Oggi è 9 dicembre 2019, 1:13
Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Regole del forum
In questa sezione si discute di Certificati Peritali che ci fanno sorgere dei dubbi o che si sospetti siano sbagliati. E' la più delicata delle sezioni del Forum perché si andrà a parlare dell'operato di professionisti del settore che svolgono questa professione e di questo magari debbono vivere. Per tale motivo si raccomanda di mantenere i toni della discussione assolutamente garbati ed evitare facile sarcasmo. Non dimentichiamoci che il RISPETTO deve essere alla base delle discussioni e che anche nel caso si discuta di errori palesi essi sono sempre in agguato nella vita professionale di ognuno di noi. Tutti possiamo sbagliare e lo dimostrano gli errori che sono stati fatti anche da grandi nomi della filatelia presente e passata. Non si dovrà mai mettere alla berlina un perito che ha sbagliato ma si dovrà adottare un clima di "considerazione" perché diamo per scontato che, ove l'errore si verifichi, alla base ci sia sempre la buona fede. Inoltre non bisogna dimenticare che si possono falsificare pure i certificati quindi si raccomanda ulteriore cautela nel caso il Certificato ci sia pervenuto a corredo di un pezzo acquistato. Ci auspichiamo che questo spazio possa anche essere utile ai professionisti affinché possano fare tesoro dei loro eventuali errori, o scoprire eventuali Certificati falsificati, e lasciamo a tutti loro ogni diritto di intervento sia diretto che tramite referenti. Sarebbe inoltre auspicabile che i collezionisti che apriranno i topic mettano sempre prima il pezzo e lasciare che gli iscritti del forum possano esaminarlo e discuterlo e solo successivamente mostrare il certificato. Confido nella sensibilità e serietà di tutti voi. Ogni messaggio offensivo, a esclusiva discrezione dello Staff, verrà rimosso e l'iscritto ammonito. Per qualsiasi segnalazione potete inviare una email a admin@filateliaefrancobolli.it
In questa sezione si discute di Certificati Peritali che ci fanno sorgere dei dubbi o che si sospetti siano sbagliati. E' la più delicata delle sezioni del Forum perché si andrà a parlare dell'operato di professionisti del settore che svolgono questa professione e di questo magari debbono vivere. Per tale motivo si raccomanda di mantenere i toni della discussione assolutamente garbati ed evitare facile sarcasmo. Non dimentichiamoci che il RISPETTO deve essere alla base delle discussioni e che anche nel caso si discuta di errori palesi essi sono sempre in agguato nella vita professionale di ognuno di noi. Tutti possiamo sbagliare e lo dimostrano gli errori che sono stati fatti anche da grandi nomi della filatelia presente e passata. Non si dovrà mai mettere alla berlina un perito che ha sbagliato ma si dovrà adottare un clima di "considerazione" perché diamo per scontato che, ove l'errore si verifichi, alla base ci sia sempre la buona fede. Inoltre non bisogna dimenticare che si possono falsificare pure i certificati quindi si raccomanda ulteriore cautela nel caso il Certificato ci sia pervenuto a corredo di un pezzo acquistato. Ci auspichiamo che questo spazio possa anche essere utile ai professionisti affinché possano fare tesoro dei loro eventuali errori, o scoprire eventuali Certificati falsificati, e lasciamo a tutti loro ogni diritto di intervento sia diretto che tramite referenti. Sarebbe inoltre auspicabile che i collezionisti che apriranno i topic mettano sempre prima il pezzo e lasciare che gli iscritti del forum possano esaminarlo e discuterlo e solo successivamente mostrare il certificato. Confido nella sensibilità e serietà di tutti voi. Ogni messaggio offensivo, a esclusiva discrezione dello Staff, verrà rimosso e l'iscritto ammonito. Per qualsiasi segnalazione potete inviare una email a admin@filateliaefrancobolli.it
Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Non so se se ne é gia parlato, ma una possibile (parziale) soluzione per risolvere l'annoso problema relativo all'autenticitá dei certificati, potrebbe essere quella di applicare i seguenti punti:
1. Inserire nel certificato cartaceo un codice identificativo univoco
Utilizzando un QR code é possibile quindi associare il riferimento univoco ad un indirizzo internet (univoco anch'esso) al sito web del perito. In questo modo, chiunque potrebbe verificare al volo con un semplice smartphone se il certificato é stato effettivamente emesso dallo specifico perito o no.
2. Firmare digitalmente una scansione del certificato
Una scansione PDF del certificato firmato digitalmente potrebbe essere inviato al cliente stesso. In questo modo si sarebbe certi della sua autenticitá.
Questa soluzione sarebbe relativamente facile da implementare e dai costi certamente contenuti.
Certo, si potrebbe andare su soluzioni piú complesse e certamente piú affidabili come la blockchain ma non sono sicuro che al momento sia praticabile (per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare).
Sapete se qualcuno ci ha giá pensato?
