Filatelia semiotica

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TazDevil
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Filatelia sociale – Parte 9 – Bimillenario oraziano

Messaggio da TazDevil »

Questa emissione appartiene al filone dedicato al “culto della romanità” che rappresenta una delle tematiche ricorrenti nella propaganda filatelica del regime fascista.
Prima di commentare questa serie di francobolli da un punto di vista socio-politico, è necessario richiamare in estrema sintesi quelli che furono gli elementi fondanti della cultura fascista che, partendo dalle origini della Roma antica si adoperò per dimostrare il naturale continuum tra passato remoto e modernità, attraverso un percorso evolutivo che collocava il fascismo all’apice di un rinnovamento sociale e culturale fondato su tali nobili e gloriose radici. In un solo colpo e con un balzo più che bimillenario, la propaganda fascista tentò (anche con un certo successo) di superare tutte le differenze storiche, sociali e culturali dell’Italia preunitaria, proponendo come elemento aggregante il mito della “stirpe italica”, quale denominatore comune del Popolo italiano.
Appare chiaro che la ricostruzione filologica che diede origine a questa sorta di “sincretismo culturale” ma anche religioso, dal momento che integrava il paganesimo nella cristianità, richiese una collaborazione attiva di tutto il mondo della cultura nazionale oltre che il tacito benestare (più o meno accondiscendente) della Chiesa di Roma.
Queste premesse, trovano pieno riscontro nella serie commemorativa del bimillenario oraziano, emessa nel 1936 su proposta della Società Dante Alighieri che, ancora una volta, fu destinataria dei sovrapprezzi applicati agli alti valori di posta ordinaria e di posta aerea. Tuttavia, a differenza della precedente serie del 1932, emessa con lo scopo primario di raccogliere fondi per finanziare l’operato di questa associazione culturale, in questo caso la Dante Alighieri si pone a latere come promotore (oggi diremo sponsor) di questa celebrazione, che vede come soggetto primario il poeta latino Orazio. Infatti, con l’acronimo SNDA, stampato in basso a sinistra dei francobolli, la Società Nazionale Dante Alighieri appose una sorta di firma su questa emissione, avvallandone con la propria autorevolezza, i messaggi propagandistici che veicolavano il culto della romanità, secondo l’ideologia fascista.
Un altro elemento che rende molto interessante questa emissione, è rappresentato dal modo in cui viene ricostruito il messaggio filatelico propagandistico, che emerge attraverso una studiata correlazione tra frasi scritte ed immagini rappresentate. La tecnica comunicativa consiste nell’estrapolazione dei versi di Orazio e nella loro ricollocazione in un contesto figurativo che li faccia apparire come un motto di senso compiuto che rinforza o completa l’immagine.
Ad esempio, nel valore da 2,55 + 1 Lira di posta ordinaria (Figura 1), il verso oraziano “… è dolce e decoroso morire per la Patria” accompagna l’immagine di un soldato romano morente (che rappresenta la morte in battaglia) che cade volgendo lo sguardo all’immagine allegorica dell’Italia turrita, che sostituisce il concetto di Patria romana con quello moderno di Patria italiana.
Con tale artificio, può anche accadere che il verso oraziano, estrapolato dal suo contesto, venga addirittura stravolto nel suo significato originario, per essere piegato al nuovo messaggio propagandistico. Esempio emblematico di tale costrutto artificioso, è rappresentato dal valore da 25 centesimi di posta aerea (Figura 2), nel quale il verso latino “Dedalo tentò con le ali, che sono negate all’uomo, di librarsi nel vuoto dell’aria” è usato dal Poeta come esempio della stoltezza umana nello sfidare la natura e gli dei. Tuttavia, una volta ricollocato nel contesto grafico che rappresenta un idrovolante in volo, veicola il messaggio opposto, assumendo un significato positivo che vede nella modernità dell’aereo, la realizzazione del sogno proibito di Dedalo.
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Re: Filatelia semiotica

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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Per il tuo post sui francobolli della Cassa Prev Camicie Nere, molto bello l’aureo che hai messo per ricordare il giuramento romano. Di sicuro l’immagine scelta da chi fece i francobolli è di più facile ed intuitiva interpretazione ed oltretutto gli astanti sono con il braccio teso, un gesto ricorrente a quel tempo. Un messaggio molto chiaro.
Grazie sempre per i tuoi interessantissimi interventi.
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TazDevil
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Filatelia sociale – Parte 10 – Mostra delle colonie estive e dell’assistenza all'infanzia

Messaggio da TazDevil »

