Collezioni 2.0 - Le esposizioni virtuali online

Sezione generale dove confrontarsi, progettare e discutere sulle collezioni da expo
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ingegné
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Collezioni 2.0 - Le esposizioni virtuali online

Messaggio da ingegné »

Esporre una collezione 2,0

Ci avviciniamo rapidamente a Italia 2015, che si terrà a Milano a giugno-luglio, in concomitanza con l’EXPO’
Sarà la prima esposizione internazionale a prevedere una prima fase “virtuale”, con l’esposizione online delle collezione su apposito portale, che inizierà a dicembre 2014 e che continuerà anche dopo l’esposizione vera e propria, consentendo a tutti di fruire perennemente della visione delle collezioni.

Saranno esposti complessivamente 1.000 quadri (12.000 fogli), cioè circa 120 collezioni da 84 fogli, numero obbligatorio per le collezioni esordienti, o 132 fogli per quelle che hanno già ottenuto 85 o più punti a livello di esposizione internazionale.

Sono previste le seguenti classi di esposizione:
Storia postale, Filatelia tradizionale, Filatelia tematica, Astrofilatelia,Interofilia, Maximafilia e la sezione “Un quadro” nelle stesse classi.

Probabilmente alcuni soci del forum parteciperanno, o almeno ci proveranno, altri non hanno ancora affrontato questa sfida ma potrebbero decidere di farlo in futuro.
Ho pensato perciò di aprire questa discussione per dibattere, anche al di là dell’avvenimento in questione, come si debba necessariamente pensare, in tempi di esposizioni virtuali e permanenti su internet, ad un nuovo approccio rispetto a quando una collezione era esposta per due o tre giorni e vista da un ristrettissimo numero di visitatori, magari poco competenti ed interessati più ai tavoli dei commercianti che alla mostra filatelica.

Mi scuso in anticipo con i “veterani” se alcune delle cose che ho scritto e scriverò sembreranno loro banali e risapute, ma vorrei risparmiare ad altri il lavoro di ricerca che ho fatto quando ho deciso di avventurarmi in questo strano mondo e di allestire una collezione in soli due mesi, barcamenandomi tra quello che avrei desiderato “raccontare” a chi vedrà la mia collezione e quello che invece “si deve” o “non si deve” fare per far contenti i giurati ed ottenere un buon punteggio.
Del resto credo che un piccolo ripasso non faccia mai male.
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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Cosa bisogna sapere prima di iniziare ad allestire una collezione per una esposizione

Prima di iniziare ad organizzare la propria collezione è assolutamente necessario leggere con molta attenzione i regolamenti, scaricabili dal sito della FSFI al seguente indirizzo: http://www.fsfi.it/federazione/esposizioni.htm

Regolamento esposizioni e giurie (2011) - Da leggere assolutamente

Regolamenti FIP sulla valutazione delle partecipazioni
Regolamento generale (GREV) - da conoscere a menadito
Regolamenti speciali (SREV): - solo quello relativo alla specializzazione prescelta
  • Aerofilatelia
  • Astrofilatelia
  • Filatelia fiscale
  • Filatelia giovanile
  • Filatelia tematica
  • Filatelia tradizionale
  • Interofilia (aggiornato con linee guida 2013)
  • Letteratura filatelica
  • Maximafilia
  • Storia postale
  • Classe aperta ("Open Class")

Sulla attualità dei regolamenti e la opportunità di un loro aggiornamento in base alle mutate realtà avremo modo, eventualmente, di discutere più avanti.

Per maggiori informazioni può essere utile visitare questi siti:
FIP - Fédération Internationale de Philatélie - http://www.f-i-p.ch/
FEPA - Federation of European Philatelic Associations - http://fepanews.com/ (alla voce “Family” ci sono tutte le associazioni europee con relativi link.
FSFI - Federazione tra le Società Filateliche Italiane http://www.fsfi.it
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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

“VERSO ITALIA 2015”
Istruzioni per gli aspiranti espositori - http://www.fsfi.it/news/2014/istruzioni_italia2015.pdf

ESPOSIZIONI DI QUALIFICAZIONE “VERSO ITALIA 2015” – Iscrizioni chiuse – le collezioni sono già pubblicate (cliccare su “partecipazioni” nei rispettivi siti)

