Ricordo del 21 Agosto 1968

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Giuseppe Ghetti
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Ricordo del 21 Agosto 1968

Messaggio da Giuseppe Ghetti »

La notte fra il 20 ed il 21 Agosto 1968, esattamente quarant'anni fa, truppe di cinque Paesi del Patto di Varsavia varcarono, senza alcun avvertimento, il confine dello Stato sovrano di Cecoslovacchia, per porre fine al tentativo di Alexander Dubček di costruire un Socialismo dal volto umano.
Come sia proseguita, da quel giorno, la vita nel Paese centroeuropeo si può riassumere così: i Cechi e gli Slovacchi dovettero trattenere il fiato per altri ventun'anni.
Per ricordare i fatti di quarant'anni fa voglio lasciare nel forum alcune immagini di quelli, tra i protagonisti, che hanno trovato spazio nei francobolli. Però inizio con due francobolli che non sono dedicati a persone e che non poterono essere emessi:
nonemessi 1968.jpg

Si tratta di un'emissione preparata per celebrare il XIV congresso del Partito Comunista Cecoslovacco (PCCS), che avrebbe dovuto attuare i principi sui quali si basava il nuovo corso di Dubček. Il Congresso, previsto per il Settembre 1968, si potè tenere clandestinamente sotto il naso degli occupanti, in una fabbrica nella periferia di Praga, con la presenza del numero legale dei delegati. Ovviamente le decisioni prese, perfettamente allineate con le tesi di Dubček, non poterono essere attuate.
Altrettanto ovviamente i francobolli non furono emessi.
Ecco il protagonista del tentativo democratico cecoslovacco, Alexander Dubček, in un foglietto dedicatogli nel 2001 dalle Poste di Slovacchia:
primavera 68 1.JPG

E' curioso notare che lo statista sia stato ignorato del tutto dalle Poste della Repubblica Ceca, ma il questo si spiega col fatto che Dubček era Slovacco.
Colui che divenne il simbolo della dignità del popolo cecoslovacco, lo studente ventenne Jan Palach, lo si può vedere in un'emissione (1991) della Cecoslovacchia ancora unita:
primavera 68 001 1.JPG

Nell'appendice si evocano le fiamme nelle le quali si fece torcia di testimonianza di amore della libertà, il 19 gennaio 1969, in piazza San Venceslao, vicino al monumento al principe-santo Venceslao (Vaclav).
Inserisco anche l'immagine del piccolo monumento che i Praghesi gli dedicarono, posto nell'esatto luogo del sacrificio:
a.jpg

In esso è ricordato anche l'altro giovane, Jan Zajíc, che si sacrificò come Palach, per le stesse ragioni, il 25 Febbraio 1969. Accanto alla piccola lapide, non mancano mai i fiori.
Avrei voluto scrivere molto di più, ma non voglio tediare. Quello che ho scritto l'ho sentito come un dovere.
In conclusione auspico che non ci sia mai più bisogno di testimoniare con l'offerta della vita l'amore di libertà ma che non si dimentichi mai la tragedia del Popolo Cecoslovacco, iniziata esattamente quarant'anni fa. Sarebbe triste se il valore della libertà fosse avvertito, come accade per l'aria che si respira, solo quando non c'è.
Non riesco ad evitare di trascrivere le parole della canzone che Francesco Guccini dedicò alla Primavera di Praga ed al sacrificio di Jan Palach:

Di antichi fasti la piazza vestita
grigia guardava la nuova sua vita
come ogni giorno la notte arrivava
frasi consuete sui muri di Praga

Ma poi la piazza fermò la sua vita
e breve ebbe un grido la folla smarrita
quando la fiamma violenta ed atroce
spezzò gridando ogni suono di voce

Son come falchi quei carri appostati
e corron parole sui visi arrossati
corre il dolore bruciando ogni strada
e lancia grida ogni muro di Praga

Quando la piazza fermò la sua vita
sudava sangue la folla ferita
quando la fiamma col suo fumo nero
lasciò la terra e si alzò verso il cielo

