Filatelia semiotica

Forum di discussione generale sulla filatelia.
(Se non individuate una sezione più indicata inserite qui i vostri interventi)
Rispondi
Avatar utente
remo
Messaggi: 2834
Iscritto il: 21 giugno 2011, 19:00
Località: Roma

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Grazie dell'interessante intervento.
In effetti si è sempre liquidato in maniera superficiale il fatto che l'iscrizione sul francobollo sia posta in modo apparentemente poco leggibile.
remo Ciao:
remo Sostenitore del Forum dal 2011

Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10782
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da fildoc »

Troco il tead estremamente interessante
dove l'interpretazione dei segni puo' non essere univoca ma comunque interessante

certamente in alcuni momenti politici l'indagine si presta ad interpretazioni molto piu' sottili e indaginose


in altri molto meno.
Tuttavia nella trattazione mi pare che non si tratti di un altro aspetto:
la scelta del soggetto del francobollo
Ovvero anche la scelta di chi e cosa rappresentare indica un orientamento e completa il significato del messaggio.

Facendo riferimento al francobollo sportivo di Pele' non posso fare a meno di fare un confronto con il francobollo dei mondiali del 1980 dove le mani sono palesemente quelle di Dino Zoff!
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Tuttavia nella trattazione mi pare che non si tratti di un altro aspetto:
la scelta del soggetto del francobollo
Ovvero anche la scelta di chi e cosa rappresentare indica un orientamento e completa il significato del messaggio.
Hai perfettamente ragione e a mia discolpa posso solo dire che non si tratta di trascuratezza ma del fatto che tendo a tralasciare la descrizione della cornice storica e socio-politica o perchè palesemente scontata o perchè ininfluente all'analsi semiotica del francobollo. Mi riprometto in un prossimo post di descrivere un caso (ce ne sono diversi) in cui l'analisi del soggetto inteso come tema, è più importante dell'analisi semiotica della "vignetta". Sto parlando ad esempio dell'emissione natalizia del 1999... così puoi divertirti a cercare le motivazioni che la rendono degna di nota :-)
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Facendo riferimento al francobollo sportivo di Pele' non posso fare a meno di fare un confronto con il francobollo dei mondiali del 1980 dove le mani sono palesemente quelle di Dino Zoff!
Qui invece ti do un po' meno ragione perchè l'analisi semiotica dei due fb rileva meno analogie di quanto possa sembrare, che provo a spiegare:
1) è palese che il personaggio ritratto nel fb brasiliano sia Pelè... perchè è chiaramente indicato nella didascalia (" Pelè - Edson Arantes do Nascimento"),
2) non è affatto palese che quelle del fb italiano siano le mani di Zoff, in quanto si tratta di un'informazione che tu, per esperienza diretta, associ a quella persona... ma prova a metterti nei panni di un sedicenne a cui non interessa assolutamente il calcio e converrai che per lui quelle sono palesemente solo due mani che sollevano una coppa.
3) Anche il tema celebrativo dei due francobolli non ha attinenze se non per il fatto che entrambi sviluppano un tema calcistico. Il primo celebra il traguardo personale di un individuo (100° goal) mentre il secondo celebra la vittoria di una squadra ad un evento di rilevanza mondiale.
Per quanto riguarda l'analisi semiotica del fb italiano, le mani che sollevano in cielo una coppa sono di per sè simbolo di vittoria, perchè l'ostensione di un trofeo è gestualità radicata nei secoli dei secoli, e questo indipendentemente dal fatto che si tratti delle mani di Zoff, informazione che nulla aggiunge e nulla toglie alla completezza del significato palesato dal gesto (vittoria di un trofeo).
4) Ho detto che hai un po' meno ragione ma non torto, perchè in effetti il fb italiano ammicca deliberatamente ai contemporanei, per meglio motivarli a spendere 1000 lire per questo oggetto ricordo. La rete posta in secondo piano e il colore grigio della maglia rimandano chiaramente, per chi ha vissuto l'evento, all'eroico portiere nonchè capitano Dino Zoff. In questo i due fb possono essere attinenti in quanto entrambi sfruttano elementi emotivi per rendere accattivante e desiderabile l'acquisto del fb da parte dei contemporanei che vissero quegli eventi.
Ciao:
Avatar utente
david
Messaggi: 876
Iscritto il: 20 luglio 2007, 15:07
Località: Pisa

