Terminologia peritale - Il concetto di "perfezione"

Sezione dedicata alla discussione di certificati e perizie che lasciano perplessi e/o sbagliati e dei quali si vuole approfondire parlandone tra collezionisti.
E' importante leggere il messaggio in testa alla sezione riportante le Regole
Regole del forum
In questa sezione si discute di Certificati Peritali che ci fanno sorgere dei dubbi o che si sospetti siano sbagliati. E' la più delicata delle sezioni del Forum perché si andrà a parlare dell'operato di professionisti del settore che svolgono questa professione e di questo magari debbono vivere. Per tale motivo si raccomanda di mantenere i toni della discussione assolutamente garbati ed evitare facile sarcasmo. Non dimentichiamoci che il RISPETTO deve essere alla base delle discussioni e che anche nel caso si discuta di errori palesi essi sono sempre in agguato nella vita professionale di ognuno di noi. Tutti possiamo sbagliare e lo dimostrano gli errori che sono stati fatti anche da grandi nomi della filatelia presente e passata. Non si dovrà mai mettere alla berlina un perito che ha sbagliato ma si dovrà adottare un clima di "considerazione" perché diamo per scontato che, ove l'errore si verifichi, alla base ci sia sempre la buona fede. Inoltre non bisogna dimenticare che si possono falsificare pure i certificati quindi si raccomanda ulteriore cautela nel caso il Certificato ci sia pervenuto a corredo di un pezzo acquistato. Ci auspichiamo che questo spazio possa anche essere utile ai professionisti affinché possano fare tesoro dei loro eventuali errori, o scoprire eventuali Certificati falsificati, e lasciamo a tutti loro ogni diritto di intervento sia diretto che tramite referenti. Sarebbe inoltre auspicabile che i collezionisti che apriranno i topic mettano sempre prima il pezzo e lasciare che gli iscritti del forum possano esaminarlo e discuterlo e solo successivamente mostrare il certificato. Confido nella sensibilità e serietà di tutti voi. Ogni messaggio offensivo, a esclusiva discrezione dello Staff, verrà rimosso e l'iscritto ammonito. Per qualsiasi segnalazione potete inviare una email a admin@filateliaefrancobolli.it
paolo.lepore
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da paolo.lepore »

Giorgio Di Raimo ha scritto: ...sul Sassone " per almeno un filetto visibile da ogni lato", si intende almeno un pezzo di filetto da ogni lato= perfetto= I scelta...
Buonasera Giorgio,

apprezzo il tuo sforzo interpretativo che, letteralmente, potrebbe anche starci.

Però, paradossalmente, seguendo il tuo ragionamento si dovrebbe definire perfetto/prima scelta un francobollo come questo (rispetto ai margini).

http://i.imgur.com/O0cczOR.jpg
O0cczOR.jpg

Francamente, mi pare eccessivo... ;-)

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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giuspan
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da giuspan »

Per me non ci sono dubbi: questo francobollo è difettoso, punto.

Adesso non ricordo chi, in un precedente intervento, suggeriva di proporlo a Vaccari come qualità A, e vederne la reazione. Se poi siete davvero coraggiosi, provare a portarlo direttamente all'ingegner Giacomo Avanzo, ...
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi


Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello

La bellezza è un enigma
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cirneco giuseppe
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da cirneco giuseppe »

Sarà difettoso, avrà un margine corto, tutto quello che volete ma ....

... il prezzo?

Non state dimenticando una variabile importantissima che è il prezzo?

In filatelia tutto ha valore e tutto ha un suo valore.
Se il valore, e quindi la richiesta in vil danaro, è proporzionato al suo stato di fatto,
dov'è il problema?
..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA

E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

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paolo.lepore
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da paolo.lepore »

cirneco giuseppe ha scritto: Se il valore, e quindi la richiesta in vil danaro, è proporzionato al suo stato di fatto, dov'è il problema?
Buonasera Giuseppe,

nessun problema !

Solo che l'autorevole certificato descrive un francobollo perfetto che perfetto non è :not: (a mio parere)...