Lucas
1. Inserire nel certificato cartaceo un codice identificativo univoco
Utilizzando un QR code é possibile quindi associare il riferimento univoco ad un indirizzo internet (univoco anch'esso) al sito web del perito. In questo modo, chiunque potrebbe verificare al volo con un semplice smartphone se il certificato é stato effettivamente emesso dallo specifico perito o no.
2. Firmare digitalmente una scansione del certificato
Una scansione PDF del certificato firmato digitalmente potrebbe essere inviato al cliente stesso. In questo modo si sarebbe certi della sua autenticitá.
Questa soluzione sarebbe relativamente facile da implementare e dai costi certamente contenuti.
Certo, si potrebbe andare su soluzioni piú complesse e certamente piú affidabili come la blockchain ma non sono sicuro che al momento sia praticabile (per tutta una serie di motivi che non sto qui ad elencare).
Sapete se qualcuno ci ha giá pensato?
Lucas
- cirneco giuseppe
- Messaggi: 5038
- Iscritto il: 13 luglio 2007, 17:35
- Località: Orbassano (TO)
- Contatta:
Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Quando sui certificati si apponeva la foto dell'oggetto periziato, alcuni periti
(io ne conosco almeno uno) ci scrivevano sotto un codice alfanumerico.
Il codice indicava con le lettere il nome del cliente che aveva richiesto il certificato e con i numeri l'anno ed il numero progressivo del certificato
richiesto da quel cliente.
Adesso che i certificati riportano stampata l'immagine dell'oggetto, in effetti, si potrebbe passare al codice a barre.
(io ne conosco almeno uno) ci scrivevano sotto un codice alfanumerico.
Il codice indicava con le lettere il nome del cliente che aveva richiesto il certificato e con i numeri l'anno ed il numero progressivo del certificato
richiesto da quel cliente.
Adesso che i certificati riportano stampata l'immagine dell'oggetto, in effetti, si potrebbe passare al codice a barre.
..... pino .....
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it


su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1
________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati

Il problema è che il perito non può mettere a disposizione di tutti sul suo sito le immagini dei propri certificati, sia per una questione di privacy che, a volte, per espressa volontà da parte dei propri clienti che generalmente sono gelosi dei loro francobolli. E' un rapporto abbastanza stretto che si basa sulla fiducia quello tra perito e cliente.
Penso inoltre che anche il QR code possa essere copiato su un certificato falso sul quale, magari, è stata riprodotta l'immagine dello stesso tipo di francobollo di quello originale.
Ma dato che ogni perito conserva nel proprio archivio una copia di ogni certificato da lui emesso, e che ai giorni nostri tutti dovrebbero avere un indirizzo di posta elettronica ed uno scanner o uno smartphone con fotocamera, penso che basti inviare le immagini con una buona risoluzione al perito per avere una sua conferma sull'originalità del pezzo.



Stefano
-------------
S T A F F
Colleziono nuovi ** del Regno d'Italia, Trieste A e B con varietà, Occupazione Jugoslava di Trieste, Istria e Litorale Sloveno e IV di Sardegna
SOSTENITORE
Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Perché non puó farlo? Non vedo nessun impedimento tecnico.Stefano T ha scritto: ↑24 giugno 2019, 18:36Il problema è che il perito non può mettere a disposizione di tutti sul suo sito le immagini dei propri certificati, sia per una questione di privacy che, a volte, per espressa volontà da parte dei propri clienti che generalmente sono gelosi dei loro francobolli. E' un rapporto abbastanza stretto che si basa sulla fiducia quello tra perito e cliente.
Inoltre la privacy sarebbe comunque garantita perché il codice univoco associato al certificato e a cui corrisponderebbe anche l'indirizzo internet (su https) potrebbe essere, ad esempio, uno SHA256. Solo il possessore può visualizzare i dati del certificato. Nessun altro. O forse ti riferisci a qualcos'altro? Tieni a mente comunque che qui il problema da risolvere NON è quello di sapere CHI possiede il certificato ma SE IL CERTIFICATO E' AUTENTICO e quindi è stato emesso dal tal perito. Per avere entrambe le informazioni (e non è questo l'obiettivo) allora sarebbe necessaria la blockchain o simili.
Infatti per questo sarebbe possibile usare la firma digitale come spiegavo. Il perito firma digitalmente il PDF del certificato con le immagini ad alta risoluzione. Cosi la conferma dell'autenticità "viaggia" insieme con il "prodotto".Stefano T ha scritto: ↑24 giugno 2019, 18:36Penso inoltre che anche il QR code possa essere copiato su un certificato falso sul quale, magari, è stata riprodotta l'immagine dello stesso tipo di francobollo di quello originale.
Ma dato che ogni perito conserva nel proprio archivio una copia di ogni certificato da lui emesso, e che ai giorni nostri tutti dovrebbero avere un indirizzo di posta elettronica ed uno scanner o uno smartphone con fotocamera, penso che basti inviare le immagini con una buona risoluzione al perito per avere una sua conferma sull'originalità del pezzo.
A mio avviso, questi accorgimenti, utilizzati insieme ridurrebbero drasticamente il problema dei certificati falsi.
