Identificazione (o meno) delle macchine affrancatrici

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debene
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Identificazione (o meno) delle macchine affrancatrici

Messaggio da debene »

Ciao: a tutti,

sinora non avevo avuto questo problema o meglio era marginale e non lo tenevo in gran conto.
Avevo sinora accumulato diverso materiale e costruito qualche collezione, ma da poco avevo iniziato
anche a scrivere qualche articolo sul Postalista sulle AM.

Pubblicando le impronte e volendole corredare di una didascalia mi è venuto spontaneo di fornire
anche le informazioni della macchina affrancatrice che aveva prodotto l'impronta.

E qui sono sorti i problemi per la scarsa letteratura che c'è a disposizione.
Ovviamente non ci sono cataloghi e gli unici riferimenti sono i lavori di alcuni
collezionisti di rosse.

Poi, per dirla come il noto conduttore notturno, la domanda è sorta spontanea:

A quanti collezionisti di A.M. serve conoscere, delle impronte che possiede, questa informazione?

e quindi vale la pena approfondire gli studi in questo senso?

Voi che siete molto più esperti di me, su che cosa vi basate per fare, se la fate, questo tipo di classificazione?

E' solo un problema di esperienza e di numerosità di pezzi passati sotto il naso o si
può tentare la costruzione di un catalogo nel quale andare a ritrovare il tipo di impronta che si ha in quel
momento in mano?

E' una mia fissa o concordate con me?

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

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Stefano1981
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Re: Una domanda per chi colleziona A.M.

Messaggio da Stefano1981 »

Secondo me dipende principalmente da due fattori.

Il primo e più importante è il tipo di collezione.
Se è tematica conoscere l'esatto modello della macchina affrancatrice, o addirittura la marca, può essere un'informazione utile, ma non necessaria. In questo caso conta l'immagine impressa, non cosa l'ha impressa.
Mentre se si costruisce una collezione di tipo tradizionale (come quando esposi nella cadetti la mia collezione sulle rosse prioritarie) diventa fondamentale conoscere e riconoscere che affrancatrice è stata impiegata.

Il secondo è l'interesse che i collezionisti hanno verso questa informazione.
Ritengo esistono pochi studi perchè ci siano pochissimi appassionati che si sono concentrati sulla macchina affrancatrice, piuttosto che sull'aspetto tematico.
Di riflesso minore è la conoscenza e minore è l'interesse suscitato.

Per rispondere alle tue domande:
A quanti collezionisti di A.M. serve conoscere, delle impronte che possiede, questa informazione?
Credo che il collezionista tematico pensi gli serva poco.

Vale la pena approfondire gli studi in questo senso?
Sicuramente si

Su che cosa vi basate per fare, se la fate, questo tipo di classificazione?
Per la maggior parte delle AM datate non faccio questo tipo di classificazione perchè non ho mai imparato a riconoscerle.
Mentre nelle AM recenti la marca e il modello sono impressi e rende più semplice la classificazione.

E' solo un problema di esperienza e di numerosità di pezzi passati sotto il naso o si può tentare la costruzione di un catalogo nel quale andare a ritrovare il tipo di impronta che si ha in quel momento in mano?
Troverei molto utile il catalogo, sarebbe un lavoro impegnativo ma fattibile.

Ciao:
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debene
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Re: Una domanda per chi colleziona A.M.

Messaggio da debene »

Ciao: Stefano,

ti ringrazio molto per il tuo intervento, perchè il confronto a volte non è solo utile ma anche necessario.

Secondo me la mancanza di approfonditi studi e relativi testi è insita nell'estrazione stessa che abbiamo quasi tutti
noi collezionisti di A.M. Eravamo o lo siamo ancora dei collezionisti tematici, che prima o poi si sono
ritrovati stretti nelle regole della classe tematica e si sono specializzati nelle rosse.

Non ti nascondo che questo argomento cercherò di portarlo all'attenzione di qualche prossimo incontro AICAM.

Cercare di associare il modello di affrancatrice ad una impronta, specie e soprattutto in quei casi in cui non è la cosa
evidente tramite una opportuna sigla, è una pratica che secondo me alzerebbe il livello della collezione.

Speriamo intervenga qualche altro appassionato per avere altre opinioni.

