Cenni sulle nuove tariffe postali introdotte il 1 marzo 1861
Cenni sulle nuove tariffe postali introdotte il 1 marzo 1861
A TUTTI
A decorrere dal 1/3/1861 venne introdotta la progressione sardo-italiana di 10grammi per le lettere (invece di quella borbonica in fogli e trappesi).
Scomparve quindi la distinzione secondo "i fogli" e le lettere pagavano 2 grana fino a 10 grammi. Da 10 a 20 grammi quando pagavano 3 o 4 grana e per gli scaglioni successivi?
La raccomandazione fissa di 10 grana andava aggiunta all'importo della lettera, giusto?
Grazie a tutti per le risposte.
Nilo
Colleziono bolli ed annullamenti fino al 1900 della provincia di Cosenza
"Collezionare francobolli è il primo passo verso l'alienazione mentale"
Honore de Balzac
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Honore de Balzac
Re: CHIARIMENTO TARIFFE
Roscianum ha scritto:Ciao:
A TUTTI
A decorrere dal 1/3/1861 venne introdotta la progressione sardo-italiana di 10grammi per le lettere (invece di quella borbonica in fogli e trappesi).
Scomparve quindi la distinzione secondo "i fogli" e le lettere pagavano 2 grana fino a 10 grammi. Da 10 a 20 grammi quando pagavano 3 o 4 grana e per gli scaglioni successivi?
La raccomandazione fissa di 10 grana andava aggiunta all'importo della lettera, giusto?
Grazie a tutti per le risposte.
Nilo
Ciao Nilo,
1) Per le lettere semplici (dieci grammi) da un luogo all’altro delle Prov. Nap. venne mantenuta la tassa ridotta di grana 2 (come in epoca borbonica), quindi considera la stessa progressione borbonica.
2) Per le assicurate la cosa cambia, ma ti premetto che l'argomento non sarà di inequivoca interpretazione, quindi ti lascerà molti dubbi e non chiarirà le idee.
Mi spiego:
a) Il decreto Luogotenziale del 6 gennaio 1861 prevedeva anche (art. 3): “Sino a tanto che non sarà messa in corso la moneta italiana in queste Provincie Meridionali, le tasse applicate alle lettere verranno nelle Provincie Napolitane esatte sulla base di cinque grana per centesimi venti italiani e così via”. L’art. 2 del medesimo Decreto Luogotenenziale non fa espressa menzione alle lettere assicurate.
b) L’allegato Estratto delle Leggi e Regolamenti dell’Amministrazione della Posta in vigore nelle Provincie dell’Alta Italia, l’art 102 prevedeva che: “Le lettere assicurate vanno soggette, oltre alla tassa progressiva stabilita per le altre lettere, ad un diritto fisso di quaranta centesimi”.
Questi due aspetti starebbero a significare, ad esempio, che una lettera di primo porto assicurata da Catanzaro a Napoli sarebbe stata assoggettata alla tassa di 12 grana (2 grana per la lettera di peso entro i 10 grammi e grana 10 per il diritto fisso di assicurata), ma non essendo espressamente menzionata la tariffa per l'assicurata negli artt. 1, 2 e 3 del Decreto Lugotenziale del 6 gennaio 1861, credo ingenerò notevoli dubbi circa la tariffa da applicare.
Queldiritto fisso di 40 centesimi (quindi 10 grana) doveva essere applicato anche per le assicurate spedite da un luogo all’altro delle Prov. Nap.? Questo perchè il tuo quesito prende in considerazione i due tipi di tariffe che venivanno apllicate per le lettere spedire dai territori delle Province Napoletane per l'interno e da territori delle Provincie per gli altri Territori italiani.
Ma se per le lettere semplici da un luogo all’altro delle Prov. Nap. venne mantenuta la tassa ridotta di grana 2 (come in epoca borbonica), ti sembra appropriato quell’art. 102, quindi quella tariffa così sproporzionata per le assicurate, rispetto l’ epoca borbonica, in quanto per la lettera di primo porto assicurata bastavano solo grana 4?
Quale miglioramento, sotto l’aspetto postale, avrebbe comportato il Nuovo Regno?
Pertanto, dopo l’1 marzo 1861 per le assicurate per l'interno troverai la tassazione della raccomandazione assolta talvolta con 4 grana, affrancate da 6 grana, con 8 grana (4 per doppio porto e 4 per l’assicurazione), etc….Poi le cose cambiarono.
pasfil
Re: CHIARIMENTO TARIFFE
Grazie Pietro, qualche dubbio sciolto
Nilo
Revised by Lucky Boldrini - March 2013
Colleziono bolli ed annullamenti fino al 1900 della provincia di Cosenza
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Honore de Balzac
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Provincie Napoletane : tariffe per militari
Salve!
