Filatelia semiotica

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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Cinzia62& ha scritto:Mi ha dato l'occasione per osservare con altri occhi alcune buste che
avevo quasi dimenticato.......

Cinzia


Sarebbe interessante a questo punto se riuscissi a reperire una busta con l'espresso del Re... non sarebbe una specie di affrancatura mista "due re??" :cool:
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Simboli viventi
Da un punto di vista semiotico la comunicazione istituzionale dei francobolli che raffigurano personaggi viventi, in Nazioni che convenzionalmente limitano o vietano questa pratica, rappresenta i così detti simboli viventi. Nella storia delle emissioni italiane, a parte i celebrativi della fratellanza d'armi Italo-Tedesca del 1941 di cui abbiamo parlato, tali emissioni si verificarono solo due volte e precisamente nel 1934 per la commemorazione del decennale dell'annessione di Fiume, dove viene ritratto un Gabriele D'Annunzio quando ormai, sopravvissuto alla sua gloria, conduceva un esilio volontario nel suo Vittoriale, e nel 1976 in occasione del trentennale della Repubblica Italiana quando vennero ritratti i sei Presidenti eletti fino a quell'epoca, dei quali Gronchi, Saragat e Leone erano ancora in vita. Sebbene le motivazioni storiche che indussero ad emettere tali francobolli non rientrino nella sfera della filatelia semiotica, per il fb emesso nel 1976 è doverosa una precisazione in quanto necessaria ad una corretta interpretazione del messaggio veicolato.
In quell'anno il Presidente Giovanni Leone, a seguito di una campagna politico-mediatica molto aspra, venne accusato di essere coinvolto in uno scandalo di tangenti (il famoso scandalo Lockheed) che lo portarono a rimettere anticipatamente il mandato presidenziale nel 1978. Ebbene in questo caso si ritenne opportuno ritrarre i presidenti non tanto per i simboli attribuiti a ciascuno di essi, bensì come simboli della carica istituzionale e dei valori di cui essa è portatrice, in un particolare momento storico in cui il "garante della Costituzione" rischiava di perdere la fiducia degli Italiani. Il ritratto dei sei Presidenti rimanda dunqe alla "presidenzialità" piuttosto che alle caratteristiche etiche e morali dei singoli individui. (Maliziosamente si potrebbe anche pensare ad un tentativo di "lavare" la cattiva immagine di Giovanni Leone, diluendola con l'ottima reputazione di cui godevano gli altri... ma questa è fantapolitica e trascende dagli scopi di questo topic) ;-)
P.S.
... e poi per svelare il mistero basterebbe chiederlo al Senatore Andreotti :cool:
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Ultima modifica di TazDevil il 2 febbraio 2012, 0:25, modificato 3 volte in totale.
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Simbolo vivente ma... con pudore
Non è difficile immaginare cosa rappresentasse nel 1969 il calciatore Pelè per i Brasiliani, l'ncarnazione sudamericana del "sogno americano", dove il calcio era uno dei pochi accessi alla scalata sociale del popolo delle favelas. Pelè era, molto di più allora che oggi, un vero e proprio simbolo vivente, un po' come all'epoca lo furono i Beatles (che non ebbero un francobollo in patria ma furono insigniti nel 1965 dell'Ordine dell'Impero Britannico). Tuttavia osservate il compromesso che venne adottato per celebrarlo: Ritratto di spalle con il mitico inequivocabile numero 10 sulla maglia della Nazionale Brasiliana e omaggio estremo, didascalia che ne esplicita il nome (Edson Arantes do Nascimento). Così come avviene in molti altri casi, il personaggio viene ritratto in azione piuttosto che in posa statica, questo per associarlo ad un particolare evento (o concetto), senza fare della sua immagine una icona. Come vedete non è così facile per un vivente entrare in un francobollo, in ogni epoca e in ogni luogo le istituzioni esercitano un attento controllo su questo mezzo di comunicazione popolare.