Quando ciascuno ebbe tinta la mano
quando quel fumo si sparse lontano
Jan Hus ancora sul rogo bruciavo
all'orizzonte del cielo di Praga

Dimmi, chi sono quegli uomini lenti
coi pugni stretti e con l'odio fra denti
Dimmi, chi sono quegli uomini stanchi
di chinare la testa e di andare avanti

Dimmi chi era che il corpo portava
la città intera che lo accompagnava
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga

Dimmi chi era che il corpo portava
la città intera che lo accompagnava
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga
una speranza nel cielo di Praga
una speranza nel cielo di Praga

Al funerale di Jan Palach partecipò approssimativamente un milione di persone, in una città di circa un milione di abitanti. Fu l'ultima manifestazione libera, per più di vent'anni. Gli occupanti non mossero un dito.
A chi avesse letto, grazie della pazienza, nella speranza che sia scusato questo intervento di un sessantenne che vede i fatti di quarant'anni fa come se fossero avvenuti ieri.
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giandri
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Re: Ricordare il 21 Agosto 1968

Messaggio da giandri »

Ti ringrazio per la tua testimonianza.
Sono fatti che all'epoca colpirono molto anche me (e tempo fa avevo scritto qualcosa qui viewtopic.php?f=50&t=4298&p=68636#p68636 a proposito di un mio amico di Praga conosciuto in quell'estate di aria nuova di libertà, prima di quel 20 agosto).
A Venezia, sotto il cippo che ricorda i Caduti dell'insurrezione della città agli austriaci nel 1848-49, fu collocata una corona d'alloro in omaggio al sacrificio di Jan Palach.
Sta a noi ricordare a chi all'epoca non c'era, o era troppo giovane, cosa vuol dire la conquista ed il mantenimento della libertà.
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simonag69
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Re: Ricordare il 21 Agosto 1968

Messaggio da simonag69 »

Caro Giuseppe,
è sempre con grande piacere che leggo i tuoi scritti, e in particolar modo quando parli della Cecoslovacchia. Le emozioni che provasti allora, traspaiono ad ogni tua parola.

Io sono tra quelli che allora non c'erano, e sono in prima fila a ringraziarti per averli testimoniati.

E' grazie a quello che ho letto qui sul forum, scritto da te anche in altre occasioni, se oggi ho potuto comprendere meglio, quello che è successo 40 anni fa.

Ancora grazie per i tuoi scritti.
Simona
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Giuseppe Ghetti
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Re: Ricordare il 21 Agosto 1968

Messaggio da Giuseppe Ghetti »

Può essere interessante questa busta (che non possiedo):
os.JPG

Gli annulli sono del 23 Ottobre 1968.
I francobolli applicati appartengono alla serie ordinaria con l'effigie del presidente della Repubblica Ludvík Svoboda, un altro dei protagonisti del nuovo corso cecoslovacco.
Le sovrastampe recitano: "Pravda zvítězila!", cioè - La verità ha vinto! - ; "Smrt okupantům varšavského paktu", cioè - Abbasso l'occupazione del Patto di Varsavia - ; "Smrt sovětským okupantům", cioè - Abbasso l'occupazione sovietica - ; "Národa obrození", "Rinascita nazionale".
Il primo "motto" "Pravda zvítězila!" - La verità ha vinto - , potrebbe essere un riferimento alle passate tragedie cecoslovacche, dopo le quali il Paese è sempre risorto. Il motto “Pravda vítězí” (La verità vince") si trovava nello stemma nazionale della Cecoslovacchia, prima, e si trova, ora, in quello della Repubblica Ceca. E' solo un'ipotesi.
Le sovrastampe sono, ovviamente, "private", ma la lettera fu regolarmente timbrata ed inoltrata. Anche questa fu una delle forme di resistenza non violenta all'occupante.
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Fagios
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Re: Ricordare il 21 Agosto 1968

Messaggio da Fagios »

Grazie Giuseppe per i tuoi interventi.
E' fondamentale ricordare e riflettere su questi avvenimenti affinchè non possano più ripetersi in futuro.

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Marco.

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