Regno - Tassate per insufficiente affrancatura

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Erik
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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da Erik »

Beh, visto che sembra che l'argomento sia poco chiaro a più d'uno aggiungo alcune note al riguardo.
La tassazione al doppio dell'importo mancante fu introdotta il 1.1.1863 con la nuova legge postale unitaria. Precedentemente la tariffa era la stessa, sia che a pagare fosse il mittente, sia che fosse il destinatario, e quindi le eventuali affrancature insufficienti venivano integrate semplicemente con l'importo mancante.
Il 1.1.1865 la tariffa lettera fu aumentata di 5 centesimi passando da 15 a 20 centesimi.
L'aumento era considerato provvisorio (in realtà sarebbe poi stato mantenuto fino al 1905!) perché i 5 centesimi dovevano servire a finanziare la guerra contro l'Austria. Ad ulteriore dimostrazione della temporaneità del provvedimento, la tariffa per le non affrancate fu mantenuta a 30 centesimi.
La tassazione per le lettere insufficientemente affrancate, però, si continuò a calcolare come il doppio del mancante e questo portò all'assurdo che una lettera affrancata, ad esempio, per soli 2 centesimi, pagava una tassa di 36 centesimi (il doppio dei 18 mancanti), mentre una totalmente non affrancata pagava solo 30 centesimi.
Questa anomalia fu corretta il 1.1.1874, quando la tassazione per le lettere insufficientemente affrancate fu stabilita in 30 centesimi, tolto l'importo dei francobolli eventualmente applicati. Questo sistema venne mantenuto fino al 31.8.1905.
Dal 1.9.1905, con l'abolizione dei 5 centesimi "provvisori" ed il ritorno ai 15 centesimi della tariffa lettere si ritornò alla tassazione pari al doppio del mancante.

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andy66
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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da andy66 »

Grazie a Erik per le precisazioni, in effetti non mi era chiaro come venissero calcolate le tassazioni in quel trentennio 1874-905.
Mi salverò questo utile messaggio!
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ingegné
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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da ingegné »

:clap: :clap:

Grazie Erik.

Mi stamperò questo tuo intervento e lo inserirò nel mio libro sulle tariffe postali. Purtroppo non tutti abbiamo tempo, voglia e pazienza necessari per consultare tutti i decreti che hanno regolato nel tempo le tariffe postali e la loro applicazione.

In particolare, mi pare che le pubblicazioni disponibili in materia di tariffe non curino di spiegare alcuni particolari, ad esempio questo sulla tassazione, il fatto che un'assicurata era anzitutto una raccomandata e che quindi le due tariffe si devono sommare e tanti altri aspetti che possono rendere difficile ad un non iniziato la decifrazione delle affrancature che vanno un po' fuori dall'ordinario.

P.S. preceduto da andy66 mentre scrivevo, ma "repetita iuvant".
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andy66
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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da andy66 »

Erik ha scritto:Beh, visto che sembra che l'argomento sia poco chiaro a più d'uno aggiungo alcune note al riguardo.
La tassazione al doppio dell'importo mancante fu introdotta il 1.1.1863 con la nuova legge postale unitaria. Precedentemente la tariffa era la stessa, sia che a pagare fosse il mittente, sia che fosse il destinatario, e quindi le eventuali affrancature insufficienti venivano integrate semplicemente con l'importo mancante.
Il 1.1.1865 la tariffa lettera fu aumentata di 5 centesimi passando da 15 a 20 centesimi.
L'aumento era considerato provvisorio (in realtà sarebbe poi stato mantenuto fino al 1905!) perché i 5 centesimi dovevano servire a finanziare la guerra contro l'Austria. Ad ulteriore dimostrazione della temporaneità del provvedimento, la tariffa per le non affrancate fu mantenuta a 30 centesimi.
La tassazione per le lettere insufficientemente affrancate, però, si continuò a calcolare come il doppio del mancante e questo portò all'assurdo che una lettera affrancata, ad esempio, per soli 2 centesimi, pagava una tassa di 36 centesimi (il doppio dei 18 mancanti), mentre una totalmente non affrancata pagava solo 30 centesimi.
Questa anomalia fu corretta il 1.1.1874, quando la tassazione per le lettere insufficientemente affrancate fu stabilita in 30 centesimi, tolto l'importo dei francobolli eventualmente applicati. Questo sistema venne mantenuto fino al 31.8.1905.
Dal 1.9.1905, con l'abolizione dei 5 centesimi "provvisori" ed il ritorno ai 15 centesimi della tariffa lettere si ritornò alla tassazione pari al doppio del mancante.