Lucas
Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
In numismatica già esiste ed è un valido riferimento per chi acquista.
La NGC incapsula tutte le monete periziate fornendo anche lo stato di conservazione in uno slab dotato di codice univocamente assegnato.
In un DB si digita il numero di serie che accompagna il certificato ed il loro sito restituisce esattamente l'oggetto in questione senza far riferimento all'attuale possessore.
https://www.ngccoin.com/certlookup/
La NGC incapsula tutte le monete periziate fornendo anche lo stato di conservazione in uno slab dotato di codice univocamente assegnato.
In un DB si digita il numero di serie che accompagna il certificato ed il loro sito restituisce esattamente l'oggetto in questione senza far riferimento all'attuale possessore.
https://www.ngccoin.com/certlookup/
Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Tutto quello che scrivete vale per i certificati futuri... girano però molti certificati vecchi: non di raro il certificato ha più di 10 anni. Bisognerebbe dare anche un limite di validità..... in 10 ani un francobollo può cambiare (peggiorare) e non essere più quello di una volta ( proprio come noi collezionisti)


Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Sono d'accordo. Per i vecchi si potrebbe comunque richiedere al perito una copia digitale (non una ricertificazione) dei vecchi certificati magari a fronte di una spesa relativamente modesta.piersant ha scritto: ↑27 giugno 2019, 16:57Tutto quello che scrivete vale per i certificati futuri... girano però molti certificati vecchi: non di raro il certificato ha più di 10 anni. Bisognerebbe dare anche un limite di validità..... in 10 ani un francobollo può cambiare (peggiorare) e non essere più quello di una volta ( proprio come noi collezionisti)
![]()
Comunque, credo sia il perito che debba valutare il danno di immagine ed economico che i certificati falsi gli recano e valutare su quella base se fornire il certificato digitale in maniera gratuita o a fronte di un costo da pagare da parte dell'acquirente.
Lucas
Re: Una possibile soluzione tecnica per l'autenticitá dei certificati
Scusa se ti rispondo solo ora (ho visto adesso il post)
Avevo fatto analoga proposta alcuni mesi fa in questo forum sotto altra voce. Per me basterebbe anche un numero univoco senza QR code per semplificare
ma il QR code va benissimo.
Io l'avevo fatto dopo aver scoperto una serie di certificati falsi di vari periti (avevo verificato e segnalato ai diretti interessati)
Le obiezioni ricevute erano state le stesse di cui sopra.
Ma per il discorso privacy mi vien da dire che non ne capisco la ragione visto che nessuno citerebbe il proprietario e nessuno verrebbe in possesso
del QR code se il proprietario stesso non mettesse il certificato in rete. E comunque basterebbe che in questi pochissimi casi la risposta automatica
del perito fosse del tipo ("ho messo un certificato con questo numero in data ...... su un francobollo/lettera di ....")
E io se avessi un francobollo con una certificazione "garantita" sarei molto felice in caso di vendita
E credo che i periti stessi ne trarrebbero grande giovamento non vedendosi sputtanati in rete dal proliferare di propri (in teoria) certificati farlocchi.
Per il pregresso, credo che recuperarlo non sarebbe un problema ma per tutti quelli da oggi in avanti saremmo a posto.
E' vero peraltro che ai periti basta chiedere e QUASI tutti ti rispondono, ma 1) quasi nessuno lo fa velocemente 2) non si può certo pretendere
di farlo spesso. Un servizio automatico (magari a pagamento tipo 1 euro) darebbe modo a molti di verificare e al perito di guadagnare perfino qualcosina
Avevo fatto analoga proposta alcuni mesi fa in questo forum sotto altra voce. Per me basterebbe anche un numero univoco senza QR code per semplificare
ma il QR code va benissimo.
Io l'avevo fatto dopo aver scoperto una serie di certificati falsi di vari periti (avevo verificato e segnalato ai diretti interessati)
Le obiezioni ricevute erano state le stesse di cui sopra.
Ma per il discorso privacy mi vien da dire che non ne capisco la ragione visto che nessuno citerebbe il proprietario e nessuno verrebbe in possesso
del QR code se il proprietario stesso non mettesse il certificato in rete. E comunque basterebbe che in questi pochissimi casi la risposta automatica
del perito fosse del tipo ("ho messo un certificato con questo numero in data ...... su un francobollo/lettera di ....")
E io se avessi un francobollo con una certificazione "garantita" sarei molto felice in caso di vendita
E credo che i periti stessi ne trarrebbero grande giovamento non vedendosi sputtanati in rete dal proliferare di propri (in teoria) certificati farlocchi.
Per il pregresso, credo che recuperarlo non sarebbe un problema ma per tutti quelli da oggi in avanti saremmo a posto.
E' vero peraltro che ai periti basta chiedere e QUASI tutti ti rispondono, ma 1) quasi nessuno lo fa velocemente 2) non si può certo pretendere
di farlo spesso. Un servizio automatico (magari a pagamento tipo 1 euro) darebbe modo a molti di verificare e al perito di guadagnare perfino qualcosina
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite
Sostieni il forum: