La posta per militari dispersi o deceduti

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arbulent
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Iscritto il: 25 febbraio 2014, 17:41

La posta per militari dispersi o deceduti

Messaggio da arbulent »

Ciao: a tutti,

Apro questo thread, lo considero un pò “delicato”, almeno per me.
Pongo 2 quesiti.
Purtroppo i miei non ci sono più, altrimenti avrei chiesto anche a loro, perché i 2 casi l’hanno provato sulla loro pelle. :rosa:
Allora, parlo di corrispondenza in tempo di guerra, nel mio caso la II^.
1. Lettere, cartoline e altro inviate ad un militare, arrivano a destinazione ed il militare risulta deceduto in combattimento……… la corrispondenza che fine fa? Non penso, o almeno spero, che ritornava con una annotazione da brividi, come veniva gestita la cosa? Io ho trovato alcune lettere e cartoline che mia madre aveva spedito al fratello al P.M. 46, dalla data di spedizione , quando erano arrivate, mio Zio era già deceduto. Però sulle stesse non vi era alcune annotazione. Si ricordava solo che tempo dopo era arrivata una cassettina con gli effetti personali tra cui le lettere.
2. Stesso caso per un soldato fatto prigioniero, le lettere inviate quando non si sapeva della prigionia, come venivano gestite? Chi avvisava i parenti? Come si veniva a sapere dove inviare le lettere? Avevo alcune lettere che mio padre scriveva dall’Africa a mia nonna, ma del percorso inverso niente, anche perché quando mio padre è stato rimpatriato nel 46, arrivato in Italia gli hanno rubato tutto………
Ringrazio tutti quelli che mi possono dare una mano.
Ciao: e grazie. :rosa:
Arbulent
medor
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Iscritto il: 5 aprile 2014, 19:44

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da medor »

Spesso era il Cappellano militare che si incaricava di scrivere alla famiglia del defunto e a volte si incaricava di recapitare alla familgia piccoli effetti personali come catenine ecc...
Per la guerra nelle Isole dell'Egeo (WWII) suggerisco questo testo: "La tragedia di Rodi e dell'Egeo : dagli appunti di un cappellano militare / Edoardo Fino".
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ingegné
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Iscritto il: 18 novembre 2013, 19:24
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Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da ingegné »

Non so risponderti per il caso del militare deceduto, ma so invece come funzionava per i prigionieri, dato che mio padre fu catturato in Somalia e inviato in un campo di prigionia in Kenia.

La convenzione di Ginevra prevedeva che ai nemici fatti prigionieri venissero fornite cartoline prestampate in cui il militare poteva dare sintetiche informazioni sul suo stato di salute e l'indirizzo a cui gli si poteva scrivere.

Queste cartoline venivano consegnate alla Croce Rossa Internazionale che si incaricava di recapitarle all'amministrazione postale del paese di origine del prigioniero.

In Africa Orientale gli inglesi fornirono ai prigionieri italiani che avevano i familiari in AOI un ulteriore servizio, che si rivelò spesso più veloce della posta e sicuramente di maggior conforto per i familiari: ogni prigioniero poteva parlare per pochi secondi alla radio e dare sue notizie. Inutile dire con quanta trepidazione le trasmissioni venissero ascoltate, quanta gioia fosse apprendere che il congiunto era sano e salvo e quanta angoscia provasse chi non riceveva messaggi per molto tempo dopo la data di cattura.

Credo comunque che se vuoi approfondire l'argomento potresti aprire una discussione nel forum dell'AICPM in cui scrivono moltissimi collezionisti e studiosi della posta dei prigionieri.
Colleziono e cerco sempre materiale di Somalia Italiana: Francobolli, Storia postale, Annullamenti, Posta Militare, Navi
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BROWN3
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Iscritto il: 16 febbraio 2013, 9:08

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da BROWN3 »

Non so come funzionassero le comunicazioni tra l'Esercito e i familiari dei soldati. Voglio però presentare questo brutto esempio. Una lettera spedita da S. Frediano (PI) il 2.2.43 per un soldato presso la P.M.20 e ritornata a S. Frediano il 5.6.43 con l'annotazione: Disperso.
Una comunicazione con molta poca sensibilità.
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totino
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Iscritto il: 10 novembre 2007, 0:57

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da totino »

