Questioni di copyright

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Andrea61
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Questioni di copyright

Messaggio da Andrea61 »

Non avendo avuto studi di stampo giuridico e non avendo mai approfondito in particolare la legge sul copyright vorrei porre un paio di questioni a chi, invece, è più esperto di me.

Diciamo che la domanda generale è: un collezionista o un commerciante detiene il copyright delle immagini dei pezzi che possiede?

Nello specifico supponiamo la situazione seguente (metterò in grassetto quelli che secondo me, a lume di naso, sono i punti salienti della faccenda).

Supponiamo che io voglia scrivere un articolo per la rivista di un'associazione/un circolo, cioè non in commercio ma distribuita unicamente ai soci, che illustri un'emissione classica. Ad illustrazione dell'articolo potrei prendere immagini da cataloghi di aste (quindi non da libri o riviste in commercio) per poter descrivere varietà importanti, blocchi notevoli, affrancature rare. Se io cito circostanziatamente i cataloghi da cui le immagini sono tratte sto infrangendo la legge sul copyright? Oppure sono nel pieno diritto di farlo?
Andrea

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somalafis
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Re: Questioni di copyright

Messaggio da somalafis »

Andrea61 ha scritto: 17 gennaio 2024, 15:26 ....
Supponiamo che io voglia scrivere un articolo per la rivista di un'associazione/un circolo, cioè non in commercio ma distribuita unicamente ai soci, che illustri un'emissione classica. Ad illustrazione dell'articolo potrei prendere immagini da cataloghi di aste (quindi non da libri o riviste in commercio) per poter descrivere varietà importanti, blocchi notevoli, affrancature rare. Se io cito circostanziatamente i cataloghi da cui le immagini sono tratte sto infrangendo la legge sul copyright? Oppure sono nel pieno diritto di farlo?
Secondo me la citazione accurata delle fonti delle immagini e' un dovere deontologico. Oltretutto fai pubblicita' alla casa d'aste. Io non ho mai avuto problemi comportandomi in questo modo...
Riccardo Bodo
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medor
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Re: Questioni di copyright

Messaggio da medor »

Andrea61 ha scritto: 17 gennaio 2024, 15:26 Ad illustrazione dell'articolo potrei prendere immagini da cataloghi di aste (quindi non da libri o riviste in commercio) per poter descrivere varietà importanti, blocchi notevoli, affrancature rare.
Il diritto d'autore si distingue in due macro categorie. Opere dell'ingegno individuale e opere dell'ingegno collettivo. Nel primo caso (inteso come possibilità di riprodurre liberamente l'opera in questione) esso cessa di esistere al primo gennaio successivo al 70.mo anniversario della scomparsa dell'autore (o dell'ultimo dei co-autori). Ad esempio se volessi pubblicare "Il cavallo rosso" (1983) di Eugenio Corti dovrei attendere il primo gennaio 2085. Nel secondo (opere dell'ingegno collettivo) il diritto d'autore scade dopo 70 anni dalla prima pubblicazione. Cataloghi filatelici e i cataloghi d'Asta rientrano nella categoria delle opere dell'ingegno collettivo. (Il catalogo d'Asta Bolaffi del 29 maggio 2014 andrà in scadenza il 30 maggio 2084). Tuttavia lo status dei cataloghi d'Asta non è accettato in via universale. Secondo alcuni sarebbero meri listini di vendita, equiparati alla pubblicità, quindi non soggetti a tutela del diritto d'autore. Servirebbe a dirimere la questione un pronunciamento giurisprudenziale, che però manca.
Le immagini pubblicate su un catalogo cartaceo sono parte integrante del catalogo, quindi soggette alle tutele di cui sopra. Diverso è il discorso se l'immagine proviene da internet e per immagine intendo una scansione. Una scansione non è di per sé soggetta ad alcuna tutela, perché priva della caratteristica dirimente di creatività e originalità. Oltretutto la casa d'Aste dovrebbe dimostrare che nessun altro in precedenza ne ha realizzata una uguale o che comunque riguardi lo stesso pezzo. Peraltro esiste anche un diritto che interessa anche la pura e semplice realizzazione dell'immagine, anche tramite scanner, anche se non possiamo definirlo copyright. Per evitare qualsivoglia utilizzo senza autorizzazione alcune case (come la ceca Burda) siglano in modo inequivocabile ogni singola scansione, rendendola in qualche modo "unica" e "personalizzata", quindi introducendo un elemento di originalità, di per sé degno di essere riconosciuto.
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