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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Buon giorno a tutti, dopo un lungo periodo di assenza da questo forum desidererei, con il vostro permesso, proseguire il discorso sulla filatelia semiotica, condividendo con voi le mie nuove "scoperte". Fatemi sapere se ritenete ancora interessante questo argomento un po' fuori dagli schemi classici della filatelia.
Un saluto affettuoso a tutti. Ciao:
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remo
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Ciao e bentornato!
Mi fa molto piacere leggerti di nuovo qui sul Forum. I tuoi precedenti interventi sono stati interessantissimi (anzi invito i neo forumisti, che magari non li hanno visti, a leggerli). Aspetto quindi di leggere i tuoi prossimi.
Grazie
remo Ciao:
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maupoz
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da maupoz »

bentornato Ciao: Ciao:

ci siamo ancora quasi tutti (purtroppo , per vari motivi, qualcuno manca)

ed aspettavamo il seguito di questo (tuo) interessante intervento

Ciao: Ciao:
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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debene
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da debene »

Bentornato tra noi!

Continua tranquillamente a deliziarci con ii tuoi interventi sul significato dei segni.

Il francobollo non è solo dentellatura e filigrana!

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Venerdì... a casa prima del solio, mi sembra il momento giusto per iniziare subito con un argomento pesante che mi ha portato via un sacco di tempo nello studio delle varie fonti: La simbologia Massonica nei francobolli Italiani, un argomento delicato e misterioso che come vedrete necessita di spiegazioni abbastanza prolisse.
Iniziamo con il primo francobollo: il valore da 15 Centesimi emesso nel 1911 in occasione delle celebrazioni del cinquantenario del Regno d’Italia, disegnato da Vittorio Grassi.
Il soggetto raffigura un uomo che scolpisce un serpente che si mangia la coda (Uroboro) con al centro la scritta DEA ROMA. Poiché le celebrazioni per il cinquantenario si svolsero a Torino e Roma, questo francobollo è dedicato alla città di Roma, che gli antichi romani personificavano come una vera e propria divinità. L’Uroboro rappresenta un ciclo che si ripete all’infinito (eternità, rinascita, rinnovamento), quindi, da un punto di vista semiotico il messaggio rimanda all’appellativo di Città Eterna ovvero alla continuità (rinasciata, rinnovamento) di Roma nell’Italia unita.
Ma perché scegliere un soggetto così “criptico” per un francobollo che avrebbe dovuto propagandare la celebrazione a tutto il Popolo Italiano? Una possibile risposta è fornita da una recensione sul francobollo, pubblicata in un sito Internet dichiaratamente massonico, che descrive il soggetto come: “… un libero muratore che scolpisce il simbolo dell’eternità: l’Uroboro (il serpente che morde la sua coda) con la scritta DEA ROMA. Il disegno è opera del Fratello Vittorio Grassi (1878-1958) affiliato alla R:.L:. Gian Domenico Romagnosi all’Oriente di Roma il 30 marzo 1906; divenne Maestro il 16 dicembre 1907“.
Il Libero Muratore sarebbe lo scultore associato ai simboli massonici del maglietto (mazzetta per scolpire) e dello scalpello. Ecco una chiave di lettura che spiega anche perché questa figura sia posta in primo piano rispetto a quello che invece sarebbe dovuto essere il soggetto primario (Roma). Non sono un esperto di cose massoniche ma in base alle informazioni che ho potuto reperire, il Libero Muratore dovrebbe essere colui che intraprende il cammino dell’iniziazione. Dunque nel disegno il Massone è soggetto attivo mentre l’Uroboro, sebbene sia anche un simbolo usato dalla massoneria, non ha significati occulti. La chiave di lettura è tutta incentrata sull’artefice della scultura, il “Libero Muratore” appunto, che veicola il messaggio in chiave massonica: “Roma rinasce nell’Italia unita per opera dei Massoni”.
Bisogna comunque tenere presente che, quando si parla di simbologia massonica si entra in un complesso universo di segni, molti dei quali ripresi da epoche remote e che pertanto il loro significato può dare corso ad ambiguità interpretative, ovvero ad errate attribuzioni di paternità. Se non fosse per il fatto che il disegno fu creato da un artista Massone e che la Massoneria stessa rivendichi pubblicamente il proprio contributo all’unità d’Italia, riterrei questa interpretazione un classico esempio di ambiguità simbolica, in quanto l’Uroboro è un simbolo pressochè universale di origine antichissima e la figura delle scultore nudo è un’allegoria ampiamente utilizzata a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, così come la scultura lapidaria che simboleggia qualche cosa di solenne e indelebile (vedi mio post sui francobolli della Costituzione). Tuttavia, analizzando un altro francobollo di cui vi parlerò prossimamente, posso affermare con buona ragione che Vittorio Grassi cadde effettivamente nella tentazione di inserire nei suoi bozzetti rimandi più o meno espliciti alla Massoneria.
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arditiroma
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da arditiroma »

Che bel post e magnifiche spiegazioni..

