Tariffe, affrancature e tassazioni nella posta tra il Lombardo Veneto ed il Regno di Napoli

Forum di discussione su argomenti generici che non siano riconducibili ad un antico Stato in particolare
Rispondi
Avatar utente
mestrestamps
Messaggi: 1960
Iscritto il: 25 gennaio 2009, 23:18
Località: mestre

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

pasfil ha scritto:In epoca borbonica, la lettera semplice era considerata quella composta da un solo foglio (per intenderci di 4 facciate) e normalmente di un peso di circa grammi 7,5.

Pertanto, la tassazione di grana 23 corrisponde alla tassa prevista per lettere di 2 fogli dal LV composte da due fogli, come a mio avviso citato da Saverio. Almeno così è stata considerata.


Quindi guardando questa lettera con tassazione 19 mi viene da pensare che in questo caso i fogli fossero stati 1....

1684.jpg


Ciao: Ciao:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
andreafusati@gmail.com

prefilateliche della Repubblica di Venezia
storia postale del Regno Lombardo Veneto
annullamenti di Lombardo Veneto su Italia

http://www.museodeitasso.com

SOSTENITORE dal 2009 al 2022

" Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore. " (Oscar Wilde)

visita il mio negozio su delCampe http://www.delcampe.net/negozi/mestrestamps
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10888
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

Io non continuo a capire...
Se tu sostieni le diverse tassazioni in rapporto ai fogli che compongono le missive...e non ho ragione di dubitare.
La tassa 10 che ho mostrato nella lettera, la pagina prima, a che cosa corrispondeva???
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
filippo_2005
Messaggi: 765
Iscritto il: 13 luglio 2007, 8:45
Località: Russi (RA) 20-04-78
Contatta:

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da filippo_2005 »

Altri spunti si possono trovare nel numero 19 del Vaccari Magazine.... pagina 78.

Ciao:
filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
azteco1
Messaggi: 862
Iscritto il: 16 luglio 2007, 15:30
Località: Legnago (VR)

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da azteco1 »

Ciao: Max

fildoc ha scritto:Io non continuo a capire...
Se tu sostieni le diverse tassazioni in rapporto ai fogli che compongono le missive...e non ho ragione di dubitare.
La tassa 10 che ho mostrato nella lettera, la pagina prima, a che cosa corrispondeva???


Mi sono reso conto rileggendomi di non essere stato molto esaustivo :OOO:

Le tassazioni che io avevo indicato con 10 - 19 - 23 erano riferiti in ordine a: 1 Foglio, 1,5 fogli, 2 fogli, pertanto:
- quella oggetto del Topic tassata per 23 grana era la tassa per 2 fogli
- quella di Mestrestamps tassata per 19 era la tassa relativa ad un foglio e mezzo
- la Tua tassata per soli 10 grana era la tassa applicata ad un solo foglio.

a miglior chiarimento posto lo schema che ho trovato nello splendido lavoro di Vito Mancini...

zzz672.jpg


adesso dovrebbe essere tutto un po' più chiaro ;-)

Relativamente alla quota di spettanza allo Stato Pontificio, da quello che ho letto sembrerebbe che la quota sia pari a 5 grana "per 1 Foglio" - 7 grana "per 1 foglio e mezzo" -10 grana "per 2 fogli" .....

Ciao: Saverio
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Non è l'Uomo che fa la Storia, ma è la Storia che fa l'Uomo, ed è la Massa e solo la Massa che fa la Storia (I.Asimov)
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Colleziono Storia Postale Repubblica
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10888
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

E' qui che non capisco.....
la minima tariffa per il pontificio sulla terza distanza è di bajocchi 5 pari a 6,25 grana
tariffa per corrispondendenze dirette all'interno del regno delle due Sicilie
1 foglio 2 grana
1,5 fogli 3 grana
2 fogli 4 grana

Da dove salta fuori il 10 grana?

Se poi al papa davano solo 5 grana pari a di 4 baiocchi....
guadagnavano con il papa e truffavano il cittadino!

...e comunque se una lettera era di un foglio la tariffa sarebbe stata di 8 o al massimo 9 grana (2 + 6,25 grana)... mai vista!!!!!!!!!

Continuo a non capire.....
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
Tergesteo
Messaggi: 6137
Iscritto il: 14 settembre 2009, 14:50
Località: Trieste

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Tergesteo »

Da dove salta fuori il 10 grana?