Altre volte scrivevano : "non potuta recapitare".
arbulent
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Iscritto il: 25 febbraio 2014, 17:41

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da arbulent »

Ciao: a tutti,
e grazie a quanti fino ad ora hanno risposto.
Per i prigionieri, grazie Ingegnè ,
il mio prigioniero era in Libia, ma chi si occupava di avvisare la famiglia? Dai ricordi mio padre quando è ritornato, pensavano fosse un fantasma, perchè per anni non si è saputo niente, alcune lettere della CRI nel 1943 poi più niente, centrava qualcosa che risultava abitare nella R.S.I.?
Per il militare deceduto:
ho delle cartoline e lettere che recano la data di partenza e di arrivo al PM, in data posteriore alla morte :rosa:
però nessuna riporta alcuna annotazione come descritto da totino e BROWN3, le lettere sono intonse, cioè riporta l'indirizzo, timbri vari, verificato x censura e altri, ma da quello che ho nessuna ripeto nessuna è stata rispedita al mittente.
Penso che la corrispondenza veniva raccolta da qualcuno del reparto, Cappellano, come spiega medor, o altro, messa da parte e poi riconsegnata ai parenti.
Quindi qualcuno si occupava della corrispondenza di chi non c'era più, penso.
Era diverso per reparto?
Non so.
Avendo fatto il militare, per mia fortuna in tempo di Pace, la corrispondenza che ricevevo la tenevo come l'oracolo, l'ho riportata a casa tutta quando mi sono congedato, e l'ho ancora.
Perchè per un soldato, solo una lettera da casa, una cartolina con un ciao era vivere......

Ciao:
arbulent
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ingegné
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Iscritto il: 18 novembre 2013, 19:24
Località: Roma

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da ingegné »

Oggi ci sono i cellulari, gli SMS, la posta elettronica, Facebook, Skype, WhattsApp, Istagram e mille altri modi per mantenersi costantemente e rapidamente in contatto, ma ricordo anch'io la febbrile attività di corrispondenza di quando ero militare e, ancor più. di quando lavoravo in Libia ed i telefoni erano sempre "cassura" (non funzionanti, almeno a detta dell'impiegato).

Per quanto riguarda l'argomento della discussione, guarda se trovi qualcosa di interessante QUI
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arbulent
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Iscritto il: 25 febbraio 2014, 17:41

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da arbulent »

Ciao: a tutti,
grazie ingegnè, il sito che hai segnalato e fenomenale, ho passato la notte a leggerlo, penso di iscrivermi, per i dati del militare prigioniero ho capito.
Rimane il quesito per il militare deceduto-
Grazie a chiunque mi aiuti.
Ciao: e grazie
arbulent
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somalafis
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Iscritto il: 23 luglio 2007, 9:54
Località: Roma

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da somalafis »

C'erano anche gli appositi uffici per le notizie ai familiari dei militari: materiale del genere si vede sovente in giro, tipo questo:
uff f.jpg
uff x.JPG
Questi uffici magari non riuscivano neanche a dare uno straccio di informazione come in questo esempio
uff e.jpg
Le autorita' invece potevano essere in altri casi assai sollecite come per questo aviatore disperso
disperso b.JPG
Qualche comunicazione poteva essere assai brutale come in questo caso:
disperso.JPG
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
arbulent
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Iscritto il: 25 febbraio 2014, 17:41

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da arbulent »

Ciao: somalafis,
grazie per le belle immagini,
:rosa: tremenda :rosa: l'ultima, da far accapponare la pelle per chi la riceveva.........
Rinnovo il quesito per il militare che non è tornato :rosa:
Grazie
Ciao:
arbulent
Theinot
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Iscritto il: 29 luglio 2014, 19:12
Località: Spilimbergo (PN)

Re: Argomento delicato e aiuto

Messaggio da Theinot »

BROWN3 ha scritto:Non so come funzionassero le comunicazioni tra l'Esercito e i familiari dei soldati. Voglio però presentare questo brutto esempio. Una lettera spedita da S. Frediano (PI) il 2.2.43 per un soldato presso la P.M.20 e ritornata a S. Frediano il 5.6.43 con l'annotazione: Disperso.
Una comunicazione con molta poca sensibilità.
Il suddetto soldato risulta deceduto in luogo sconosciuto il 19/12/1942

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