Posta per i detenuti politici

[gipos]

a tutti, chiedo il vostro aiuto per poter decifrare l'annullo di partenza, poi vi chiedo cosa ne pensate grazie.
Giuseppe

[fabrizio_63]

Padova ..

[marco di domenico]

Padova C1/6, anche se il Sassone riporta l'annullo solo su DLR.
Marco

[gipos]

Padova ..

Padova C1/6, anche se il Sassone riporta l'annullo solo su DLR.
Marco

Grazie infinite per l'aiuto
Giuseppe

[raffaele1961]

Petervaradino Peterwaiden la fortezza oggi Serbia
Bellissima lettera

[gipos]

e grazie raffaele 1961 per l'apprezzamento dimostrato, la lettera fu spedita alla vigilia dello scoppio della II guerra d'Indipendenza trovo inoltre assai particolare l'invio della missiva ad un detenuto politico soprattutto in quel determinato periodo storico, sappiamo benissimo come le autoritàasburgiche reprimevano le idee non propriamente in linea con quelle della casa regnante.
Ho fatto delle ricerche sul nominativo ma non ho trovato nulla, se qualcuno può aiutarmi e/o indirizzarmi nel riuscire a trovare indizi sul nominativi in questione lo ringrazio sin da ora.
Con cordialità
Giuseppe

[fildoc]

su internet l'unico che si trova era gia' morto.....
http://www.inmiamemoria.com/scatole_dei ... 344628.php

[gipos]

Grazie Doc per la segnalazione del link, ma ti chiedo il cognome e Faccanoni o Fananoni.
Ringraziandoti sempre con cordialità
Giuseppe

[raffaele1961]

Il cognome secondo me è Faccanoni

[francesco luraschi]

E' esistito un Alessandro Faccanoni di Padova che visse oltre il 1848. Era il figlio del console sardo a Venezia e si arruolò nell'esercito sardo. Finì arrestato dopo l'armistizio di Villafranca per dimostrazioni contro il governo austriaco.

Potrebbe essere quello imprigionato a Peterwardein. Il testo magari ci può dare più info.

Francesco

[gipos]

grazie

raffaele1961

per i loro interventi, caro Francesco purtroppo la lettera non contiene il testo pertanto non sapremo mai se effettivamente era il figlio dell'ambasciatore sardo, con la solita cordialità
Giuseppe

[raffaele1961]

Certo in quanto è scritto detenuto politico la Fortezza era anche una prigione ma che io sappia militare. Questo trasferimento giudiziario è tipico delle usanze dell'Impero. Si cercava sempre di allontanareil più possibile lontano i nemici dello stato.

[francesco luraschi]

E' noto almeno un altro caso di detenuto politico di cui sono sopravvissute testimonianze letterarie: si tratta di Giovanni Nuvolari di Mantova detenuto a Josefov e di cui sono conosciute le coperte degli invii di denaro della famiglia.

Sono casi interessanti per la presenza del timbro C1 rosso e azzurro e, in un caso, del bollo VALORE DICHIARATO.

Francesco

[gipos]

Grazie ancora a raffaele 1961 per il suo apporto, inoltre un grazie a Francesco per le notizie sempre molto interessanti che ci da, continuerò la ricerca chissà che non esca fuori qualcosa di molto interessante.
Giuseppe

[sergio de villagomez]

Buonasera a tutti.

Utilizzando la straordinaria possibilità di ricerca da parte di Google, ci sono diverse informazioni su questo signor Alessandro Faccanoni: oltre alle notizie già riportate da Francesco, qui https://books.google.it/books?id=JowSSx ... ni&f=false sul giornale "Italia e Popolo" del 4 luglio 1856, a pagina 718 c'è la notizia che al suddetto considerato profugo politico fu accordato, addirittura dal FeldMaresciallo Radetzky, il ritorno negli Imperiali Stati e riammesso ad avere la cittadinanza austriaca.
Ma ciò che unisce il suo nome a quello della fortezza lo si trova qua https://www.google.com/search?tbm=bks&q ... ervaradino con queste parole "Alessandro Faccanoni di Padova, figlio del console sardo a Venezia nel 1848, raccontava all'autore di questa Storia, come nel 1860 essendosi presentato, reduce da Petervaradino, dopo un anno di detenzione, al governatore Bissiugen a ..."; purtroppo non c'è l'intero brano del libro in quanto il copyright vige su di esso.

Sperando di aver fatto cosa buona e giusta, senza scrivere castronerie, vi tutti

[fildoc]

Bellissimo!

[gipos]

Buonasera a tutti.

Utilizzando la straordinaria possibilità di ricerca da parte di Google, ci sono diverse informazioni su questo signor Alessandro Faccanoni: oltre alle notizie già riportate da Francesco, qui https://books.google.it/books?id=JowSSx ... ni&f=false sul giornale "Italia e Popolo" del 4 luglio 1856, a pagina 718 c'è la notizia che al suddetto considerato profugo politico fu accordato, addirittura dal FeldMaresciallo Radetzky, il ritorno negli Imperiali Stati e riammesso ad avere la cittadinanza austriaca.
Ma ciò che unisce il suo nome a quello della fortezza lo si trova qua https://www.google.com/search?tbm=bks&q ... ervaradino con queste parole "Alessandro Faccanoni di Padova, figlio del console sardo a Venezia nel 1848, raccontava all'autore di questa Storia, come nel 1860 essendosi presentato, reduce da Petervaradino, dopo un anno di detenzione, al governatore Bissiugen a ..."; purtroppo non c'è l'intero brano del libro in quanto il copyright vige su di esso.

Sperando di aver fatto cosa buona e giusta, senza scrivere castronerie, vi tutti

Grazie infinite Sergio per gli splendidi link postati, adesso abbiamo le idee molto più chiare, con cordialità
Giuseppe

[gipos]

Altra tesitimonianza di deportato politico che riuscì a sopravvivere alla detenzione nella fortezza di Josephstadt è questa lettera del 20 aprile 1860, scritta a Milano da Olinto Vatri, dedicata ad altro superstite della sopracitata fortezzaFrancesco Fiscal.
L'estensore della lettera è come detto Olinto Vatri personaggio di spicco del risorgimento della città di Udine, la lettera sottoforma di sonetto preannuncia la prossima partenza di Garibaldi per la sicilia.
Olinto Vatri una volta libero si trasferì a Milano ormai annessa al Piemonte per continuare la sua attività di ardente patriota in attesa di tornare nella sua città in momenti più opportuni.
Con la solita cordialità
Giuseppe

[gipos]

Riprendo questo vecchio topic per integrarlo con altro documento postale indirizzato a detenuto politico, la lettera venne spedita da Bassano il 3 maggio 1860 per Venezia dove giunge il 4 come da timbro postale, il detenuto politico in esame risulta essere Francesco Maiset stretto collaboratore di Daniele Manin nel periodo della Repubblica di Venezia 1848/1849.
Il Maiset fu inviato dal Manin quale emissario della Repubblica al cospetto del Re di Sardegna Carlo Alberto, alfine di chiedere che il Piemonte prendesse a cuore le sorti della città di Venezia.
Come dimostrato dalla missiva, il Maisset, a distanza di oltre dieci anni da quando fu arrestato era ancora un detenuto politico nelle carceri di San Severo a Venezia, sperando di fare cosa gradita ai più inserisco il documento postale.
Con la consueta cordialità
gipos

Lettera AL DETENUTO POLITICO FRANCESCO MAISET NEL 1859.jpg

RETRO LETTERA INDIRIZZATA A FRANCESCO MAISET DETENUTO POLITICO.jpg

[fildoc]

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