Vasto (CH) - 9/11 maggio 2014- VASTOPHIL 2014 http://expo.fsfi.it/vastophil2014/index.php
  • Filatelia tradizionale (tutte le sottoclassi)
  • Filatelia tematica
  • Astrofilatelia
  • Interofilia
  • Maximafilia

Verona - 23/25 maggio 2014 - AICPM-NET 2014 in occasione di Veronafil http://expo.fsfi.it/aicpmnet2014/index.php
  • Storia postale (tutte le sottoclassi)

ESPOSIZIONI NAZIONALI “VERSO ITALIA 2015”

Palermo - 26/28 settembre 2014
  • Storia postale classica e diacronica
  • Filatelia tradizionale (tutte le sottoclassi)
  • Maximafilia

Roma - 24/26 ottobre 2014 - “ROMAFIL 2014”

  • Storia postale moderna e contemporanea
  • Filatelia Tematica
  • Astrofilatelia
  • Interofilia
  • Classe aperta
Le due nazionali di Palermo e Roma saranno i due ultimi eventi utili per qualificarsi per l’esposizione internazionale “Italia 2015”. Comprenderanno sia la sezione EN competizione per collezioni da 60-120 fogli che la sezione EN “1 quadro”.
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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Siti che pubblicano già collezioni on-line


Ce ne sono sicuramente altre decine, che spero vorrete segnalare se e quando questa discussione andrà Avanti.
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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Prima domanda: a chi è rivolta una collezione da esposizione?

Io ho ereditato la collezione da mio padre, che non rifiutava mai di esporre ad una mostra, fosse anche in uno sperduto paesino dell'Appennino, convinto che lo scopo principale di chi espone sia di avvicinare alla Filatelia nuovi adepti o di aiutare i filatelisti a migliorare il livello delle loro collezioni.

Ho sempre dato per scontato che questa fosse "la verità" e che pertanto una collezione da esposizione dovesse essere un "racconto" capace di avvincere chi la guarda con la sua bellezza e le notizie che riporta, anche se non è un super esperto di quel paese o di quel tema.

Partendo da questo presupposto, avevo impostato la mia collezione corredandola di notizie storiche, geografiche, culturali e di tutto quello che serve a spiegare perchè quei francobolli sono stati emessi e sono stati usati in quel modo.

Quando ho sottoposto la mia bozza ad un paio di veterani del settore, sono stato caldamente consigliato di cassare metà dei contenuti in base ai seguenti presupposti:
  • questo il giurato già lo sa (lui forse sì, ma chi guarda?)
  • se scrivi troppo annoi la giuria (ma se sono notizie interessanti per chi guarda e sono sintetiche e curate, che male fanno? Il giurato può semplicemente fare a meno di leggerle)
  • questa notizia non aggiunge nulla alla tua ricerca (ma se è una notizia poco nota, perché non riportarla?)
  • il francobollo (o il documento postale) deve parlare da solo (sì, vabbene, ma se, metaforicamente parlando, si esprime in una lingua poco comprensibile ai più?)

In definitiva: una collezione è diretta ai giurati o a chi la guarderà? Sono i giurati che devono mettersi nei panni del fruitore di media cultura filatelica o sono questi ultimi che devono innalzarsi al livello dei giurati?
E come si deve riesaminare questo concetto ora che le collezioni saranno visibili con un clic da un pubblico potenzialmente immenso e in gran parte senza alcuna conoscenza specifica di quello che vede?

La mia opinione si è già capita, aspetto la vostra.
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vikingo68
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da vikingo68 »

Ciao:

Ottima idea aprire questa discussione. :clap: :clap:

Concordo con te con la necessità di un cambiamento nel giudizio delle didascalie, com'è impostato adesso riduce di molto la divulgazione ai meno esperti di quanto la collezione potrebbe raccontare.

Auguri a tutti gli Amici che si cimenteranno in questa "sfida". :quad:

Un salutone, Carlo. Ciao:
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Su OneDrive immagini di parte delle mie collezioni: Sardegna https://onedrive.live.com/?authkey=%211 ... EBD8FF2B97
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Andrea61
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da Andrea61 »

ingegné ha scritto:In definitiva: una collezione è diretta ai giurati o a chi la guarderà? Sono i giurati che devono mettersi nei panni del fruitore di media cultura filatelica o sono questi ultimi che devono innalzarsi al livello dei giurati?