Grazie

Marco
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xare
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da xare »

Complimenti , veramente un post bellissimo. :clap: :clap: :clap:

Ciao:
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Guido Morolli
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da Guido Morolli »

Complimenti anche da parte mia...attendo i tuoi
prossimi interventi... :clap: :clap:
Guido
arbulent
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da arbulent »

Ciao:
:clap: :oo: :clap: :oo: :clap: :oo: :clap: :oo: :clap: :oo:
In passato avevo già letto i tuoi :clap: post :clap:
complimenti, vai avanti così, aspetto altre notizie
W LA STORIA SPIEGATA CON I FRANCOBOLLI :abb:
Ciao:
arbulent
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remo
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Grazie, sempre molto interessante. :clap: :clap: :clap:
remo Ciao:
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Grazie per l'accoglienza affettuosa :-)
Per evitare che questi post finiscano per essere una comunicazione a senso unico, mi piacerebbe coinvolgere in maniera più attiva quanti tra voi siano interessati ad approfondire questo campo, condividendo i principi su cui si basa l’analisi semiotica di un francobollo. Infatti sono certo che lo spirito di osservazione, la capacità analitica e il bagaglio di conoscenze che ogni collezionista filatelico possiede, saranno di grande aiuto per cogliere aspetti nuovi o particolari che a me sfuggono a causa delle mie carenze in materia filatelica.
Fortunatamente tra le emissioni della Repubblica esiste un francobollo che da solo può spiegare in maniera chiara i principi di base della comunicazione filatelica, perché li utilizza quasi tutti e lo fa in maniera ordinata, senza correlarli troppo tra loro. Il francobollo in questione è uno di quelli un po’ bruttini, il cui valore venale è inferiore a quello delle taschine che lo contengono: Il 25 lire commemorativo del centenario della morte di S. Domenico Savio, emesso nel 1957.
Come potete vedere nella figura postata, ho smontato il francobollo per ricomporlo sulla base dei tre diversi tipi di comunicazione: Gruppo A = Comunicazione scritta; Gruppo B = Comunicazione pittorica; Gruppo C =Comunicazione simbolica.
Analizziamo le tipologie di comunicazione scritta iniziando dal sottotipo A.1, che posiamo chiamare convenzionalmente “comunicazione di servizio” in quanto contiene le informazioni necessarie all’utilizzo del francobollo. Per sua natura, questo tipo di comunicazione di solito non fornisce indicazioni sul soggetto e sul suo significato ma partecipa alla composizione grafica globale tramite lo stile dei caratteri ed il colore.
Il sottotipo A.1 è l’unico elemento comunicativo obbligatorio che deve trovarsi, anche se in forme diverse, su tutti i francobolli. NOTA: anche se non evidenziato nell’immagine che ho postato, esiste un altro sottotipo di comunicazione di servizio, rappresentato dalle scritte in ditta ovvero quelle poste ai piedi del francobollo e solitamente al di fuori della cornice. Sebbene le scritte in ditta non entrino a far parte del linguaggio espressivo, qualora presenti possono fornire informazioni utili alle ricerche (es. anno di emissione, disegnatore/incisore) che altrimenti devono essere reperite presso altre fonti (cataloghi, riviste o bollettini filatelici).
Il sottotipo A.2, che posiamo chiamare “comunicazione didascalica” fornisce informazioni sul soggetto e/o sul motivo dell’emissione (in questo caso due date che richiamano la celebrazione di un centenario ed il soggetto commemorato).
IL sottotipo A.3 che possiamo chiamare “comunicazione soggettiva”, contiene informazioni intimamente correlate al soggetto, come frasi o motti a questo riconducibili (a volte è rappresentata solo da una firma autografa). Questo tipo di comunicazione è spesso usato per rafforzare il significato della comunicazione pittorica e/o simbolica.
La comunicazione del tipo B che possiamo chiamare “comunicazione pittorica, si riferisce esclusivamente alla scena rappresentata attraverso il disegno (anche fotografia nel fb più moderni) ed è soggetta alle complesse regole semiotiche della pittura figurativa classica.
Il tipo C che possiamo chiamare “comunicazione simbolica” contiene forme rappresentative grafiche che rimandano a concetti astratti convenzionalmente riconoscibili e può trovarsi sia all’interno del disegno, come elemento complementare alla rappresentazione pittorica, sia all’esterno in forma stilizzata (segno). Esistono diversi esempi di comunicazione mista nei quali i simboli costituiscono la componete principale o unica del disegno stesso. In questo caso i simboli sono soggetti anche alle regole semiotiche della pittura, quali ad esempio la disposizione spaziale.
Se avete voglia di prendere dimestichezza con questi elementi di base, potete applicarli osservando francobolli del regno o del primo periodo della repubblica anche senza interpretarli, distinguendo semplicemente i vari tipi di comunicazione utilizzati. Se avete dubbi postateli qui.
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Simbologia massonica nei francobolli Italiani – Parte 2

