Le storie dentro le lettere
Moderatore: fabiov
- francyphil
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Re: Le storie dentro le lettere
Riporto in vita questo topic..
In questi giorni di pausa sto rimettendo in ordine un po' della "pila" di materiale accumulato negli ultimi anni come "forse di qualche interesse" .
Come questa cartolina scritta in stenografia. Viene spedita da un ragioniere per l'unione stenografica italiana di Napoli. Qualcuno è in grado di leggerla?
In questi giorni di pausa sto rimettendo in ordine un po' della "pila" di materiale accumulato negli ultimi anni come "forse di qualche interesse" .
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Francesco
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Marcofilia Parma e provincia pre 1946 - Annulli meccanici del Regno e Repubblica - Annulli speciali italiani pre 1946 - Annulli Duplex - Annulli alberghieri italiani - Francobolli-Moneta italiani - Erinnofili antitubercolari del Regno - Annulli meccanici Tedeschi pre 1946 - Tematica Rugby ... e raccolgo quello che mi piace
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Re: Le storie dentro le lettere
Ciao Francesco,
la persona a cui ho passato l'immagine con il testo stenografato non è riuscita a tradurlo completamente perchè ci sono alcuni segni poco chiari. Comunque il senso è sufficientemente comprensibile.
Il sistema utilizzato è il Gabelsberger-Noe che in Italia insieme al Meschini è (era) il più diffuso.
San Vito al Tagliamento 6 novembre 1925
Spettabile Direzione Unione Stenografica Napoletana
Napoli
Prego codesta spettabile Direzione di volermi far rimettere l'opuscolo contente la ......del prodotto...
Appena sarò a conoscenza del prezzo e cioè appena ricevuto l'opuscolo vi rimetterò il relativo importo.
Grazie e distinti saluti
8 (? il numero sembra corretto) novembre 1925 N.162
Spedito (?) 13 novembre 1925
remo
la persona a cui ho passato l'immagine con il testo stenografato non è riuscita a tradurlo completamente perchè ci sono alcuni segni poco chiari. Comunque il senso è sufficientemente comprensibile.
Il sistema utilizzato è il Gabelsberger-Noe che in Italia insieme al Meschini è (era) il più diffuso.
San Vito al Tagliamento 6 novembre 1925
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remo
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Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
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- francyphil
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Re: Le storie dentro le lettere
Ciao Remo
Grazie a te e al tuo conoscente ! Rimango sempre affascinato dalla stenografia
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Francesco
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- francyphil
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Re: Le storie dentro le lettere
Per la serie "le storie dentro i vaglia" ..
Ho preso questo vaglia vedendo solo il fronte attratto dallo strano importo 1 cent... la spiegazione è nelle prime righe del retro
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Francesco
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- francyphil
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Re: Le storie dentro le lettere
Purtroppo non è stata spedita ma mi piaceva comunque.. Alessandro Morone "Premiato Domatore di Belve Feroci"... altro che ingegnere, dottore, architetto
qui un estratto di una rivista sul circo, uno dei pochi riferimenti che si trovano su google
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Francesco
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Re: Le storie dentro le lettere
Complimenti Francesco, un mestiere raro per non dire unico.
Remo
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e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
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Re: Le storie dentro le lettere
Eppure esiste persino un annullo celebrativo di un altro ''domatore'' italiano di animali selvaggi. E' apposto su una cartolina tipica delle celebrazioni filateliche: non si capisce nulla dell'attivita' del commemorato!
''Upilio "Opilio" Faimali (Gropparello, 25 agosto 1826 – Pontenure, 13 settembre 1894) è stato un circense italiano, attivo come domatore nel XIX secolo''.
E' presente anche nel Dizionario Biografico della Treccani dove si legge tra l'altro: '' il Faimali divenne il creatore di un particolare tipo di spettacolo, in voga nell'ultimo quarto del secolo decimonono, recitando una pantomima in cui, vestito da arabo, rievocava le sue avventure africane: in una grande gabbia rettangolare lottava contro ogni tipo di belva...''
Grazie ad una botta di oziosa curiosita' ho dato un'occhiata a Delcampe e ci sono cartoline che celebrano domatori piu' o meno famosi tipo queste
Ma basta cercare il nome su wikipedia ed ecco cosa esce:''Upilio "Opilio" Faimali (Gropparello, 25 agosto 1826 – Pontenure, 13 settembre 1894) è stato un circense italiano, attivo come domatore nel XIX secolo''.
