Consigli e suggerimenti per la partecipazione alle aste in qualità di venditori

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Antonello Cerruti
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Consigli e suggerimenti per la partecipazione alle aste in qualità di venditori

Messaggio da Antonello Cerruti »

Quasi cinquanta anni fa entrai per la prima volta in una sala d’asta filatelica.
Ancora non lo sapevo, anche se in fondo ci speravo, quello sarebbe stato il mio mondo per sempre.
Dapprima acquirente, poi descrittore, direttore, banditore, socio dell’Itaphil e poi dell’AP e poi ancora banditore per altre 15 organizzazioni di vendita, ecc…
In occasione dell’ultima asta Zanaria ho battuto il “mio” 150.000° lotto.
L’universo delle aste filateliche italiane lo conosco abbastanza e voglio dare qualche piccolo consiglio a quanti si avvicinano o frequentano le vendite.

Non ci sono pericoli o insidie; questo lo voglio chiarire subito per vincere quelle diffidenze che, di tanto in tanto, ancora qualcuno manifesta su questo Forum.
Occorre, però, conoscere bene le singole organizzazioni che, come in qualsiasi ambito commerciale ed economico, possono avere caratteristiche poco note.

Ci sono vendite in cui, ad esempio, vengono privilegiate le offerte in sala rispetto a quelle giunte per posta ed altre che si comportano in maniera inversa.

Ci sono aste in cui i commercianti godono di dilazioni di pagamento che li pongono in leggero vantaggio rispetto agli acquirenti privati.

Si tratta, comunque, di differenze tutto sommato di importanza non rilevante e dunque tutti gli offerenti sono su un piano di sostanziale parità. A differenza di una qualsiasi gara, all’asta vince chi arriva ultimo; cioè chi rimane alla fine con la paletta alzata superando l’offerta precedente.

Vorrei dare qualche consiglio in più ai venditori, cioè a quei collezionisti che decidono di affidare ad una casa d’asta il materiale non più di loro interesse.

Le commissioni di vendita variano e il loro livello dipende dall’abilità contrattuale del venditore e dall’importanza del materiale affidato.

Il venditore deve ben tenere presente che è lui che “paga” per intero sia la commissione a suo carico che quella a carico dell’acquirente. Infatti il compratore si fissa un prezzo massimo da pagare, ben tenendo presente che ad esso si dovranno aggiungere le sue percentuali e dunque tanto queste saranno più elevate, tanto più basso sarà il prezzo offerto. Buona norma è dunque quella di informarsi dell’ammontare complessivo delle due percentuali e rifiutare quella casa d’asta in cui tale somma sia giudicata troppo elevata.

Altrettanto importante è fissare con esattezza i termini per il pagamento; in genere, tra i 60 ed i 90 giorni dopo l’asta. Ma ugualmente importante è stabilire che la casa d’asta risponde dei lotti aggiudicati ma non ritirati dall’acquirente. Ci sono organizzazioni che non rispondono del saldo di tali lotti e li rendono ai venditori, dimenticando che la vendita avviene sotto la loro diretta responsabilità ed ai “loro” clienti. La casa d’asta deve sapere quali offerte (per corrispondenza o in sala) siano affidabili e quali debbano invece essere rifiutate (nelle condizioni c’è sempre la facoltà dell’organizzazione di accettare o meno i singoli acquirenti e le loro offerte) e quindi, una volta perfezionata la vendita con la battuta del martelletto del banditore, tocca ad essa curare anche l’incasso e risponderne ai venditori. A fronte delle commissioni pattuite e trattenute, la casa d’asta deve rispondere della vendita (che avviene per conto del cliente ma in nome proprio), della consegna della merce ai compratori, dell’incasso e del buon esito complessivo della compravendita.

Mi rimane un ultimo suggerimento ai venditori ma ho lasciato alla fine proprio il requisito più importante per la riuscita soddisfacente di una vendita: l’esattezza delle descrizioni.

Un lotto può anche partire da una base irrisoria ma otterrà un realizzo soddisfacente solo se l’acquirente (che non sempre ha la possibilità di controllare personalmente il lotto desiderato) avrà ben chiara ed affidabile la sua descrizione.

Il francobollo con tre difetti potrà trovare il suo acquirente ma il numero delle “magagne” e la loro elencazione dovrà essere obiettivo e preciso.

