PFS dovrebbe essere PORTO FRANCESE e SARDO.
La "C" in rosso sta per CASELLISTI. Esiste in rosso ed in nero, significa che
il destinatario era possessore di una casella di fermo posta.
Ciò contrariamente a quanto riportato dal Vollmeier che indica "C" = Controllo
inteso come controllo della correttezza della tariffa (vedi studio Sig. Donati negli anni '90).
Il bollo "C" utilizzato per esempio a Milano per contrassegnare le lettere da conservare nella casella in attesa del ritiro è conosciuto sia rosso che nero in almeno 5 tipologie diverse.
E' noto anche come annullatore occasionale di francobolli sfuggiti alla timbratura in partenza. Inutile dire che non è comune.
La storia della casella postale inizia però molto prima del 1843. Già all'inizio dell'800 si usava contrassegnare graficamente le lettere da trattenersi presso l'ufficio postale con "ferma in posta" o "fermo corriere".
A Milano è noto il bollo "FC" (Franco Corriere?) utilizzato in arrivo nel 1819 forse già per segnalare questa tipologia di lettere.
Una prima regolamentazione si ebbe però nel 1838: nei paragrafi 2 e 49 del "REGOLAMENTO GENERALE DELLA POSTA-LETTERE" si parla di "fermo in posta". Nel "REGOLAMENTO SUI DIRITTI DI PORTO" del 1842 si parla di "tassa di casella" e si quantifica il costo (1 carantano per pezzo).
Nella "SOVRANA RISOLUZIONE" del 25/09/1849 pubblicata sulla gazzetta ufficiale di Milano si parla di "diritto di casella" e si conferma il prezzo di cui sopra.
Il 18/05/1850, in vista dell'emissione dei francobolli, nel capitolato "DETERMINAZIONE SULLE TASSE PEL PORTO DI LETTERE" si parla di "tassa pel cassettino". Il prezzo rimane invariato.
Nel 1851 il costo della casella di fermo posta passò a lire 3/mese forfettario, indipendentemente quindi dal numero di lettere conservate.

Luca
P.S.
Dal vecchio Forum di F&F - Aprile 2006
Contributi di Helmuth, Francesco Luraschi e LuckyStr1ke.