1849 - Lettera di un reduce della Grande Armée in Italia nel 1811

Che storie si nascondono dietro quello che può sembrare un semplice francobollo??? E qual'è la vostra conoscenza sui francobolli? Potrete scoprire entrambe le cose in questo forum.....

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Laurent
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1849 - Lettera di un reduce della Grande Armée in Italia nel 1811

Messaggio da Laurent »

Una lettera che ci porta nei passi della Grande Armata in Italia...

Bonsoir à tous,

vi voglio presentare in qualche puntate nella settimana a venire la disamina di una lettera, interessante dal suo destinatario nonché dal suo contenuto...


Parte prima : meglio rivolgersi a Dio che a suoi Santi...

Si tratta di una lettera francese spedita da Couches-les-Mines verso Parigi il 18 gennaio 1850, e regolarmente affrancata alla tariffa della lettera per l'interno, cioè 20 centimes con un francobollo della prima emissione francese del 1849, all'effigie della dea Cérès.
lnb.jpg
Il destinatario non è del tutto qualsiasi :

Au premier citoyen français,
Louis napoléon Bonnaparte
président de la République
à Paris (Seine)

"Lettre recommandée"

cioè : al primo cittadino francese, Luigi-Napoleone Bonaparte, Presidente della Repubblica a Parigi, la precisazione "Lettera raccomandata" non deve essere capita nel senso postale, ma esprimendo il desiderio del mittente di pregare il destinatario di accordare qualche attenzione al contenuto della missiva...

Rammentiamo che Luigi-Bonaparte era figlio di un fratello di Napoleone I°. Dopo anni di esilio dal 1815 (e di intrighi politiche!!) era tornato in Francia nel 1848 quando la rivoluzione cacciò il re Louis-Philippe (1830-1848) e fu eletto deputato nel nuovo Parlamento. Fu poi eletto Président de la République nel dicembre 1848 (per 4 anni), con un programma variegato fatto di volontà di modernizzazione del paese, di ordine interno, di protezione della classa operaia (eravamo nella "rivoluzione industriale"),... e (forse sopratutto) perché si chiamava Bonaparte!
Dopo un colpo di Stato il giorno 2 dicembre 1851, diventò Prince-Président per 10 anni e ristabilì l'Impero, col nome di Napoleon III, il 2 dicembre 1852.
( Il 2 dicembre 1804, Napoleon I aveva vinto ad Austerlitz, ed il 2 dicembre 1805 era stato coronato Imperatore dei Francesi dal Papa Pio VII :what: )
N3a.jpg
(documento originale dalla mia collezione, fotografia da Disderi, anni 1860)


Ora, apriamo le nostra lettera : si tratta di una richiesta di soccorso a beneficienza di un veterano francese della "Grande Armée" costituita da Napoléon le Grand all inizio dell'800. Dalla Spagna alle steppe e le neve di Russia, questi soldati ed ufficiali avevano accompagnato l'imperatore in tutti i suoi sogni e desideri di conquista, per la grandezza del suo impero e la disgrazia dell'Europa trascinata nella guerra.
Friedland.jpg
Alla fine della lettera, una mano disabile ha firmato un testo scritto visibilmente da una altra persona : il nostro veterano, chiamato Beurgat, non sa scrivere, o non abbastanza bene e fa concludere la sua richiesta così...
L1.jpg
il sottoscritto non può fornire i documenti necessari per le formalità ad adempire , preferisce dunque rivolgersi a Dio piuttosto che a suoi Santi come dice il proverbio. La prega di dare una risposta favorevole a colui che rimane il suo devoto servitore

Avrete capito che nel testo della lettera, troveremo le vicende belliche a cui il veterano ha partecipato...

continua martedì
Ciao:
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Laurent
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Re: Una lettera che ci porta nei passi della "Grande Armata" in Italia...

Messaggio da Laurent »

Purtroppo non abbiamo le prima e seconda pagine di questa lunga lettera che ricostituisce il percorso militare del veterano, ma la sola terza pagina ci permette lo stesso di ricostruire una parte non trascurabile degli eventi dell'epoca...