Se poi al papa davano solo 5 grana pari a di 4 baiocchi....
guadagnavano con il papa e truffavano il cittadino!


Penso che lucrassero alla grande sulla corrispondenza proveniente dall'estero!

E' un caso diverso (Toscana,via di mare,nessun transito via lo Stato Pontificio),ma 30 grana di tassazione in arrivo (per il solo trasmettere la lettera dal porto di Napoli al domicilio del destinatario) era esorbitante!

img624.jpg


Ciao: Ciao:

Benjamin
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
Avatar utente
pasfil
Messaggi: 1507
Iscritto il: 7 novembre 2008, 20:53

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

Ciao Benjamin,
:oo: :oo: :oo: che bella.

Quella lettera, evidentemente, ha preferito viaggiare in prima classe sull'eurostar (Prioscafi Postali Francesi) al posto dei vapori napolitani su cui bastavano 10 grana all'arrivo. Il mittente si è fatto pochi scrupoli.
Se il mittente l'avesse spedita via terra quelle crazie 6 avrebbero coperto il porto interno Toscano sino al confine pontificio con quello borbonico. Cortesemente riesci a leggere la data di arrivo sul bollo al verso?
Le tariffe dei postali francesi e dei vapori di commercio erano molto esose e nel tempo vennero sempre meno utilizzati questi natanti. Anche in questo caso (ma non distinguo bene l'anno) mi risulta una affrancatura pari ad un doppio porto (anzi in eccesso di 3 grana), mentre l'affrancatura del 6 crazie riporta ad una lettera semplice (fino a 7,5 grammi).

Anche per le lettere da Napoli a Livoro era prevista una tassa di sbarco di crazie 6 per quelle di primo porto (12 crazie per doppio porto), indipendendemente dalla bandiera o compagnia del natante.

Come sapiamo il regno delle Due sicilie non aderì alla convenzione "fondamentale" (a cui nemmeso aderirono gli Stati Sardi) stipulata dall'Austria prima con il Gran Ducato di Toscana (nel 1850) a cui seguirono nel adesioni di Parma e Modena (nel 1851) e dello Stato Pontificio (nel 1852) e sarebbe fuorviante tentare di stabilire la tassazione tenendo conto dello schema cui per l'altra lettera ha giustamente postato Saverio.

Le tariffe borboniche (come quelle degli altri Stati italiani) subirono continui mutamenti anche in brevi peridodi di tempo, per cui ogni lettera potrà avere una diversa storia postale.


Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
Ultima modifica di pasfil il 4 maggio 2012, 18:51, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10888
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

Non mi basta....
Saranno difficili
Saranno mutate spesso
Ma il conto doveva essere la somma di un calcolo....
Bisogna studiarci!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
pasfil
Messaggi: 1507
Iscritto il: 7 novembre 2008, 20:53

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

fildoc ha scritto:Non mi basta....
Saranno difficili
Saranno mutate spesso
Ma il conto doveva essere la somma di un calcolo....
Bisogna studiarci!


Esatto Fildoc,
Hai perfettamente ragione. Il conto è sempre il calcolo di un criterio applicato, ma sono tante le questioni che devono essere considerate, quali il tipo e bandiera di natante utilizzato ed eventuali convenzioni, le notificazioni, il periodo, le intermediazioni tra stati, etc....Spesso ti trovi di fronte ad importanti testi e studi di riferimento che su certe questioni riportanto la dicitura: "Le informazioni sono indicative, mancando, per l'esiguo quantitativo di pezzi esaminati, un adeguato riscontro sugli oggetti postali" o similari e lì il gioco diventa duro, ma il bello è proprio questo.

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
Avatar utente
Tergesteo
Messaggi: 6137
Iscritto il: 14 settembre 2009, 14:50
Località: Trieste

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Tergesteo »

Ben trovato Pasfil :abb:

Se il mittente l'avesse spedita via terra quelle crazie 6 avrebbero coperto il porto interno Toscano sino al confine pontificio con quello borbonico. Cortesemente riesci a leggere la data di arrivo sul bollo al verso?


Ecco il retro della lettera con annullo di arrivo in rosso a Napoli:

img632.jpg


Difficile stabilire l'esatto giorno dell'arrivo:

img632.jpg


3 o 5 settembre??? :ricerca: :mmm: :dub: :desp:

Le tariffe dei postali francesi e dei vapori di commercio erano molto esose e nel tempo vennero sempre meno utilizzati questi natanti. Anche in questo caso (ma non distinguo bene l'anno) mi risulta una affrancatura pari ad un doppio porto (anzi in eccesso di 3 grana), mentre l'affrancatura del 6 crazie riporta ad una lettera semplice (fino a 7,5 grammi).