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da david »

L'argomento é interessantissimo e l'avevo incrociato leggendo della rappresentazione dei fb delle colonie francesi. In attesa di ritrovare quel riferimento vi dò questo link in cui vi sono articoli riferiti alla semiotica nei fb francesi, comprese alcune questioni metodologiche: https://www.erudit.org/fr/revues/pr/2002-v30-n2-pr535/
Ciao: Saluti #iomivaccino
STAFF
L'educazione è l'arma più potente che si può usare per cambiare il mondo
- Nelson Mandela

Immagine
https://www.instagram.com/david._tosi/
Avatar utente
debene
Messaggi: 4594
Iscritto il: 13 novembre 2011, 16:19
Località: Bari - Italy
Contatta:

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da debene »

Grazie David,
una bella rassegna.

Questo l'articolo di David Scott, primo della tua lista,
in italiano apparso su Storie di Posta

http://www.accademiadiposta.it/uploads/ ... 520611.pdf
sdp15_1490520611.pdf
Ciao:

sergio
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Sergio De Benedictis
STAFF
Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".

I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

anche la scelta di chi e cosa rappresentare indica un orientamento e completa il significato del messaggio.
Per avvalorare questa affermazione vorrei condividere con voi le mie opinioni su un caso estremo, nel quale "la scelta di chi e cosa rappresentare" è predominante sul "come il messaggio viene rappresentato", spostando l'analisi sul piano socio-politico piuttosto che sulla semiotica dei francobolli.
Parlo dell'emissione celebrativa del Natale 1999 che per la prima volta introduce nella serie a tema "Il Santo Natale" (cfr. decreto 10 Novembre 1973), un soggetto di carattere non religioso affiancato, ma oserei dire "contrapposto", alla consueta rappresentazione di icone a carattere religioso riprese dall'arte sacra. La contrapposizione non nasce tanto dal fatto che ad una natività venga affiancato un Babbo Natale, cosa del tutto pertinente perché Babbo Natale è parte integrante del folclore natalizio, quanto dal fatto che nel decreto relativo all'emissione, si parla di un soggetto a carattere religioso e di un soggetto a carattere laico. Nasce dunque per decreto il così detto NATALE LAICO, che di per sé costituisce un ossimoro, in quanto il termine laico è usato nell'accezione moderna di "aconfessionale", ossia indipendente da ogni forma di dogmatismo religioso, concetto palesemente contraddittorio con il Santo Natale, che celebra uno dei dogmi cardinali della religione cristiana. Se dovessimo estendere questo concetto antitetico alle celebrazioni di un Santo Patrono, dovremmo assurgere ad icona laica le bancarelle e i chioschi di panini con la porchetta che solitamente accompagnano queste feste paesane... cosa che suonerebbe come una grossolana forzatura.
In un Paese come la Gran Bretagna, dove la contrapposizione Stato-Chiesa non è percepita come problema sociale, non si sente il bisogno di controbilanciare immagini sacre con immagini folcloristiche (laiche) nelle emissioni filateliche natalizie. Abeti, palline colorate, buoi, asinelli e Gesù Bambini convivono serenamente senza rivalità, tanto che nessuno se la prende a male se in una emissione prevale l'uno o l'altro soggetto.
Concludendo è mia opinione che il "Natale laico" sia un concetto tutto italiano,frutto di una forzatura ideologica, che probabilmente si giustifica con la troppa vicinanza del nostro territorio al Soglio di Pietro.
Osservate come nel trattare questo argomento non è stato necessario allegare le immagini dei francobolli.
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10782
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da fildoc »

aggiungerei che spesso, se non addirittura sempre, il Natale laico è nel valore per la tariffa internazionale (Europa che ufficialmente si è staccata dalla religione cristiana)
mentre il soggetto religioso rimane per il valore con tariffa nazionale (stato in cui la religione ufficiale rimane quella cattolica)
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
remo
Messaggi: 2834
Iscritto il: 21 giugno 2011, 19:00
Località: Roma

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Sempre interessanti le analisi di TazDevil :clap: .
In effetti specificare “Natale Laico” è veramente un controsenso. Sarebbe come chiedere a Scrooge, il freddo e cinico personaggio che odia il Natale (almeno all’inizio del racconto) in Canto di Natale di Dickens, di scegliere con quale francobollo affrancare una lettera, se quello del “Natale religioso” o quello del “Natale Laico”.
Beh, lui non sceglierebbe nessuno dei due perché per lui semplicemente il Natale non esiste se non come fenomeno temporale che sconvolge la vita di altri.
Ma a lui non interessa, anzi lo odia.
Anche la nota di Massimiliano è interessante, esportiamo il Natale Laico (concetto abbiamo detto senza senso) forse per presentarci al mondo: “Noi siamo moderni, non siamo un paese di bigotti” e diffondiamo invece in casa immagini sacre.
Un appunto a quanto scritto dal Doc. Anche se non espressamente specificato, come per altri paesi come la Francia, anche la nostra Costituzione agli articoli 2,3,7,8,19 e 20 è permeata dal principio di libertà religiosa e da quello della laicità dello Stato che viene presupposto e si ricava analizzando gli articoli citati. In proposito ci sono anche diverse sentenze di Cassazione.
Per cui la religione cattolica può essere definita in tanti modi ma non è la religione ufficiale italiana.
remo Ciao:
remo Sostenitore del Forum dal 2011

Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Politicamente corretto?

Messaggio da TazDevil »

Visto che, con il "Natale Laico", abbiamo iniziato ad affrontare il tema del "politicamente corretto" nella comunicazione istituzionale dei francobolli, vorrei sottoporre alla vostra attenzione l'emissione di San Marino sulla "Giornata internazionale delle famiglie" del 2018.
Analizzando il valore da 0,70 centesimi osserviamo un soggetto che ritrae una famiglia puerocentrica, dove con questo termine s'intende un modello sociale che pone la prole al centro della famiglia, sviluppatosi a partire dalla seconda metà del XIX secolo, parallelamente alla nascita del concetto di infanzia. L'illustrazione infatti pone il bambino al centro della scena aggrappato a entrambi i genitori, che a loro volta si abbracciano delineando la sagoma di una casa. La famiglia è dunque rappresentata come un nucleo fondato sull'amore tra uomo e donna e incentrato sulla cura dei figli. Ovvio direte voi, senza però considerare che questa rappresentazione tradizionale potrebbe scontrarsi con i concetti di famiglia allargata, unioni civili e adozioni tra genitori dello stesso sesso... insomma un tema davvero scottante ai giorni nostri, che potrebbe suscitare uno tsunami di polemiche, se solo il grande pubblico s'interessasse ancora ai francobolli!
Che dire poi del quadretto familiare descritto nel valore da 1,20 euro, nel quale si rappresenta l'uomo che sorregge la donna che a sua volta sorregge il figlioletto, presentando una visione ancor più tradizionalista dei ruoli all'interno del nucleo familiare , dove l'uomo sostiene (economicamente) tutti e la donna sostiene (con le proprie cure) la progenie. Se questi ruoli "maschilisti" non fossero ben chiari, il terzo valore da 2,50 euro li ribadisce, affidando il compito di pedalare e guidare la bicicletta all'uomo, che in questo modo sostiene e conduce tutta la famiglia.
Dunque prendiamo atto che nella Repubblica di San Marino, si vuole promuovere una visione ingenuamente tradizionalista della famiglia, un po' come quella delle immagini patinate delle prime pubblicità del mulino bianco.
Ora pensate se in Italia si dovesse emettere una serie filatelica sulla famiglia, applicando le regole del "politicamente corretto"... Si dovrebbero rappresentare fb con coppie di donne, coppie di uomini, single divorziati, coppie etero, coppie di ogni genere con e senza figli e se con figli, con figli naturali, figli adottati, figli provenienti da fecondazioni artificiali o gravidanze surrogate... insomma occorrerebbe una serie definitiva come quella dei "Castelli d'Italia"! :ris:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Un appunto a quanto scritto dal Doc. Anche se non espressamente specificato, come per altri paesi come la Francia, anche la nostra Costituzione agli articoli 2,3,7,8,19 e 20 è permeata dal principio di libertà religiosa e da quello della laicità dello Stato che viene presupposto e si ricava analizzando gli articoli citati. In proposito ci sono anche diverse sentenze di Cassazione.
Per avvalorare quanto detto da remo vorrei ricordare che l'Italia unita nasce anche con l'esproprio forzato dei territori papali, fatto questo che non dovrebbe crearci troppi complessi di sudditanza verso il potere della Chiesa.
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

2014 L'eccellenza approda nella filatelia italiana

Messaggio da TazDevil »

No, non mi riferisco all'emissione di francobolli di altissima qualità ma solo al termine "eccellenza". Come avrete certo notato, da un po' di tempo questo appellativo viene appiccicato a tutto, dalle zucchine alle automobili, dagli spaghetti alla puttanesca ai componenti aerospaziali, purché originari del nostro Bel Paese. Nulla di male, un po' di sano orgoglio nazionale ci aiuta a trovare una collocazione dignitosa nel mondo globalizzato, solo che l'abuso di questo termine finisce per annullarne l'efficacia comunicativa. Infatti se tutto eccelle vuol dire che l'eccellenza diviene sinonimo di "normalità" o peggio diviene aggettivo comunemente attribuito a qualsiasi entità di italica provenienza. Potevano i creativi della comunicazione filatelica rimanere spettatori dell'abbuffata di eccellenze che quotidianamente ci propinano i media? Giammai! Ed ecco l'esordio solenne di questo termine ampolloso, rigorosamente usato a sproposito così come si conviene alla nuova semantica.
Mi riferisco al foglietto emesso nel 2014 a tema "energie rinnovabili" nel quale compare a caratteri maiuscoli la dicitura "ECCELLENZE DEL SISTEMA PRODUTTIVO ED ECONOMICO", riferita a immagini di generiche fonti di energia rinnovabile, delle quali non è chiaro in cosa consista questa eccellenza e soprattutto dove essa risieda, dal momento che le immagini rimandano a palmizi, onde oceaniche e grandi cascate inesistenti nel nostro territorio.
Sull'onda dell'entusiasmo di questa nuova parola, ecco nascere nello stesso anno le "Eccellenze italiane del sapere", serie tematica pluriennale destinata a raccogliere indistintamente luoghi e personaggi, tra i quali sinceramente mi vengono in mente individui e luoghi ben più eccellenti.
Purtroppo, come spesso accade quando si abusa di un termine senza curarsi del suo significato, l'ondata di eccellenze filateliche crea equivoci quando si parla di "Eccellenze dello spettacolo" dove i seppur bravissimi cantanti Martini e Modugno eccellono rispetto a Beniamino Gigli e Maria Callas, commemorati in passato solo come personaggi dello spettacolo. Ancora, il Fernet Branca, la Caffarel, la Lavazza ed i tartufi (!) sono eccellenze del "sistema produttivo ed economico" mentre Guzzini, Bulgari, l'Alfa Romeo, il Barolo e tutto il resto, sono soltanto prodotti made in italy.
Sono certo che dalle prossime emissioni, qualsiasi soggetto, sia esso persona fisica, persona giuridica, bene materiale o immateriale, sarà inserito nel capiente ed elastico contenitore delle "eccellenze". Ancora una volta abbiamo la conferma del fatto che i francobolli sono lo specchio dei tempi, nel bene e nel male.
Ciao:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Ultima modifica di TazDevil il 7 ottobre 2018, 20:09, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
debene
Messaggi: 4594
Iscritto il: 13 novembre 2011, 16:19
Località: Bari - Italy
Contatta:

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da debene »

Sempre interessanti le tue disanime.

I tempi sono sicuramente cambiati; in passato si appellava "Eccellenza" qualcuno verso il quale si aveva rispetto e che sicuramente
si distingueva per le sue doti di eccellenza.
Oggi un titolo onorifico non lo si nega a nessuno!

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
STAFF
Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".

I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
Avatar utente
remo
Messaggi: 2834
Iscritto il: 21 giugno 2011, 19:00
Località: Roma

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

:clap: :clap:
Complimenti a TazDevil. Mai parola fu usata (forse) più a sproposito nei francobolli italiani recenti: eccellenza.
(Da Wikipedia) Nel 2014 l’Italia era al 12 posto nella classifica dei paesi della Unione Europea per percentuale di incidenza delle fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia (28 paesi).

