"La Dalmazia" del 15 novembre 1919

[Antonello Cerruti]

Domani notte si imbarcano.
Zara li aspetta il 15 novembre 1919 per tornare italiana.
A 101 anni di distanza (1919-2020), ricordiamo quel giorno attraverso questo giornale (che si legge perfettamente cliccandoci sopra).

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

[agrome]

Grazie
Bellissimo documento

Cordiali saluti
Andrea

[andy66]

Domani notte si imbarcano.
Zara li aspetta il 15 novembre 1919 per tornare italiana.
A 101 anni di distanza (1919-2020), ricordiamo quel giorno attraverso questo giornale (che si legge perfettamente cliccandoci sopra).

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

La Dalmazia resta 'per sempre' italiana
...come cambiano i tempi

[Ivano Abbatantuono]

Non riusciamo neanche a tenerci l'Alto Adige, tra un po' il Nord "secessionista", figuriamoci la Dalmazia .....

[andy66]

Non riusciamo neanche a tenerci l'Alto Adige, tra un po' il Nord "secessionista", figuriamoci la Dalmazia .....

L'alto Adige è un caso un po' diverso...più che tenerlo ce lo siamo proprio preso, diciamo come 'bottino di guerra'. Il fatto è che noi tutti siamo propensi a ragionare e pensare nel 'breve termine' dando per scontato il così com'è. In realtà il mondo cambia in continuazione, sia sotto l'aspetto geopolitico che ambientale, ergo tra qualche centinaia di anni non è detto che l'Italia e l'Europa corrispondano alle attuali. Ma noi non lo sapremo mai

[somalafis]

Io direi che forse quegli avvenimenti che sono ormai lontani nel tempo dovrebbero farci riflettere un po' seriamente: tante guerre, tanto sangue, tante sofferenze, inflitte da brame di possesso territoriale, speciose questioni di sicurezza militare, nazionalismi sfrenati e sovente ingiustificati. La storia non fa passi indietro e quello che e' successo e' irrimediabile ma quelle guerre erano davvero necessarie? Popolazioni che per secoli avevano convissuto fianco a fianco hanno pagato un prezzo altissimo a che pro? La retorica combattentistica e nazionalistica dannunziana mi ha sempre lasciato assai freddo, anzi - saro' sincero - francamente ostile. Che volete farci, fin dai banchi di scuola tendevo a simpatizzare per Giolitti....

[somalafis]

La complessita' della situazione etnico-culturale dell'Adriatico Orientale, influenzata da scelte familiari, personali, storiche e' messa in luce in un recente studio da Giovanni Stelli. Persino i cognomi possono essere ''ingannevoli'':
''Un caso particolarmente interessante di “confini” non territoriali è rappresentato - scrive Stelli - dalla questione dei cognomi. Per comprenderne il significato possiamo addurre un esempio: alla Conferenza della pace di Parigi del 1918, all’indomani della prima guerra mondiale, i referenti per la questione della Dalmazia furono, da parte italiana, Roberto Ghiglianovich e Natale Krechich (o Krekich), mentre i rappresentanti della parte croata portavano i cognomi di Borrelli e di Bianchini! Ecco un esempio di confini attraversati, di confini mobili, per così dire. Il cognome è un confine linguistico, un elemento immediato di identità; ma nelle zone miste, come quelle dell’Adriatico orientale, il cognome è, nonostante tutto e nonostante tutti i tentativi artificiosi di fissarlo (come avvenne con la politica di italianizzazione dei cognomi promossa, peraltro con scarso successo, dal fascismo), un confine in continuo e spontaneo movimento.''

[pietro mariani]

Grazie Antonello per la condivisione.




pietro

[Ivano Abbatantuono]

Sono d'accordo con Riccardo.
Certamente gli aspetti più "poetici" di certe epopee e un certo fascino legato al personaggio, indubbiamente difficile da inquadrare persino nel "suo" fascismo (basti pensare alla modernità della Carta del Carnaro), unitamente al valore storico oggettivo di figure come D'Annunzio, ci possono ammaliare, ma ciò non sposta una virgola rispetto alle tue considerazioni sull'inutilità delle guerre e dei nazionalismi che ad esse -piuttosto che alla fratellanza - spesso conducono.

Rev LB Dec 2021