C'è posta per... la Marchesa del Grillo!

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C'è posta per... la Marchesa del Grillo!

Messaggio da fildoc »

Lo so...
i frammenti e i frontespizi sono documenti tronchi e incompleti
tanti ragionamenti sono fragili...
tuttavia questo frammento mi entusiasma!

La destinataria è la piu' famosa attrice dell'epoca
quell'Adelaide Ristori che sposo' il marchese del Grillo
nata sì a Cividale del Friuli ma sposa felice del noto marchese Giuliano Capranica in quel di Roma.
Attrice drammatica colta e poliglotta, nota i tutta Europa e lodata dallo stesso Cavour per il suo patriottismo.
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

Dicevo documento incompleto
è di fatto un frontespizio...
ma quanti indizi....
per un uso in un periodo limitato e raro:
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

il frontespizio è certamente autentico
affrancato con 2 pezzi da 5 soldi di cui uno con bella filigrana
son presenti il timbro di disinfezione e due tagli per la fumigazione.
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

son presenti anche il timbro di Bollo insufficiente
il timbro rosso di passaggio con la Francia
la tassazione romana di 22 ripetuto due volte perchè uno evanescente:
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

ma quale epidemia?
Nell'agosto del 1866 vi fu quella del colera....

quindi un lettera spedita a Roma alla nota attrice dalle terme di Recoaro
spedita in quei giorni confusi e tormentati alla fine della terza guerra di indipendenza....
da una localita' da poco liberata ma non ancora perfettamente integrata allo stato sabaudo!
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debene
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da debene »

Questo frammneto ci entusiasma tutti!

Tante informazioni, ovviamente a chi le sa cogliere, in pochissimo spazio.

Complimenti! :clap: :clap: :clap:

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

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I miei interessi :
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fildoc
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

il resto se volete lo potete completare voi...


P.S. le mie supposizioni ve le daro' fra un paio di giorni.
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remo
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da remo »

Complimenti per averci mostrato l'interessante frontespizio ed averci dato le spiegazioni che lo riguardano.
Aspettiamo il seguito.
remo Ciao:
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Ivano Abbatantuono
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

... che gliela abbia spedita il famoso marito nel corso di uno dei suoi tanti viaggi ? .... Ciao:
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
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Ivano Abbatantuono
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

pardon, ho fatto confusione con il marchese Onofrio Del Grillo, celebrato nel famoso film.
Per quanto riguarda il suo discendente Giuliano Capranica, ho trovato solo questo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Capranica_(famiglia)
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
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francesco luraschi
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da francesco luraschi »

E' una lettera spedita d'ufficio per la via di Svizzera-Francia dato che è in sufficientemente affrancata: infatti lo è solo per la tratta interna quando per la via d'Italia bisognava pagare fino al confine pontificio (13 soldi/18 soldi/23 soldi a seconda della distanza dal confine italiano).

Per questo l'affrancatura andò persa.

Si ricorse quindi alla convenzione del 1861 (e precedenti tra Pontificio e Francia) che permetteva l'invio in porto assegnato.

In questo caso 22 bajocchi tutti a carico del destinatario.

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fildoc
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

mmmm... :mmm:

mai vista una via di Svizzera con il timbro rosso doppio cerchio Autriche....
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francesco luraschi
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da francesco luraschi »

Vero,

può essere Autriche/Culoz come sulle lettere tra Austria e Francia.

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Fabio76
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da Fabio76 »

Mi sovviene un dubbio, perchè non è stata affrancata con un "ferro di cavallo" da 20 cent fino al confine romano?
Recoaro divenne italiana già il 18 luglio 1866, mentre come prima data su francobolli italiani si conosce il 9 agosto 1866, di contro però c'è da dire che i francobolli austriaci vennero ritirati dagli uffici solamente il 29 agosto e nell'ufficio di Recoaro vi erano rimasti solo i tagli da 5 soldi.
Sempre alla ricerca di Storia Postale della Riviera del Brenta(VE-PD) (Mira,Dolo,Strà,Mirano,Ponte di Brenta)

https://circolofilateliconoale.weebly.com/

Colleziono annulli Austriaci LV su francobolli Italiani periodo 1866-1879

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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

siamo secondo la mia interpretazione sulla buona strada...
tuttavia rimangono dei punti oscuri...
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

ecco un primo spunto:
La Terza guerra di indipendenza del 1866 passò quasi inosservata a Vicenza, pur trovandosi la città relativamente vicina alla zona delle operazioni militari. Nella notte tra il 12 e il 13 luglio le truppe austriache abbandonarono la città e il mattino vi entrarono quelle italiane. La città divenne sede del comando della 16ª divisione al comando del principe ereditario Umberto. Poco dopo, prendendo a pretesto il rischio di un'epidemia di colera, i soldati sabaudi lasciarono il Veneto in attesa della pace con l'Austria. Con il trattato di Vienna del 24 agosto 1866 fu decisa la cessione del Veneto alla Francia e, solo in seguito, il suo trasferimento al Regno D’Italia.
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da fildoc »

vediamo le date delle trattative della fine della terza guerra d'indipendenza prese da un noto sito internet:
Le trattative presero inizio il 5 agosto a Cormòns, presso l'abitazione del podestà conte Camillo della Torre, ora Villa Tomadoni,[1]. Il 12 agosto 1866 tra l'Italia (rappresentata dal generale conte Agostino Petitti Bagliani di Roreto) e l'Austria (rappresentata dal generale barone Karl Möring) fu firmato a Cormòns (Gorizia) l'armistizio che pose fine ad una della pagine più controverse del Risorgimento italiano (Terza guerra d'indipendenza italiana - disfatta di Custoza). Nel frattempo Prussia e Austria arrivarono alla firma del Trattato di Praga (23 agosto), che lasciava in sospeso il problema con l'Italia; quest'ultimo verrà risolto solo il 3 ottobre dello stesso anno dalla Pace di Vienna, che sancirà ufficialmente la pace e il passaggio del Veneto dall'Austria all'Italia (tramite la Francia).