L'esibizione di un pattinatore sul ghiaccio a chi è rivolta?
Quando la Kostner scende in pista, pensa più ad allietare gli spettatori paganti (e non necessariamente troppo competenti) o a convincere i giudici che devono assegnarle una medaglia? Siamo sicuri che le due esigenze coincidano?

Mutatis mutandis, le cose per un'esposizione filatelica non sono molto differenti. E' sicuramente importante che le collezioni siano quanto più possibile "piacevoli" ed interessanti all'occhio non necessariamente esperto, ma trattandosi in definitiva di una competizione sportiva (che poi uno può affrontare in uno spirito assolutamente non competitivo, ma questo è un altro discorso) è anche necessario che la collezione soddisfi un certo rigore di carattere formale che è espresso nei regolamenti e nelle interpretazioni che ne danno le giurie. Ed il regolamento, e le giurie, non possono che prendere il punto di vista dell' "esperto" e guardare alle collezioni soprattutto dal punto di vista "tecnico".

Bisogna, cioè, raggiungere un certo equilibrio.

Una cosa che non mi stancherò di ripetere e che a leggerli, i regolamenti, ci si accorge di quanto siano elastici e come le restrizioni da tutti paventate in realtà inesistenti. Al di là di alcune precise disposizioni quali redigere un piano ben delineato (e possibilmente non sgrammaticato; sembrerebbe una raccomandazione superflua ma la pratica mostra il contrario) e svolgere la collezione in modo conseguente, il regolamento lascia ampissima libertà di espressione al collezionista. La questione della lunghezza delle didascalia, di cui molto si parla, non è nel regolamento salvo che indirettamente: il regolamento dice che la collezione deve soprattutto mostrare dei pezzi filatelici e non essere redatta nello stile di un libro di testo o di un articolo di una rivista. Tale raccomandazione viene interpretata dalle giurie come quella di evitare che il testo diventi preponderante sui pezzi mostrati, cioè--in concreto--di evitare le prolissità soprattutto su argomenti non direttamente inerenti col pezzo da descrivere. A ben vedere, questa è una raccomandazione in perfetto allineamento con quanto suggerisce il buon senso: visto che le collezioni sono fisicamente esposte su bacheche verticali a cui si accede solo stando in piedi, sembra ben difficile che un testo lungo, per quanto ricco di notizie e aneddoti, sia realmente fruibile anche dal più sfegatato degli appassionati.

Certo che se questa idea delle collezioni on-line dovesse prendere piede, con la possibilità di fruirne in condizioni diverse, non è impensabile che avvenga uno spostamento dei paradigmi costruttivi e un conseguente cambiamento dei parametri di giudizio. Mi sembra però ancora molto presto per discuterne in modo fattuale.
Andrea

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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Immagine
Non ho trovato il GREX in italiano, ma spero che anche in inglese si possa capire. E comunque sul sito della FIP c'è anche in francese, spagnolo e tedesco
Article 1 - Exhibition Objectives
The FIP sees in philatelic exhibitions a suitable opportunity to further its aims, as set out in Article 5of its Statutes:
  • to promote every aspect of philately world wide,
  • (ho omesso gli articoli che non interessano in maniera particolare)
  • to awaken the interest of philatelists in international competitions, and
  • to demonstrate to the general public, in particular to the youth, the cultural and the educational values of philately and its attractiveness as a hobby

L'ultimo capoverso, tradotto, recita: " dimostrare al grande pubblico, in particolare ai giovani, i valori culturali ed educativi della filatelia e la sua attrattiva come hobby".
Il CIO ed il CONI hanno obiettivi simili, ma non uguali. E poi qui non competono le nazioni ma, possibilmente alla pari, gli individui di ogni paese, età e sesso.

