza è poi data da quelle del 2° sistema che si presentano incrinate (fig. e, f) che cominciano ad apparire nel mese di luglio del 1862………..”[/i] Quindi, sembra tutto così chiaro e facile da applicare alla nostra collezione, ma incominciando a guardare i nostri francobolli incominciano a trovare delle difficoltà.


I più comuni quesiti:
1) Ma com’è possibile che in una composizione di 50 punzoni, per lo più con testine non allineate possono anche risultare doppie effigi, se esse venivano impresse tutte insieme sul foglio?

2) Come mai, si legge che alcuni autori citano che per velocizzare il lavoro, venne utilizzata la coppia di punzoni affiancati, quindi con le testine orizzontali che venivano impresse due alla volta sul foglio? Non era più veloce imprimerle tutte e 50 in un solo colpo?

3) Ma perché solo nel 1862 si notano le effigi incrinate sulla IV emissione di Sardegna, quando le effigi impresse con il 2° metodo sull’emissione delle Province Napoletane, anche approntate dal Matraire, si presentano incrinate già nel 1861?

E adesso, da dove iniziamo?
Inizio subito col ricordare che già nella Sezione Napoli, abbiamo in diverse occasioni trattato la questione delle effigi in rilievo che inizialmente vennero impresse con il 1° metodo e poi con il 2° metodo, quindi con la coppia di punzoni affiancati e che le effigi incrinate per le Province Napoletane si notano già nel 1861 (in collezione ho esemplare del 23 ottobre 1861)


Intanto se vi va, sprigionate le idee.