Continuiamo il discorso sulla presunta ingerenza della Massoneria nell’emissione di alcuni francobolli italiani, presentando l’analisi semiotica del valore da 25 centesimi emesso nel 1922 per celebrare il cinquantenario della morte di Giuseppe Mazzini e disegnato sempre da Vittorio Grassi.
Possiamo affermare che questo francobollo si presta a interpretazioni “complottiste” fin dalla sua nascita. Fu infatti emesso su richiesta della “Società Anonima Pensiero e Azione” di Bologna (di cui non sono riuscito a trovare informazioni). Stampato in una serie di tre valori, con una tiratura limitata a soli 300.000 esemplari, fu distribuito esclusivamente negli uffici postali di Bologna, Genova e Roma. Al termine della sua validità postale le giacenze furono cedute a questa associazione, che procedette alla vendita privatamente. Emissione molto controversa all’epoca, per le sue modalità di distribuzione che sollevarono non poche rimostranze da parte di illustri esponenti del mondo della filatelia quali Alberto Diena (fonte wikipedia - ogni contributo di approfondimento è assolutamente gradito).
Prima di iniziare l’analisi semiotica del francobollo voglio esporvi alcuni punti che contribuiscono ad avvalorare la teoria di ingerenza massonica in questa emissione.
1. La Massoneria Italiana rivendica da sempre la figura di Giuseppe Mazzini, anche se non esistono prove della sua affiliazione diretta. Il Mausoleo Mazziniano di Genova, finanziato dalla Massoneria, è un perfetto esempio di architettura massonica che richiama il Tempio di Salomone, che è anche il soggetto scelto per il valore da 80 centesimi.
2. Appare strano come le Regie Poste Italiane possano aver emesso una serie commemorativa di un personaggio dichiaratamente anti monarchico (leggi anti Sabaudo), costretto ad una vita da esule a causa delle sue tre condanne a morte per cospirazioni contro il Re e che morì nel 1872 a Pisa, nascosto come un latitante quale di fatto era.
3. Appare ancora più strano il fatto che la serie fu emessa con modalità così spregiudicatamente speculative in favore di un’associazione privata, dando luogo a una sorta di “finanziamento indiretto” da parte dello Stato.
4. L’adozione del bozzetto creato da Vittorio Grassi, all’epoca Maestro di una Loggia Massonica, associa apertamente il pensiero mazziniano alla massoneria, come vedremo di seguito, ma lo fa con una comunicazione figurativa indecifrabile per la gente comune, fatto assolutamente in contraddizione con gli scopi della comunicazione filatelica.
Mettiamo da parte il “complottismo” che lascio alla vostra libera interpretazione e passiamo all’analisi del francobollo.

