I tre tipi del Cent. 20 su Cent. 15 "ferro di cavallo"

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno d'Italia e del periodo di luogotenenza.

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Stefano T
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Re: Un aiuto su ferro di cavallo

Messaggio da Stefano T »

Ciao: Erik

Se l'immagine fosse arcuata le file dei dentelli verticali non sarebbero allineate fino in fondo, cosa che invece è.
Inoltre le sommità delle lettere sul bordo sono tutte sulla stessa verticale e le gambette della N sono parallele.
Propendo quindi per un bordo di foglio semplicemente un po' mal tagliato con le forbici.
Blocco 15 ferro no soprastampa.jpg

Ma la cosa importante è la diversa distanza tra coppie di dentelli che non si ritrova tra sopra e sotto (ad es. quelle delle frecce sul bordo in cui la distanza è maggiore sopra) o il fatto che certi fori in alto sono a destra dell'allineamento mentre in basso sono quasi a sinistra (le frecce al centro del blocco).
confronto03.jpg
Il punto è che l'andamento dei fori verticali tra sopra e sotto non può differire, il perforatore era lo stesso.
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Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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fildoc
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Re: Un aiuto su ferro di cavallo

Messaggio da fildoc »

Quindi si prospetta trattarsi forse di un "lavorato..." che ha ingannato finora i cercatori di rarita'?
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
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maupoz
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Re: Un aiuto su ferro di cavallo

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

diceva il poeta "è un mondo difficile"

credo che tra dieci anni qualcuno sorriderà di alcune nostre "conoscenze" attuali così come noi, a volte, siamo sorpresi di passate attribuzioni.

sempre in prossima asta sanmarinese c'è questo blocco di 15 centesimi 1° tipo non sovrastampati

confrontate questa perforazione rispetto a quella dell'altro blocco del 3° tipo non sovrastampato peraltro ben analizzata da Stefano


vi pare lo stesso pettine?

sarà una mia fissa (deformazione professionale) ma per me qui i fori sono allineati tra loro, equidistanti e di diametro omogeneo, là non lo sono, da vedere in particolare nel senso verticale


15c. 1° tipo dentelli.jpg

AGGIUNGOrispetto al messaggio iniziale


detto quanto sopra ....questo pettinino.... sarà Londra o Torino?

60 c. tav. 5 neg.jpg



sulle gomme resto con le mie perplessità

....si vede che quelle dei DLR che ho io sono tutte ben conservate, comunque è un argomento che vedrò di approfondire
...varrà anche per i blocchi che DLR produceva per il Regno Unito e colonie?
vedo di verificare gli ultimi che ho acquistato ...quando torno a Milano


Ciao: Ciao:
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Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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Antonello Cerruti
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Re: Un aiuto su ferro di cavallo

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ho già scritto
Antonello Cerruti ha scritto: 19 agosto 2018, 9:45
Circa questi francobolli (III tipo senza soprastampa), non bisogna essere troppo pignoli sulla gomma...
E' uguale per tutti.
"Fresca" e diversamente originale.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Si sa da sempre che questi francobolli sono TUTTI così come li avete esaminati e descritti sopra.
Vengono accettati, periziati e certificati così come sono.

Una volta me ne venne sottoposto uno per l'esame e mi rifiutai di rilasciare un certificato.
Pochi giorni dopo, il collezionista - con un bel sorriso - me lo fece rivedere con uno splendido certificato positivo ed elogiativo. :out

In un'altra occasione ne vidi uno con una bella macchia di ingiallimento dovuta ad una errata conservazione.
Il commerciante che lo comprò non ebbe scrupoli a farlo "sistemare".
.... In fondo, la nuova gomma era solo di pochi anni posteriore a quella "normale".