Sono d'accordo che i regolamenti non pongono limiti così stretti, anzi dicono chiaramente
La presentazione dovrebbe fornire informazioni addizionali a quanto illustrato dal materiale e mostrare il livello di competenza sull’argomento e la ricerca personale dell’espositore.
Il testo della partecipazione non deve descrivere ciò che è chiaramente visibile, ma tutta l’informazione filatelica di background mostra la conoscenza filatelica dell’espositore. In alcuni casi, anche il contesto storico o sociale posso essere di aiuto per comprendere pienamente il ruolo dei francobolli o emissioni presentate.

ma ti assicuro che le raccomandazioni che ho citato nel post precedente mi sono state ripetute più volte. Riducendole all'osso: "meno scrivi, meglio è" o, in casi estremi: "esponi solo i francobolli e non scrivere nulla", altrimenti "la giuria ti bastonerà".
Non parliamo della parte del regolamento che dice
L’effettiva disposizione della partecipazione è una questione di gusto personale, e la scelta di una delle tante forme accettate di presentazione del materiale è lasciata all'espositore. L'innovazione è sempre incoraggiata.

E qui tutti ti dicono di non azzardarti proprio a proporre innovazioni perché verresti senz'altro penalizzato.

Per cui devo ritenere che, almeno da parte di alcuni giurati, vi sia un atteggiamento un po' conservatore, mentre altri guardano già più lontano.

Le collezioni on-line o "virtuali" hanno già preso piede, per cui non mi sembra sia troppo presto per parlarne, visto poi che qui chiaccheriamo tra amici e non decidiamo le sorti della FIP.
Poiché sono d'accordo che i regolamenti lasciano ampio spazio di manovra, mi auguro che l'adeguamento del "modo di giudicare" ai tempi (ed ai mondi) nuovi sia rapido perché nell'era digitale, se un decide di salire a bordo, deve capire che è come viaggiare in aereo dopo aver usato sempre i transatlantici.
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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Il link al sito della commissione FIP per la filatelia tradizionale (scritto in inglese, purtroppo) che trovo estremamente istruttivo: http://www.traditionalphilately.dk/
Decisamente ben fatta, a mio parere, la sezione con i consigli per i principianti e quella per gli esperti di competizioni.
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da prefil »

ingegné ha scritto:Immagine
Non ho trovato il GREX in italiano, ma spero che anche in inglese si possa capire. E comunque sul sito della FIP c'è anche in francese, spagnolo e tedesco
Article 1 - Exhibition Objectives
The FIP sees in philatelic exhibitions a suitable opportunity to further its aims, as set out in Article 5of its Statutes:
  • to promote every aspect of philately world wide,
  • (ho omesso gli articoli che non interessano in maniera particolare)
  • to awaken the interest of philatelists in international competitions, and
  • to demonstrate to the general public, in particular to the youth, the cultural and the educational values of philately and its attractiveness as a hobby

L'ultimo capoverso, tradotto, recita: " dimostrare al grande pubblico, in particolare ai giovani, i valori culturali ed educativi della filatelia e la sua attrattiva come hobby".
Il CIO ed il CONI hanno obiettivi simili, ma non uguali. E poi qui non competono le nazioni ma, possibilmente alla pari, gli individui di ogni paese, età e sesso.

Sono d'accordo che i regolamenti non pongono limiti così stretti, anzi dicono chiaramente
La presentazione dovrebbe fornire informazioni addizionali a quanto illustrato dal materiale e mostrare il livello di competenza sull’argomento e la ricerca personale dell’espositore.
Il testo della partecipazione non deve descrivere ciò che è chiaramente visibile, ma tutta l’informazione filatelica di background mostra la conoscenza filatelica dell’espositore. In alcuni casi, anche il contesto storico o sociale posso essere di aiuto per comprendere pienamente il ruolo dei francobolli o emissioni presentate.

ma ti assicuro che le raccomandazioni che ho citato nel post precedente mi sono state ripetute più volte. Riducendole all'osso: "meno scrivi, meglio è" o, in casi estremi: "esponi solo i francobolli e non scrivere nulla", altrimenti "la giuria ti bastonerà".
Non parliamo della parte del regolamento che dice
L’effettiva disposizione della partecipazione è una questione di gusto personale, e la scelta di una delle tante forme accettate di presentazione del materiale è lasciata all'espositore. L'innovazione è sempre incoraggiata.

E qui tutti ti dicono di non azzardarti proprio a proporre innovazioni perché verresti senz'altro penalizzato.