L'armistizio congelava la situazione militare in atto, con gli italiani fino alle porte di Gradisca, ma con gli austriaci ancora saldamente arroccati nel quadrilatero ed in altre fortezze. L'annessione del Veneto e del Friuli era rinviata nel tempo e avverrà solo dopo la pace di Vienna.
la lettera viaggia fra l'armistizio di Cormons e il trattato di Praga
una finestra di solo una decina di giorni...
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da francesco luraschi »

Mah,

si può ipotizzare che, visto il periodo travagliato, i francobolli in soldi austriaci si considerassero ancora validi e di conseguenza venisse concessa la possibilità di smaltirli avendoli potuti comperare altrove e non necessariamente presso l'UP di Recoaro.

Il problema è che per spedire direttamente nel Pontificio via Italia il porto doveva essere comprensivo di diritti austriaci e italiani pari a 5+8=13 soldi in totale. In questo caso la lettera sarebbe stata spedita senza problemi.

Qui invece il porto non copre la tariffa e per questo motivo venne apposto il bollo BOLLO INSUFFICIENTE a Verona (?)

Quindi decade la possibilità dell'invio senza intermediari.

La lettera venne spedita d'ufficio a destino per mezzo di amministrazioni terze con cui esisteva la possibilità dell'invio in porto assegnato però con la perdita dell'affrancatura: con la Francia dal 1844 (salvo interruzioni) e tra Pontificio e Francia dal 1853 (?).

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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da Fabio76 »

francesco luraschi ha scritto: 29 giugno 2017, 12:00 Mah,

si può ipotizzare che, visto il periodo travagliato, i francobolli in soldi austriaci si considerassero ancora validi e di conseguenza venisse concessa la possibilità di smaltirli avendoli potuti comperare altrove e non necessariamente presso l'UP di Recoaro.

Il problema è che per spedire direttamente nel Pontificio via Italia il porto doveva essere comprensivo di diritti austriaci e italiani pari a 5+8=13 soldi in totale. In questo caso la lettera sarebbe stata spedita senza problemi.

Qui invece il porto non copre la tariffa e per questo motivo venne apposto il bollo BOLLO INSUFFICIENTE a Verona (?)

Quindi decade la possibilità dell'invio senza intermediari.

La lettera venne spedita d'ufficio a destino per mezzo di amministrazioni terze con cui esisteva la possibilità dell'invio in porto assegnato però con la perdita dell'affrancatura: con la Francia dal 1844 (salvo interruzioni) e tra Pontificio e Francia dal 1853 (?).

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Nel "Bullettino postale N°8" dell'agosto 1866 al paragrafo 162 ordina che dal 20 agosto i francobolli austriaci non furono più ritenuti validi, il frontespizio potrebbe ritenersi un uso tollerato giustamente con affrancatura insufficiente.
Se andiamo ad analizzare le poche lettere esistenti spedite tra luglio e agosto 1866, ognuna ha una sua storia particolare da raccontare, con una serie di combinazioni che non sto qui ad elencare, ma tutte queste combinazioni erano dovute al fatto che ancora negli uffici non vi erano i francobolli italiani, mentre a Recoaro abbiamo la certezza che l'ufficio già li aveva, la mia ipotesi è che chi doveva spedire la missiva si era già premunito oppure li aveva già applicati in precedenza i francobolli ed ha ritenuto logico usare quelli al momento della spedizione.
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Re: una lettera per la marchesa del Grillo....

Messaggio da francesco luraschi »

Nel "Bullettino postale N°8" dell'agosto 1866 al paragrafo 162 ordina che dal 20 agosto i francobolli austriaci non furono più ritenuti validi, il frontespizio potrebbe ritenersi un uso tollerato giustamente con affrancatura insufficiente.
Se andiamo ad analizzare le poche lettere esistenti spedite tra luglio e agosto 1866, ognuna ha una sua storia particolare da raccontare, con una serie di combinazioni che non sto qui ad elencare, ma tutte queste combinazioni erano dovute al fatto che ancora negli uffici non vi erano i francobolli italiani, mentre a Recoaro abbiamo la certezza che l'ufficio già li aveva, la mia ipotesi è che chi doveva spedire la missiva si era già premunito oppure li aveva già applicati in precedenza i francobolli ed ha ritenuto logico usare quelli al momento della spedizione.
[/quote]


La lettera venne impostata il giorno 18, quindi prima del bollettino del 20 agosto le cui dispo immagino non siano state recepite in sincronia sul territorio: è possibile che l'affrancatura austriaca sia stata ritenuta valida ma non sufficiente?

In altre parole: con 3 soldi in più avrebbe raggiunto il Pontificio via Italia?

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