Quando un lotto contiene la famigerata dicitura “da esaminare” può essere pericolosissimo.
Soprattutto perché non si capisce cosa ci sia da esaminare: la qualità o anche la classificazione o persino l’originalità?
Ma lo stesso lotto può essere convenientissimo se la scarsa professionalità del descrittore lo ha indotto ad apporre tale dicitura per non assumersi la responsabilità (e l’impegno) di esaminare con la dovuta cura il pezzo in oggetto. Però, se il prezzo finale risulta convenientissimo per l’acquirente, sarà fallimentare per il venditore…

Ci sono, infine, le descrizioni che io definisco “ignoranti”. Sono quelle cioè da cui è difficilissimo comprendere cosa ci sia in quel lotto.

Vi faccio un esempio riscontrato in un’asta recente e invito tutti voi a scrivere se avete compreso il contenuto esatto di di questo lotto:
ITALIA REPUBBLICA – USATI – 1946-51 – Pacchi serie cpl in blocchi di quattro usati, 300 L. ruota III coricata e 500 L. usati in blocchi di quattro, alto valore di catalogo. (Cert. …….). Da esaminare.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonio Bove
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonio Bove »

Grazie per i consigli che ci dai!
In merito al quesito io ci leggo questo:
"Pacchi serie cpl in blocchi di quattro usati"
Direi: serie complete in quartine usate
"300 L. ruota III coricata e 500 L. usati in blocchi di quattro"
Direi: come sopra quartine usate
"alto valore di catalogo. (Cert. ....). Da esaminare"
Qui il problema! Materiale certificato da esaminare.
Cosa bisogna esaminare il materiale o il certificato?
Antonio
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Antonello Cerruti
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Antonio.
Aiutaci a fare chiarezza laddove non c'è.
Cosa contiene quel lotto?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonio Bove
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonio Bove »

Suppongo tutte le emissioni dal 1946 al 1951 in quartine usate mentre per i citati valori da 300 e da 500 proprio non ho certezze ma, visto il periodo (1946-1951), potrebbe riferirsi ai valori di Posta Aerea del 1948 (Torre del Campidoglio).
Antonio
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Antonello Cerruti
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonello Cerruti »

Sei lontanissimo.
Ma non è certo colpa tua...
Vediamo se c'è qualcun altro che si vuole cimentare in questa operazione interpretativa.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Matraire1855
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Matraire1855 »

Antonello Cerruti ha scritto:
Ci sono, infine, le descrizioni che io definisco “ignoranti”. Sono quelle cioè da cui è difficilissimo comprendere cosa ci sia in quel lotto.

Vi faccio un esempio riscontrato in un’asta recente e invito tutti voi a scrivere se avete compreso il contenuto esatto di di questo lotto:
ITALIA REPUBBLICA – USATI – 1946-51 – Pacchi serie cpl in blocchi di quattro usati, 300 L. ruota III coricata e 500 L. usati in blocchi di quattro, alto valore di catalogo. (Cert. …….). Da esaminare.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ci sono i cataloghi apposta per fare riferimento a quale serie si allude. A parte questo, se non è di ausilio l'immagine, bastava indicare di quante "quartine" è composto il lotto. Il concetto "da esaminare" è poi foriero di diversi problemi. Trattandosi di blocchi usati, durante l'esame degli acquirenti è facile che le dentellature si possano aprire od altri problemi.
Comunque in via generale bisogna vedere se questa descrizione è stata posta nei lotti vari e collezioni oppure se posta alla fine della posta ordinaria. Per ultimo quanti sono i collezionisti che cercano quartine usate dei pacchi postali?
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Antonello Cerruti
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Danilo, purtroppo la descrizione è talmente ambigua (=sbagliata) che neppure tu sei riuscito a comprendere cosa contenesse quel lotto.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Matraire1855
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Matraire1855 »

Antonello Cerruti ha scritto:Ciao Danilo, purtroppo la descrizione è talmente ambigua (=sbagliata) che neppure tu sei riuscito a comprendere cosa contenesse quel lotto.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
poi perché dire due volte blocchi di quattro?
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Fabrizio Migliore
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Fabrizio Migliore »

Sinceramente non capisco bene.

Direi la serie completa dei pacchi ruota usati in quartine...solo con un paio di problemi...il 300 lire filigrana ruota III coricata non vuol dire nulla...il 500 lire non credo con filigrana ruota III perchè mi pare non esista ( ma non ho il catalogo sottomano)...