Anche per le lettere da Napoli a Livoro era prevista una tassa di sbarco di crazie 6 per quelle di primo porto (12 crazie per doppio porto), indipendendemente dalla bandiera o compagnia del natante.


La lettera è stata spedita il 01/09/1853

Il Vaccari mi dà informazioni diverse dalle tue:"Con i piroscafi postali francesi-Affrancatura valida fino al confine toscano o al porto di sbarco.In arrivo le corrispondenze venivano tassate in grana borbonici per l'inoltro a destinazione,con tasse differenziate a seconda se erano giunte per via di terra (con transito per lo Stato Pontificio) o per la vi adi mare (Napoli o Messina).
...
...
Lettere di terzo porto con peso da 8 a meno di 12 denari-6 crazie (quindi sotto i 15 grammi).

Ciao: Ciao:

Benjamin
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
Avatar utente
pasfil
Messaggi: 1507
Iscritto il: 7 novembre 2008, 20:53

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

Benjamin Bernstein ha scritto:Ben trovato Pasfil :abb:

Se il mittente l'avesse spedita via terra quelle crazie 6 avrebbero coperto il porto interno Toscano sino al confine pontificio con quello borbonico. Cortesemente riesci a leggere la data di arrivo sul bollo al verso?


Ecco il retro della lettera con annullo di arrivo in rosso a Napoli:

img632.jpg


Difficile stabilire l'esatto giorno dell'arrivo:

img632.jpg


3 o 5 settembre??? :ricerca: :mmm: :dub: :desp:

Le tariffe dei postali francesi e dei vapori di commercio erano molto esose e nel tempo vennero sempre meno utilizzati questi natanti. Anche in questo caso (ma non distinguo bene l'anno) mi risulta una affrancatura pari ad un doppio porto (anzi in eccesso di 3 grana), mentre l'affrancatura del 6 crazie riporta ad una lettera semplice (fino a 7,5 grammi).

Anche per le lettere da Napoli a Livoro era prevista una tassa di sbarco di crazie 6 per quelle di primo porto (12 crazie per doppio porto), indipendendemente dalla bandiera o compagnia del natante.


La lettera è stata spedita il 01/09/1853

Il Vaccari mi dà informazioni diverse dalle tue:"Con i piroscafi postali francesi-Affrancatura valida fino al confine toscano o al porto di sbarco.In arrivo le corrispondenze venivano tassate in grana borbonici per l'inoltro a destinazione,con tasse differenziate a seconda se erano giunte per via di terra (con transito per lo Stato Pontificio) o per la vi adi mare (Napoli o Messina).
...
...
Lettere di terzo porto con peso da 8 a meno di 12 denari-6 crazie (quindi sotto i 15 grammi).

Ciao: Ciao:

Benjamin



Ciao Benjamin ed un saluto a tutti.

Hai perfettamente ragione, al settembre 1853 le lettere via mare dalla Toscana verso Napoli avevano una diversa tassazione. Avevo ritenuto una data successiva per quella lettera dandone di conseguenza una indicazione che non può essere applicata anche al settembre 1853. Riparo subito e cercherò di rispondere anche alla giusta osservazione di Fildoc (…Ma il conto doveva essere la somma di un calcolo...)

Ogni lettera ha una sua storia…postale…

La lettera da Livorno è affrancata con FB da 6 crazie, reca annotazione a penna “Col Vapore Postale Francese” e segno di tassazione napoletana a penna per 30 grana (sul fronte).

Secondo me la tassazione borbonica applicata è proprio quella all’epoca prevista in base al Convenzione tra Francia e Regno2Sicilie per le lettere giunte a Napoli con vapori postali francesi.

Convenzione1.jpg


Nel 1853 entrò in vigore (23.03.1853) una nuova convenzione postale stipulata tra la Francia ed il Regno delle Due Sicilie, della quale mi limito a fare solo un cenno solo su qualche aspetto. I due Stati si impegnavano allo scambio reciproco della corrispondenza e fungevano da intermediari per molti altri Stati, come ad es. Prussia, Baesi Bassi, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Paesi d’oltremare…etc.