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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Antonello Cerruti
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da Antonello Cerruti »

giuspan ha scritto:......
Adesso non ricordo chi, in un precedente intervento, suggeriva di proporlo a Vaccari come qualità A, e vederne la reazione. Se poi siete davvero coraggiosi, provare a portarlo direttamente all'ingegner Giacomo Avanzo, ...
Caro Giuseppe, ero stato io (lo confesso :-)) ) a suggerire di proporre a Paolo Vaccari quel francobollo come qualità A.
Tu citi il mio grande amico Giacomo Avanzo.
Ho conosciuto poche persone con il sacro culto della qualità; fra queste, due sono scomparse (il dott. Giulio Bolaffi ed il dott. Tartaglini) e due sono felicemente abbracciati ai loro francobolli (Giacomo Avanzo e Massimo Bernocchi).
Non è (o è stata) una mania la loro ma un vero e sapiente gusto ad un livello altissimo.
In filatelia, alcuni interventi precedenti (ad esempio quello di Pino), la qualità viene troppo spesso "compensata" dal prezzo.
Quasi che uno sconto possa far dimenticare una piega o un margine corto.
No; dobbiamo dirlo chiaramente. La qualità è un valore assoluto; il prezzo è un valore relativo.
Il problema di cui si discute in questo topic è purtroppo sempre il solito: "la mano che porge".
Può un perito osservare con entrambi gli occhi i francobolli che gli vengono sottoposti da un ottimo cliente?
Può rischiare di perdere un cliente da dieci o venti certificati al mese?
Secondo me deve farlo.
La questione si può però osservare anche dall'altro lato.
La mano che porge (commerciante o collezionista) ha interesse ad "affidare" i propri francobolli ad un esame troppo severo?
Suvvia, siamo in Italia...
Chi all'Università cercava di farsi interrogare dal professore più "cattivo"?
Chi cerca il medico più scrupoloso, quello che "regala" un solo giorno di riposo invece di una settimana di ozio?

Cordiali saluti.
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Antonio Bove
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da Antonio Bove »

Se consideriamo la filatelia come una ricerca storica ed una raccolta di quanto realizzato penso che la qualità sia solo il secondo parametro di cui tener conto mentre il primo ed assoluto deve essere l'autenticità!
Se prediamo in considerazione i reperti archeologici quali antiche statue di epoca ellenica o romana il fatto che manchi un naso, una gamba, un braccio non toglie fascino a questi oggetti!
Fondamentale è che sono reperti di millenni fa e che sono autentici!
Un francobollo è comunque sempre un pezzo di storia, recente o meno recente, prodotto in serie o fatto a mano, è pur sempre un pezzo di storia e merita di essere considerato "purché autentico"; la qualità è solo il parametro successivo!
In ragione di ciò mi piacerebbe che i signori periti ed esperti scrivessero sulle proprie relazioni solo che il francobollo in esame è "autentico" e ne descrivessero anche gli eventuali difetti. Altre considerazioni hanno solo scopi commerciali e lasciano spazio a mille dubbi.
Certo anche l'autenticità potrebbe essere anch'essa oggetto di dubbi e discussioni ma lo spazio sarebbe ristretto solo a questo e basta!
Antonio
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ingegné
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da ingegné »

Vorrei notare due cose. La prima è anche la più semplice: il discorso viene sempre riferito ai soli francobolli degli ASI, dimenticando che molti di noi, forse la maggior parte, collezionano francobolli del periodo moderno e/o contemporaneo.

La seconda è che la domanda che qui si pone non è quale sia il giusto rapporto tra qualità e prezzo, cosa a cui pensano già i cataloghi, bensì se e come il perito debba descrivere un francobollo in relazione alla sua qualità e quale influenza possa avere questa descrizione sulla disponibilità dell'acquirente a pagare un certo prezzo.

Il catalogo più diffuso tra i collezionisti dell'area italiana è certamente il Sassone che, nelle pagine introduttive, riporta la "Tabella esplicativa dell'interpretazione dei prezzi di catalogo in funzione della qualità per i francobolli degli antichi stati italiani" e "La valutazione dei francobolli del regno d'Italia in rapporto alla centratura" distinta per i periodi di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Vittoruo Emanuele III.

Le tabelle sono corredate di immagini e commenti che permettono di individuare la categoria alla quale il francobollo in esame va attribuito e, di conseguenza, la maggiorazione o diminuzione del valore rispetto al prezzo di catalogo. Questa guida mi sembra mantenga la sua validità indipendentemente dalle considerazioni sulla esattezza o meno dei prezzi del Sassone.