Magari si è trattato di un errore di battitura? ( ripetuto)

Ciao: Ciao: Ciao:

Fabrizio Migliore
Ultima modifica di Fabrizio Migliore il 14 dicembre 2016, 11:00, modificato 1 volta in totale.
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E' piu' facile vedere la pagliuzza nell'occhio dell'altro o la trave nel proprio?

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Antonio Bove
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonio Bove »

Non avevo considerato la parola "Pacchi" come tipologia dei francobolli e lo avevo considerato come "insieme".
L'intervento di Matraire1855 mi ha costretto a rivedere la faccenda.
Quindi direi che è in vendita la raccolta completa dei francobolli emessi tra il 1946 ed il 1951 in condizione "usati" inoltre la serie completa in blocchi di quattro dell'emissione "pacchi postali" del 1946 oltre al blocco di quattro del 300 L. lilla con filigrana ruota III tipo coricata.
Il problema è per il 500 L. che non si capisce di quale varietà si tratta. Certamente non della filigrana III tipo coricata che non credo esista.
Antonio

PS: mentre scrivevo ha inserito un commento Fabrizio che segnala anche lui una della osservazioni che scrivo sopra
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agrome
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da agrome »

Ciao,

da quello che leggo, il lotto contiene

1946-51 – Pacchi serie cpl in blocchi di quattro usati
la serie sas 66/88 in blocchi (quartine?) usati
manca una indicazione sulla filigrana, dentellatura e centratura

1946-51 – Pacchi 300 L. ruota III coricata usato in blocco di quattro
il sas 79/III usato in blocco di quattro (quartina?)

1946-51 – Pacchi 500 L. usato in blocco di quattro
manca una indicazione sulla filigrana, dentellatura e centratura; posso presumere sia il sas 80.
non è chiaro se il blocco di 4 sia o meno una quartina

(Cert. …….). Da esaminare.
non è chiaro se sia tutto certificato o solamente alcuni pezzi
se c'è un certificato, non è chiaro cosa ci sia da esaminare e perchè.

ciao
Andrea
Andrea Grimaldi

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giuspan
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da giuspan »

Argomento interessante e istruttivo, anche se sono in lieve disaccordo su alcuni punti.
In ogni ambiente commerciale c'è una catena di produzione, che va dal grossista al consumatore finale.
L'asta rappresenta il primo anello della catena.
La casa d'aste ha (dovrebbe avere) i commercianti come referenti principali, se non esclusivi.
La casa d'asta deve solo impegnarsi a raccoglie quanto più materiale possibile,
che sarà smistato tra i commercianti di vario genere, in relazione al tipo di clientela di ciascuno di essi.
Questo già sgonfia parecchio il problema della accuratezza delle descrizioni.
Il commerciante è un tecnico, un esperto del settore, è uno che di compravendita di francobolli ci vive,
e non ha - non dovrebbe avere, se è un buon commerciante - nessun bisogno di didascalie, spiegazioni e precisazioni.
Il commerciante - insomma - già sa.
Poi, rivenderà il materiale che ha selezionato alla sua clientela, traendo il suo profitto.

Sennonché, l'intermediazione del commerciante - tra casa d'asta e collezionista - viene vista sempre più come un qualcosa di "parassitario".
"Ma perché", ci si chiede, "devo pagare 200 ciò che in asta, diritti inclusi, è stato battuto a 100? Tanto vale che all'asta ci vado da me ..."
Già, ma allora ecco che viene in rilievo il problema delle descrizioni, perché, esperti quanto volete, ma nessuno di noi nella vita fa "il filatelico",
e per la più parte di noi i francobolli sono un gioco, un divertimento, un modo intelligente di trascorrere il tempo.
E perciò, esperti quanto volete, ma vogliamo essere tutelati.

Gran parte dei problemi perciò sembrano nascere dal voler negare l'utilità dell'intermediazione del commerciante (che per me resta invece fondamentale).

E veniamo quindi alle descrizioni.
Antonello dice di stare attenti al "da esaminare", ovvio, certo,
ma questa clausola di stile io la trovo la cosa più onesta, equa e sobria, che si possa concepire.
"Da esaminare" = il francobollo ha qualche problema, scovalo, e valuta tu se lo ritieni tollerabile o no.
Non riesco a immaginare niente di più sincero (anche se oneroso per il collezionista, in termini di tempo e fatica, ma magari non per il commerciante).

