Francesco ha scritto “cosa vi frullava per la testa quando voi (VETERANI) siete partiti per l’avventura della STORIA POSTALE?”.
Bè, Francesco a questa domanda credo che ognuno di quelli che ha fatto questa scelta ti risponderà in maniera differente, tante sono la variabili che possono determinare un cambiamento di rotta, e per giunta non di pochi gradi.
Per quanto mi riguarda personalmente posso dirti la mia, in tempi non sospetti, ovvero quando la SP (e ancora non si parlava neanche di UP) era solo agli albori popolari e la materia costituiva una piccola nicchia di persone che (ancora oggi) tentavano di dare un senso compiuto della definizione intrinseca di Storia Postale, da buon Genovese (senza tante ipocrisie) notai che praticamente tutti i francobolli erano quotati molto di più su documento intero che allo stato di sciolto usato, in particolar modo nei periodi ASI e Regno, questo non solo nei cataloghi, ma sopratutto nelle varie aste e Vendite per corrispondenza. Quindi a rigor di logica feci già (1984/85) la scelta di non assolutamente staccare i suddetti dal loro oggetto derivante, cosa imperativa al giorno d'oggi come hai avrai sicuramente letto più volte in questo forum in svariati topic, da qui la NECCESSITA' di dover dare ad ogni "Oggetto Postale" la sua carta di identità ed eventuale collocazione in una ipotetica collezione.
Qui "I MODI DI VEDERE" di ognuno sono ovviamente soggettivi (e così dovrebbere appunto essere) perchè con il passare degli anni e di eventuale studio ed esperienze maturi una tua coscienza propria ed interpretativa che solo tu potrai verificare.
Che poi esistano delle forme "Conformistiche" (perdonami il termine) in cui delle persone hanno deciso di dettare regole e criteri per "gareggiare" tra di loro è un'argomento che esula dal mio modo di pensare e vedere la filatelia in senso generale, ma ciò non toglie che un domani tu non possa condividerle, di conseguenza mi astengo da ogni possibile discussione in merito.
Col passare degli anni, e sopratutto leggendo libri e articoli vari su riviste e periodici, la passione divenne molto forte perchè mi resi conto che l'universo delle "cose" postali era veramente infinito e, da parte mia, se hai una propensione all'esplorazione la cosa ti affascina in maniera ancora più coinvolgente. Poi la disaffezione filatelica ha fatto il resto, i parametri restrittivi imposti sulle concezioni popolari della qualità dei francobolli, qui non avevano luogo, ovvero la Primaria regola Imperativa è la Genuinità dell'Oggetto (cosa che sopratutto oggi devi starne molto, ma molto attento), un documento postale non deve neccessariamente essere perfetto (anzi, la cosa potrebbe essere anche dubbiosa), ma avere quelle caratteristiche di usura che ha un pezzo di carta quando viene maneggiato da più persone.
Ovviamente quello che scrivo è solo il mio modo di vedere, che non deve essere necessariamente quello altrui.
Ti mostro quello che fu il mio primo libro di Storia Postale, è palese dirti che io mi occupo dell'infinita Repubblica con attenzione maggiore alle cartoline illustrate e ad anche alle figure e servizi postali nel periodo Regno/2001 sopratutto in chiave marcofila.
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Ad ogni modo TU e SOLO TU, potrai delinearti i tuoi orientamenti, definizioni, interpretazioni e sopratutto Collezioni a riguardo.

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