Comunque, forse è giusto così ... un bel certificato è molto più accettato di una sonora bocciatura. :grr:
Bisogna comprendere che un francobollo promosso fa aumentare il PIL perchè ci guadagnano il venditore, l'acquirente (che un giorno lo cederà guadagnandoci) ed il perito "buonista". :eat:
Un francobollo bocciato, invece, non giova a nessuno.
... Pochi se la sentono di incidere negativamente sul PIL ...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
moebius
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Re: Un aiuto su ferro di cavallo

Messaggio da moebius »

Antonello Cerruti ha scritto: 22 agosto 2018, 10:17
Bisogna comprendere che un francobollo promosso fa aumentare il PIL perchè ci guadagnano il venditore, l'acquirente (che un giorno lo cederà guadagnandoci) ed il perito "buonista". :eat:
Un francobollo bocciato, invece, non giova a nessuno.
... Pochi se la sentono di incidere negativamente sul PIL ...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Davvero molto elegante, caro Antonello! (oltre che, evidentemente ironico....)
Nonché capace di esprimere un pensiero coraggioso, coerente e, temo, controcorrente......
Un plauso da parte mia :clap:
Roberto

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Pizzaiolo1977
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curiosita ferro di cavallo

Messaggio da Pizzaiolo1977 »

ciao a tutti una curiosità su il Ferro di Cavallo
nel primo imagine dal Vaccari e Sassone il I tipo uno senza punti , tipo II con 4 punti bianchi e III tipo 8 punti bianchi.

nel secondo imagine il Millennial di Franco Filanci, A con 4 punti B con 12 punti e C senza Punti.
nella terza imagine dal Stanley Gibbons e il libro, Italian stamps di R A Dehn ce scritto il terzo tipo senza punti e anche che ce una prova in nero del 30/04 1864 con 4 punti.

solo una curiosità, cosa ne pensate
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maupoz
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:

.... basta capirsi!... :-)


intanto la pagina richiamata dal testo in inglese , scritta da Enzo Diena e pubblicata sulla rivista ""Il Collezionista - Italia filatelica" numero 7 del 1956


FDC 3 TIPI.jpg

poi come ho scritto all'inizio .... basta capirsi....

è chiaro che la sequenza della realizzazione dei punzoni può essere solamente quella "aggiuntiva" ..... 1° punzone ....senza puntini (era quello dell'emissione iniziale realizzato nel corso del 1863) - 2° punzone ...aggiunti 4 puntini (che vediamo bianchi nella stampa dei francobolli) - 3 ° punzone ....oltre ai 4 puntini del 2° tipo ne vengono aggiunti altri 8, per un totale di 12.

Non credo che le scritte poste a lato dei tre punzoni (A 5 1/. - A 5 2/. e A 5 3/.) siano coeve alla realizzazione degli stessi ma messe in epoca successiva (nel tentativo) credo, nel riordino dell'archivio DLR.

Peraltro lo stesso Filanci nel suo volume sui De La Rue mette un'immagine del conio (...nota mia ....quello che io chiamo punzone.... ma questa è un'altra storia :-)) ) originale del 2 lire e scrive "il numero a sinistra è di epoca posteriore" .... e a sinistra c'è la sigla A 11.

Quindi, dal punto di vista della realizzazione dei conii/punzoni in acciaio l'ordine di sequenza mi pare chiaro .....e inoppugnabile 1 - senza puntini ....2 - con 4 puntini ....3 - con 12 puntini).


Consideriamo invece i tempi (l'ordine) di distribuzione dei francobolli sovrastampati con il cosiddetto "ferro di cavallo" .

Catalogo storico descrittivo Zanaria_Serra edizione 1985 , sul 20 centesimi è scritto:

pagina 217
Tutti gli esemplari del 20 c. "ferro di cavallo " 1° tipo furono tutti sovrastampati a Torino
.... e poi ....
Questo 20 c. è stato impropriamente chiamato "1° tipo" : in realtà il francobollo venne distribuito dopo gli altri tipi "ferro di cavallo"


pagina 229
Il 20 c. "ferro di cavallo " 2° tipo fu sovrastampato a Torino

pagina 239
Il 20 c. "ferro di cavallo " 2° tipo fu sovrastampato in parte a Londra (10.896.500 esemplari) e il resto a Torino
Il 20 c. "ferro di cavallo" 3° tipo fu distribuito per primo.


Ecco quindi il perchè delle diverse numerazioni , se consideriamo la realizzazione dei conii/punzoni in acciaio o la consegna agli uffici postali e seguente distribuzione agli utenti.

Ciao: Ciao:
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Maurizio

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Pizzaiolo1977
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da Pizzaiolo1977 »

Grazie tanto per il Chiarimento
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mikonap
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da mikonap »

Qualche ulteriore piccolo chiarimento ed alcune considerazioni personali.
ricostruzione cronologica.jpg
I punzoni dell’effige reale derivano dal conio principale per le marche da bollo. I punzoni sono due uno per le marche da bollo ed uno per i francobolli. Il punzone per i francobolli è quello che ha generato tutti i valori con effige reale di V. Emauele II, compreso il 20 c Bigola, il punzoni erano al positivo ed in rilievo.

