Il bollo "A.R.F."

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gipos
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Il bollo "A.R.F."

Messaggio da gipos »

Ciao: Ciao: a tutti, vi chiedo cortesemente di volermi dare un parere su questa letterina da Milano a Lumello acquistata da poco sul web, la lettera riporta il ARF in colore rosso cui il sassone da un punteggio di ben 11 punti se apposto al recto, ed in più il lineare di Novara che il sassone censisce soltanto sui DlR dando un punteggio di ben 13 punti.
Spero che possa piacervi, con cordialità
Giuseppe
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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

E' comune. Fa parte del carteggio Greppi-Gratognini "alla Galliavola" che attraversa tutto il LV partendo dal periodo napoleonico fino al Regno d'Italia. Deve essere stato un archivio veramente grande di cui oggi vengono mostrate solo le lettere spedite per posta.

E' interessante perché nel suo insieme permette di ricostruire tutte le fasi postali e relativi timbri/bolli utilizzati: dal porto mediato al porto assegnato. Probabilmente ci deve essere anche qualche PD e lettere affrancate con francobolli.

In questo caso la lettera venne spedita in porto assegnato in cui il destinatario pagò 2/10. Il bollo ARF è quello della convenzione del 1844. Il NOVARA è noto sia in rosso sia in nero.

I punteggi del Sassone immagino si riferiscano ai bolli usati come annullatori ... Ce ne sono di simili.


Ciao: Francesco
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Ciao: Francesco grazie per il tuo puntuale e graditissimo intervento, una piccola precisazione riguardo al punteggio dato dal sassone inerente al timbro ARF, tale punteggio viene indicato solo ed esclusivamente come timbro apposto al recto della missiva e non utilizzato come annullatore, grazie anche per avermi spiegato che l'archivio Greppi risulta molto vasto che riveste una certa importanza per l'evoluzione dei vari bolli postali, con la solita cordialità
Giuseppe
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lucasa
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da lucasa »

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Sarebbe molto utile conoscere i criteri per i quali sono stati definiti i gradi di rarità dei bolli accessori . Immagino che si tratti sempre e comunque di corrispondenza affrancata in periodo filatelico . Ad esempio non si puo dare lo stesso grado di rarità allo stampatello lineare su due righe in rosso utilizzato per 20 anni su tutta la posta in porto pagato spedita da Milano e poi molto raramente sempre in porto pagato ma solo per l'estero dal 1850 o sulle raccomandate solo a giugno 1850.

Un altro esempio il bollo rosso del PL lettere di Milano è considerato molto raro come bollo accessorio pur essendo presente su tutte le lettere in arrivo a Milano dal 1848 fino ad agosto 1850 .

Io ho sempre visto tutte le prefilateliche con il bollo rosso ARF ma non mi ricordo di aver visto filateliche con il bollo rosso ARF .

Credo che sia questo il motivo per cui francesco parla di lettera molto comune.

Magari visto che il catalogo Sassone è edito a Milano , chiedo direttamente ;-) ;-)

tutte le lettere di quell'archivio sono interessanti perchè viaggiano comunque a cavallo dei confini....

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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

Lettere filateliche (post 1/6/1850) affrancate con francobolli e portanti il bollo ARF esistono e sono rare: l'uso di questo bollo, abbinato all'ovale BOLLO INSUFFICIENTE, lo si trova su lettere appunto insufficientemente affrancate dirette verso il Regno di Sardegna.

In questo caso e fino al 1854 l'affrancatura in difetto andava persa e la lettera spedita in porto assegnato.

La spedizione veniva quindi trattata "alla prefilatelica".

Per questo motivo il bollo ARF sul Sassone ha un punteggio così elevato: non è raro di per sé ma lo diventa se abbinato al francobollo.

Effettivamente non sono comuni le lettere insufficientemente affrancate per la Sardegna, specialmente nel periodo in cui il valore del francobollo andava perso: per non rischiare si spediva in porto assegnato (e qui da Milano troviamo l'ARF anche dopo il 1850) o si affrancava in contanti con la mediazione dei postali.