L'esperienza di Andrea come espositore e giurato è certamente di alto livello. Io che sono un pivellino in ambito di giurie posso dirti che, se il paragone di Andrea può sembrare azzardato, nella realtà funziona. Chi si iscrive ad un concorso ne deve accettare le regole ed i giudizi che gli arbitri della situazione formulano: né più, né meno. Il pubblico non conta o conta molto poco. Se si vuole fare divulgazione e proselitismo, intento più che lodevole, bisogna, a parere mio, partire non dalle esposizioni a concorso che sono il traguardo finale ma dal coinvolgimento del pubblico nella filatelia e nella storia postale come fenomeno culturale prima di tutto. E se poi si ha la penna facile, perché non pubblicare un articolo o una monografia. Rischio però di andare off topic e, per tornare in argomento, dissento da alcune tue affermazioni.
1) Non è vero che non è premiata l'innovazione, anzi!
2) Le didascalie devono essere chiare, concise e far trasparire la conoscenza che l'espositore ha dell'argomento che presenta: la scelta dei pezzi che vengono esposti e le corrispondenti descrizioni incidono fortemente sulla valutazione globale (35/100). Non è vero che meno si scrive, meglio è: bisogna vedere quello che si scrive. E non è vero che i pezzi devono parlare da soli.
3) C'è la prima pagina o l'inizio dei capitoli dove è possibile inquadrare storicamente, economicamente e socialmente i pezzi che vengono presentati. Non è pensabile, se si vuole competere ad un certo livello, permettersi di sprecare fogli di collezione per un trattato storico senza mostrare pezzi filatelici: lo svolgimento (20/100) cadrebbe a picco.

Ciao: Ciao:
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Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

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Andrea61
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da Andrea61 »

ingegné ha scritto:..........
ma ti assicuro che le raccomandazioni che ho citato nel post precedente mi sono state ripetute più volte. Riducendole all'osso: "meno scrivi, meglio è" o, in casi estremi: "esponi solo i francobolli e non scrivere nulla", altrimenti "la giuria ti bastonerà".
.........
E qui tutti ti dicono di non azzardarti proprio a proporre innovazioni perché verresti senz'altro penalizzato.


Mi piacerebbe sapere chi t'ha detto cose simili, che trovo abbastanza insensate.

Ripeto: nello scrivere le didascalie dei pezzi è necessario trovare un certo equilibrio. Scrivere troppo poco è altrettanto sbagliato quanto scrivere troppo.
Nella valutazione sono compresi 35 punti da assegnare alle "Conoscenze". E' tutto interesse del collezionista che le sue conoscenze vengano fuori e il modo per farle venire fuori è nelle didascalie che accompagnano i pezzi.

Il punto è che bisogna scrivere le cose giuste. In una collezione di storia postale includere nella descrizione di una lettera l'affrancatura elencandone i francobolli e magari descrivendone le caratteristiche tecniche (che so: "Lettera da Genova per Roma del 12.5.1863 affrancata con 15 cent litografico I tipo e 5 cent della IV emissione di Sardegna verde chiaro", oppure "Lettera raccomandata da Varese per Milano del 6 aprile 1955 affrancata con Italia al Lavoro Lire 65 filigrana stelle") è errato. Ma non è errato perché così si finisce per scrivere troppo, è errato perché si descrivono cose che tutti vedono benissimo (quali francobolli sono sulla lettera) e fornendo dettagli di nessuna rilevanza per il discorso storico-postale (i colori, le filigrane). Bisogna invece spiegare ciò che, evidente o meno, ha rilevanza per il discorso che si sta svolgendo. Ben vengano descrizione lunghe per lettere che hanno subito traversie o per servizi o instradamenti complessi!

E bisogna anche tener presente che lunghezza e prolissità sono concetti diversi.

E ben vengano gli approcci innovativi, su cui nessuno certamente ha pregiudizi. Non ho sottomano i regolamenti di tematica (di cui non sono esperto) ma mi sembra che una delle voci di giudizio delle collezioni tematiche sia proprio "Innovazione".
Andrea

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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da prefil »

Andrea61 ha scritto:E ben vengano gli approcci innovativi, su cui nessuno certamente ha pregiudizi. Non ho sottomano i regolamenti di tematica (di cui non sono esperto) ma mi sembra che una delle voci di giudizio delle collezioni tematiche sia proprio "Innovazione".