E' presente anche nel Dizionario Biografico della Treccani dove si legge tra l'altro: '' il Faimali divenne il creatore di un particolare tipo di spettacolo, in voga nell'ultimo quarto del secolo decimonono, recitando una pantomima in cui, vestito da arabo, rievocava le sue avventure africane: in una grande gabbia rettangolare lottava contro ogni tipo di belva...''
Grazie ad una botta di oziosa curiosita' ho dato un'occhiata a Delcampe e ci sono cartoline che celebrano domatori piu' o meno famosi tipo queste
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Riccardo Bodo
SOSTENITORE
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Re: Le storie dentro le lettere
Grazie Riccardo,
bellissima ricerca e altrettanto belle cartoline.
Remo
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Remo
remo Sostenitore del Forum dal 2011
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- francyphil
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Re: Le storie dentro le lettere
L'annoso problema del "collezionista onesto"
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Francesco
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FF since 02 Gen 2005
Re: Le storie dentro le lettere
Una persona del genere dovrebbe partecipare a buon diritto al Forum
remo
remo Sostenitore del Forum dal 2011
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Re: Le storie dentro le lettere
Questa è davvero una storia dentro una lettera...o meglio dentro una busta
Il riciclo è davvero un'arte e nel mondo della filatelia abbiamo visto tanti esempi a riguardo, leciti e non.
In queste due foto si vede una busta dapprima affrancata con un francobollo della serie Siracusana da 25 lire spedita per essere poi rovesciata (ovvero aperta e ricostruita) e riutilizzata con una affrancatura filatelica del Vaticano.
remo
Il riciclo è davvero un'arte e nel mondo della filatelia abbiamo visto tanti esempi a riguardo, leciti e non.
In queste due foto si vede una busta dapprima affrancata con un francobollo della serie Siracusana da 25 lire spedita per essere poi rovesciata (ovvero aperta e ricostruita) e riutilizzata con una affrancatura filatelica del Vaticano.
remo
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Re: Le storie dentro le lettere
Ecco le foto
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remo Sostenitore del Forum dal 2011
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- sergio de villagomez
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Re: Le storie dentro le lettere
Buongiorno,
oggi facciamo un salto nella Milano dell'agosto 1859, a meno di 2 mesi dalla conquista sarda durante la II Guerra di Indipendenza: lo scrivente descrive con minuzia di particolari al cugino la giornata in cui Vittorio Emanuele torna a Milano e la città si fa trovare festante per l'arrivo del Sovrano.
Ho volutamente trascritto l'intera lettera conservando anche diversi errori di grammatica , una parola non sono riuscito a decifrare e spero di non aver commesso troppi errori
"Milano, 16 agosto 1859
Carissimo Gaetano,
ricevetti la graditissima tua dell'8 corrente e secondo la tua incombenza consegnai a Peppino la lettera per Viscardi,
Qui il giorno 8 vi fu grande illuminazione per la solenne entrata del Nostro Re il quale quando partì da Torino disse : Vado a Milano a fare il Re. E' veramente un Re Costituzionale, Vi fu una illuminazione degna di lui; al Dazio vi era un padiglione, poi lungo il Corso di Porta Orientale i paloni per i gaz erano tutti ingombri di lumini dei 3 colori disposti in Rose, e formanti la Croce Azzurra di Savoia e l'Arma di Milano, oltre poi ai lumi a tutte le finestre, tutte le piante del Bastione di Porta Orientale a Porta Nuova erano piene di trofei di Stemma e in mezzo poi al detto Bastione ergevasi maestoso un'arco trionfale. La Corte davanti al Palazzo Reale poi era magnifica, Otto altissimi pali disposti ad una misurata distanza un dall'altro sostenevano ciascuno una stella grande formata tutta di fiammelline di Gaz, Ora un palo e l'altro era tirata a foggia di festone una cordellina da cii pendeva un'infinità di frattoni di tutte le fogge il che formava un bellissimo colpo d'occhio, la Piazza della Scala (che ora venesi chiamare Piazza Napoleone) anch'essa era illuminata sul genere della Piazza del Palazzo Reale però con minor sfarzo, il resto della città come al solito delle illuminazioni cioè ?? incastrati entro candelabri o candele o palloni.
Finalmente lo zio Attilio mi inviterà a passare alcuni giorni a Limonta perché prima di partir da Milano me lo disse ed allora verrò senza fallo a trovarti.
Ieri fu ancora gran festa in tutta la città. La mattina comincia colla rivista delle truppe piemontesi fatta dallo stesso Re, più tardi si cantò in Duomo il Te Deum (ma credo che il Re non abbia assistito perché pare che egli faccia male il fumo delle candele). Verso le quattro pomeridiane vi furono le corse dei cavalli all'Arena, verso le 7 ascensione del Pallone areostatico, per quando fu sera cominciarono i fuochi artificiali i quali ebbero principio colle saerette le quali dopo essersi alzate a immensa altezza, scoppiavano e ne usciva una pioggia d'oro o d'argento e, non rare volte ne uscivano stelle colorate dei 3 colori italiani. Intanto al dì fuori oltre tutta la città, tutta piazza castello era illuminata, I due caseggiati (che servono al Dazio) uno a destra, uno a sinistra dell'Arco della Pace erano illuminati e la luce candida che essi spandevano ripetendosi sull'arco istesso faceva un bellissimo effetto. La piazza castello era tutta illuminata di fiaccole sopra pali alti un'uomo da terra; alla distanza poi di 40 passi circa un dall'altro erano collocati palloni in cima a ciascuno dei quali girava rapidamente una ruota che spandeva una luce di uno dei colori dei nostri che poi cangiavasi in un'altro e così alternativamente di modo che cambiavasi sempre il Bianco, Rosso e Verde e che riflettendosi sulle case circostanti faceva un bel vedere, faceva poi mirabile effetto il vedere riflesso rosso, per esempio, che spandeva una di queste ruote riflettesi sulle persone circostanti e il riflesso verde che spandeva un'altro di questi fuochi sulle persone che lo circondavano, aggiungi poi i lumi alle finestre, il tutto insieme formava uno splendore che parea giorno. La luna che in quel momento alzavasi pareva si vergognasse paragonare l'argentea e monotona sua luce colla variopinta ben distribuita dall'Arte pose fine alla spettacolo prolungato schioppettio, Il Re che assisté allo spettacolo dell'Arena tornò alla Corte con molto seguito.
Da ascolto a me, e vieni a Milano perché vi hanno da essere altri spettacoli e questi non sono che i primi.
Se posso andar fuori a far un po' di vacanza, voglio fare una cacciata in regola!! Addio tanti saluti a
tutti. Ricevi un abbraccio dall'affettuoso cugino, Tanti saluti dalla mamma e un bacio del Giunio.
Aristide Bazzoni
P.S.: Tanti saluti da parte del Cesare che mi disse che il Tito sta benone."
oggi facciamo un salto nella Milano dell'agosto 1859, a meno di 2 mesi dalla conquista sarda durante la II Guerra di Indipendenza: lo scrivente descrive con minuzia di particolari al cugino la giornata in cui Vittorio Emanuele torna a Milano e la città si fa trovare festante per l'arrivo del Sovrano.
Ho volutamente trascritto l'intera lettera conservando anche diversi errori di grammatica , una parola non sono riuscito a decifrare e spero di non aver commesso troppi errori
"Milano, 16 agosto 1859
Carissimo Gaetano,
ricevetti la graditissima tua dell'8 corrente e secondo la tua incombenza consegnai a Peppino la lettera per Viscardi,
Qui il giorno 8 vi fu grande illuminazione per la solenne entrata del Nostro Re il quale quando partì da Torino disse : Vado a Milano a fare il Re. E' veramente un Re Costituzionale, Vi fu una illuminazione degna di lui; al Dazio vi era un padiglione, poi lungo il Corso di Porta Orientale i paloni per i gaz erano tutti ingombri di lumini dei 3 colori disposti in Rose, e formanti la Croce Azzurra di Savoia e l'Arma di Milano, oltre poi ai lumi a tutte le finestre, tutte le piante del Bastione di Porta Orientale a Porta Nuova erano piene di trofei di Stemma e in mezzo poi al detto Bastione ergevasi maestoso un'arco trionfale. La Corte davanti al Palazzo Reale poi era magnifica, Otto altissimi pali disposti ad una misurata distanza un dall'altro sostenevano ciascuno una stella grande formata tutta di fiammelline di Gaz, Ora un palo e l'altro era tirata a foggia di festone una cordellina da cii pendeva un'infinità di frattoni di tutte le fogge il che formava un bellissimo colpo d'occhio, la Piazza della Scala (che ora venesi chiamare Piazza Napoleone) anch'essa era illuminata sul genere della Piazza del Palazzo Reale però con minor sfarzo, il resto della città come al solito delle illuminazioni cioè ?? incastrati entro candelabri o candele o palloni.