E' il caso in cui un catalogo può trarre in inganno. ;-)

La rarità del bollo passa da 2/3 a 11 per motivi diversi dall'impronta. E dato che il Sassone valuta le lettere con francobolli ecco da dove arriva l'11.

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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

viewtopic.php?f=29&t=26160&hilit=bollo+ARF#p339440
viewtopic.php?f=29&t=32027&hilit=Timbro+ARF
Ho ripreso una vecchia discussione ma credo di essere più confuso di prima
Giuseppe
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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

Il Marzari non censisce il bollo ARF come singolo annullatore e neppure come impronta "casuale", ovvero come risultato di un errore di mira a fianco dei vari timbri di impostazione con data.

Questo dato mi ha fatto riflettere.

Immagino che la rarità 11 sia quella delle lettere presenti tra pag.15 e 18 della collezione di Teruzzi sulla corrispondenza tra LV e Sardegna post 1844.

Forse così si spiega meglio la differenza di valutazione ... Non è rara l'impronta bensì l'insieme.

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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Grazie infinite Francesco.
Giuseppe
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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

Effettivamente la collezione Turuzzi rimane basilare per la casistica di tariffe contemplate nel lungo periodo.

Mi sembra particolare il caso della spedizione sulla tratta ARF/S2 in cui compare l'abbinamento giallo/blu dei francobolli da cent.5 e 45, tariffa difficile in quanto non esisteva un taglio da cent.50

Il bollo ARF venne usato per 10 anni e quindi da solo non è raro. A Milano si può trovare abbinato ai timbri:

2CO grandi

cerchio piccolo su tre righe

SD nero

R50/R51/R52/R53

muto

C4/ore

C1

Poi nella convenzione in vigore dal 1854 la zona ARF non era più prevista.


Immagino che il Sassone dia valori alti anche ai bolli A1/A2 ...

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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Ciao: Francesco, riporto i punteggi riferiti ai vari timbri A1 e successivi punti 5 se al recto della lettera altrimenti 0, faccio notare che l'unica differenza che tratta il sassone sui vari timbri di scambio con il regno di sardegna e l'italia o con altri tipi di bollo presenti sulla missiva risulta essere se il bollo viene impresso al recto della lettera o meno non facendo nessuna distinzione della tipologia di lettera affrancata o meno, pertanto credo che anche per il bollo ARF si debba tenere conto del 10% del valore se trattasi di franchigia o porto assegnato.
Giuseppe
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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

I vari bolli menzionati nel capitoletto BOLLI DI SCAMBIO CON IL REGNO DI SARDEGNA E ITALIA se al verso non hanno valore 0 bensì "-" (non conosciuto) dato che solitamente venivano apposti sul frontespizio. Qualche dubbio l'ho sul bollo N.A che ricordo anche al verso in un periodo imprecisato.

Comunque è un capitolo da rivedere perché è impossibile riassumere oltre 20 anni di utilizzo di questi bolli in 7 righe.

Non capisco quali lettere i redattori del catalogo possono avere usato per compilare la scala di rarità.

Per esempio il +5 lettere franche fino al confine con i bolli A1/A2/A3 fa pensare a lettere post 15/5/1862 dato che tra il 1844 e il 1859 il porto MEDIATO non era previsto. Dal 1862 è effettivamente noto il bollo N.A. sul frontespizio di lettere franche fino al confine e un grado di rarità +6 ci può stare.

Però poi c'è un S1/S2 +5 che è alto per le lettere in porto assegnato pre 1854 (tutte le lettere con tassa a carico del destinatario portavano questi bolli) ma basso per le lettere insufficientemente affrancate con francobolli dal 1851.

Forse è giusto per le lettere post 1854.