Andrea ricorda bene.
Ma anche nelle altre classi espositive, se esiste una positiva innovazione nel piano, nello svolgimento, nella presentazione, certamente e giustamente viene premiata pur non essendoci una voce specifica nel giudizio.
Purtroppo esistono nell'ambito della filatelia espositiva troppe false dicerie che sono dure a morire: eppure basterebbe studiare le collezioni che vanno per la maggiore, di qualsivoglia classe siano, per accorgersi che sono tutte falsità per non dire peggio.

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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da debene »

Nonostante siamo alle prime battute in questa discussione, vediamo chiaramente quali siano le due correnti di pensiero.
Visto che Vittorio ha sollecitato il dibattito vi parlo della mia esperienza.
A me, contrariamente a molti, piace molto esporre. Le perplessità esposte da Vittorio sono state le mie quando diversi
anni fa ho iniziato a partecipare a mostre a concorso, perchè facendo collezioni in tematica medica ero portato ad abbondare nel testo scritto e a non preoccuparmi molto del "valore" dei pezzi esposti. Per me il pezzo era funzionale al racconto che componevo e quindi anche un'ultima emissione di Repubblica poteva andar bene.

Con le prime mostre a concorso sono iniziati anche i primi colloqui/scontri con i giurati e sono presto entrato in una fase
di estremo sconforto, cosa che credo sia abbastanza comune tra noi e che porta spesso anche ad abbandonare la partecipazione ai concorsi stessi.

Lo studio critico che è scaturito successivamente mi ha portato a rivalutare ed apprezzare le regole espostive
che pur necessitando sicuramente di qualche modifica, offrono attualmente un binario sicuro da percorrere se si vuole raggiungere un livello di medaglia. Inutile essere ipocriti e dire che quel che vale è partecipare; se partecipiamo è perchè vogliamo vincere.

Fortunatamente, facendo tematica medica, sono riuscito a conciliare le due correnti di pensiero qui esposte in quanto sono stato spesso invitato ad esporre nell'ambito di manifestazioni mediche e quindi le mie collezioni hanno sempre una doppia versione. Inoltre se proprio voglio fare divulgazione filatelico-medica mi cimento in qualche articolo di taglio giornalistico.

Penso che chi viene a visitare una mostra a concorso voglia arricchire le proprie conoscenze postali e questo principalmente deve illustrare la collezione. Maggiore libertà, perchè il pubblico è diverso, mi danno i congressi medici.

Credo che le mostre virtuali, sulle quali la federazione mi sembra punti molto, contribuiranno a mutare alcune regole, ma credo che nel complesso ci si possa ancora trovar bene con quelle attuali.
Certo l'esperienza porta poi ad una critica costruttiva verso i regolamenti ma per chi si avvicina per la prima volta è basilare avere dei paletti, percorrere una strada che abbia un solido guard rail.

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
STAFF
Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".

I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Sono contento che la discussione susciti interesse, soprattutto perché mi sembra di capire che molti di voi, che ancora non conosco abbastanza, hanno una notevole esperienza, sia come espositori, sia come giurati.
Però credo di non essermi spiegato bene quando ho scritto questa frase:
ingegné ha scritto:In definitiva: una collezione è diretta ai giurati o a chi la guarderà? Sono i giurati che devono mettersi nei panni del fruitore di media cultura filatelica o sono questi ultimi che devono innalzarsi al livello dei giurati?

Non intendevo assolutamente dire che i giurati debbano abbassare il metro di giudizio stabilito dai regolamenti con la contingentazione dei punteggi, bensì che dovrebbero, a mio parere, porsi anche qualche domanda del tipo:
"questa cosa che io so già benissimo e non mi interessa, perché l'ho vista o letta centinaia di volte, può interessare coloro che la guardano con occhio meno esperto?".
"Può essere utile a diffondere l'interesse per la filatelia e la conoscenza su questo specifico argomento?".
"Quello che per me è assolutamente evidente, lo è altrettanto per un filatelista di livello medio?"