Finalmente lo zio Attilio mi inviterà a passare alcuni giorni a Limonta perché prima di partir da Milano me lo disse ed allora verrò senza fallo a trovarti.
Ieri fu ancora gran festa in tutta la città. La mattina comincia colla rivista delle truppe piemontesi fatta dallo stesso Re, più tardi si cantò in Duomo il Te Deum (ma credo che il Re non abbia assistito perché pare che egli faccia male il fumo delle candele). Verso le quattro pomeridiane vi furono le corse dei cavalli all'Arena, verso le 7 ascensione del Pallone areostatico, per quando fu sera cominciarono i fuochi artificiali i quali ebbero principio colle saerette le quali dopo essersi alzate a immensa altezza, scoppiavano e ne usciva una pioggia d'oro o d'argento e, non rare volte ne uscivano stelle colorate dei 3 colori italiani. Intanto al dì fuori oltre tutta la città, tutta piazza castello era illuminata, I due caseggiati (che servono al Dazio) uno a destra, uno a sinistra dell'Arco della Pace erano illuminati e la luce candida che essi spandevano ripetendosi sull'arco istesso faceva un bellissimo effetto. La piazza castello era tutta illuminata di fiaccole sopra pali alti un'uomo da terra; alla distanza poi di 40 passi circa un dall'altro erano collocati palloni in cima a ciascuno dei quali girava rapidamente una ruota che spandeva una luce di uno dei colori dei nostri che poi cangiavasi in un'altro e così alternativamente di modo che cambiavasi sempre il Bianco, Rosso e Verde e che riflettendosi sulle case circostanti faceva un bel vedere, faceva poi mirabile effetto il vedere riflesso rosso, per esempio, che spandeva una di queste ruote riflettesi sulle persone circostanti e il riflesso verde che spandeva un'altro di questi fuochi sulle persone che lo circondavano, aggiungi poi i lumi alle finestre, il tutto insieme formava uno splendore che parea giorno. La luna che in quel momento alzavasi pareva si vergognasse paragonare l'argentea e monotona sua luce colla variopinta ben distribuita dall'Arte pose fine alla spettacolo prolungato schioppettio, Il Re che assisté allo spettacolo dell'Arena tornò alla Corte con molto seguito.
Da ascolto a me, e vieni a Milano perché vi hanno da essere altri spettacoli e questi non sono che i primi.
Se posso andar fuori a far un po' di vacanza, voglio fare una cacciata in regola!! Addio tanti saluti a
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STAFF
Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
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- borghi daniele
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- Iscritto il: 22 maggio 2022, 16:02
Re: Le storie dentro le lettere
Interessante e bella testimonianza.
Complimenti!
Grazie Sergio
Daniele
Complimenti!
Grazie Sergio
Daniele
Re: Le storie dentro le lettere
Complimenti. Testo molto interessante.
remo Sostenitore del Forum dal 2011
Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
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- biagio montesano
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Re: Le storie dentro le lettere
Grazie, Sergio!
Interessante testimonianza!
Biagio
Interessante testimonianza!
Biagio
Iscritto al forum dal 22 ottobre 2003.
Colleziono principalmente Italia Regno e Repubblica.
In secondo luogo Vaticano, San Marino, Svizzera e varie tematiche.
Attualmente i miei interessi principali sono concentrati su Regno Vittorio Emanuele II
SOSTENITORE DA SEMPRE
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- francesco luraschi
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- Località: Como
Re: Le storie dentro le lettere
Sergio,
molto interessante, questa sera leggo il testo con calma. La parola che non riesci a tradurre è "torchi", sono riconducibili a fiaccole, torce, fiammelle.
Mi sembra di capire che il destinatario tra l'altro ricevette la lettera con dentro un'altra da girare a una terza persona.
Francesco
molto interessante, questa sera leggo il testo con calma. La parola che non riesci a tradurre è "torchi", sono riconducibili a fiaccole, torce, fiammelle.
Mi sembra di capire che il destinatario tra l'altro ricevette la lettera con dentro un'altra da girare a una terza persona.
Francesco
I nostri articoli:
https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_
Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.