Quello che invece mi dà veramente fastidio sono le descrizioni al limite (e diciamo pure oltre) la perculatio.
"Margine appena corto", quando magari manca l'intera cornice.
"Quasi otto filetti", categoria filatelica inesistente.
"Eccezionale", per la normale primina.
"Leggermente difettoso", per francobolli a cui mancano intere parti o proprio lacerati.
"Raro", appellativo buttato li come il prezzemolo, giusto per tirare un po' su il lotto dallo sprofondo in cui si trova.

Oh, io nello vita non faccio "il filatelico", ma, insomma, proprio cretino non sono, o, ancor più modestamente, ... ci vedo.

Ma per certi versi ciò è inevitabile.
L'astaro vorrebbe solo scrivere "da esaminare" o, con la stessa logica, "per specialista" o, ancora, "interessante", e così via,
usare insomma un gergo secco, asciutto, fatto di poche essenziali parole,
confidando che sia il commerciante a intenderle e soppesarle, in vista della rivendita al dettaglio del materiale.
Ma non può farlo, perché davanti ci sono collezionisti,
che non sono filatelici di professione, non vogliono pagare la commissione di intermediazione del commerciante, e però la tutela la pretendono
(e se non fosse che la cosa è un filo volgare verrebbe da concludere come Elio e le Storie Tese nella canzone "Servi della Gleba" :-)) ),
e però anche l'astaro, a quel punto, deve fare i conti con la logica e il gergo del puro marketing, della valorizzazione a ogni costo.

E, da questa molteplicità di obiettivi inconciliabili, tutti (o almeno gran parte) dei problemi.

Ognuno, alla fine, ha quel che si merita, suppongo.

Giuseppe
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
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debene
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da debene »

Ciao: Giuseppe,

quello che tu dici è giustissimo ma non tiene però conto del fatto che il mondo è cambiato e quindi anche il mondo filatelico.

Il cambiamento va sotto il generico termine di "internet".

In passato, ai tempi di mio padre, ricordo che c'era un commerciante di fiducia del circolo, che partiva da Bari e andava in giro per presenziare alle varie aste comprando per sè ma anche su indicazioni precise dei soci del circolo.

Oggi io posso se voglio partecipare ad una asta di Shangai comodamente seduto in poltrona a casa mia.
Ma di contro voglio la massima trasparenza e il maggior numero di informazioni e foto dei pezzi messi in vendita.
Personalmente mi dà molto fastidio trovare la dicitura "da esaminare" perchè mi sa di fretta e presappochismo da parte della casa d'aste.
Lo riesco al massimo da concepire in caso di scatoli e album per il cui basso valore commerciale l'impresa non vale la spesa.
Ma comunque in questo caso parliamo di aste di basso livello ( economico ).

Il problema grosso, che poi è per noi collezionisti anche un bene, è che ormai si è riversata sul mercato una mole enorme di materiale di ogni tipo.
Non per ricordare sempre il passato ma una volta una grossa casa d'aste se faceva un'asta all'anno era pure troppo; oggi ci sono aste ogni mese.
Ed evidentemente non si riescono a prepare dei cataloghi degni di questo nome.
non per niente i cataloghi del passato sono oggi venduti al pari di testi filatelici.

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
STAFF
Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".

I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Matraire1855 »

giuspan ha scritto: La casa d'aste ha (dovrebbe avere) i commercianti come referenti principali, se non esclusivi.
Giuseppe
Chi l'ha detto? Giustamente scrivi dovrebbe ma non è così.
Il concetto intrinseco di mettere all'asta è proprio quello di una vendita pubblica aperta a tutti. I commercianti hanno la loro Borsa filatelica per le loro contrattazioni esclusive.
Dimentichiamo spesso il significato delle parole.
L'Asta rappresenta lo Stato per il cui conto la vendita viene effettuata. Gli antichi romani per queste vendite mettevano una lancia inficcata nel terreno e questa rappresentava lo Stato per la quale la vendita veniva fatta. Anche oggi chi tiene un'asta deve registrare tutti i lotti, prendere nota di tutti i conferenti con tutti i loro dati sensibili, ecc. e comunicarli alla Prefettura. Tralascio tutti gli altri adempimenti.
Molte volte sentiamo dire "la più grande asta di tutti i tempi". Ricordiamoci che invece che la più grande asta di tutti i tempi ed è impossibile eguagliarla e va fatta risalire al 193 d.C. nell'Impero Romano. Dopo la morte dell’imperatore Commodo, ucciso in una congiura, e il breve regno di Pertinace, durato appena 86 giorni , l’impero venne letteralmente venduto all’asta al miglior offerente dai pretoriani.
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Antonello Cerruti
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonello Cerruti »

agrome ha scritto:Ciao,

da quello che leggo, il lotto contiene

1946-51 – Pacchi serie cpl in blocchi di quattro usati
la serie sas 66/88 in blocchi (quartine?) usati
manca una indicazione sulla filigrana, dentellatura e centratura

1946-51 – Pacchi 300 L. ruota III coricata usato in blocco di quattro
il sas 79/III usato in blocco di quattro (quartina?)

