Il bollo "A.R.F."

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno Lombardo-Veneto.

Moderatore: fildoc

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stiraeammira
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da stiraeammira »

Perfetto! Mi chiedo se è dunque una dimenticanza del Sassone indicare i porti assegnati anche per il LV o se è corretto assimilare le indicazioni presenti su altri ducati anche al LV...tutto qui.

Andrea
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Credo che tu abbia fatto centro, mera dimenticanza del sassone nel riportare il porto assegnato anche nel L.V.
Giuseppe
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lucasa
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da lucasa »

Purtroppo / per fortuna il sassone è un catalogo puramente "filatelico" per cui fa distinzione solo tra lettere con il francobollo e lettere senza francobollo.

quando c'è il francobollo si applicano le regole che avete descritto , quando non c'è, se la lettera è "prefilatelica" si utilizza la colonna specifica , quando invece la lettera è spedita dopo il 1 giugno 1850 vale il discorso del 10 %

La quotazione di un documento postale con bolli accessori , segni di tassa , destinazioni etc è considerato un "extra"

per cui secondo l'interpretazione ortodossa che ho potuto verificare di persona si tratta di un valore di base o se volete minimo.

Quindi una lettera in porto pagato per l'estero spedita da Milano fra ottobre 1850 e febbraio 1852 bollata con SD(II) rosso ha un valore di catalogo di 3500 euro ( R2) ed una lettera con il bollo ARF spedita dopo giugno 1850 , 400 euro (11pt).

Bolaffi recentemente ha messo in asta una ricevuta di ritorno con il bollo SI sd rosso di Milano siccome si tratta di un R4 ( 80000 euro )la base d'asta era di 1500 euro . Per i nostri studi io e Luca ne comprammo un paio di anni fa circa 150 di queste ricevute ( a meno di un euro l'una) che portano tutte questo bollo e sono state utilizzate per tutto il periodo del LV .

E' ovvio che queste regole sono e devono rimanere un utile punto di riferimento che vale quasi sempre ma non possono valere sempre e comunque.

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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Ciao: Luca sempre molto preciso e chiaro nei tuoi interventi, credo che tu abbia centrato appieno il discorso, ritengo che debbano essere fatte distinzioni di base ma tenendo ben presente la complessità della missiva, freschezza, più timbri presenti, integrità della stessa, di tutto e di più.
Giuseppe
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fildoc
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da fildoc »

Un ultimo fatto si deve considerare, l'interesse che genera un pezzo...
Alcuni francobolli seppur rari valgono molto meno di altri su cui c'e' domanda!
Di Gronchi rosa ve ne sono si dice 80.000 ma è impossibile averli per meno di 250/300 euro

Di certi francobolli ve ne sono molti meno,
ma il loro valore è ben inferiore
o simile

dipende dalla domanda!
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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Tergesteo
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da Tergesteo »

Un ultimo fatto si deve considerare, l'interesse che genera un pezzo...
Alcuni francobolli seppur rari valgono molto meno di altri su cui c'e' domanda!
Di Gronchi rosa ve ne sono si dice 80.000 ma è impossibile averli per meno di 250/300 euro

Di certi francobolli ve ne sono molti meno,
ma il loro valore è ben inferiore
o simile

dipende dalla domanda!
Per rimanere nell'ambito degli ASI: sono censite dal Sassone 18 lettere col 15 centesimi vergato (n°18). L'elenco è sbagliato e lacunoso, ma è un altro discorso!

Quotazione 100.000€, con maggiorazione del 25% per gli usi che non siano di Verona.

I prezzi di realizzo effettivo sono molto alti (diciamo da 30.00€ in su).

16 lettere censite col 9 crazie, governo provvisorio della Toscana. Certamente le lettere partite da località che non siano Firenze o Livorno valgono di più (credo che sia nota soltanto Bagni di Lucca).

Quotazione 45.000€!

