I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

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fildoc
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Re: Bollo N.D.

Messaggio da fildoc »

Dal testo si puo' pensare che nel caso in cui non si trovava il destinatario, per esempio perchè partito, le lettere erano tenute presso l'ufficio postale in attesa di essere esitate....
Questo potrebbe essere stato un uso locale di Pavia limitato al 1850...
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Tergesteo
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Re: Bollo N.D.

Messaggio da Tergesteo »

E' proprio così:il francese "non débité" è da intendersi come inesitato.

Significherebbe anche non addebitato, ma non avrebbe senso in questo frangente.

Certamente ci troviamo di fronte ad un interessante timbro accessorio, tipicamente pavese.

Poi essendo vicini al Piemonte, erano sicuramente avvezzi all'uso del francese.

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Benjamin
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arkorr
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Re: Bollo N.D.

Messaggio da arkorr »

Grazie a Francesco e Benjamin! A dire il vero ricordavo l'altro topic, ma non sono riuscito a ritrovarlo quindi ho deciso di aprirne uno nuovo.
A questo punto mi resta solo un dubbio: visto che il timbro in questione era previsto dalla Convenzione con la Sardegna, perché mai a Pavia l'avrebbero usato su lettere interne al LV? :mmm:
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Corrado
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francesco luraschi
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Re: Bollo N.D.

Messaggio da francesco luraschi »

Corrado,

l'uso del bollo N.D. per l'interno a Pavia è una prassi locale che può esulare da quanto scritto nella convenzione internazionale del 1844.

Di sicuro questo è il bollo che più si adatta alla situazione: magari N.D.=Non Distribuito che non è poi neppure tanto diverso da quanto scritto nella convenzione dato che il Non Debitée veniva apposto sulle lettere inesitabili da rispedire al mittente franche di porto.

Su lettere interne immagino venisse semplicemente messo in caso di mancata consegna e trattenute in ufficio con la speranza che qualcuno le reclamasse. Praticamente annullava il bollo di distribuzione.

Altri uffici magari non scrivevano nulla e le lettere non esitate non hanno attratto l'attenzione.

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fildoc
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Re: Bollo N.D.

Messaggio da fildoc »

Sì, mi sembra tutto plausibile!
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francesco luraschi
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Re: Bollo N.D.

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un altro utilizzo

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lucasa
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Milano bollo lineare su tre righe in transito e bollo sardo N.D.

Messaggio da lucasa »

I bolli posti alla corrispondenza in transito dall'ufficio postale di milano in periodo filatelico non sono molto considerati.
Spesso sulla corrispondenza da e per Pavia , si trova invece un bollo di Milano . Certamente il più famoso di tutti è il cosiddetto muto di Monza che in realtà è invece il timbro con il quale con ogni probabilità si annullavano i bolli sfuggiti all'annullamento in transito da Milano.
Questa tipologia di bolli hanno un indubbio interesse per quelli come me che cercano di completare la collezione con
documenti postali non affrancati ed usi particolari

oggi ho trovato anche il lineare stampatello diritto su tre righe posto in transito su una lettera del dicembre 1850 spedita da Vicenza per Pavia.

:fest: :fest: :fest:
da vicenza a pavia 9dic50 2.jpeg
da vicenza a pavia 9dic50 1.jpeg
Ma quello che rende questa lettera interessante è il bollo accessorio N.D.

L'avevo visto solo un altra volta su un frammento a fianco di un francobollo di raccomandazione sempre di milano.

Si tratta di un bollo sardo " non debite" ( sassone) .

Trovarlo su una lettera da vicenza a pavia quantomeno insolito :mmm: :mmm: :mmm:

se non fosse posto dopo il passaggio da Milano

siccome ho letto che tra milano e pavia la corrispondenza era trasportata in molte modi da diversi privati e tre corse su quattro passavano da Vigevano ( almeno mi sembra di aver capito così ) ed un mio amico che abita da quelle parti mi ha spiegato come abbia diversi esempi di instradamenti della corrispondenza a cavallo del ticino da Novara, Vigevano , etc mi chiedevo se il bollo N.D. non sia proprio la testimonianza del "transito" dallo stato sardo del corriere privato.

che ne pensate ???

LUCA
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fildoc
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Re: Milano bollo lineare su tre righe in transito e bollo sardo N.D.

Messaggio da fildoc »

Una lettera da Vicenza che andava a Pavia passava certamente da Milano.
Poi veniva instradata via Binasco o alla peggio per Abbiategrasso... per arrivare a destinazione.

Tuttavia in questo caso esiste un timbro di confine con gli stati sardi....
La cosa che a me sembra piu' ragionevole è un cattivo indirizzamento!

La lettera arrivata sul Ticino con la posta per Novara-Torino
è stata non addebitata N.D. non debitè e rimandata indietro!

Riarrivata a Milano, la lettera è stata timbrata al momento della ridistribuzione con il timbrino su tre righe, e questa volta finalmente inoltrata per Pavia!

Questa la mia ipotesi.
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lucasa
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Re: Milano bollo lineare su tre righe in transito e bollo sardo N.D.

Messaggio da lucasa »

Grazie
La mia ipotesi era piuttosto forviante

In precedenza in questo Topic si ipotizza un uso locale del ufficio di Pavia nel 1850 del timbro di confine per le lettere Inesitate. Rimane interessante il fatto che si tratta di lettere in arrivo da Milano ma mi sembra di capire che la quasi totalità della corrispondenza arrivasse o fosse instradata da Milano

Mi piacerebbe capire quando è perché la corrispondenza veniva bollata in transito . Non mi sembra casuale visto che quella in transito per l estero veniva bollato in rosso.
Luca
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fildoc
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Re: Milano bollo lineare su tre righe in transito e bollo sardo N.D.