Il costo del porto delle lettere sciolte che le due Amministrazioni si scambiavano dall’una e dall’altra parte venivano stabiliti per ciascuna lettera sulla scala progressiva di pesi:
- lettere semplici quelle il di cui peso non eccederà sette grammi e mezzo;
- le lettere del peso di sette grammi e mezzo a quindici grammi inclusivamente saranno gravate del porto doppio della lettera semplice;
- lettere da quindici a ventidue grammi e mezzo inclusivamente, il triplo della lettera semplice, e cosi di seguito , aggiungendo di sette grammi e mezzo in sette grammi e mezzo un porto semplice di più.
Convenzione2.jpg



Lettere per la via di terra: (art. 1) I due Stati si impegnavano allo scambio quotidiano di lettere, giornali e stampati di ogni sorta per le vie di terra che venivano trasportati in pieghi chiusi a cura delle rispettive amministrazioni postali di Sardegna, Toscane e Stato Pontificio in virtù i Convenzioni stipulate dalla Francia con quest’ultimi Stati. I diritti o carichi provenienti alle dette amministrazioni per il transito o trasporto di tali pieghi attraverso i loro i rispettivi territori, dovevano essere pagati dall' amministrazione delle poste di Francia in conformità delle dette Convenzioni.


Lettere per le vie di mare: (art. 2) Le corrispondenze potevano essere scambiate tra le amministrazioni delle poste dei due Paesi per mezzo di battelli che il Governo Napoletano ed il Governo Francese per eseguire il trasporto delle corrispondenze nel Mediterraneo, per mezzo di bastimenti di commercio che navigano tra i porti delle Due Sicilie ed i porti Francesi. Spettava alle relative amministrazioni di regolare e pagare le spese per il trasporto delle lettere dei natanti di rispettiva bandiera.

Convenzione3.jpg


Ma era possibile dal Regno di Sardegna, dalla Toscana e dallo Stato Pontificio servirsi di tali natanti per spedire le proprie lettere dirette nel Rego2Sicilie nonostante tali Stati non erano parti attive della Convenzione?

Certamente, Si. Perché il Governo Francese si assume l'impegno di far trasportare e scambiare le corrispondenze in pieghi chiusi dai battelli postali francesi che navigavano nel Mediterraneo con gli uffici di posta esistenti nei luoghi ove attraccavano tali battelli anche nei porti della Sardegna, della Toscana , degli Stati Pontifici, dell' Isola di Malta e del Regno di Grecia.

Era poi cura dell'amministrazione delle poste del Regno delle Due Sicilie pagare all'amministrazione di posta francese..”per ogni chilometro esistente in linea retta tra il porto d'imbarco e il porto di disbarco de' pieghi cui corrisponde il presente articolo, la somma di dieci centesimi per ogni chilogrammo di lettere, peso netto, e di un quarto di centesimo per chilogrammo di giornali ed altri stampati, anche peso netto, che si conterranno in que' pieghi.”

Stessa condizione valeva per il battelli napoletani per le lettere da questi porti dirette via mare verso la Francia.

Convenzione4.jpg


Tutto questo :fiu: per dire semplicemente:
- crazie 6 = tassazione Toscana lettera di triplo porto;
- grana 30 = tassa Napoletana secondo scala progresiva di peso prevista dalla convenzione postale tra Francia e Regno delle Due Sicilie, per lettera di triplo porto inoltrata con vapori postali francesci (non con bastimento di commercio e lettera semplice, pari a grammi 7,5 era tassata con 10 grana, quindi x 3 = grana 30).


Spero di non aver scritto troppe fesserie e se ho sbagliato cortesemente fatemelo presente, altrimenti continuerò ad errare.

Ciao: Ciao: Ciao:
Pasfil
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
azteco1
Messaggi: 862
Iscritto il: 16 luglio 2007, 15:30
Località: Legnago (VR)

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da azteco1 »

Ciao:

Grande Pietro GRAZIE !!!!! :abb:
:clap: :clap: :clap:

Ciao: Saverio
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Non è l'Uomo che fa la Storia, ma è la Storia che fa l'Uomo, ed è la Massa e solo la Massa che fa la Storia (I.Asimov)
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Colleziono Storia Postale Repubblica
Avatar utente
Tergesteo
Messaggi: 6137
Iscritto il: 14 settembre 2009, 14:50
Località: Trieste

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Tergesteo »

Grazie mille Pietro!