Non credo di essere tra quelli che aprono una discussione per chiedere quale sia la differenza tra i francobolli per espresso n° 11 e 12 di Libia, perché quando sono a casa ho gli strumenti per capirlo da solo, ma se li vedessi per la prima volta in una collezione esposta, mi piacerebbe sapere che il primo ha la soprastampa nera ed è stato tirato in pochissimi esemplari mentre il secondo ha la soprastampa azzurra ed è comune. Detto proprio così, non scrivendo in grassetto "rarissimo esemplare" o altre cose del genere.

Può anche essere che le persone con cui ho parlato siano vittime di pregiudizi, ma vi assicuro che sono collezionisti di altissimo livello, vincitori di numerosi premi ed autori di articoli sulle più importanti riviste del settore.
Ma può anche darsi che io abbia capito male o che, magari, stessi per cadere nella tentazione di scrivere una monografia e sia stato rimesso in riga in maniera un po' brusca.

P.S. sapevo che, nel descrivere i francobolli, non si deve indicare che sono firmati da un perito, bensì tenere i certificati e l'elenco degli esemplari firmati a disposizione della giuria, qualora dubiti dell'autenticità di un pezzo.
Lo trovo giustissimo, ma ho notato che in alcune collezioni esposte (non ricordo se per Vasto o per Verona) viene sistematicamente indicato quali francobolli sono periziati. E' cambiato qualcosa o hanno sbagliato i concorrenti?
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da prefil »

ingegné ha scritto:P.S. sapevo che, nel descrivere i francobolli, non si deve indicare che sono firmati da un perito, bensì tenere i certificati e l'elenco degli esemplari firmati a disposizione della giuria, qualora dubiti dell'autenticità di un pezzo.
Lo trovo giustissimo, ma ho notato che in alcune collezioni esposte (non ricordo se per Vasto o per Verona) viene sistematicamente indicato quali francobolli sono periziati. E' cambiato qualcosa o hanno sbagliato i concorrenti?


Non so come in quelle collezioni fosse stata indicata la presenza della perizia, tuttavia è di uso comune inserire una "(E)" quando si vuole evidenziare che il pezzo è stato periziato: il certificato andrà poi posto al retro della tasca protettiva.

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
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ingegné
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da ingegné »

Immagine
ho controllato quella che ricordavo meglio: "lavoro per tutti" su AICPM.NET 2014.
Ci sono una dozzina di pezzi in cui, alla fine della didascalia, è riportato tra parentesi il nome del perito. Mi sembra peraltro che tutte le buste abbiano la firma ben visibile accanto al francobollo.
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Erik
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da Erik »

ingegné ha scritto:P.S. sapevo che, nel descrivere i francobolli, non si deve indicare che sono firmati da un perito, bensì tenere i certificati e l'elenco degli esemplari firmati a disposizione della giuria, qualora dubiti dell'autenticità di un pezzo.
Lo trovo giustissimo, ma ho notato che in alcune collezioni esposte (non ricordo se per Vasto o per Verona) viene sistematicamente indicato quali francobolli sono periziati. E' cambiato qualcosa o hanno sbagliato i concorrenti?

Ciao,
questa è un'altra di quelle cose che non stanno scritte da nessuna parte, anche se ormai rientrano nella pratica comune.
L'indicazione di una (E) o di una (C) di fianco al pezzo certificato può essere un'informazione di servizio utile per la giuria che eventualmente volesse approfondire la genuinità di un oggetto. Indicare "Certificato del perito tale" o "del perito talaltro" al termine della didascalia, invece, così come "lettera riprodotta a pag. X del libro Y" e simili, è considerato inutile, perché non aggiunge nulla alla descrizione, oltre che poco elegante perché fa sembrare la descrizione simile a quella di un catalogo d'asta.
Non essendo però, appunto, scritto da nessuna parte che non si deve fare, io come giurato non ho mai penalizzato nessuno per una cosa del genere, al massimo gli ho suggerito (a voce, neanche nel modulo di valutazione) di togliere questi riferimenti, poi sta all'espositore decidere se farlo o meno.