Restando agli ASI, il Sassone propone questa scala: "eccezionale" o di lusso (200-300%); "splendido" o ottima prima scelta (prezzo di catalogo); "bello" o normale prima scelta (50%); "mediocre" o esemplare senza difetti (33-25%); "apparentemente bello" di ottimo aspetto ma leggermente difettoso (25-20%); "scadente" o difettoso (15%); "di scarto" o fortemente difettoso (10%).

Credo che se si adottasse questa terminologia, sia nelle nostre discussioni, sia nei certificati, lo spazio per gli equivoci sarebbe fortemente ridotto. Probabilmente i certificati si limiterebbero alle prime tre categorie, fermo restando che, per francobolli particolarmente rari, il cliente potrebbe desiderare il certificato di autenticità anche per le categorie inferiori, nel qual caso andrebbero descritti anche gli eventuali difetti.

Ritornando al francobollo che ha dato origine alla discussione: la dicitura "perfetto" non è contemplata dal Sassone ma, se vogliamo dare un senso alla lingua italiana, credo che il termine cui si avvicina di più sia "splendido", non certamente "bello" o "mediocre" e questo francobollo non rientra sicuramente nella prima categoria ma piuttosto in una delle altre due a seconda della severità con cui lo si giudica.

Qual'è la conseguenza? Un collezionista con poca preparazione e che si fida del certificato (non cominciamo a stracciarci le vesti e ammettiamo sinceramente che ce ne sono molti) potrebbe essere indotto a credere che il francobollo valga il prezzo pieno di catalogo, mentre potrebbe non arrivare al 25%.

E ricordiamo che i certificati hanno lunga vita per cui, se anche il francobollo fosse proposto oggi al giusto prezzo, nulla vieta che tra qualche tempo venga rimesso in vendita ad un prezzo molto maggiore, giustificato da quella parolina "perfetto".
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ulisse
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Come sempre l' errore sta "nel manico". :mmm: :mmm:

La dizione PERFETTO in "peritese" sta semplicemente a significare che la vignetta del francobollo non è intaccata. :pin: :pin:
Secondo il dizionario italiano il significato è ben altro. :not: :not:

La possibilità di commettere errori di valutazione del "perfetto" produce inevitabilmente false interpretazioni, e qui aggiungo probabilmente volute ............ :desp: :desp:

Secondo alcuni cataloghi italiani o esteri, per lo Stato Pontificio o stati esteri, i filetti di separazione non hanno nulla a che vedere con la vignetta, sono solamente un di più che possono conferire maggior pregio. :abb: :abb:

Un esempio banale: quanti sono i collezionisti che quando acquistano i valori del Ducato di Modena chiedono i 4 filetti completi? :holmes: :holmes:

:cof: :cof:
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Marino

Sostenitore dal 2010

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Antonello Cerruti
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da Antonello Cerruti »

ulisse ha scritto:....


Un esempio banale: quanti sono i collezionisti che quando acquistano i valori del Ducato di Modena chiedono i 4 filetti completi? :holmes: :holmes:

:cof: :cof:
Scusa, caro Marino, ma questo tuo esempio è fuorviante ed inesatto.
I francobolli del Pontificio sono separati da un doppio filetto; quelli di Modena da uno solo.
E' quindi ovvio che un filetto per lato "appartiene" ai francobolli stampati a Roma mentre solo metà filetto apparterrebbe a ciascuno dei francobolli stampati a Modena.
Pertanto, un esemplare del Pontificio con quattro filetti completi (uno per lato) è normale nel Pontificio mentre è un "lusso" in quelli di Modena.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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ulisse
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

I 4 filetti di Modena dovrebbero corrispondere agli 8 filetti di Pontificio, ma mentre spesso vengono offerti pomposamente (ed a ragione) gli 8 di Pontificio, non altrettanto sono evidenziati i 4 di Modena.

:cof: :cof:
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Marino

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Antonello Cerruti
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da Antonello Cerruti »

ulisse ha scritto:Ciao: Ciao:

I 4 filetti di Modena dovrebbero corrispondere agli 8 filetti di Pontificio, ma mentre spesso vengono offerti pomposamente (ed a ragione) gli 8 di Pontificio, non altrettanto sono evidenziati i 4 di Modena.

