Rarità da un catalogo d'asta del 1954

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cirneco giuseppe
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Re: Rarità da un catalogo d'asta del 1954

Messaggio da cirneco giuseppe »

Naturalmente il confronto andrà sempre fatto con il potere d'acquisto di 650.000 lire del 1973 e di 2600 euro del 2011.
Ebbene, secondo i dati ISTAT, 650 mila lire del 1973 corrispondono ad 8 milioni e mezzo di lire del 2009, che tradotto in euro fa circa 4390 euro.
E quindi chi ha acquistato quel 3 lire nel 1973 per rivenderlo oggi a 2600 euro, è in perdita. :desp:
Avrebbe fatto un cattivo investimento.

Invece il mattone ha reso bene :-)
4 milioni e mezzo del 1973 corrispondono a circa 30.000 euro del 2009.
..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

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NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA

E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

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luciano garagnani
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Re: Rarità da un catalogo d'asta del 1954

Messaggio da luciano garagnani »

cirneco giuseppe ha scritto:Invece il mattone ha reso bene :-)


Il fatto che il mattone HA RESO bene non garantisce che RENDERA' bene.

Oggi il mercato degli immobili è fermo. In emilia romagna i valori deglli appartamenti stanno scendendo anche del 10% all'anno. Vendere un appartamento a prezzo di mercato è quasi impossibile, essendo presenti sul mercato tante "svendite". Anche l'affitto è quasi impossibile e chi lo fa non riese poi ad incassare, essendo salita a quote elevatissime la percentuale di inquilini che non riescono a pagare l'affitto. Nel campo commerciale e industriale é pure peggio, intere zone artigianali sono sfitte da anni.

Tra spese, tasse e balzelli vari vecchi e nuovi, come la ormai certa patrimoniale, oggi aver degli immobili è diventato un debito. In assenza di un mercato degli affitti attivo, il valore effettivo degli immobili oggi è praticamente nullo. Ciao: Ciao:
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Ellas
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Re: Rarità da un catalogo d'asta del 1954

Messaggio da Ellas »

Ma l'indice di rivalutazione Istat da solo non basta. Bisogna anche tenere conto di una generale caduta dei prezzi per alcune tipologie di beni. Ricordo che i primi CD costavano 20.000 lire, sarebbe improprio paragonare solo i prezzi. Come pure i telefonini e l'elettronica in genere. Ma non solo. Anche le case, secondo me. Oggi sono tecnologicamente più avanzate: risparmio energetico, efficienza, materiali migliori; oggi non credo che si usino più quelle belle mattonelle in graniglia di marmo; o vedete i bagni, per esempio, sempre più comfortevoli. I beni, pur della stessa tipologia, sono intrinsecamente non comparabili. E forse anche i francobolli, se è vero come è vero, che non rappresentano titoli al portatore ma dipendono, in ultima analisi, solo dal gusto della gente che li compra. Se, per ipotesi assurda, tutti smettessero di collezionarli, il loro valore scenderebbe a zero.
Ciao: Ciao:

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Walter Greco
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