Ciao:


Riprendo questo thread in quanto avrei da sottoporre al nostro preparatissimo Erik un altro caso dubbio:
Questa lettera è stata spedita da Bologna il 13.01.1892 e destinata a Calderara di Reno Bo, affrancata per 5 cent. (tariffa entro il distretto). Fu però tassata per 15 cent., tra l'altro a Casalecchio di Reno (come mai?), presumo per eccesso di peso, gr.18 come indicato al recto. In base a quanto scritto sopra però questa lettera andava tassata cent.25, oppure per le lettere entro il distretto cambiava qualcosa? :f_???: :f_???: :f_???:
tax bo0001.jpg

tx 5 c0001.jpg
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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da Erik »

Ciao Andy,
bella lettera :pea:
Per il distretto la tassazione per le non affrancate si calcolava con lo stesso sistema, ma in questo caso l'ammontare era di 10 centesimi per ogni porto di 15 grammi, tolto l'importo dei francobolli applicati.
Quindi in questo caso il calcolo è stato:
lettera di due porti nel distretto = 10 cent. x 2 = 20 cent.;
francobollo applicato: 5 cent.;
tassazione 20 - 5 = 15 cent.

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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da andy66 »

Erik ha scritto:Ciao Andy,
bella lettera :pea:
Per il distretto la tassazione per le non affrancate si calcolava con lo stesso sistema, ma in questo caso l'ammontare era di 10 centesimi per ogni porto di 15 grammi, tolto l'importo dei francobolli applicati.
Quindi in questo caso il calcolo è stato:
lettera di due porti nel distretto = 10 cent. x 2 = 20 cent.;
francobollo applicato: 5 cent.;
tassazione 20 - 5 = 15 cent.

Ciao:


Benissimo Erik grazie, immaginavo qualcosa del genere.
Invece come ti spieghi il 'passaggio' da Casalecchio? Forse a Calderara non facevano le tassazioni, essendo un ufficio secondario?
Andy66

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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da Erik »

andy66 ha scritto:Invece come ti spieghi il 'passaggio' da Casalecchio? Forse a Calderara non facevano le tassazioni, essendo un ufficio secondario?

Sì, può essere.

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andy66
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Re: Quando l'apparenza inganna!

Messaggio da andy66 »

P.Sandro ha scritto:Ciao Andy66, devo cospargermi il capo di cenere :OOO: Senza che giustifichi il fatto, oggi ho trovato degli appunti, dove avevo scritto che: le cartoline illustrate con 5 parole di convenevoli insufficientemente affrancate, venivano tolte di corso dal 1936. Per cui la tua cartolina, essendo del 1934 venne tassata, come da regolamento.

Ciao:
______
Sandro

Ciao,

siccome ho buona memoria, quando oggi ho visto questa cartolina mi è venuta in mente questa discussione di mesi fa, dove venne fuori il fatto che le cartoline sottoaffrancate venivano tolte di corso e non tassate a partire dal 1936.
Ecco qui un esempio invece di tassazione di cartolina affrancata come 5 parole e giustamente tassata come corrispondenza per 20 c. proprio nel 1936
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eugenioterzo
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Re: Mi sono regalato queste...mascherine

Messaggio da eugenioterzo »

Leggendo questo post, mi sono ricordato di avere una lettera con le mascherine, e un'altra proveniente da Smyrne ufficio austriaco tassata in arrivo per 65 cent.
Eugenio

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vikingo68
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Lettere affrancate insufficienti e tassate 1862 e 1863.

Messaggio da vikingo68 »

1863 Gennaio, Da Bari a Foglianise doppio porto affrancato insufficiente, tassata 40c (5c in meno sul primo porto+15c del secondo porto il tutto raddopppiato come da normativa entrata in vigore il 1.01.1863)

Infatti la seconda lettera del Dicembre 1862 da Foggia a Napoli (tariffa agevolata di 10c per le ex Province Napoletane dal 1.10.1862 al 31.12.1862) mostra un altra affrancatura insufficiente (di primo porto) e tassata solo per il mancante ovvero 5c.

Saluti, Carlo. Ciao: Ciao:

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albertodudu
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BUSTA TASSATA più volte

Messaggio da albertodudu »

Busta spedita da CHICAGO Illinois( usa ) in data 4 febbraio 1929 per Graz ( Austria ) tassata con timbro austriaco 16 febbraio 1929
restituita rendendo i francobolli non validi ( ungiltig ) e rispedita a Villa d'Icici ( Fiume ) dove veniva nuovamente tassata per lire 1,50
in data 19.2.1929 presumo consegnata al titolare
il timbro T 1/30 è una tassazione americana
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P.Sandro
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Re: BUSTA TASSATA più volte

Messaggio da P.Sandro »

Ciao albertodudu , si il timbro T 1/30 indicava all'ufficio di arrivo che la lettera doveva essere tassata. Vi era anche il timbro T 1 /10, si nota su corrispondenze insufficientemente affrancate per cents.1 e più frequentemente su cartoline.
Lettera di primo porto cents. 5 dagli Stati Uniti verso l'Italia.
Equivalente di tassa dal 1928 per ogni cents. mancante cent. 50.
Correttamente tassata per L. 1,50.
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albertodudu
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Re: BUSTA TASSATA più volte

Messaggio da albertodudu »

ciao Sandro ti ringrazio per la precisione

Ciao:

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emiliano
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Lettera tassata

Messaggio da emiliano »