:cof: :cof:
Hai ragione.
Anzi, i quattro di Modena sono sicuramente più rari.
Dipende dal fatto che - esternamente alla composizione del foglio completo - i doppi filetti separavano i francobolli del Pontificio dai margini mentre, quelli di Modena, non erano circondati dai filetti.
Le quotazioni del catalogo dovrebbero registrare le tendenze del mercato ed invece le influenzano.
Si tratta, come troppo spesso avviene, dei capricci di due/tre commercianti sordi alla realtà.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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filippo ferrario
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da filippo ferrario »

Scusate, ma forse è necessaria la voce di commerciante (spesso osteggiata su questo sito), ma tra tante parole giustamente spese tra commenti e disquisizioni, alla fine girando intorno alla questione, la domanda essenziale che nessuno ha posto è:
ma quanto vale questo francobollo?
Domanda basilare su ogni francobollo o lettera che si commenta!
Cioè quanto una persona è disposta a spendere?
I francobolli non sono "oro" che alla peggio si butta su una bilancia o diamanti, stradifesi da un mercato totalmente speculativo e certamente non reale.
Ogni oggetto filatelico sono sicuro che, essendo il mio lavoro da 25 anni, abbia un prezzo, più o meno definibile, ma per fortuna la Filatelia non è poi così difficile sui francobolli "tipo"...
Credo di essere uno dei pochissimi commercianti ad intervenire, ma per amor di Filatelia e non di guadagno, do un'indicazione precisa: acquisto tale francobollo ad € 220, se non ha ruggine o problemi al verso, e lo rimetto in vendita al pubblico iva compresa ad € 325, considerandolo perfetto, infatti come tale si presenta al recto, certamente non splendido o lusso!
Infatti l'esemplare scansionato non è corto, non ha difetti apparenti e sembra fresco, quindi si può ritenere perfetto e qualsiasi perito tra i venti principalmente usati dalle case d'asta internazionali non potrà che dichiararlo perfetto, senza nessuna strana dietrologia o chissà quale conflitto d'interessi, aleggiato precedentemente, perchè tecnicamente perfetto lo è.
Avendone trattati a decine, in acquisto e in vendita negli anni, mi concedo di fare di tale affermazione.
Poi, le perizie si fanno dal vivo, come sempre ripeto nei miei interventi, perchè Wood , Luce radente e Microscopio, possono modificarne i giudizi e gli errori che sono sempre dietro l'angolo anche dal vivo.
Tale esemplare se dovesse avere tutti i quattro filetti visibili, sarebbe sì ugualmente e certamente periziabile come perfetto, ma lo tratterei personalmente in vendita dai 500/600 € in su, ovviamente acquistandolo ad una cifra superiore a quella indicata precedentemente.
E' sempre quindi il prezzo che fa la differenza, quindi è sufficiente, a mio parere, una semplice valutazione commerciale a riportare il giusto valore in linea con il mercato.
Se si fa la guerra ai Cataloghi ed ai prezzi da loro indicati, o si raccolgono i soldi necessari per acquistarli e modificarli (con un azionariato "popolare"), poichè si tratta di una proprietà privata che scrive prezzi come riferimento e non passa certamente le giornate a modificare i prezzi di questa o quella transazione (avrebbe costi privati enormi!!), oppure se ne crea uno nuovo con i realizzi d'asta e vendite private (che però restano nascoste, per vari motivi, ma che coprono l'80% del mercato, quindi non risultano volutamente visibili a nessuno), ma non essendo "talebano" e non credendo nemmeno nella Sacra Bibbia, credo ancor meno a chi mi dice quanto un francobollo possa valere, tanto meno un Catalogo con tutti i limiti che avrebbe...
Quindi solo lo studio ed un'attenta analisi del mercato e quanto una persona è disposta a spendere per un determinato francobollo/lettera, possono dare dati certi in quel momento, ma solo in quell'istante.
La Filatelia non è una Borsa di scambio ed i prezzi sono soggetti ad oscillazioni continue di moda, gusto e richiesta.

Sperando di essere stato d'aiuto, un saluto!

Filippo
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Antonello Cerruti
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da Antonello Cerruti »

filippo ferrario ha scritto:Scusate, ma forse è necessaria la voce di commerciante (spesso osteggiata su questo sito), ma tra tante parole giustamente spese tra commenti e disquisizioni, alla fine girando intorno alla questione, la domanda essenziale che nessuno ha posto è:
ma quanto vale questo francobollo?