Del bollo ARF ti ho già detto ... quel +11 è fuorviante finché non si specifica il genere di spedizione. Lettere senza francobolli con questo bollo in vendita a 20 euro rimangono invendute, altro che +11!

Sono sicuro di NON essere stato chiaro ma la casistica è troppo ampia e sicuramente mi sfugge qualche dettaglio.

Forse l'editore dovrebbe consultarsi con qualcuno esperto del periodo così da dedicare una paginetta dettagliata solo a questo argomento che è molto seguito sulle riviste specializzate. E anche qui!

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fildoc
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da fildoc »

All'editore di questa parte non interessa nulla....
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

E' sicuramente vero, però un po'più di chiarezza non farebbe male.

Se non altro si eviterebbero facili illusioni su pezzi che rari non sono.

E questo non solo tra i compratori ma anche tra i venditori che sparano cifre a due zeri, e quando gli spieghi la verità ti rispondono: "Il Sassone assegna +11 a questo bollo"....

Non parlo per sentito dire ...

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stiraeammira
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da stiraeammira »

Sommando tutte le imprecisioni del Sassone annullamenti, facendo tesoro di tutte le letture, qui sul forum, in rete, tramite la piccola biblioteca e appunti io tratto i punteggi sul Sassone solo se sono annullatori di francobolli tranne:

Se è esplicitato chiaramente che il timbro è "su lettera" o "usati su lettera" con punteggio o meno, al verso o "in franchigia" o "accessorio su lettera" o "FR".

Nel qual caso ritengo che comunque bisogna filtrare bene ciò che il Sassone sostiene mediando con l'esperienza, la ricerca anche su cataloghi d'asta o sui canali di vendita.

Non faccio di solito grosse "deduzioni" sul Sassone, se mi dice che il lineare Novara ha 11 di punteggio su DLR come annullatore di francobollo, non ne deduco un valore su lettera, consulto altri testi, faccio delle ricerche da cui si evince che è un bel bollo ma comune nel suo utilizzo in quel periodo e per quel tipo di spedizione.

Come dice Francesco lettere come quella proposta e con il bollo ARF si trovano in asta che sfiorano i 100 € e rimangono in vendute e sul mercato di vendite on line ho visto buste vendute per 3-4 €....poi ognuno si tara di conseguenza.

Considerando sempre che è in se un bel esemplare di storia postale.

Sbaglio?

Andrea
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francesco luraschi
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da francesco luraschi »

Andrea,

la differenza la fanno/la fa i/il francobolli/francobollo, ovvero la presenza del contrassegno di porto prepagato per antonomasia.

Guarda le due lettere qui sotto postate ...

Non importa la composizione dell'affrancatura, potrebbe esserci tranquillamente un cent.15.

L'impronta ARF dice nulla. Solo che nel primo caso si tratta di un'affrancatura insufficiente che sarebbe andata persa, al destinatario vengono infatti assegnati 2/10 di porto, mentre nell'altro caso è una semplice lettera spedita in porto assegnato senza alcun tentativo di prepagare la spedizione.

Entrambe portano il bollo ARF ...

Quante lettere vedi di un tipo e dell'altro??? :mmm: Diciamo 1:500 :mmm:

Ovviamente la stessa casistica esiste anche dalla parte sarda. E la collezione Teruzzi presenta qualche esempio.

Ciao: Francesco
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Ciao: a tutti, ringrazio gli amici che sono intervenuti prima, io credo che serva sempre tenere presente quanto affermato dai maestri della storia postale degli antichi stati, immetto la scansione della pagina delle avvertenze su come si deve interpretare il catalogo, catalogo sassone del 1983 che comprendeva sia i francobolli di ogni singolo ducato che i vari annullamenti tranne quelli del regno di sardegna, inoltre sempre dallo stesso catalogo immetto la valutazione degli annulli del L.V.
Non volendo entrare in polemica con nessuno, ma tenendo presente che se personaggi come Alianello;, Burgisser, Aquila, Bargagli Petrucci, Chiavarello, E. Diena, Faraone, e tanti altri che hanno dato una linea da seguire perché non farlo, io nel mio piccolo cerco sempre di seguire le indicazioni di persone che hanno fatto la fortuna della filatelia italiana, cercando poi di tararmi al meglio.
Con la solita cordialità
Giuseppe
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Ultima modifica di gipos il 10 giugno 2017, 15:43, modificato 2 volte in totale.
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stiraeammira
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da stiraeammira »