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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somalafis
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Re: Una domanda per chi colleziona A.M.

Messaggio da somalafis »

Scusa Sergio, ma proprio due esponenti dell'Aicam (Di Casola e Bencini) hanno pubblicato in passato dei volumetti che compongono un catalogo delle varie macchine affrancatrici in uso in Italia (lirma, Pitney Bowes, Audion ecc.). Li dovresti trovare negli elenchi delle pubblicazioni AICAM
Riccardo Bodo
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debene
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Re: Una domanda per chi colleziona A.M.

Messaggio da debene »

Ciao: Riccardo,

come ultime arrivato non conosco il pregresso delle storie all'interno dell'AICAM.

Pertanto essendoci oltre al cartaceo anche il bellissimo sito di Roberto Di Casola http://robidic.webs.com/

ho pensato subito di utilizzzarlo come riferimento.

In seguito mi sono confrontato con altri amici dell'associazione ma sembra che il lavoro fatto da Di Casolo, che oltre ad esser utile
è stato comunque un bel lavoraccio, non sia ritenuto uno standard all'interno dei collezionisti di A.M.

Per dirtene una nel catalogo si classificano i vari punzoni in ordine temporale da regno a repubblica con un numero progressivo ma
se io dovessi mettere una didascalia sotto una impronta dicendo punzona 4 nessuno capirebbe. Anche i datari sono classificati ma amnche lì
lo standard adottato non è conosciuto.
Di una cosa dò atto ed è il fatto che i cataloghi organizzati come sono rendono molto difficile o meglio lunga l'identificazione della macchina affrancatrice.

Io comunque sto trovando veramente divertente andare ad identificare le affrancatrici utilizzate avendo come riferimento anche il testo, forse un pò troppo tecnico, di Voltaire Bugnoli e continuo in tal senso.

Mi riprometto comunque di affrontare il problema con gli altri soci, forse già a Milanofil.

:abb:

sergio
Sergio De Benedictis
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sk71
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Re: Una domanda per chi colleziona A.M.

Messaggio da sk71 »

Ciao Sergio
sono Dario,socio AICAM,ma anch'io abbastanza neofita.
Ci eravamo conosciuti a Sasso o Lavagna...adesso non ricordo....ma forse non ricordi neanche te.
Provo a dare una mia opinione sul tuo quesito
- collezionisti di rosse ....tematici 97%
- collezionisti di rosse ....per M.A 3%
il fatto che tu dica " lo standard adottato non è conosciuto" è perchè interessa poco,purtroppo.
E comunque è cosa assai ardua l'identificazione delle M.A su certe impronte prive di sigla, perchè l'unica fonte certa per identificare le M.A sono gli elenchi ministeriali delle M.A utilizzate oppure richiedere alla ditta,se ancora esistente, qualche foglio che ne accerti il suo utilizzo.

Ecco perchè le impronte del regno sono più facilmente identificabili......;perchè esistono questi elenchi,e penso che l'Aicam,li possieda
almeno fino al 42........forse qualche cosa dovrei avere anch'io ma non so dove.
...e poi sono partiti gli studi da parte di molti studiosi.
Infatti è abbastanza semplice identificare MA dall'impronta se parliamo di Francotyp A,B, o Hasler o Universal o Sima 8 ma per essere sicuri se la M.A è quella l'unico mezzo certo sono gli elenchi ministeriali e i cataloghi di Parini e DC si basano su quelli.
Se ti mostro una impronta del regno ...come fai a dirmi se se è una Francotyp mod. Mignon,Balilla o Baby ???
Se passiamo alle impronte della repubblica,senza sigla, quasi impossibile.Attraverso gli studi fatti da Bencini,DiCasola ecc si potrà risalire alla marca ma al modello di MA penso che sia quasi impossibile senza documentazione ufficiale(che forse non esiste nemmeno)...
Comunque sia,penso che le persone citate,se interpellate, ti potranno essere molto di aiuto......
anche io faccio le MA ...anzi facevo....poi mi sono ritirato


ciao

D.

ps il Bugnoli è un bel libro ma tecnico da matti e parla di come sono fatte le macchine ma non delle impronte...e non è detto che ,data una impronta ,la macchina sia proprio quella

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