Buona giornata a tutti.
Di recente in un piccolo lotto di non franche di ”pontificio” ne ho rinvenute alcune del periodo 1859-1861.
Tutte del medesimo archivio, provenienti da Roma e dirette a Monte Marciano, piccola località poco distante da Ancona; periodo storico a cavallo degli avvenimenti militari e politici relativi la perdita delle Provincie da parte dello Stato pontificio e l’annessione delle Marche al Regno di Sardegna, poi d’Italia.
Sono sei lettere di corrispondenza privata, di cui le prime quattro uguali per bollo di provenienza – ROMA c2 – e segno 5 (baj) di tassazione da esigersi a destino (corrispondenza scambiata tra la 1a e la 2a distanza – 2°raggio);ineccepibile per le prime due del 5 giugno e 3 settembre 1859, quando ancora le Marche erano sotto piena sovranità pontificia.
Qualche perplessità riguardo le altre due del 18 ottobre e del 26 novembre 1860, datario di Roma (quello di arrivo ad Ancona al verso è poco leggibile), giunte a destinazione in periodo di Governo Provvisorio, anzi la seconda ad annessione al Regno sabaudo di già avvenuta.
Mi ha stupito il riconoscimento della tariffa pontificia senza altra tassazione aggiuntiva, in quanto mi pare che dalla metà di ottobre fosse entrata in vigore nelle Marche la tariffazione sarda.
A vostro parere è usuale nel periodo tale tolleranza in deroga ai nuovi regolamento postali o si tratta di occasionali “sviste”?
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Tassazioni di lettere da Roma a Monte Marciano (Ancona) negli anni 1859-1861
Tassazioni di lettere da Roma a Monte Marciano (Ancona) negli anni 1859-1861
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Ultima modifica di cesare il 20 febbraio 2017, 11:52, modificato 1 volta in totale.
maurizio
Re: Da Roma ad Ancona 1859-1861
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Ancora più strana e per me poco comprensibile, mi risulta la tassazione delle altre due missive del 23 giugno e del 2 luglio 1861, sempre da Roma, questa volta tassate “ 2”
Per quanto abbia potuto apprendere,(sono uno neofita del settore)
causa la rottura delle relazioni diplomatiche e la mancanza di un accordo postale tra i due Stati, la corrispondenza non poteva viaggiare in porto franco, per cui andava pagata (dal mittente) la percorrenza fino al confine pontificio; poi, in arrivo (dal destinatario) per il tratto nel Regno d’Italia, la tariffa per l’interno.
Se il “2” richiesto a destino rappresentava la tassa pontificia dovuta (in baj) per la tratta postale Roma –Civita Castellana-confine umbro (?),.... che ne era del “dovuto” per le casse del Regno d’Italia?
Errore, dimenticanza, generosità sabauda?…… Ne dubito molto.
Poteva essere inviata dallo Stato Pontificio corrispondenza diretta all’Estero in porto assegnato?….. Mha!..Non mi pare.
Se il “2” rappresentava, invece la tassa da esigere in decimi di lira quale tariffa per l’interno del Regno? …..Uno delle due tassazioni, forse a tampone, mi lascia propendere per questa ipotesi.
In questo caso cosa entrava nelle casse pontificie?…..
……...Qualcosa mi sfugge?
Cosa ne pensate? …………..
Grazie.
Ancora più strana e per me poco comprensibile, mi risulta la tassazione delle altre due missive del 23 giugno e del 2 luglio 1861, sempre da Roma, questa volta tassate “ 2”
Per quanto abbia potuto apprendere,(sono uno neofita del settore)
causa la rottura delle relazioni diplomatiche e la mancanza di un accordo postale tra i due Stati, la corrispondenza non poteva viaggiare in porto franco, per cui andava pagata (dal mittente) la percorrenza fino al confine pontificio; poi, in arrivo (dal destinatario) per il tratto nel Regno d’Italia, la tariffa per l’interno.
Se il “2” richiesto a destino rappresentava la tassa pontificia dovuta (in baj) per la tratta postale Roma –Civita Castellana-confine umbro (?),.... che ne era del “dovuto” per le casse del Regno d’Italia?
Errore, dimenticanza, generosità sabauda?…… Ne dubito molto.
Poteva essere inviata dallo Stato Pontificio corrispondenza diretta all’Estero in porto assegnato?….. Mha!..Non mi pare.
Se il “2” rappresentava, invece la tassa da esigere in decimi di lira quale tariffa per l’interno del Regno? …..Uno delle due tassazioni, forse a tampone, mi lascia propendere per questa ipotesi.
In questo caso cosa entrava nelle casse pontificie?…..
……...Qualcosa mi sfugge?
Cosa ne pensate? …………..
Grazie.
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maurizio
- Guido Morolli
- Messaggi: 485
- Iscritto il: 8 settembre 2007, 14:50
- Località: prov. Vercelli
Re: Da Roma ad Ancona 1859-1861
Ti rispondo al volo al quesito della tua prima lettera:
Mi ha stupito il riconoscimento della tariffa pontificia senza altra tassazione aggiuntiva, in quanto mi pare che dalla metà di ottobre fosse entrata in vigore nelle Marche la tariffazione sarda.
A vostro parere è usuale nel periodo tale tolleranza in deroga ai nuovi regolamento postali o si tratta di occasionali “sviste”?
Leggendo il lavoro pubblicato sul sito FSFI di Franco Faccio la risposta è si...ti allego il link
http://expo.fsfi.it/bergamo2015/exhibits/26Faccio.pdf
Guido
Mi ha stupito il riconoscimento della tariffa pontificia senza altra tassazione aggiuntiva, in quanto mi pare che dalla metà di ottobre fosse entrata in vigore nelle Marche la tariffazione sarda.
A vostro parere è usuale nel periodo tale tolleranza in deroga ai nuovi regolamento postali o si tratta di occasionali “sviste”?
Leggendo il lavoro pubblicato sul sito FSFI di Franco Faccio la risposta è si...ti allego il link
http://expo.fsfi.it/bergamo2015/exhibits/26Faccio.pdf
Guido
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Re: Da Roma ad Ancona 1859-1861
Grazie Guido,
collezione molto interessante..
da studiare con attenzione.
Riguardo il secondo quesito.....
......
Franchigia pontificia per le corrispondenze dirette alle "provincie usurpate"?...
Revised by Lucky Boldrini - August 2018
maurizio