Sui realizzi, non saprei, ma con la Toscana va sempre ad influire il fattore qualitativo.

Ciao: Ciao:

Benjamin
Lombardo Veneto (filatelia, annulli e storia postale), Toscana filatelia e storia postale dell'antica provincia di Arezzo, colori della IVa di Sardegna, ed a livello filatelico tutti gli ASI
Lettonia,Lituania ed Estonia
Classici di Francia, Gran Bretagna e Russia
Israele, annulli turchi, Levante, mandato britannico, interim e dal 1948 a oggi

"Non temete nuotare contro il torrente, è d'un anima sordida pensare come il volgo, perché il volgo è in maggioranza."

Giordano Bruno
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Chiedo agli amici del settore di volermi spiegare cortesemente come mai sul catalogo Vaccari nella parte delle tariffe tra L.V. e Sardegna, viene indicato nel raggio ARF di primo porto entro le 5 leghe una tariffa da 30 cent. mentre per le lettere non affrancate ammetteva la spesa della stessa tariffa a carico del destinatario, quindi 30 cent. alla partenza più 30 cent. per il destinatario.
Mi preme far notare che sul fronte della lettera è stato impressa la cifra 2 quindi 10 cent. in meno di quanto previsto dalle disposizioni, mentre al verso non risulta nessun segno di tassa a carico del destinatario, potete spiegarmi il perchè grazie.
Giuseppe
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Immetto le immagini della lettera gemella in mio possesso, in cui al recto è stata apposta la cifra 2 ed al verso la cifra 3 sapete dirmi di questa differenza grazie
Giuseppe
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Erik
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da Erik »

gipos ha scritto: 11 giugno 2017, 12:37 Chiedo agli amici del settore di volermi spiegare cortesemente come mai sul catalogo Vaccari nella parte delle tariffe tra L.V. e Sardegna, viene indicato nel raggio ARF di primo porto entro le 5 leghe una tariffa da 30 cent. mentre per le lettere non affrancate ammetteva la spesa della stessa tariffa a carico del destinatario, quindi 30 cent. alla partenza più 30 cent. per il destinatario.
Ciao Giuseppe,
quanto scritto nel Vaccari, pur essendo corretto, non è forse espresso in maniera molto chiara.
Secondo la convenzione vigente all'epoca:
una lettera da ARF alla 1a sezione sarda pagava 30 centesimi (di lira del Lombardo Veneto) fino a destinazione;
una lettera dalla 1a sezione sarda a ARF pagava 20 centesimi (di lira sarda) fino a destinazione.

Le lettere non affrancate pagavano la stessa tariffa, ma a carico del destinatario, cioè:
un destinatario residente nella 1a sezione sarda pagava 20 centesimi per una lettera non affrancata ricevuta da ARF;
un destinatario residente in ARF pagava 30 centesimi per una lettera non affrancata ricevuta dalla 1a sezione sarda.

Ciao:

P.S.: quello che al verso della seconda lettera ti sembra un 3 (ma che a me sembrano piuttosto dei segni senza significato), secondo me è solo il decalco del segno di tassa di una lettera sottostante alla quale questa è stata appoggiata quando l'inchiostro era ancora fresco. Per quanto vedo, la lettera è semplicemente tassata 20 centesimi a carico del destinatario, come da convenzione.
S T A F F

Enrico Carsetti
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Sul (vecchio) Forum dal 6 dicembre 2003

Amo tutto ciò che è filatelia e (soprattutto) storia postale, ma ora sto collezionando:
- Cuba 1899-1917, storia postale
- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
- Argentina 1897, cartoline postali Libertad cabeza chica con vedute


"Chi condivide con gli altri le proprie passioni viene trasportato in una vita incantata di felicità interiore che gli egoisti non conosceranno mai" (R. Bach)
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gipos
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Re: lettera da Milano a Lumello

Messaggio da gipos »

Grazie infinite Erik per le dotte precisazioni, un cordiale saluto
Giuseppe

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