Ciao:
S T A F F

Enrico Carsetti
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Sul (vecchio) Forum dal 6 dicembre 2003

Amo tutto ciò che è filatelia e (soprattutto) storia postale, ma ora sto collezionando:
- Cuba 1899-1917, storia postale
- Italia 1943-44, storia postale delle Marche in RSI
- Argentina 1897, cartoline postali Libertad cabeza chica con vedute


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caravaggio
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da caravaggio »

Chiedo agli esperti e/o ai giurati di mostre.
Ho visto in una collezione "oro" , quindi blasonata , che sotto qualche lettera o francobollo era scritto raro, molto raro ecc.
Ora mi chiedo , anzi vi chiedo è dunque possibile aggiungere ad una breve illustrazione dell'oggetto ( francobollo, annullo, lettera) raro (che dovrebbe corrispondere ad una valutazione Sassone pti 13/R1 ; molto raro (che dovrebbe corrispondere a R2 ) , o rarissimo (che corrisponderebbe a R3) ?
Grazie mille.
caravaggio
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Erik
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da Erik »

caravaggio ha scritto:Chiedo agli esperti e/o ai giurati di mostre.
Ho visto in una collezione "oro" , quindi blasonata , che sotto qualche lettera o francobollo era scritto raro, molto raro ecc.
Ora mi chiedo , anzi vi chiedo è dunque possibile aggiungere ad una breve illustrazione dell'oggetto ( francobollo, annullo, lettera) raro (che dovrebbe corrispondere ad una valutazione Sassone pti 13/R1 ; molto raro (che dovrebbe corrispondere a R2 ) , o rarissimo (che corrisponderebbe a R3) ?
Grazie mille.
caravaggio

Ciao,
diciamo che questa pratica non è incoraggiata, anche se è un'altra delle cose che non stanno scritte da nessuna parte. Visto che a volte il concetto di rarità può variare a seconda di chi ne parla (tu hai detto almeno 13 punti, io potrei dire che già 10 o 11 indicano un pezzo raro, a un altro potrebbe sembrare raro un 7 punti... e poi ci sono tutte quelle cose che sui cataloghi non le trovi), si invita piuttosto l'espositore a specificare in maniera più precisa il grado di rarità (es.: unico conosciuto, tre pezzi conosciuti, meno di dieci pezzi conosciuti, e via dicendo), cosa che, oltretutto, mette in mostra anche le conoscenze specifiche dell'espositore in quel settore.
La rarità di un pezzo può essere evidenziata anche graficamente, ad esempio esponendo il pezzo in un foglio da solo, o comunque in maniera che si distingua dagli altri a colpo d'occhio.
L'espositore ha inoltre a disposizione il modulo di presentazione della collezione, riservato alla giuria, in cui può evidenziare tutti i pezzi più rari, citando anche tutti i punteggi e le fonti che vuole.
Comunque non è che se scrivi "rarissimo" sotto un pezzo ti viene dimezzato il punteggio, diciamo che se trovi il giurato a cui gira storto può segnalartelo e consigliarti di modificarlo, se la cosa è ripetuta molto frequentemente e magari non proprio a proposito (vedi il diverso concetto di rarità che ci può essere tra una persona e l'altra, di cui parlavo prima), al limite ci puoi perdere 1 punto, ma in genere non più di questo. Dunque è possibilissimo che tu abbia visto una collezione da medaglia d'oro con tali descrizioni.

Ciao:
S T A F F

Enrico Carsetti
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Andrea61
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Re: Esporre una collezione 2,0

Messaggio da Andrea61 »

caravaggio ha scritto:Ho visto in una collezione "oro" , quindi blasonata , che sotto qualche lettera o francobollo era scritto raro, molto raro ecc.


A me personalmente queste dichiarazioni piacciono poco, non mi sembrano di buongusto. Nelle mie le collezioni le evito.
Uno dei problemi è "ma cosa vuol dire esattamente raro (molto raro, rarissimo)?"
Le disposizioni recenti sono che se il collezionista vuole fare dichiarazioni di rarità, queste dovrebbero quanto più oggettive possibili, ad esempio
"unico",
"combinazione nota in non più di 5 casi",
"francobollo tirato in 50 esemplari",
eccetera.
L'idea è che così facendo il collezionista è "obbligato" ad affinare le sue conoscenze per impegnarsi in una dichiarazione precisa e smentibile (al contrario di un generico "raro")
Andrea

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