Vi sottopongo due casi diversi di interpretazione dell'equiparazione Grana / Centesimi che ho in collezione.
Formalmente, dal 1860, il Grano Napoletano valeva al cambio 4.249 centesimi di Lira.
Questa era la normativa :
Secondo l'articolo 3 del "Decreto contenente alcune disposizioni circa il modo di regolare il servizio delle poste nelle provincie napoletane" datato 3 Gennaio 1861 e applicabile dal 1° Marzo, firmato da Farini, "Sino a tanto che non sarà messa in corso la moneta italiana in queste provincie meridionali, le tasse applicate alle lettere verranno nelle provincie napoletane esatte sulla base di cinque grana per centesimi venti italiani e così via via." Questo equiparerebbe proporzionalmente 10 centesimi a 2.5 Grana.
Secondo la nota all' articolo 100, "(1) ... La tassa da un luogo ad altro delle provincie napoletane è mantenuta conforme all' ultima tariffa, cioè in moneta napoletana di grana due per ogni porto semplice qualora la lettera sia preventivamente affrancata, e di grana tre quando la tassa sia pagabile dal destinatario."
Secondo l'articolo 104, e la sua nota : "La lettera semplice da distribuirsi nell'officio in cui viene impostata è sottoposta alla tassa di cinque centesimi (1).
(1) Nelle provincie napoletane questa tassa è limitata ad un grano."
Secondo l'articolo 107, "Il diritto d' affrancamento della lettera semplice diretta a' bassi-ufficiali e soldati di qualunque arma in attività di servizio, è ridotto a centesimi dieci per qualunque destinazione ne' Regi Stati. La lettera diretta a' medesimi contenente un vaglia postale, semprechè ne sia fatta annotazione sull'indirizzo, viene considerata come semplice."
Ora :
1861, 23 Marzo. Da Napoli a Torino. Tariffa per lettera semplice, equivalente a 2 Grana (8.5 Centesimi).
Conosco una lettera non affrancata del 14 Gennaio 1861 da Caserta ad Alassio, tassata prima per 5 Grana, poi ridotti a 3 (tariffa Borbonica per lettere semplici non affrancate). La lettera venne successivamente tassata in arrivo per 20 centesimi, poi corretti anch'essi a 50.
Con decreto del 19 Settembre 1861 si stabili' invece che a partire dal 1° Gennaio 1862, "Le imposte, le tasse, i diritti di ogni natura, i soldi, le pensioni , gl'interessi e i capitali del debito pubblico saranno enunciati in lire e centesimi di lira dal primo gennaio 1862 in avanti. Sarà fatto il tramutamento col ragguaglio dichiarato dal decreto del 25 settembre 1860 di una lira per grana 23,53."
1862, 18 Marzo. Da San Germano a Modena. Meta' della tariffa normale da 5 Grana, equivalente a 10.62 centesimi.
Nel 1862, conosco una lettera affrancata per 4 Grana, spedita da Cosenza il 14 Luglio 1862 e non tassata, diretta ad un Maggiore che quindi non godeva della riduzione.
In questo caso sembra essere stato applicato un raddoppio del porto semplice da 2 Grana.
Non sembra esserci quindi una linea molto precisa. Non mi dispiacerebbe stabilire un piccolo censimento delle lettere con queste tariffe, sarei riconoscente se aveste altri esempi.
Per il momento, in tariffa ridotta, ho :
1861, 14 Gennaio. Da Caserta ad Alassio, non affrancata.
1861, 15 Maggio. Da Napoli per Vercelli. 2 Grana
1861, 23 Marzo. Da Napoli per Torino. 2 Grana
1862, 18 Marzo. Da San Germano per Modena. 2.5 Grana
1862, 14 Luglio. Da Cosenza per Milano. 4 Grana (x ufficiale)
Cordiali saluti
F
Vi sottopongo due casi diversi di interpretazione dell'equiparazione Grana / Centesimi che ho in collezione.
Formalmente, dal 1860, il Grano Napoletano valeva al cambio 4.249 centesimi di Lira.
Questa era la normativa :
Secondo l'articolo 3 del "Decreto contenente alcune disposizioni circa il modo di regolare il servizio delle poste nelle provincie napoletane" datato 3 Gennaio 1861 e applicabile dal 1° Marzo, firmato da Farini, "Sino a tanto che non sarà messa in corso la moneta italiana in queste provincie meridionali, le tasse applicate alle lettere verranno nelle provincie napoletane esatte sulla base di cinque grana per centesimi venti italiani e così via via." Questo equiparerebbe proporzionalmente 10 centesimi a 2.5 Grana.
