F&F news n. 28 del 26/11/2014

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Antonello Cerruti
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F&F news n. 28 del 26/11/2014

Messaggio da Antonello Cerruti »

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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francesco luraschi
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Re: F&F news n. 28 del 26-11-2014

Messaggio da francesco luraschi »

Da semplice collezionista e saltuariamente offerente alle aste tradizionali (per posta) ho notato che, probabilmente a causa del momento poco favorevole, i pezzi che vengono proposti sono quelli che circolano nel mercato da tempo e che passano di mano nel giro di qualche anno: fanno la felicità magari dei filatelici e marcofili ma tanti pezzi di cui è pur nota l'esistenza rimangono ben nascosti.

I prezzi base non sono sempre bassissimi e tuttavia alcuni pezzi vengono piuttosto contesi.

A mio parere i pezzi di "prima mano" che per me sono interessanti se ne stanno ben al caldo nelle collezioni private: vengono mostrati, e non venduti, solo "on demand" per essere inseriti in studi di diversi.

La qualità poi per il LV non è neppure eccelsa ma va notato che il livello medio di questo territorio è inferiore a quella del resto dell'Impero.

Si trova qualcosa di veramente interessante e inedito nelle aste austriache: probabilmente ciò dipende dal fatto che tanti pezzi sono stati conservati per decenni negli archivi oltre la "cortina di ferro" e solo nell'ultimo ventennio sono venuti alla luce.

Riguardo gli intrallazzamenti dietro le quinte il sospetto c'è ma è difficile da dimostrare. Ad ogni modo è l'ennesima conferma della poca serietà del settore, già di per sé chiacchierato, e del Paese in generale.

Ciao: Francesco
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Ciao: Francesco
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giuspan
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Re: F&F news n. 28 del 26-11-2014

Messaggio da giuspan »

Da un po' mi diverto a seguire gli atteggiamenti delle case d'asta su un francobollo "mitico" degli antichi stati: la Trinacria.

Se dovessi distillare il mio pensiero direi "... e nun ce vonno' sta' ".

Ad aprile 2014, il catalogo dell'asta Vaccari fa bella mostra in copertina di una Trinacria su circolare, un pezzo importante in sè, ulteriormente impreziosito dalla sua storia: era la più bella Trinacria su circolare di "Scilla e Cariddi", all'epoca protetta dalla dicitura "PaR". Viene aggiudicata alla base (€ 9.000), senza commissioni aggiuntive, com'è tipico di Vaccari.

Si può discutere all'infinito se l'esemplare sia stato "venduto male", se si poteva osare di più nel fissare la base, se, affidandolo ad altri canali di vendita e aspettando un po', si sarebbe riusciti a spuntare di più. Resta un fatto: il lotto è andato via a € 9.000.

Questo fatto, teoricamente, dovrebbe far ricalibrare tutte le basi d'asta. Teoricamente, perchè in pratica le cose sono molto diverse.

La Italphil propone, ormai da oltre un anno, una Trinacria sciolta, senz'altro eccezionale, anch'essa proveniente da "Scilla e Cariddi". Base d'asta € 6.000, che con i diritti determinerebbe un costo finale di € 7.200.

Ovvio che rimanga invenduta, perchè sono saltate tutte le proporzioni.

Il valore monetario di un francobollo può variare nel tempo, ma il suo valore relativo - cioè il suo valore rispetto al valore di un altro francobollo - deve rimanere costante. La Trinacria sciolta, all'epoca di "Scilla e Cariddi", era prezzata 12 milioni di lire ed è ragionevole supporre che dietro il "PaR" della Trinacria su circolare si celasse una cifra non inferiore ai 24 milioni. Il rapporto era di 1 a 2 e questo rapporto non può variare nel tempo, quanto meno non in maniera significativa.

Quindi, a condizioni di mercato correnti, il prezzo equo della Trinacria sciolta della Italphil dovrebbe aggirarsi intorno a € 4.500, commissioni incluse. E' un ragionamento semplice, se persino io sono riuscito a farlo ...

E invece la base d'asta resta piantata a € 6.000, da leggere € 7.200 per chi volesse acquistarla. Ma come si può pensare che qualcuno accetti di spendere € 7.200, sapendo che qualcun altro si è portato a casa un qualcosa di incommensurabilmente più importante, con uno sforzo tutto sommato minimo per chi può permettersi certe cifre?

Ho già annoiato abbastanza e non mi dilungo ancora, ma di casi se ne potrebbero citare altri: dalla "Trinacria" sul giornale che ne annuncia l'emissione, anch'essa in "Scilla e Cariddi", proposta da Zanaria con una base di 18.000 euro (più diritti), e chiaramente invenduta, a quella su frammento prossimamente in asta da Filsam, a cui toccherà uguale sorte, e tante altre ancora. Sembra quasi che l'evidenza offerta dall'asta Vaccari non ci sia "... e nun ce vonno' sta' ", per l'appunto.

Non capisco, poi, come i conferenti si digeririscano certe cose, visto che, nella mia opinione, il valore aggiunto dell'asta è più sulla tempestività del realizzo, che non sulla sua entità.

L'occasione mi è comunque favorevole per un ulteriore plauso alla Bolaffi, che anche in questo frangente dimostra di interpretare al meglio lo spirito e la logica dell'asta. L'invenduto, o scompare, o, se riproposto, ne viene falcidiata la base, senza sottilizzare sull'ipotetico valore equo, che, se proprio si vuol difendere, suggerirebbe di trasferire la transazione su un catalogo di vendita a prezzi netti.

Ciao:

Giuseppe.
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi


Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello

La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
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Antonello Cerruti
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Re: F&F news n. 28 del 26-11-2014

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Giuseppe, penso sia opportuno aggiungere qualche riga di precisazione, frutto di informazioni raccolte in giro e peraltro abbastanza ovvie e non certo riservate.
Ci sono aste per conto terzi ed aste per conto proprio.
In molti cataloghi tu troverai francobolli che periodicamente ricompaiono ("a volte ritornano") e noterai che i prezzi di questi difficilmente si abbassano.
Pensi che l'astaro voglia continuare a perdere tempo e credibilità o che lo faccia per fare una cortesia ad un ipotetico venditore che non si rassegna?
Talora l'asta assorbe gli invenduti o, più soventemente, possiede del materiale "proprio" che viene inserito nel catalogo insieme ai francobolli altrui.
E' chiaro che, se rimangono invenduti, non vengono distrutti ma riciclati.
Bolaffi ribassa i prezzi di partenza o li ripropone "a scendere"; altre vendite ripropongono sino alla noia gli stessi invenduti agli stessi prezzi.
Sono scelte che spettano ai proprietari e che noi non possiamo far altro che commentare.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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