Ma questo che c'azzecca?
Caro Filippo, il tuo svolgimento è lineare, chiaro e ricco di spunti ma del tutto "fuori tema".
Qui si discuteva se quel 3 centesimi è "perfetto" oppure no.
La tua differenziazione di prezzo tra quello ed uno con i filetti completi conferma (nella sostanza anche se non nei termini) che tanto perfetto poi non è.
Un prezzo più basso lo può rendere digeribile?
Forse si, ma sicuramente... non ne completa i filetti.
"Perfetto" vuol dire "... ciò che è fatto nel migliore dei modi possibili, tale che nel suo genere non si possa immaginare niente di meglio".
Quindi chi di questo aggettivo dà una definizione differente o lo usa per in maniera non conforme, sbaglia.
Credo che, sul significato delle parole italiane, un qualsiasi vocabolario possa essere un riferimento non discutibile.
In filatelia, c'è chi lo usa in maniera diversa? Sbaglia.

Il certificato peritale, lo dicevano anche Renato Mondolfo ed Enzo Diena con cui ero in giuria internazionale a Roma '90 - giusto venticinque anni fa quando tu cominciavi ad occuparti di francobolli - deve essere la fotografia di un francobollo.
Aggiungo io: deve saper descrivere un francobollo ad un collezionista cieco e non deve essere la stampella o il paravento di un venditore poco scrupoloso.

Tu affermi che i maggiori periti e le maggiori case d'asta....
Non è vero.
Nei loro cataloghi d'asta, uno Zanaria non offrirebbe mai come "perfetto" un simile 3 centesimi.
Un Bolaffi aggiungerebbe un bel "da esaminare" in coda alla descrizione.
Un Vaccari lo classificherebbe secondo la sua scala di qualità, ben più severa di tanti "faciloni".
All'Italphil dei miei tempi (fine anni '70 e primissimi anni '80), avevo imposto la regola di aggiungere solo fra virgolette quella eventuale parte elogiativa del certificato con cui non concordavamo, citando espressamente il nome del perito.

Caro Filippo, il collezionista deve tornare ad essere il vero patrimonio del commerciante e delle case d'asta.
Così come mettiamo la massima cura nel proteggere l'incolumità dei nostri francobolli, altrettanto bisogna tornare a tutelare il collezionista, evitando quei piccoli sotterfugi cui troppi (consapevoli o no) si prestano per sopravvivere oggi ma dimenticando il domani.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonio Bove
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da Antonio Bove »

Tornando al francobollo del certificato io continuo a considerarlo "difettoso" e non pagherei mai i 325 euro di cui parla Filippo e neppure i 220 euro che lui sarebbe disposto a spendere per acquistarlo, anzi, dirò di più, se fosse mio a 220 euro glielo cederei di corsa convinto che con quei soldi ne troverei uno più integro e mi ci pagherei anche una pizza!
Però le opinioni di un commerciante sulla sua valutazione non le vado a contestare, semmai me ne servo per decidere un acquisto o una vendita ma sulla qualità, per amor del cielo, quella è puramente oggettiva e mai soggetiva!
Antonio
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pasfil
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da pasfil »

filippo ferrario ha scritto:...Poi, le perizie si fanno dal vivo, come sempre ripeto nei miei interventi, perchè Wood , Luce radente e Microscopio, possono modificarne i giudizi e gli errori che sono sempre dietro l'angolo anche dal vivo.....

Filippo
Gentile sig. Filippo,

apprezzo il suo intervento che principalmente tocca aspetti di natura commerciale, ma qui ci sono anche opinioni di chi tendenzialmente effettua acquisti e contribuisce, quindi, a mantenere vivo questo fantastico hobby e, proprio per quest’ultima ragione, credo debbano essere prese in considerazione. Senza l’acquirente, il venditore diventerebbe un archivista del proprio materiale.

Certo, non sono quattro voci che possono far variare scelte commerciali, ma è sicuro che in generale gli altri acquirenti la pensano diversamente?

Ciascuno di noi, almeno nel mio caso, si è avvicinato alla filatelia seguendo le informazioni ed i parametri ben determinati che riguardano l’interpretazione del prezzo in funzione della qualità dei francobolli, riportati nelle prime pagine dei cataloghi. Ad esempio, il Sassone: ECCEZIONALE, SPLENDIDO, BELLO, MEDIOCRE, etc…

Quindi, ci si immagina che un certificato debba attenersi a tali criteri, anche perché è sovente che nei certificati sono utilizzate le numerazioni dei cataloghi per descrivere il pezzo esaminato.
Antonello, ingegné e Marino, hanno meglio di me argomentato la questione.