Oltre alle immagini utilizzate alcune delle quali non ci appartengono proprio.

remo Ciao:
remo Sostenitore del Forum dal 2011

Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Nel 2014 l’Italia era al 12 posto nella classifica dei paesi della Unione Europea per percentuale di incidenza delle fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia (28 paesi).
Concordo e aggiungo che se i grandi comunicatori avessero omesso la parola eccellenza, l'emissione si collocherebbe in quella sana dimensione promulgatrice di una cultura ecologica che nessuno avrebbe potuto obiettare.
Ciao:
Avatar utente
Attilio Piantoni
Messaggi: 289
Iscritto il: 11 novembre 2007, 21:59
Località: Luino (VA)

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da Attilio Piantoni »

Ho una domanda per Fabrizio a proposito del francobollo di ERP 1949.

Sono curioso di sapere da dove hai preso l'informazione che l'oggetto che tiene il fabbro nella mano sinistra è una livella.

grazie
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Ho una domanda per Fabrizio a proposito del francobollo di ERP 1949.

Sono curioso di sapere da dove hai preso l'informazione che l'oggetto che tiene il fabbro nella mano sinistra è una livella.
Comparando il disegno del fb con alcuni fotogrammi tratti dal filmato "L’Europa in cammino", distribuito dall’USIS e dall’ECA e prodotto nel 1950 da The March of Time.
Nei fotogrammi che vanno dal 00:02:0023 al 00:02:11:13 viene praticamente reinterpretata in chiave realistica la scena del francobollo, dove si vede un tabaccaio che vende un francobollo E.R.P. ad una donna che lo incolla su una busta. Viene poi presentato in primo piano il francobollo, quindi il filmato sfuma su una scena, chiaramente costruita ad arte, dove si erge in primo piano un incudine, sullo sfondo una nave praticamente identica a quella del bozzetto del fb e due operai che camminano.
L'operaio a destra impugna nella mano sinistra un attrezzo che sembrerebbe essere o una pialla da muratore o una livella... (il filmato è in bianco e nero di qualità scadente). Osservando il disegno della vignetta e visionando un altro filmato sempre dell'USIS (di cui non ricordo il titolo e il link) dove i carpentieri usano le livelle abolla, ho optato a mio personale giudizio per la livella e non ho ritenuto necessario approfondire di più la questione in quanto, sia la livella che la pialla possono simboleggiare i medesimi concetti, anche se la pialla li rafforzerebbe. Tieni presente che anche il filmato è una interpretazione postuma del fb, quindi soggettiva.
Se desideri approfondire l'argomento puoi visionare il filmato, proveniente dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (guarda caso) che si trova su youtube al link https://www.youtube.com/watch?v=oJjTR5UpbHM
Naturalmente ogni suggerimento è come sempre ben accetto.
Grazie
Ciao:
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

La serie più bella ma fuori tempo e fuori luogo – prima parte: le origini

Messaggio da TazDevil »