Per chiarezza conio e punzone sono una ricostruzione sulla base della documentazione esistente (prove di conio ed immagini).
Punzone 2 v2.jpg
Con il punzone veniva impressa l’immagine reale su di una piastrina d’acciaio, conio, questi venivano completati incidendo a mano cornice, ornato testo e valore. E’ stato realizzato un conio per ogni valore, solo per il 15c sono stati realizzati nel tempo 3 conii differenti. I conii erano al negativo e concavi.
Conio 15 c.jpg
Il motivo della realizzazione di tre conii è dovuto probabilmente, leggendo quanto riportato dal Filacci (Franco Filanci, De La Rue a scuola di carte valori, Bologna, Poste Italiane S.p.A.), probabilmente i coni II e III Tipo del 15c sono stati realizzati per risolvere questo problema di deteoramento delle tavole di stampa.
Conii e colori 4 a b (Filanci) v2.jpg
Io penso l’incisione sul conio del primo 15, essendo poco profonda, determinava una rapida ostruzione dei solchi dovuti ai residui di inchiostro che in questi si accumulavano in fase di produzione.
Che si tratta di conii completamente rifatti, lo notiamo macroscopicamente oltre che dai canonici puntini, anche dall’ornato ed in particolare dalla foggia diversa delle palmette d’angolo e da particolari minori .
20c fc confronto v3 part.jpg
Da una sovrapposizione di due prove di conio possiamo notare (in azzurro I tipo e in rosso III tipo) le differenze tra le due impronte
sovrapposizione 1° e 3° conio v3.jpg
Si noti la foggia diversa del collo, che era un elemento, insieme ad altri, come i punti di luce tra i capelli, in cui l’immagine punzonata veniva ritoccata contestualmente all’ormato ed agli altri elementi incisi a mano.


Ciao: michele
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Ultima modifica di mikonap il 7 agosto 2022, 10:18, modificato 1 volta in totale.
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Pizzaiolo1977
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da Pizzaiolo1977 »

Grazie tanto molto interessate
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mikonap
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da mikonap »

Solo a titolo di curiosità vi mostro cosa succede quando si usano impronte con lo stesso conio
Zanaria 20118-1576-002.jpg
Zanaria conio 15 c. 3° tipo.jpg

questa è la sovrapposizione tra le due prove di conio
conf saggio 15 III sovrapposizione .jpg
ovviamente immagini perfettamente coincidenti, in rosso solo i puntini mancanti su di una delle due prove (in rosso)

:-)) Ciao:
michele
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maupoz
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da maupoz »

mikonap ha scritto: 7 agosto 2022, 9:58
Il motivo della realizzazione di tre conii è dovuto probabilmente, leggendo quanto riportato dal Filanci (Franco Filanci, De La Rue a scuola di carte valori, Bologna, Poste Italiane S.p.A.), probabilmente i coni II e III Tipo del 15c sono stati realizzati per risolvere questo problema di deterioramento delle tavole di stampa.

ciao Michele

innanzitutto mi fa piacere la tua partecipazione e complimenti sempre per il lavoro che hai fatto sullo studio di questa emissione e anche per quello che stai facendo per Filatelica 2022

...bene.... mettiamo via .... i violini... :-)) :-))


perchè si rese necessario realizzare tre nuovi conii di questo valore da 15 c. ?

perchè il primo, quello senza puntini, ad un certo momento, era diventato inutilizzabile, nell'articolo che ho postato in precedenza, Diena scrive che "si ruppe" nella primavera del 1864

dovettero prepararne uno nuovo ,quello con i quattro puntini .....ma anche a questo punzone .....successe qualcosa ....ed ecco la necessità del terzo, quello con i dodici puntini,preparato nel luglio 1864


ricordo brevemente che il punzone era utilizzato per "battere" i 400 calchi in piombo che costituivano l'insieme di una (sola) tavola da stampa ....ogni volta, per ogni tavola, sempre e solo quello! ...400 volte per ciascuna tavola realizzata e l'ultima tavola del 15 c. ha i numeri 31/58 ....31 tavole realizzate del valore su 58 totali a quel momento