Diversamente, il collezionista come potrà regolarsi prima di fare un acquisto, dovrà forse chiedere al perito o al negoziante quali siano i rispettivi parametri che utilizza a riguardo?

Circa il passo del suo intervento che ho riportato, certo che le perizie si fanno dal vivo, ma non sono necessari Wood, Luce radente e Microscopio, per capire se un francobollo sia completo di margini, abbia la cornice non intaccata o meno o mancante di dentellatura. Basta ed avanza una immagine.

Mah! Sarà che piano piano mi sto allontanando dalla filatelia e ci capisco sempre meno.

Ciao: Ciao: Ciao:
Pietro
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giuspan
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da giuspan »

pasfil ha scritto:Diversamente, il collezionista come potrà regolarsi prima di fare un acquisto, dovrà forse chiedere al perito o al negoziante quali siano i rispettivi parametri che utilizza a riguardo?
Per paradossale che possa sembrare, è invece proprio così!
Ogni commerciante ha una sua scalettatura.
Vado a memoria, sperando di non sbagliare, ... se del caso correggetemi.

Avanzo e Zanaria, di base, conoscono due sole categorie: splendido e eccezionale, che peraltro, dopo un po', si scopre che non hanno esattamente lo stesso significato per entrambi (la mia impressione è che Avanzo su certe cose sia tendenzialmente più selettivo)
Vaccari ha recentemente rivisto la nomenclatura della scala valutativa, che mi sembra vada una qualità "corrente" a una "ottima", in sostituzione delle sigle B, BB, SPL, etc, ma nel sito c'è anche una sezione che parla di qualità "extra"; non mi è del tutto chiaro se ha mantenuto ancora la classica A, B, C, D.
Ghiglione parla spesso di francobollo "bello", "di pregio", e tavolta di "bella qualità", ma non è affatto chiaro in quali rapporti gerarchici stiano i tre concetti
Bolaffi si astiene signorilmente da qualsiasi commento. Quando proprio non ne può fare a meno scrive "splendido".

Vabbe', mi fermo qui, tanto il concetto mi sembra sia chiaro ...
Ma il dramma non è solo la diversità gergale, e che talvolta dietro lo stesso identico termine, si celano diverse interpretazioni.
Volendo avventurarmi in una quanto mai audace trascodifica, azzarderei che ...

... lo splendido di Bolaffi equivale all'eccezionale di Avanzo ...
... e l'eccezionale di Avanzo è un multiplo piuttosto elevato della "extra" di Vaccari
... così come il punto di massimo dello spettro qualitativo ordinario di Vaccari non si avvicina nemmeno un po' allo splendido di Avanzo e Zanaria, e lo stesso vale per qualifiche di Ghiglione.
... d'altra parte, da quando Zanaria ha smesso di proporre vendite a prezzi netti, per privilegiare le aste, si sente giusto un filo più libero nell'utilizzare la sigla SPL ...
... virtualmente impossibile raccordare Vaccari con Ghiglione (e forse neppure tanto interessante farlo)

Tutto ciò s'incrocia poi con il "perfetto" e il "buono stato" dei periti, e con le gradazioni del Sassone (che per quanto criticato, alla fine, è sempre presente nello specchietto retrovisore di tutti noi) e va a creare una matrice valutativa N-dimensionale nell'iperspazio della qualità/prezzo ... e badate che, per ragioni di sintesi, ho trascurato gli stati qualitativi intermedi e inferiori, per cui, in effetti, le dimensioni dell'iperspazio non sono N ma "2 alla N"

Ora, ditemi, perchè mai dovrei collezionare francobolli, se quello che oggi compro come SPL da un commerciante, un domani potrei scoprire che un altro commerciante non le reputa degno neppure di entrare nel suo catalogo?

Risposta: perchè il bello della filatelica è anche questo, crearsi una propria scala valutativa, espressione del proprio gusto, formarsi progressivamente una "strong view" sulle cose, sapendosi scegliere per bene i propri maestri, sentirsi man mano sempre più sicuri del fatto proprio, sperando di non farsi troppo male mentre si impara, e mettendo sempre frutto gli inevitabili errori.