Parte seconda: niente Francesi al dilà del Faro!

Per prevalersi del soccorso richiesto al presidente Luigi-Napoleone, il Beurgat precisa che è stato ferito due volte. Un prima volta, traduco, è stato colpito da una palla nella gamba destra, mentre scortava la posta a due leghe da Messina in Sicilia nel 1811
3b.jpg
Per capire il proposito, riprendiamo una cartina dell'Italia all'età napoleonica :
Italie ne 1810.jpg
L'intera penisola si trova sotto la dominazione francese : un "regno d'Italia" sul fianco Este, la parte Ovest integrata nel "grande impero francese", la parte Sud (già regno di Napoli) affidata al fratello Giuseppe Bonaparte poi al cognato Joachim Murat... Rimangono ai Savoia l'isola di Sardegna, ed ai Borboni l'isola di Sicilia.

Nel 1811, per ultimare la conquista del suo nuovo regno, e anche per affermarsi in fronte a Napoleone, Murat decise di invadere la Sicilia per cacciarne i Borboni e gli Inglesi sistematisi nell'isola per "chiudere col catenaccio" il sud del Mediterraneo alla flotta di guerra francese... L'idea interessa Napoleone per una sola ragione : vedere soldati e navi francesi e napoletani nello stretto di Messina impedirà le navi inglesi di pattugliare il lungo delle coste francesi e spagnole! Rimarrano a sorvegliare la costa napoletana!g
kor09_gros_001f.jpg
Joachim Murat, dipinto di A.J. Gros


Ma per Murat questo progetto non sarà uno scherzo...

(continua)
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Ultima modifica di Laurent il 30 novembre 2016, 18:20, modificato 1 volta in totale.
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Laurent
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Re: Una lettera che ci porta nei passi della "Grande Armata" in Italia...

Messaggio da Laurent »

Il giorno 17 settembre 1811, una flotta franco-napoletana di parecchie decine di navi con a bordo più di 2.000 uomini varcò lo Stretto, approfittando di un colpo di Scirocco che aveva costretto le navi inglesi a rimanere nel porto di Messina. Apriamo l'atlante di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, edizione del 1808:
page atlas.jpg
il contingente, sotto gli ordini del generale Cavaignac, era costituito di reggimenti di fanteria, di cacciatori e di una sezione di legione corsa. Sbarcarono (con difficoltà) sulla costa siciliano presso al fiume Mili:
détroit.jpg
L'indomani, nell'aspettare i soldati inglesi e tedeschi mandati da Messina, gli abitanti di S. Stefano, Galadi e Milo si portarono davanti ai Francesi per impedire la loro avanzata. Nello stesso tempo, la seconda parte dell'esercito francese, rimasta a Napoli sotto gli ordini del generale Grenier, rifiutò di salpare verso la Sicilia : l'imperatore Napoleone non aveva dato l'ordine di sbarcare in Sicilia...
Le truppe franco-napoletane furono dunque costrette di ritirarsi, lasciando morti, feriti e prigionieri nelle mani degli inglesi...


Ecco dunque come fu ferito il nostro veterano, in Sicilia, avendo avuto la fortuna di potere rimbarcare verso Napoli senza essere fatto prigioniero dagli Inglesi...
Basques_Road-Thomas_Whitcombe-217057.jpg
Ma le sue avventure non erano finite...


(continua)
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andy66
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Re: Una lettera che ci porta nei passi della "Grande Armata" in Italia...

Messaggio da andy66 »

Laurent, che dire, appassionante come sempre. Da leggere tutto d'un fiato!

:clap: :clap: :clap:
Andy66

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remo
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Re: Una lettera che ci porta nei passi della "Grande Armata" in Italia...

Messaggio da remo »

Sempre interessante. Laurent potresti romanzare queste storie e farne un bel libro.
Remo Ciao:

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