Da un punto di vista grafico il francobollo non risalta per la sua particolare bellezza figurativa in quanto tutto è incentrato sulla simbologia. Questa caratteristica da origine a un’opera assolutamente concettuale che costringe l’artista a trovare ingegnose soluzioni dal punto di vista compositivo, inteso come disposizione degli elementi nello spazio figurativo rappresentato dalla cornice del francobollo.
Il disegno dovrebbe richiamare un presunto pensiero mazziniano che non è affatto evidente se non si decifrano i simboli scelti dall’artista per rappresentarlo. Siamo in presenza di un soggetto decisamente criptico nel quale gli elementi rappresentativi, presi singolarmente, non dicono assolutamente nulla alla maggior parte delle persone; analizziamoli dunque uno per uno partendo dall’alto verso il basso (verso di osservazione naturale indotto dalla scritta didascalica, anche se come vedrete, il francobollo dovrebbe essere letto dal basso verso l’alto:
• Mano che regge una spada con la scritta JUS che disambigua il simbolo della giustizia dal simbolo della guerra, unico elemento facilmente decifrabile;
• Un fuoco ardente che preso da solo si presta a molte ambiguità simboliche (passione, purezza, spiritualità ecc.)
• Una colonna sormontata da un capitello in stile Ionico nel quale è inscritta la parola AMOR, molto decentrata a sinistra, che lascia uno spazio a destra riempito con la firma del disegnatore Vittorio Grassi. Notate che, a differenza della parola JUS sulla spada, la parola AMOR non ha una correlazione palesemente evidente con il capitello.
Analizziamo ora la disposizione spaziale degli elementi grafici che, ad un primo sguardo, risulta alquanto strana per la sua apparente asimmetria. Diciamo subito che questo disegno presenta due centri di simmetria orizzontale: il primo, ovvio e intuitivo, individuato dall’asse mediano che divide in due parti uguali la base della cornice del francobollo, il secondo, meno evidente, costituito dall’asse mediano che attraversa le parole JUS e AMOR. La creazione di questi due centri di simmetria è dovuta alla necessità di inserire nel disegno la mano che regge la spada sul fuoco, come se ne stesse forgiando la lama, per sottolineare che il soggetto agente è l'uomo che forgia . Se osservate attentamente, noterete che è proprio la mano a riequilibrare il disegno in base alla simmetria centrale del francobollo. Il fuoco che forgia la spada è rappresentato come una fiamma che si muove verso sinistra per evitare che la mano si bruci e questo spiega la necessità di creare due centri di simmetria.
Il fatto che le parole JUS e AMOR siano allineate simmetricamente in base alla stessa mediana non è un puro caso o un vezzo dell’artista, bensì indica l’esistenza di un nesso logico. Eccone una spiegazione plausibile, ripresa da un sito Internet massonico che descrive le tappe del cammino di iniziazione alla Massoneria: “… il momento culminante dell’iniziazione lo si ha al termine del quarto viaggio, al momento in cui il M.:. V.:. indica nel fuoco il simbolo dell’amore: Possa il vostro cuore infiammarsi di amore per i vostri simili; possa questo amore improntare le vostre parole, le vostre azioni, il vostro avvenire”.
Dunque costruiamo il messaggio fin qui deducibile: Il massone al termine del suo cammino di iniziazione possiede il fuoco dell’amore nel quale egli forgia la spada della giustizia (massonica) .
Ora passiamo a esaminare il capitello in stile Ionico (è importante questa precisazione), dicendo subito che il mausoleo mazziniano di Genova presenta all’ingresso due colonne simili a quelle poste all’entrata del tempio massonico di Salomone; ma lasciamo che ancora una volta il significato ci venga svelato da un altro sito Internet nel quale ho trovato la spiegazione esoterica delle colonne massoniche:
“… L’equilibrio umano richiede due piedi, i mondi gravitano per mezzo di due forze; le generazioni hanno bisogno di due sessi. Questo è il significato della arcano di Salomone, rappresentato dai due pilastri del tempio, Jachin e Boaz. …Quando le due colonne trovano l’equilibrio tra loro significa che è stata raggiunta l’unione del Sushumna e della Kundalini. Questo matrimonio sacro creerà il cosiddetto fuoco di kundalini che irradierà tutto il corpo umano, riempiendolo di luce divina. È allora che l’umanità diventerà la terza colonna del Tempio della Saggezza”.
Il capitello del nostro francobollo dovrebbe essere proprio questa “terza colonna, che si distingue dalle altre due colonne poste all'ingresso del Tempio, proprio per il suo capitello in stile Ionico.
Appare dunque evidente che questo francobollo fu disegnato da un Massone per i Massoni, in quanto solo gli affiliati ne possono cogliere pienamente il significato esoterico. A testimonianza di tale affermazione riporto ancora una volta quanto reperibile in un altro sito ufficiale massonico: “Quando i Liberi Muratori si riuniscono, lo fanno in forma rituale nel Tempio, usando, come in una rappresentazione sacrale, un linguaggio che, di larga massima, si riferisce metaforicamente a quello delle antiche logge muratorie. Esso è ricco di simboli e come tale non è comprensibile o può essere falsamente interpretato da chi non lo conosce a fondo. Per questo motivo non è trasmissibile e può essere usato soltanto nel mondo rituale racchiuso dal Tempio: è un tipo di linguaggio che comunemente viene definito come esoterico”.
Appare plausibile quindi che la celebrazione di Mazzini in questa emissione filatelica, sia stata voluta dalla Massoneria e che l'autore del soggetto abbia voluto parlare in maniera tale da essere pienamente compreso solo dai suoi "confratelli".
Alla fine di questo lunghissimo discorso, l'interpretazione semiotica del francobollo può essere sintetizzata in questo messaggio: Gli ideali di Mazzini sono gli stessi della Massoneria.
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Essenza del francobollo: LA FRANCOBOLLITA'