Messaggio da fildoc »

Mi ero dimenticato dei contributi postati tempo fa sul N D Pavia :OOO: Anche in questo caso è una inesitata. Non dimentichiamo che Benjamin è di madrelingua francese, e che ci ha confermato che non debite' può avere in francese questo significato :-)
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Tergesteo
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Re: Milano bollo lineare su tre righe in transito e bollo sardo N.D.

Messaggio da Tergesteo »

Mi ero dimenticato dei contributi postati tempo fa sul N D Pavia :OOO: Anche in questo caso è una inesitata. Non dimentichiamo che Benjamin è di madrelingua francese, e che ci ha confermato che non debite' può avere in francese questo significato :-)
Se fosse un abbreviazione dal francese è più probabile che significhi Non Distribué (non consegnato).

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francesco luraschi
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Bolli .D/I.D.

Messaggio da francesco luraschi »

Mi è capitato di recente di provare a scrivere qualche riga sui bolli I.D. e D. che compaiono occasionalmente su alcune lettere di LV: ciò che le accomuna è di essere "inoltrate", ovvero spedite a nuovo destino causa mancato recapito per destinatario trasferito.

Al momento però di dare valenza storica al bollo mi sono accorto di avere in mano nulla di concreto: tra l'altro molto spesso tale bollo si trova su frammenti ed è confondibile con il bollo P.D.

Allego due lettere già pubblicate sul forum, eventualmente ne posso aggiungere un'altra nei prossimi giorni.

Qualcuno ne sa di più e/o conosce articoli scritti con qualche fondamento storico a riguardo?


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fildoc
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Re: Bolli .D/I.D.

Messaggio da fildoc »

no
mai trovato nulla a riguardo
tranne che D. stava per detassata

in effetti essendo rispedizioni potevano succedere degli errori sulle tassazioni...

sui D. su francobolli ne ho alcuni sulla prima emissione
ma penso che siano quasi nella totalita' dei P.D. in cui la P non si vede

l'unico documento certo è una lettera, già postata in passato,
di cui allego un particolare:
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francesco luraschi
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Re: Bolli .D/I.D.

Messaggio da francesco luraschi »

Questo è un caso anomalo: rispedendo al mittente Verona avrebbe dovuto timbrare una seconda volta il francobollo, così come previsto per le RR e i reclami a pagamento.


La tassa 10 (soldi) su questa distanza è comunque errata.


Tuttavia si conferma la presenza di questa tipologia di bolli su lettere non "lineari" ovvero rispedite al mittente o inoltrate.


Pubblicherò appena possibile un altro caso, anch'esso una lettera rispedita.


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Re: Bolli .D/I.D.

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un altro esempio però post 1859: anche qui si tratta di una rispedizione.


Può essere che nel caso della lettera da Caprino per Verona rispedita al mittente ciò sia avvenuto in quanto la lettera era tassata: infatti i vari uffici pubblici erano piuttosto restii ad accettare lettere con tasse da pagare e ciò innescava un metodo di rimborso diverso.


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Re: Bolli .D/I.D.

Messaggio da fildoc »

interessante!

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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco un altro caso: si tratta di una lettera spedita da Marsiglia a Milano nel 1853 e da qui a Venezia. A Milano in arrivo venne timbrata al verso con l'usuale bollo C1 e sul frontespizio con il bollo .D.che, probabilmente come disse Luca Savini, sta ad indicare Deduzione.

La tassa iniziale era pari a 19 carantani derivanti da: 12 per la Francia, 4 per il Piemonte e 3 per l'Austria. Essendo poi stata rispedita la tassa venne corretta in 25 carantani dato che Venezia era la III distanza dal confine sardo (+6 carantani). Per questo tipo di rispedizione non veniva applicata alcuna sovrattassa oltre quella di porto.

Curiosità: l'involucro è una busta, nel senso che ha i lembi sagomati e incollati, e fortunosamente è ancora presente il testo in francese redatto su carta a macchina colorata e lucida ottenuta con l'introduzione di pigmenti nella pasta e calandratura (lucidatura) finale.

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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da gipos »

Buongiorno a tutti, inserisco un mio documento postale che rientra nei parametri dell'interessante discussione, non mi dilungo ulteriormente dando la possibilità agli interessati di poter prendere visione del certificato redatto dal Dottor Massimo Manzoni; uno dei massimi esperti dei timbri Scalpellati I, e D.
Buona giornata a tutti
Giuseppe
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da fildoc »

dubito assai che potessero sbagliare la somma 5+2 !!!
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gipos
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Re: I bolli "D.", "I.D." e "N.D."

Messaggio da gipos »

Buongiorno a tutti,
di errori nelle officine di posta nei vari Ducati ne siamo pienamente consapevoli! vedi come le famose raccomandate in franchigia,
che disattendendo le disposizioni emanate, si è scoperto che tali tassative direttive imperiali inerenti il diritto di raccomandazione che finanche all'imperatore non veniva concessa l'esenzione, venne disattesa .
Con cordialità
Giuseppe
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Ultima modifica di gipos il 11 agosto 2022, 14:53, modificato 2 volte in totale.
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