questo stralcio dal dal Trattato storico postale di Zanaria-Serra

FDC 3 tipi ZS.jpg



ecco un cartoncino del 15 centesimi del 3° tipo ...proprio in data 19 luglio 1864 (tratto dal sito dell'AFI di Roma)

questo, in particolare, registrato dalla De La Rue con il numero 5671 (in alto a destra) è stato stampato nella fase di lavorazione "AFTER HARDENING AND BEFORE STRICKING" ...."dopo la tempra (del punzone in acciaio) e prima della coniazione (della battitura dei calchi in piombo)"

15 C. 3° tipo cartoncino 19 luglio 1864.jpg
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da mikonap »

maupoz ha scritto: 7 agosto 2022, 16:11 perchè si rese necessario realizzare tre nuovi conii di questo valore da 15 c. ?
Ciao Maurizio,
ricambio sinceramente l'apprezzamento per il tuo lavoro di approfondimento della serie DLR. Ho continuato a seguirti, anche quando le mie condizioni fisiche non mi consentivano di partecipare, perché le cose che scrivi, m'interessano ed il tuo metodo d'indagine è intrigante e piacevole da seguire.

Venendo al problema, ti dico l'idea che mi sono fatto. Il primo conio della serie realizzato è stato proprio il 15c, 8 maggio 1863, seguito a ruota dal 2L e 50c .

Forse nel testo che ho evidenziato del Filacci potrebbe essere la chiave di lettura: è sempre il Perazzi che lo rileva nella sua relazione al Ministro delle Finanze "l'incisione del punzone speciale (ndr conio) di questo valore è troppo delicata, cioè le linee che devono essere in bianco non sono state abbastanza intagliate "

Il conio, che serviva a creare i piombi con i quali si componeva la tavola su cui si realizzava l’elettrolisi, per realizzare i rami, era stato inciso con poca profondità. L'inchiostro, era costituito da una resina in cui venivano miscelati i pigmenti di colore. La resina col tempo polimerizzava e poi cristallizza (effetto ambra) diventando non solubile ai diluenti utilizzati per pulire la tavola di rame. Per quanto si pulisse la superficie di stampa, col tempo i residui d'inchiostro del fondo delle incisioni si accumulavano e cristallizzavano, ostruendo i solchi, oltre all'azione meccanica causata dalla battuta, che tendeva a schiacciare le creste di stampa del rame. Ovviamente questa è una ipotesi, anche se ci sono dei riscontri sia tecnici e bibliografici.

Mi chiedi come mai dopo un secondo ci sia stato un terzo tipo.

E' difficile pensare che abbiano fatto due volte lo stesso errore e prodotto un conio poco inciso.
Mi sembra più ovvio quello che tu dici, se non ho capito male, che vi furono due coni uno a Torino (terzo tipo) ed uno a Londra (secondo tipo). Il 15c era stato stampato solo a Londra ed i fogli spediti a Torino. Se la sovrastampa doveva servire anche ad eliminare le scorte giacenti, probabilmente ve ne erano ancora a Londra e tra l'altro essendo il valore di maggiore produzione, poteva servire avere ancora il supporto degli stabilimenti londinesi.

il secondo scopo delle sovrastampe, evitare di realizzare un nuovo conio con il nuovo valore, nel nostro caso non c'è. Si sono realizzati i nuovi valori sovrastampati, con nuovi conii , rifatti completamente, ma con il vecchio valore. Chi sa se per burocrazia, era previsto da un Regio Decreto un sovrastampato, ed un sovrastampato doveva essere, oppure perché si stava già lavorando alla futura emissione dei Bigola.

Realizzare un conio nuovo era una cosa complessa e fino agli anni '20 del '900, si è continuato ad usare i sovrastampati. Solo dopo, con gli ultimi Michetti e Floreale, si è trovato il modo di realizzare coni derivati da precedenti incisioni, modificando solo il valore facciale, come facevano in Francia già da fine ottocento.