Secondo la nota all' articolo 100, "(1) ... La tassa da un luogo ad altro delle provincie napoletane è mantenuta conforme all' ultima tariffa, cioè in moneta napoletana di grana due per ogni porto semplice qualora la lettera sia preventivamente affrancata, e di grana tre quando la tassa sia pagabile dal destinatario."
Secondo l'articolo 104, e la sua nota : "La lettera semplice da distribuirsi nell'officio in cui viene impostata è sottoposta alla tassa di cinque centesimi (1).
(1) Nelle provincie napoletane questa tassa è limitata ad un grano."
Secondo l'articolo 107, "Il diritto d' affrancamento della lettera semplice diretta a' bassi-ufficiali e soldati di qualunque arma in attività di servizio, è ridotto a centesimi dieci per qualunque destinazione ne' Regi Stati. La lettera diretta a' medesimi contenente un vaglia postale, semprechè ne sia fatta annotazione sull'indirizzo, viene considerata come semplice."
Ora :
1861, 23 Marzo. Da Napoli a Torino. Tariffa per lettera semplice, equivalente a 2 Grana (8.5 Centesimi).
Conosco una lettera non affrancata del 14 Gennaio 1861 da Caserta ad Alassio, tassata prima per 5 Grana, poi ridotti a 3 (tariffa Borbonica per lettere semplici non affrancate). La lettera venne successivamente tassata in arrivo per 20 centesimi, poi corretti anch'essi a 50.
Con decreto del 19 Settembre 1861 si stabili' invece che a partire dal 1° Gennaio 1862, "Le imposte, le tasse, i diritti di ogni natura, i soldi, le pensioni , gl'interessi e i capitali del debito pubblico saranno enunciati in lire e centesimi di lira dal primo gennaio 1862 in avanti. Sarà fatto il tramutamento col ragguaglio dichiarato dal decreto del 25 settembre 1860 di una lira per grana 23,53."
1862, 18 Marzo. Da San Germano a Modena. Meta' della tariffa normale da 5 Grana, equivalente a 10.62 centesimi.
Nel 1862, conosco una lettera affrancata per 4 Grana, spedita da Cosenza il 14 Luglio 1862 e non tassata, diretta ad un Maggiore che quindi non godeva della riduzione.
In questo caso sembra essere stato applicato un raddoppio del porto semplice da 2 Grana.
Non sembra esserci quindi una linea molto precisa. Non mi dispiacerebbe stabilire un piccolo censimento delle lettere con queste tariffe, sarei riconoscente se aveste altri esempi.
Per il momento, in tariffa ridotta, ho :
1861, 14 Gennaio. Da Caserta ad Alassio, non affrancata.
1861, 15 Maggio. Da Napoli per Vercelli. 2 Grana
1861, 23 Marzo. Da Napoli per Torino. 2 Grana
1862, 18 Marzo. Da San Germano per Modena. 2.5 Grana
1862, 14 Luglio. Da Cosenza per Milano. 4 Grana (x ufficiale)
Cordiali saluti
F
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Re: Provincie Napoletane : tariffe per militari
Salve!
Piccolo addendum al post: per "ho" intendo "ho come date", non tutte le lettere menzionate, purtroppo ...
Grazie per le segnalazioni eventuali
F
Piccolo addendum al post: per "ho" intendo "ho come date", non tutte le lettere menzionate, purtroppo ...
Grazie per le segnalazioni eventuali
F
- Antonio Dell'Orfano
- Messaggi: 152
- Iscritto il: 1 dicembre 2016, 19:17
Re: Provincie Napoletane : tariffe per militari
Questa dovrebbe essere una di quelle citata da te:
- 1861, 15 Maggio. Da Napoli per Vercelli. 2 Grana
Rev LB Aug 2019
- 1861, 15 Maggio. Da Napoli per Vercelli. 2 Grana
Rev LB Aug 2019
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Antonio
Colleziono in particolar modo:
-Province Napoletane (tutto ciò che riguarda l'emissione).
-Corrispondenza privata tra i cittadini del Regno di Napoli dal 1820 al 1861
(in particolare modo dei cittadini del Principato Ultra).
Colleziono in particolar modo:
-Province Napoletane (tutto ciò che riguarda l'emissione).
-Corrispondenza privata tra i cittadini del Regno di Napoli dal 1820 al 1861
(in particolare modo dei cittadini del Principato Ultra).