Mi pare che in queste pagine postate ci sia la risposta a quanto esposto:

Si legge che la scala di valutazione presentata, anche se datata, è valida se le lettere sono:

a) con almeno il primo foglio completo
b) con bolli nitidamente impressi...
c) ben conservate
d) affrancate con francobolli non difettosi
Sassone 1983_.jpg

Ok per i primi tre punti, per il quarto non ci siamo....
di quanto si deprezza?

Il Sassone non lo dice perché non prende in considerazione lettere in porto assegnato credo che le consideri come una sorta di prefilateliche o comunque considerate non inquadrate in una convenzione postale tra stati, prende in considerazione le lettere in franchigia cioè esentate dal pagamento del dovuto in periodo di obbligo dell'uso dei francobolli. In questo caso il deprezzamento che leggo è molto inferiore tra il "5 e il 10% del valore della lettera ed anche meno per le valutazioni più alte".

L'utilizzo del Sassone deve attenersi alle regole scritte, poi si può discutere se giuste o meno, se corrette o meno, se ci sono sotto o sovra valutazioni....ma le regole sono queste.

PS: con poche varianti ma anche nelle edizioni successive si leggono le stesse note.

Andrea
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Ultima modifica di stiraeammira il 10 giugno 2017, 14:38, modificato 1 volta in totale.
Andrea
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Ciao: Andrea, toglimi una curiosità ma le lettere che venivano spedite in porto assegnato e/o in porto pagato dal mittente assolvevano le direttive postali di quel determinato ducato? si perche le varie disposizioni permetteva che venissero assolte le tasse postali in contanti sia in partenza che alla destinazione pertanto devono essere considerate a tutti gli effetti validi documenti postali,il sassone prima dava un valore veniale alle sole impronte in franchigia adesso riporta che alle lettere in porto assegnato o in franchigia si da un valore dell'8%,10% o altre valutazioni a seconda dei ducati.
Come hai sottolineato tu il vecchio sassone soltanto al punto d dava risalto al francobollo ma prima chiariva innanzi tutto che il valore del fb doveva essere soltanto un'aggiunta al punteggio dell'annullo presente sulla busta.
Giuseppe
Ciao:
Ultima modifica di gipos il 10 giugno 2017, 14:47, modificato 1 volta in totale.
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stiraeammira
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da stiraeammira »

Io non leggo così Giuseppe, io leggo che il Sassone stila la quotazioni considerando quei 4 punti in totale cioè per considerare la valutazione valida devono essere presenti tutti e 4 ("le cui quotazioni si riferiscona a lettere"), la mancanza di uno o più punti decresce la valutazione.

Di quanto la decresce? ci si può riferire solo alle franchigie...ma non ai porti assegnati di cui il Sassone non menziona nulla.

Ben inteso posso anche sbagliarmi, vediamo se qualcuno più esperto di me darà una interpretazione.

Andrea
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Andrea se vai nei capitoli Pontificio, Sicilia, Toscana vedi che il catalogo fa riferimento alle lettere in porto assegnato o franchigia cui il valore del bollo si riduce al 10%, mentre nel capitolo inerente il regno di Sardegna dice che le lettere in porto ass. o franc. si da l'8% del valore dell'annullo usato sulla IV di sardegna.
Mentre nel regno di Napoli si fa riferimento soltanto alle lettere prefilateliche qualòra non leggibile la data di spedizione valgono molto meno.
Giuseppe
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