Eccomi di nuovo a voi per un quesito (abbiate pazienza). Questa lettera è stata tassata per 25 C, per affrancatura insufficiente.
5 C. anzichè 20 C. giusto? Quindi la tassazione non avrebbe dovuto essere di 30 C. ?
Ringrazio chi avrà la pazienza di rispondermi.
un Ciao:
emiliano
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Erik
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Re: Lettera tassata

Messaggio da Erik »

Ciao Emiliano,
no, la tassazione è corretta.
Dal 1.1.1874 al 31.8.1905 la tassazione si calcolava togliendo dalla TARIFFA DELLE LETTERE NON AFFRANCATE (che era di 30 centesimi) l'importo dei francobolli applicati e quindi, in questo caso, 30 - 5 = 25 centesimi :-)

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Re: Lettera tassata

Messaggio da andy66 »

Per la precisione, la lettera era correttamente affrancata entro il distretto, da Trenno a Milano. Venne però dirottata a Cernobbio CO, dove venne poi tassata per l'importo mancante. Ci sarebbe da controllare però la normativa, se in caso di rispedizioni si dovesse pagare la differenza con la tariffa lettera normale oppure la non affrancata.

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Re: Lettera tassata

Messaggio da emiliano »

Grazie a Erik e Andy 66 per le risposte. Però ho ancora qualche dubbio. La tariffa, desunta dal Sassone, risulta di 20 cent.
Ma la tassazione non dovrebbe essere il doppio della differenza tra la tariffa usata e la dovuta?
Quindi Cent. 20 - Cent. 5 = 15 x 2 = 30.
un grazie ancora e un caro saluto Ciao:
emiliano
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Re: Lettera tassata

Messaggio da andy66 »

emiliano ha scritto: 30 aprile 2018, 21:09 Grazie a Erik e Andy 66 per le risposte. Però ho ancora qualche dubbio. La tariffa, desunta dal Sassone, risulta di 20 cent.
Ma la tassazione non dovrebbe essere il doppio della differenza tra la tariffa usata e la dovuta?
Quindi Cent. 20 - Cent. 5 = 15 x 2 = 30.
un grazie ancora e un caro saluto Ciao:
emiliano
Come ha scritto Erik, dal 1874 al 1905 ci fu un regolamento postale per le tassazioni diverso, che non prevedeva il doppio del mancante, bensì la differenza tra la lettera non affrancata e i fb apposti.

Ciao:
Andy66

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Re: Lettera tassata

Messaggio da Erik »

Ciao Emiliano,
il 1.1.1865, quando la tariffa per la lettera semplice fu aumentata da 15 a 20 centesimi, fu mantenuta per le lettere non affrancate la stessa tariffa precedente di 30 centesimi (che, fino a quel momento, era stata semplicemente il doppio della tariffa lettera affrancata).
Ciò portò ad avere quindi due tariffe: una per le lettere affrancate, di 20 centesimi (citata dal Sassone), e una per le lettere non affrancate, di 30 centesimi (che il Sassone non cita, ma ti assicuro che era così ;-) )
La tassazione delle lettere insufficientemente affrancate avveniva - come dici tu - applicando una tassa pari al doppio dell'importo mancante.
Quindi, dal 1.1.1865:
- lettere non affrancate: tassa di 30 centesimi
- lettere affrancate insufficientemente: tassa pari al doppio dell'importo mancante.


Ciò portò al paradosso che, in alcuni casi, una lettera parzialmente affrancata poteva essere tassata per un importo superiore a quello per il quale sarebbe stata tassata se fosse stata spedita completamente senza affrancatura.
Ad esempio, una lettera affrancata per soli 2 centesimi veniva tassata per il doppio dei 18 centesimi mancanti, cioè 36 centesimi, mentre se fosse stata spedita completamente senza affrancatura sarebbe stata tassata solo per 30.
Questo si poteva verificare, ad esempio, nel caso di un invio in tariffa stampe per il quale venisse poi magari verificata la presenza di qualche scritto irregolare e, di conseguenza, fosse tassato come lettera.

Per ovviare a questa situazione, dal 1.1.1874 il sistema di tassazione fu modificato nel modo che ho descritto nell'altro messaggio, e cioè la tassa delle lettere insufficientemente affrancate fu calcolata sottraendo da quella di 30 centesimi delle lettere non affrancate l'importo dei francobolli applicati.
Questa situazione rimase tale fino al 31.8.1905. Dal 1.9.1905 la tariffa lettera semplice fu riportata da 20 a 15 centesimi e le tassazioni si ripresero a calcolare sulla base del doppio dell'importo mancante.

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Re: Lettera tassata

Messaggio da Erik »

andy66 ha scritto: 30 aprile 2018, 20:53 Per la precisione, la lettera era correttamente affrancata entro il distretto, da Trenno a Milano. Venne però dirottata a Cernobbio CO, dove venne poi tassata per l'importo mancante. Ci sarebbe da controllare però la normativa, se in caso di rispedizioni si dovesse pagare la differenza con la tariffa lettera normale oppure la non affrancata.

Ciao:
Ciao Andy,
a me risulta che venissero tassate normalmente (cioè in base alla tariffa delle non affrancate), come in effetti è avvenuto con questa, però non ti so dare un riferimento normativo.

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