Per me avere realizzato due coni nuovi, con tutte le incisioni a mano, che dovevano apparire identici al primo conio, è veramente il grande mistero di questo sovrastampato

Ciao: michele
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da cirneco giuseppe »

Chi sa se per burocrazia, era previsto da un Regio Decreto un sovrastampato, ed un sovrastampato doveva essere, oppure perché si stava già lavorando alla futura emissione dei Bigola.
Ciao Michele,
non so se questo decreto possa fugare i tuoi dubbi, ma è del 4 dicembre del 1864, quando i tre coni del 15 centesimi erano già stati preparati e sicuramente una bella quantità di ferro di cavallo erano già in magazzino.
1-1.jpg
1.jpg
1-2.jpg
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..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

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E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da maupoz »

Ciao:

credo che occorra dividere i due argomenti

la realizzazione dei tre punzoni
si era resa necessaria per l'usura (rottura?) del conio originario
un conto è la realizzazione dei punzoni in acciaio nei tre tipi diversi ,come ho già scritto, la sequenza della loro realizzazione è quella “aggiuntiva”, da zero a dodici punti passando per quattro.

Ribadisco che la classificazione dei conii con le sigle “A 5 1 – A5 2 e A5 3” non è coeva alla loro realizzazione e non rispecchia la giusta sequenza già descritta….crea solo …. confusione.

la realizzazione dei due nuovi conii/punzoni (4 e 12 punti) venne eseguita a Londra dalla De La Rue nel periodo maggio-luglio 1864, l’officina carte valori di Torino ancora non esisteva, entrò in funzione il 1° novembre 1865 con la consegna dei primi francobolli (2 c. e 60 c.) nel gennaio 1866.


La realizzazione delle sovrastampe “ferro di cavallo”

altro argomento è la sovrastampa dei francobolli da 15 centesimi che si era resa necessaria per l'aumento "provvisorio" della tariffa postale per l'interno da 15 a 20 centesimi (Legge 24.11.1864 n. 2006)

Il giorno 8 dicembre 1864 la De La Rue fatturò l’incisione del conio per la sovrastampa (10 lire!) ,delle tavole da (sovra)stampa, 4 da 200 e 2 da 100 multipli e la sovrastampa di 10.896.500 francobolli da 15 centesimi.

Scrive Pietro Zanetta “…le tavole da 200 esemplari erano destinate alla sovrastampa dei fogli ancora in produzione ed in particolare per i tipi con quattro e dodici puntini.
La tavola da 100 multipli avrebbe dovuto servire per i fogli già allestiti in precedenza e quindi da usarsi esclusivamente per il vecchio tipo (…..quello senza puntini)

Per i francobolli ….senza puntini… che erano già in emissione dal 1° dicembre 1863 c’era la necessità di “recuperare” i fogli dai vari uffici postali per poterli sovrastampare (a Torino) e poi (ri)distribuire mentre parte quelli di “ultima generazione”, con dodici punti, arrivarono da Londra già sovrastampati e poterono essere distribuiti per primi.


Quindi ...riepilogando

... il conio/punzone originario del 15 centesimi (senza puntini) è del 1863, i due modificati (4 e 12 puntini) sono del maggio -luglio 1864 , il conio/punzone della sovrastampa "ferro di cavallo" è del dicembre 1864 e l'emissione sovrastampata è del 1° gennaio 1865.
Tutti i francobolli da 15 centesimi sono stati stampati dalla De La Rue di Londra e sono stati sovrastampati in parte a Londra e in parte a Torino da una ditta privata (ipotesi Matraire)


Curiosità...

Il Regio Decreto postato da Pino Ciao: Ciao: è del 4 dicembre 1864 e all'articolo 4 prevede "I nuovi francobolli da centesimi 20 non saranno messi in corso infino a tanto che non sia esaurita la provvista esistente di quelli da centesimi quindici.....sovrastampati (...mi sono permesso di ...accorciare il decreto :-)) )

Bene! .....i "nuovi francobolli da centesimi 20" erano i cosiddetti "Bigola" per i quali la De La Rue aveva fatturato, alla fine di agosto 1864, la realizzazione del conio e di due tavole da stampa da 400 multipli.
Ma tante erano le scorte dei 15 centesimi (sovrastampati 20) che i "Bigola" ...di proroga in proroga ...."apparvero" dall'inizio di aprile 1867 ....anche se il loro conio era stato realizzato quasi tre anni prima e l'officina carte valori di Torino ne aveva consegnato quasi dieci milioni nel corso del 1866
Maurizio

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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da mikonap »

cirneco giuseppe ha scritto: 7 agosto 2022, 22:02 Ciao Michele,
non so se questo decreto possa fugare i tuoi dubbi, ma è del 4 dicembre del 1864, quando i tre coni del 15 centesimi erano già stati preparati e sicuramente una bella quantità di ferro di cavallo erano già in magazzino.
Ciao Pino, la documentazione da te postata , come sempre è molto interessante.