Vi siete mai chiesti perché mai i francobolli adesivi fustellati continuino a presentare inutili scimmiottature dei vecchi dentelli?
Facile... il dentello viene conservato per riaffermare l'identità di un oggetto rendendolo familiare all'immaginario di coloro che continuano ad acquistarli e cioè i collezionisti. Non più ingegnoso metodo per separare i francobolli ma puro simbolo della... "francobollità".

PS
Ogni tanto mi rifaccio vivo da queste parti

Ciao:
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da debene »

Certo! Altrimenti sarebbe solo uno stickers o un chiudilettera, erinnofilo e cinderella.

E' come se essendogli spuntati i denti si senta un fratello maggiore!

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

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cirneco giuseppe
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da cirneco giuseppe »

debene ha scritto: 18 novembre 2017, 8:22 Certo! Altrimenti sarebbe solo uno stickers o un chiudilettera, erinnofilo e cinderella.

E' come se essendogli spuntati i denti si senta un fratello maggiore!

Ciao:

sergio
ahahahahah
grande Sergio!!!
..... pino .....Immagine
su ebay http://shop.ebay.it/merchant/gcirnec?_rdc=1

________________________________________________
NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA

E' saggio sognare ma da stolti illudersi.

cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it

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TazDevil
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FALSI ERRORI FILATELICI

Messaggio da TazDevil »

Riprendo un argomento, quello della semiotica dei francobolli, che saltuariamente continuo ad alimentare presso questo forum, per esporre le mie considerazioni su un francobollo da molti ritenuto "sbagliato" ed inserito nell'elenco degli errori filatelici causati da incuria, ignoranza o superficialità del bozzettista.
Si tratta della serie dedicata ai Giochi Universitari Internazionali di Torino del 1933, emessa in pieno periodo fascista.
Innanzi tutto vorrei evidenziare la grossolanità della presunta svista, tale da risultare assai poco probabile che possa essere sfuggita alla commissione, che all'epoca esercitava un controllo serrato sulla propaganda, inclusa quella veicolata dai francobolli.
Inoltre, la scrittura in senso ascendente "DUX MUSSOLINI" salta subito all'occhio in quanto del tutto innaturale per ognuno di noi che, per consuetudine, è indotto istintivamente ad iniziare la lettura partendo dall'alto verso il basso.
Altrettanto improbabile è la possibilità che il bozzettista sia andato a memoria, disegnando un obelisco idealizzato, senza avere innanzi una fotografia del soggetto reale, in quanto non si tratta di un normale obelisco bensì di un monumento in perfetto stile cubista che all'epoca era del tutto moderno e inconsueto.
Altra considerazione a sfavore della grossolana svista è il senso della frase... un conto è leggere Mussolini Duce (degli italiani) e un conto è leggere Duce Mussolini, frase decisamente tronca.
E allora?
Allora a mio avviso non si tratta di svista bensì di "licenza rappresentativa", volutamente ricercata per conferire al messaggio una specifica forza comunicativa. Infatti il testo del francobollo obbliga il lettore ad ELEVARSI verso l'alto, assecondando la simbologia legata all'obelisco che si erge con la punta verso il cielo, richiamando implicitamente i concetti di "divino", "nobile", "superiore" eccetera. In questo senso il messaggio può essere interpretato come l'elevazione verso alti ideali e quindi "il Duce Mussolini" viene posto come soggetto che, attraverso il proprio operato, guida (con-duce) gli italiani verso alti ideali.
Dovendo quindi concludere il discorso oserei affermare che, dal punto di vista dell'efficacia comunicativa, la rappresentazione pittorica è più corretta dell'obelisco reale.
Ciao:
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debene
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Iscritto il: 13 novembre 2011, 16:19
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da debene »

Mi fa piacere tu riprenda questo thread.
La tua disamina è sicuramente interessante e condivisibile!

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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