Francesco
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- sergio de villagomez
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- Località: Milano
Re: Le storie dentro le lettere
Buongiorno a tutti,
avendo un po' più di tempo libero, mi posso finalmente dare alle trascrizioni delle lettere che mi sembrano più interessanti e questa volta ci troviamo nel luglio di 172 anni, esattamente nel 1851, ed abbiamo a che fare con una missiva tragica, la richiesta di informazioni, da parte della moglie, sul marito soldato di cui non ha più notizie.
Filatelicamente il piego è affrancato con un francobollo da 45 centesimi I tipo ed è indirizzato al comandante del 38° Reggimento Conte Haugwitz, con destinazione Praga; probabilmente il reparto si era spostato per cui la destinazione viene variata in Plan ma anche qui la ricerca fu infruttosa per cui la si destinò a Egn dove, immagino, venne consegnata.
Ecco il testo (ovvimente trascrivo letteralmente lo scritto, errori ed orrori compresi)
"Egreggio Signor Colonello
La magnanimità e gentilezza sua ben nota, la maniera di accoglier gli infelici obbliga di farmi animo a disturbarlo affinché voglia comprendermi nel numero degli ossequiosi suoi servi Maria Pasquotti moglie del soldato Gio. Batta appartenente al Reggimento Conte Haugwitz al quale Lei Eccellentissimo Signor comanda fino al mese di settembre 1849 che partì da Venezia per raggiungere il Reggimento quale prima degli affari successi apparteneva ignora ove il detto suo maritto Gio Batta Pasquotti da quel momento a questa parte possa essere non avendo avuto mai notizie di esso.
Presentai due suppliche alla Superiorità e nella risposta una disdice l'altra.
Sommessamente pertanto mi rivolgo alla ben nota bontà affinché degnar si voglia d'assister l'infelice, che oltre vi langue nella miseria piange da quasi due anni l'incerta morte di suo marito.
Certa l'umile sua serva che avrà un qualche raggio di conforto da Lei pregiatissimo Signore non manca di porger preci all'Altissimo per la conservazione di lei e di tutta la distinta sua famiglia e ben certa d'essere riscontrata baciandogli rispettosamente la mano mi dichiaro
di Lei umilissima obbligatatissima serva
Maria Pasquoti
abita in Venezia in Calle dell'Angelo S. Martino"
avendo un po' più di tempo libero, mi posso finalmente dare alle trascrizioni delle lettere che mi sembrano più interessanti e questa volta ci troviamo nel luglio di 172 anni, esattamente nel 1851, ed abbiamo a che fare con una missiva tragica, la richiesta di informazioni, da parte della moglie, sul marito soldato di cui non ha più notizie.
Filatelicamente il piego è affrancato con un francobollo da 45 centesimi I tipo ed è indirizzato al comandante del 38° Reggimento Conte Haugwitz, con destinazione Praga; probabilmente il reparto si era spostato per cui la destinazione viene variata in Plan ma anche qui la ricerca fu infruttosa per cui la si destinò a Egn dove, immagino, venne consegnata.
Ecco il testo (ovvimente trascrivo letteralmente lo scritto, errori ed orrori compresi)
"Egreggio Signor Colonello
La magnanimità e gentilezza sua ben nota, la maniera di accoglier gli infelici obbliga di farmi animo a disturbarlo affinché voglia comprendermi nel numero degli ossequiosi suoi servi Maria Pasquotti moglie del soldato Gio. Batta appartenente al Reggimento Conte Haugwitz al quale Lei Eccellentissimo Signor comanda fino al mese di settembre 1849 che partì da Venezia per raggiungere il Reggimento quale prima degli affari successi apparteneva ignora ove il detto suo maritto Gio Batta Pasquotti da quel momento a questa parte possa essere non avendo avuto mai notizie di esso.
Presentai due suppliche alla Superiorità e nella risposta una disdice l'altra.
Sommessamente pertanto mi rivolgo alla ben nota bontà affinché degnar si voglia d'assister l'infelice, che oltre vi langue nella miseria piange da quasi due anni l'incerta morte di suo marito.
Certa l'umile sua serva che avrà un qualche raggio di conforto da Lei pregiatissimo Signore non manca di porger preci all'Altissimo per la conservazione di lei e di tutta la distinta sua famiglia e ben certa d'essere riscontrata baciandogli rispettosamente la mano mi dichiaro
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Re: Le storie dentro le lettere
Complimenti Sergio un altro bel pezzo di storia e di umanità.
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- borghi daniele
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Re: Le storie dentro le lettere
Sergio
Scritto commovente.
Grazie
Daniele
Scritto commovente.
Grazie
Daniele