Solo alcune riflessioni. riordinando la cronologia:
  • 19 Luglio 1864 prova di conio
Prove di stampa III tipo.jpg
  • 4 dicembre 1864 Regio Decreto 2035
RD 2035 4-12 1864 - intest.jpg
  • 1 gennaio 1865 - "emissione" del 20c De la Rue sovrastampato a ferro di cavallo
15c su 20c II tipo.jpg
  • 1 marzo 1865 - Emissione De La Rue 2c
  • 1 ottobre 1865 : Inizia la produzione di francobolli e carte valori all'officina di Torino.

  • 15 aprile 1867 - Effigie di Vittorio Emanuele II riquadrata (Bigola)
20centbigolaarchivio.jpg
Con l'aumento della tariffa della lettera di primo porto, si rese necessario allestire un francobollo da 20 c.

Il Regio Decreto ai miei occhi ha una paio di cose molto interessanti:

RD 2035 4-12 1864 - note evid.jpg

La prima è che il 20c doveva essere "identico" al 15c "mutata soltanto" il valore facciale. Dovendo fare un nuoco conio, come mi sarei aspettato, era semplice sostituire la parola "quindici" con la parola "venti", tra l'altro anche più corta da incidere. Inoltre il RD, a mio parere, avrebbe dovuto indicare qualche modifica all'ornato o il cambio di colore, per non creare confusione nel riconoscimento del nuovo valore.

Il 20c Bigola è stato emesso a più di due anni (aprile 1867) dal RD, ed è tutt’altro che "identico" al 15c fatto salvo il colore.

In coerenza con la cronologia i Regio Decreto è antecedente (dicembre 1864) e la prova di conio del III tipo era solo destinata a creare un nuovo conio per il 15c (luglio 1864) , penso che allora non si pensasse proprio che sarebbe stato prodotto solo con sovrastampa. Sui cataloghi la data di entrata in vigore, non si fa riferimento ai tre tipi, è gennaio 1865, successiva al RD

Come spesso accade nella ricerca quando trovi informazioni per dare una riposta ad una domanda, si aprono nuovi interrogativi :oo:
grazie Pino
Ciao: :clap:
michele
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da mikonap »

maupoz ha scritto: 8 agosto 2022, 10:29 Ciao:
credo che occorra dividere i due argomenti
Ciao Maurizio, abbiamo postato quasi contemporaneamente e non ho potuto leggere il tuo post prima di postare il mio.
Trovo interessante quello che scrivi

Anche se in coro stiamo facendo ottime riflessioni

Mi sembra di essere tornato ai bei tempi

:abb: michele
dedicato con affetto al grande mondo di variabilità costituito dagli ordinari - Michele
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maupoz
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Re: curiosita ferro di cavallo

Messaggio da maupoz »

Ciao:


ciao Michele

...ci stiamo incrociando...in argomenti e in cronologie :-))


Quando si pose, per il valore da 15 centesimi, di realizzare un nuovo tipo di francobollo il ministro Menabrea (siamo in aprile 1864) di fronte alle proposte dell'Ing. Perazzi, (effigie con cornice rettangolare) volle "soprassedere" e mantenere "le otto specie dei francobolli" per evitare che si generasse confusione tra gli impiegati postali ed anche perchè del 15 cent De La Rue c'erano consistenti scorte nei magazzini.

Tanto più che era previsto che la fabbricazione dei francobolli avvenisse in Italia e sembrò conveniente attendere l'epoca "certamente non lontana in cui avrà luogo questo impianto" per apportare ai francobolli quelle variazioni che" allora saranno aggiudicate più opportune".

Ed ecco che De La Rue, ad agosto 1864, in vista di "passare" attrezzature e materiali alla nuova officina di Torino, realizza anche il punzone/conio e due tavole da stampa da 400 multipli del nuovo valore da 20 centesimi, nella forma nuova, così come noi lo denominiamo 20 c. "Bigola"

Rev LB Jul 2023
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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