:abb: :abb: :abb:

:clap: :clap: :clap:

Ciao: Ciao:

Benjamin
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
Avatar utente
ecas
Messaggi: 1682
Iscritto il: 4 marzo 2012, 18:56
Località: Casarano (LE)

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da ecas »

BravoPietro, molto bene! Spero mi scuserai, ma approfittando di tutto questo lavoro che hai fatto, vorrei sapere cosa ne pensi di questa lettera che posto, similare a quella esaminata, proveniente da Livorno a Napoli con il vapore Maria Antonietta, affrancato con 6 crazie e tassato in modo differente. Grazie e Ciao: Ciao: Ezio
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ciao: :quad:
Avatar utente
Tergesteo
Messaggi: 6137
Iscritto il: 14 settembre 2009, 14:50
Località: Trieste

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Tergesteo »

Dall' 01/07/1857 le tariffe cambiarono completamente.

Quindi la tassazione veniva effettuata in modo diverso.

Il vettore non è più un piroscafo postale francese,quindi cambiano le cose.

Passo la parola a Pietro per un analisi più dettagliata...

Ciao: Ciao:

Benjamin
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
Avatar utente
pasfil
Messaggi: 1507
Iscritto il: 7 novembre 2008, 20:53

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

Benjamin Bernstein ha scritto:Dall' 01/07/1857 le tariffe cambiarono completamente.

Quindi la tassazione veniva effettuata in modo diverso.

Il vettore non è più un piroscafo postale francese,quindi cambiano le cose.

Passo la parola a Pietro per un analisi più dettagliata...

Ciao: Ciao:

Benjamin


Ciao Ezio ed un saluto a tutti.

Benjamin, accetto l’invito.

Il Maria Antonietta era un vapore mercantile che dopo diverse bandiere, dal 1851 entrò a far parte del naviglio napoletano. Credo Ezio sarà contento di leggere e stampare queste ulteriori informazioni:
http://www.ilpostalista.it/unico2004pag11.htm

Per quanto riguarda la tariffa:
- l’affrancatura di 6 crazie = tassazione prevista per lettera semplice (sino a 7, 5 grammi) inoltrate via mare da Livorno che per quelle in arrivo dal Regno delle Due Sicilie;
- Cifra 13 a penna sul fronte = tassazione borbonica prevista in arrivo per lettera di 1 foglio giunta per le vie di mare dalla Toscana. La lettera risulta colpita sul fronte dal bollo di tassazione AGDP rosso ed al verso bolo circolare a data di tassazione rosso, entrambi in uso a Napoli.

Ezio, complimenti per questi pezzi che ci stai mostrando.

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
Avatar utente
ari
Amministratore
Messaggi: 1591
Iscritto il: 13 luglio 2007, 7:58
Località: Jerusalem, Israel

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da ari »

Ciao: Ciao: Pietro,

grazie !!!

Scusate se da oltremanica intervengo in questo interessantissimo topic ma quanto scritto qui sotto mi interessa, e molto.
pasfil ha scritto:Nel 1853 entrò in vigore (23.03.1853) una nuova convenzione postale stipulata tra la Francia ed il Regno delle Due Sicilie, della quale mi limito a fare solo un cenno solo su qualche aspetto. I due Stati si impegnavano allo scambio reciproco della corrispondenza e fungevano da intermediari per molti altri Stati, come ad es. Prussia, Baesi Bassi, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Paesi d’oltremare…etc.


Quindi queste lettere che fanno la via di Marsiglia per raggiungere la Sicilia
viewtopic.php?f=58&t=26399
ed affrancate con 11 pence dovrebbero essere il frutto di una convenzione solamente tra Gran Bretagna e Francia, esatto ?

Poi la Francia probabilmente di quegli 11 pence se ne teneva una parte e di questa parte ne dava pure al Regno delle Due Sicilie ?

Perdonatemi ma sono poco pratico con le convensioni postali tra stati.

Grazie !
Avatar utente
ecas
Messaggi: 1682
Iscritto il: 4 marzo 2012, 18:56
Località: Casarano (LE)

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da ecas »

Ciao Ezio ed un saluto a tutti.

[
Il Maria Antonietta era un vapore mercantile che dopo diverse bandiere, dal 1851 entrò a far parte del naviglio napoletano. Credo Ezio sarà contento di leggere e stampare queste ulteriori informazioni:
http://www.ilpostalista.it/unico2004pag11.htm


Ezio, complimenti per questi pezzi che ci stai mostrando.