Ciao:

Giuseppe
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da giuspan »

... e nello spirito di queste considerazioni, ...

... i francobolli del Pontificio si definiscono "perfetti" se e solo se presentano visibili e intatti tutti e quattro i filetti, nel senso che deve essere visibile (edit: A OCCHIO NUDO!) un ulteriore margine, pur minimo, oltre ognuno di tutti e quattro i filetti

... si definiscono "eccezionali" se, oltre ad presentare un unico annullo leggero, mostrano otto filetti, nello stesso senso chiarito al punto precedente.

... se oltre all'annullo a modo e agli otto filetti presentano anche angoli o bordi di foglio, non c'è bisogno di inventare nuove parole: restano "eccezionali", anche se ovviamente il prezzo sarà più alto.

... in nessun caso un francobollo con un doppio annullo potrà definirsi "eccezionale", anche se mostra otto filetti interi e angoli di foglio; questa categoria non è opportuno battezzarla in alcun modo, lasciando al collezionista il compito di qualificarla, ma ricordando, appunto, che il francobollo non è "eccezionale".

... il francobollo è poi "splendido" se, fermo restando l'unico annullo leggero, mostra ancora otto filetti, ma qua e la non c'è il tanto agognato minimo margine aggiuntivo.

... quando il numero di filetti oscilla tra quattro e sette, si entra nell'area del "bello", "molto bello", "bellissimo", sempre sotto il vincolo dell'unico annullo

... annulli doppi, in queste categorie più basse, sono molto più gravi e penalizzanti, ma in ogni caso un annullo doppio, in quest'area, non fa mai perdere la qualifica di "perfetto"

... quando anche solo uno dei quattro filetti, fosse anche solo in un minimo punto, è pizzicato - quando il taglio, diciamo così, "entra dentro il francobollo" anche solo di pochissimo - siamo in presenza di una "seconda scelta", e, non c'è bisogno di graduare ulteriormente, per distinguere ulteriori casi e sottocasi che pur sarebbero teoricamente possibili e che di fatto si incontrano in pratica

Chi è le ha stabilite queste regole?

Io.

Che poi sono quello che ci mette il denaro, alla ricerca del mio personale piacere.

E ditemi che ho torto :-))

Ciao:

Giuseppe
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi


Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello

La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
AntoDB
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da AntoDB »

io penso una cosa, i cataloghi non contemplano lo stato di ogni singolo francobollo esistente essendo tanti i parametri in gioco ,danno sì precise indicazioni riguardo a quei parametri che dovrebbero essere presi nella loro singolarità.
MA un francobollo può essere difettoso anche solo per degli ingiallimenti, per la stanchezza e non esserlo per i margini completi.
Quanti francobolli stanchi li vediamo segnalati come perfetti?
Giorgio di Raimo ha detto prima che il bollo va visto e a ragione,ha parlato da collezionista e profondo conoscitore delle dinamiche di mercato .
Commercialmente ha ragione anche Ferrario , ma soprattutto noi che mica acquistiamo il certificato (nel quale IO leggo BELLO)
Non un pezzo da novanta, ma un pezzo che mi garantisce che non ci siano almeno difetti occulti e sono io a decidere quanto spenderci, ovviamente non il certificato che me lo dovrebbe far piacere!
Teniamo presente che il certificato è del 2015 e non del passato e questo da una risposta.
Prima era, bianco o nero.
Oggi un certificato segue il ragionamento : io te lo certifico come non difettoso (e in effetti non lo è propriamente) tanto tu comprerai in base al rapporto qualità prezzo di tutto ciò che si trova in giro visto che hai la possibilità di analizzarlo per bene , o comunque meglio di ieri.
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giuspan
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da giuspan »

Per tornare in argomento ...
pontificio.png
... come lo giudicate?

Ciao:

g.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi


Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello

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maurino
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Re: 3 cent. perfetto

Messaggio da maurino »

giuspan ha scritto:Per tornare in argomento ...
pontificio.png
... come lo giudicate?

Ciao:

g.
Gioco un po' io con te Giuseppe :-)

visto che non vedo completo l'ottavo filetto in basso e l'annullo è pesante proprio sul disegno direi tra bello e bellissimo.

Ciao: Ciao: Ciao:
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Maurino

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