Riprendo un 3d di Cinzia62& dal titolo: La serie più bella: L’Italia al lavoro, creato nel 2012, al quale non ho avuto modo di partecipare perché in altre faccende affaccendato, ma da cui ho tratto preziose osservazioni su questa serie, che mi hanno dato modo di approfondire l’argomento.
Seppure con sei anni di ritardo, vorrei condividere le mie considerazioni su alcune delle osservazioni sollevate in quel bellissimo 3d che vi invito a rileggere.
Per definire la cornice storica e socio-politica nella quale s’inquadra la definitiva “Italia al lavoro” è importante ricordare che i bozzetti sviluppati da Corrado Mezzana, furono presentati già nel 1945 come proposta per la prima emissione definitiva del dopoguerra e che furono scartati in favore di quelli adottati nella serie “Democratica”. Se riprendete il mio vecchio post che analizza la simbologia di quei francobolli, nati in un momento di forte contrapposizione politica tra i partiti filo-occidentali sostenitori del capitalismo e quelli filo-sovietici, sostenitori del socialismo reale e del comunismo, converrete con me che il primo round di quella disputa ideologica-filatelica fu vinto da questi ultimi, sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri di Ferruccio Parri, di estrazione social-liberale.
I cinque anni successivi furono quelli in cui si decise il destino dell’Italia, così come la conosciamo oggi, una repubblica parlamentare ispirata ai modelli economici di tipo capitalista.
Dopo il referendum a suffragio universale, che pose fine alla monarchia e diede origine alla repubblica, finita la tregua della fase costituente, i partiti tornarono a dividersi per le elezioni politiche del 1948, dove la contesa si ridusse di fatto a due schieramenti contrapposti, con la Democrazia Cristiana da una parte e la coalizione del Fronte Popolare Democratico dall’altra.
Al termine di una campagna accesa e a volte molto aspra, vinse nettamente la Democrazia Cristiana di De Gasperi che raccolse i voti non solo dell’elettorato di estrazione cattolica ma di tutti gli anticomunisti, conquistando la maggioranza relativa dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Una volta chiarita la posizione filo-occidentale dell’Italia, nel 1949 gli Americani diedero il via al così detto “Piano Marshall” (E.R.P.), autorizzato con un colpo di mano del governo, che ratificò l’accordo senza il parere del parlamento, atto questo che scatenò grandi proteste da parte dei parlamentari del Partito Comunista Italiano, che vi si opponevano per evidenti ragioni.
Le vicende filateliche registrano chiaramente il clima dell’epoca infatti, dopo nemmeno cinque anni di vita, la vecchia serie definitiva “Democratica” viene sostituita riproponendo la “nuova” definitiva “Italia al lavoro”, fortemente caldeggiata dal ministro delle Poste del V governo De Gasperi, il cattolicissimo e democristiano della prima ora Angelo Jervolino.
Nasce così, con un altro colpo di mano dal netto sapore di rivalsa, una delle più belle emissioni repubblicane, che tuttavia offriva una rappresentazione idealizzata di un’economia regionale arcaica, costruita sulle scene bucoliche simili ai dipinti veristi di Giovanni Fattori. Quegli scorci di vita ottocentesca dovevano comunicare la serenità di un popolo semplice e operoso, dedito al lavoro nei campi e nelle botteghe artigiane, rappresentazione di un modello sociale così caro alla Chiesa Cattolica. Un’Italia dal sapore antico così diversa da quella futurista della propaganda fascista e altrettanto diversa dalla realtà della ricostruzione industriale che pochi anni dopo avrebbe proiettato il nostro Paese nel boom economico, con la nascita del ceto medio.
Una serie definitiva così bella quanto fuori dal suo tempo, così idealizzata quanto fuori luogo, tanto da non tenere conto che l’emissione di un valore per ogni regione avrebbe precluso la possibilità di emettere valori complementari per i futuri adeguamenti tariffari. Per tutti questi motivi, la bellissima e amatissima definitiva durò anch’essa meno di cinque anni, sostituita dalla funzionale, ideologicamente neutrale e molto poco artistica serie “Italia Turrita”.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Avatar utente
fildoc
Messaggi: 10782
Iscritto il: 16 luglio 2007, 22:12
Località: Verona

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da fildoc »

Comunque un messaggio abbastanza popolare e anticapitalista di lavoratori - fossero essi artigiani, contadini con evidente esclusione degli operai delle fabbriche!
Con un chiaro messaggio che si rifaceva alle tradizioni regionali.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
Ciao: Ciao: Ciao:
Fildoc
Avatar utente
TazDevil
Messaggi: 366
Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Comunque un messaggio abbastanza popolare e anticapitalista di lavoratori - fossero essi artigiani, contadini con evidente esclusione degli operai delle fabbriche!
Con un chiaro messaggio che si rifaceva alle tradizioni regionali.
Sicuramente è un messaggio popolare, ma destinato a tutto il Popolo italiano. Il fatto di essere un lavoratore, bracciante agricolo o artigiano che sia, non identificava necessariamente l’appartenenza all'area politica anti capitalista. Il teatro di scontro ideologico delle elezioni politiche del 1948 verteva su opposte visioni della società molto nette, che in campagna elettorale furono ricondotte alla contrapposizione tra abolizione della proprietà privata e capitale (inteso come bene di proprietà), socialismo reale e democrazia parlamentare, ateismo anticlericale e religione cattolica, polarizzazione verso la Russia di Stalin o verso l’asse anglo-americano (non esistevano ancora né il Patto di Varsavia né l’Alleanza Atlantica, ma lo schieramento dall’una o dall’altra parte avrebbe comportato, nell’immediato futuro (1949), l’appartenenza all’una o all’altra alleanza militare).
Come hai giustamente osservato tu, i soggetti dei fb si rifacevano alle tradizioni popolari che testimoniavano un radicamento nella tradizione, fondato sulle sagre di paese, sulle processioni con il Santo Patrono e sulla messa domenicale.
Rispondi

Torna a “Generale filatelia”

SOSTIENI IL FORUM