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil[/quote]
Ciao Pasfil, credi bene, sono veramente contento delle informazioni storiche che aggiungi: finora avevo dei pezzi valutati solo dalla quotazione del catalogo, adesso sono arricchite da informazioni storiche e culturali.
Ti ringrazio i complimenti, che sicuramente non avrò per questi due pezzi che gridano vendetta (non è però colpa mia!), e che in qualche modo riguardano la discussione in essere: la tassazione inversa Napoli-Toscana e l'uso dei postali francesi per l'interno. Grazie a tutti per i commenti Ciao: Ciao: Ezio
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ciao: :quad:
Avatar utente
Ludwig
Messaggi: 757
Iscritto il: 14 luglio 2007, 16:28
Località: ARADEO - LE

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Ludwig »

pasfil ha scritto:.......
Per quanto riguarda la tariffa:
- l’affrancatura di 6 crazie = tassazione prevista per lettera semplice (sino a 7, 5 grammi) inoltrate via mare da Livorno che per quelle in arrivo dal Regno delle Due Sicilie;
- Cifra 13 a penna sul fronte = tassazione borbonica prevista in arrivo per lettera di 1 foglio giunta per le vie di mare dalla Toscana. La lettera risulta colpita sul fronte dal bollo di tassazione AGDP rosso ed al verso bolo circolare a data di tassazione rosso, entrambi in uso a Napoli.
.....


Ciao: Pietro, altra lettera con 6 Crazie per Napoli e tassata per 13 Grana.
livorno-napoli 57.jpg


Per queste due che seguono, invece, non capisco la tariffa da 3 Crazie della seconda lettera:

La prima è una bustina del 20 maggio 1858 - quindi calcolo per almeno due fogli - da Lucca per Catania (Vizzini) via Livorno (timbro al verso), tariffa di 6 Crazie e tassata con 35 o 34 Grana.

La seconda è una lettera da un foglio (4 facciate) del 3 giugno 1857 da Livorno per Catania, affrancata con 3 Crazie ??? e tassata per 22 Grana.
Un'altra lettera - sempre un foglio, affrancata con 3 Crazie e tassata per 22 Grana - con lo stesso mittente (da Trieste) e destinatario, è del 12 dicembre 1855.
lucca-catania 58.jpg

livorno-catania 57.jpg
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Luigi Guido
--------------------------------------------------------
Varietà Antichi Stati - Annulli a Svolazzo - Difetti Costanti sul "Marzocco"
Su F&F dal 9-9-2005

http://www.delcampe.net/negozi/giellefil

www.ebay.it/gielle-fil
Avatar utente
pasfil
Messaggi: 1507
Iscritto il: 7 novembre 2008, 20:53

Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

Buona domenica a tutti.

Ezio, la prima, da Napoli a Messina, è affrancata per grana 11, spettante per lettere di un foglio trasportate con piroscafi postali francesi. Era obbligatoria l’affrancatura alla partenza e la marchiatura col l’ovale FRANCA sta a significare la regolarità dell’assolvimento.

La seconda, da Lecce per Firenze, reca la cifra 6 di tassazione sul fronte ed al verso il bollo di arrivo di Firenze, quindi mancando bolli di navigazione o marittimi e di arrivo in Livorno deduco che sia stata inoltrata (in valigia) per le vie di terra attraverso lo stato pontificio. A conferma è l’affrancatura di grana 7 (costituita da 5 grana per lettere inoltrate per la via di terra tramite il confine Pontificio + 2 grana per porto interno borbonico da Lecce a Napoli). La cifra 6 indica la tassazione applicata a Firenze di crazie 6 per porto interno caricato del diritto di transito pontificio (gradite conferme o correzioni).

Ezio, non tutti i mali vengono per nuocere, perché il FB da 2 grana sulla lettera è della terza tavola ed occupa la posizione 200 del foglio. E’ facilmente distinguibile perché, come sappiamo la III Tavola del 2 grana aveva una linea di riquadratura attorno la composizione del foglio ed in questo esemplare si nota molto bene nell’angolo inferiore destro.

Andrea, la questione delle lettere dalla GB è abbastanza complessa nel periodo cui fai riferimento, 1840-1875. La convenzione postale Francia – Regno2Sicilie del 1853 seguiva ad una precedente del 1842. Con più calma ti risponderò con MP.

Luigi, per la lettera con affrancatura di 3 crazie, tale affrancatura era prevista per lettera di primo porto sino al 30.06.1857.

Ciao: Ciao: Ciao:
pasfil
Rispondi

Torna a “Antichi Stati Italiani”

SOSTIENI IL FORUM