1946-51 – Pacchi 500 L. usato in blocco di quattro
manca una indicazione sulla filigrana, dentellatura e centratura; posso presumere sia il sas 80.
non è chiaro se il blocco di 4 sia o meno una quartina

(Cert. …….). Da esaminare.
non è chiaro se sia tutto certificato o solamente alcuni pezzi
se c'è un certificato, non è chiaro cosa ci sia da esaminare e perchè.

ciao
Andrea
Il lotto, in effetti, conteneva una serie pacchi postali filigrana ruota (fino al 500 lire) in quartine usate + una seconda quartina del 300 lire (sempre filigrana ruota ma coricata) + una seconda quartina del 500 lire (anch'essa filigrana ruota).
Dalla descrizione era difficile ipotizzare la presenza anche di una queste ulteriori due quartine.

In questo caso, il "da esaminare" era più che altro riferibile al ... contenuto del lotto.
E' stato reso un buon servizio al venditore?

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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giuspan
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da giuspan »

Matraire1855 ha scritto: Chi l'ha detto? Giustamente scrivi dovrebbe ma non è così.
Il problema nasce appunto da una cosa che dovrebbe essere in un modo e invece va in un altro.
Prendete l'asta Bolaffi, a esempio, che trovo paradigmatica.
E' chiaro a tutti - ma proprio a tutti - che quell'asta è indirizzata solo e esclusivamente ai commercianti.
E, infatti, è pensata e organizzata avendo in testa quel target di partecipanti.
Eppure a ogni asta Bolaffi - ma sempre, eh, mai una volta che non accada - qui sul forum si leggono le solite lagnanze dei collezionisti privati,
per i "da esaminare", per la collocazione temporale, per la presenza di troppi lotti "commerciali", per la scarsa attenzione verso il singolo cliente, per il catalogo rilasciato solo qualche giorno prima, etc.
Ma cosa volete, cosa andate cercando, dico io.
L'asta non è rivolta a voi, anche se poi non vi è preclusa la partecipazione.
L'asta è per i commercianti, siete voi - voi generico, intendiamoci, non mi riferisco a nessuno in particolare -
che vi ci volente infilare a forza, e poi, per colmo d'impostura, avere pure la pretesa di accampare diritti,
solo perché, formalmente, non vi è stato posto alcun divieto a prendervi parte.

Tutto vero quel che dici, sulle vendite pubbliche e aperte a tutti,
ma rimane un fatto sostanziale e ineludibile: le aste sono acque pescose e pericolose.
Cosa si vuole? La pesca ... senza i pericoli?
Per quello ci sono i commercianti (seri), che, giustamente, vogliono essere pagati.
L'asta è l'asta come la guerra è la guerra.
L'unica cosa che si può pretendere è che non vengano bombardati gli ospedali e altri punti nevralgici.
Ma per il resto ...

Ciao:

g.
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonello Cerruti »

Credo che Matraire1855 abbia correttamente corretto le prime affermazioni di Giuseppe.
Anche su queste ultime mi trova in profondo disaccordo.

Le aste servirebbero proprio a "scavalcare" i commercianti, mettendo in diretto contatto i privati venditori con i privati acquirenti.
A questo dovrebbero servire le aste; per questo percepiscono commissioni che - mediamente - superano il 30% del valore di aggiudicazione.

Ho detto dovrebbero perchè (UDITE, UDITE) oggi le aste servono invece a mettere in contatto i commercianti che non hanno clientela con quelli che non hanno voglia di "litigare" con i privati che desiderano vendere.

Già, perchè oggi i francobolli vengono venduti all'asta a prezzi non sempre superiori al 10% del catalogo.
Tolte le commissioni l'incasso per il venditore è all'incirca dell'8% del catalogo.
L'acquirente paga - sempre calcolando a spanne - all'incirca al 10/11% del catalogo; comprando SOLO quello che gli interessa.

Se dovesse comprare gli stessi francobolli inseriti in una collezione più vasta (e sappiamo che qualunque raccolta comprende francobolli buoni e francobolli inutili perchè invendibili), dovrebbe pagare all'incirca il 5/7% del totale,
Quando un commerciante si presenta da un privato e gli offre una simile percentuale, se gli va bene viene buttato per le scale, altrimenti il proprietario chiama i carabinieri e lo denuncia.

Dunque, a venditori ed acquirenti non rimane che affidarsi alle aste e dunque - come in un gioco dell'oca - siamo ritornati all'inizio del mio primo messaggio....

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Ciao Antonello.

Sempre più spesso si legge nella descrizione di un lotto “da esaminare” , ma colui che organizza l’asta non è capace ad esaminarlo lui e poi dichiarare eventuali difetti?
Mi sembra una “furbinata” per nascondersi dietro il dito e rifiutare eventuali contestazioni.

A differenza di chi dice di vederci benissimo e gli da fastidio l’uso di locuzioni indicanti un “quasi 8 filetti” , ben vengano descrizioni anche ridondanti, ma esaustive.

Sono questi i casi del “melius abundare quam deficere”.

Buone Feste

:cof: :cof:
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Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

Colleziono "Numeri 1" dal 1840 al 1860
Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da Antonello Cerruti »

ulisse ha scritto:Ciao: Ciao:

Ciao Antonello.

Sempre più spesso si legge nella descrizione di un lotto “da esaminare” , ma colui che organizza l’asta non è capace ad esaminarlo lui e poi dichiarare eventuali difetti?
Mi sembra una “furbinata” per nascondersi dietro il dito e rifiutare eventuali contestazioni.

A differenza di chi dice di vederci benissimo e gli da fastidio l’uso di locuzioni indicanti un “quasi 8 filetti” , ben vengano descrizioni anche ridondanti, ma esaustive.

Sono questi i casi del “melius abundare quam deficere”.

Buone Feste

:cof: :cof:
Circa il "da esaminare", sono pienamente d'accordo con te.
Non credo sia, però, un nascondiglio per furbi ma solo per incapaci di descrivere un francobollo. (*)
Se abbinato ad un lotto multiplo (collezione, accumulazione, ecc.) è pleonastico perchè è già in tutte le condizioni di vendita che i lotti sommariamente descritti non sono restituibili.
Se riferito ad un singolo francobollo o ad una busta nasconde la capacità di voler o saper descrivere con esattezza quel pezzo.
Se chiunque deve esaminare direttamente quello che è in vendita, è inutile stampare un catalogo e spedirlo. E' sufficiente annunciare un'asta con l'indicazione dei giorni e del luogo dove controllare il lotto.
Come al mercato della frutta e verdura o del pesce: il banditore chiama (e vende) solo il numero del lotto e chi offre deve averne già esaminato (a suo rischio e pericolo) il contenuto.
E chi non può recarsi di persona a tali controlli? Si può solo affidare ad un agente o astenersi dall'acquisto.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

(*) Il "da esaminare" nasce per evitare che qualche furbacchione compri un francobollo, lo faccia vedere al suo cliente e poi - se non da quello accettato - lo possa restituire. Qualsiasi francobollo, infatti, può presentare un motivo di restituzione...
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pasfil
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Re: Suggerimenti da un astaro di lungo corso

Messaggio da pasfil »

Antonello Cerruti ha scritto:
ITALIA REPUBBLICA – USATI – 1946-51 – Pacchi serie cpl in blocchi di quattro usati, 300 L. ruota III coricata e 500 L. usati in blocchi di quattro, alto valore di catalogo. (Cert. …….). Da esaminare.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Mi aspetterei di trovare:

Tutti i 14 valori della serie con filigrana ruota, Sass. 66/80. Di questi il L. 300 lilla ruota coricata III tipo, Sass. nr. 79/III Dent. 13 1/4 del 1952 (e non quello emesso il 2.01.1948), con il L. 500, Sass. nr. 80 (del 1948).
Sia il L. 300 che il L. 500 corredati di certificato.
Da esaminare per autenticità degli annullamenti per tutti i valori e per tipo di filigrana, ad esclusione del L. 300.

Ma potrei tranquillamente aver capito male, perché la descrizione non è del tutto chiara .

Ciao: Ciao: Ciao:
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