Anche in questo caso ci troviamo in presenza di una serie sovrabbondante, composta da ben dieci francobolli di posta ordinaria e cinque di posta aerea, emessi il 28 giugno 1937 in occasione della “Mostra nazionale delle colonie estive e dell’assistenza all’infanzia”, che si svolse a Roma tra giugno e settembre del 1937.
In base ad una consuetudine ormai consolidata, il sovrapprezzo fu applicato ai soli alti valori e precisamente: nei francobolli di posta ordinaria da 1,75 + 0,75 Lire; 2,75 + 1,25 Lire; 5 + 3 Lire e nei francobolli di posta aerea da 2 + 1 Lire e 3 + 2 Lire. I proventi di questa maggiorazione furono destinati all’Opera Nazionale Balilla, ente morale istituito nel 1926 e sottoposto all'alta vigilanza del Primo Ministro (Mussolini), che aveva come scopo quello di curare l'educazione fisica e morale della gioventù, affiancandosi all'istruzione scolastica, seguendo quel percorso pedagogico integrato del “libro e moschetto”, che avrebbe dovuto creare i "fascisti del domani".
Per tutto quanto detto sopra, questi francobolli completano il quadro generale all'interno del quale si svilupparono le emissioni filateliche a sfondo sociale durante il regime, che a loro volta rispecchiano in maniera più o meno evidente le strategie della propaganda fascista, che si svilupparono attraverso un apparato articolato e ben permeato nel tessuto sociale.
Come già detto i francobolli furono emessi in occasione della “Mostra nazionale delle colonie estive e dell’infanzia”, ideata con lo scopo di mostrare le “innumerevoli provvidenze del Partito a favore dei figli del popolo” (cfr. https://www.youtube.com/watch?time_cont ... wfGP_6WPu4 ).
L’analisi dei soggetti illustrati nei francobolli, offre una testimonianza diretta dei messaggi che si vollero propagandare con questa mostra.
Il fanciullo in tenuta balneare, posto sotto una specie di tettoia formata da due fasci littori (Figura 1.a), simboleggia la tutela offerta dal regime alle classi meno abbienti che, attraverso l’istituzione delle colonie estive, potevano accedere a luoghi di sport e svago presso salubri località marine o montane nelle quali tuttavia anche le attività ludiche divenivano occasione per l’educazione all’obbedienza ed alla disciplina di gruppo.
Il tema degli asili nido e dei programmi di sostegno alla puericoltura, è rappresentato dall’immagine del bambino in fasce posto al centro di quello che dovrebbe essere un diaframma fotografico (Figura 1.b), che simboleggia la particolare attenzione del regime nell’assistere ed istruire le madri nella cura della salute e dell’igiene della prole.
Il ritratto del fanciullo in tenera età nell’atto del saluto romano, così come quello del fanciullo che imbraccia il famoso “moschetto balilla” (Figure 1c e 2b), sono invece un richiamo alle esercitazioni pre-militari organizzate dall’Opera Nazionale Balilla, che curava anche la gestione delle attività di educazione fisica presso le scuole e l’organizzazione di manifestazioni ginniche per i giovani dai 6 ai 18 anni.
Infine, i tre volti di fanciulli all’ombra di un fascio littorio (Figura 2a), rappresentano le tre fasi evolutive del ciclo di addestramento pre-militare presso l’Opera Nazionale Balilla, che inquadrava la gioventù fascista secondo tre fasce di età (“Figli della lupa” da 6 a 8 anni; “Balilla” da 8 a 14 anni e “Avanguardisti” da 14 a 18 anni).
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Re: Filatelia sociale – Parte 10 – Mostra delle colonie estive e dell’assistenza all'infanzia

Messaggio da somalafis »

TazDevil ha scritto: 14 settembre 2019, 13:37 ...
Il tema degli asili nido e dei programmi di sostegno alla puericoltura, è rappresentato dall’immagine del bambino in fasce posto al centro di quello che dovrebbe essere un diaframma fotografico ….
Posso fare un altro dei miei interventi ''pignoli''? Non si tratta di un ''diaframma fotografico'' ma dei pezzi assemblati delle formelle ceramiche rinascimentali che Andrea della Robbia modello' per l' Ospedale degli Innocenti di Firenze. Ecco qui una foto che dovrebbe chiarire il mio discorso
bambini.jpg
Certo, la mancanza dello policromia non aiuta la lettura dell'opera.
Le teorie di puericultura dell'epoca non erano modernissime, ma sicuramente non si volevano piu' invitare le madri a fasciare i bambini confezionandoli come ''pacchi'', come invece si faceva nel medioevo e nel rinascimento...
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TazDevil
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

Grazie,
come sempre i tuoi interventi precisi aiutano nella ricostruzione analitica conferendole basi più solide e devo dire che ormai... ci conto :-))
Fortunatamente la simbologia dell'infante in fasce non altera il senso interpretativo. Quindi faccio tesoro della tua correzione e la includo nella documentazione filatelica che completa la pagina del mio album dove è inserita questa serie.
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Una foto da un libro che ho acquisito recentemente: "L'Italia coloniale di S. Palma Editori Riuniti 1999". E' un libro fotografico, quindi tantissime immagini delle nostre "conquiste" africane, alcune molto crude. Quella che mostro è dell'Ufficio Filatelico del Ministero dell'Africa Italiana 1939 circa. Si vedono appesi alla parete quadri con ingrandimenti di francobolli dell'epoca e alcuni bozzetti.
Curiosa anche la macchina in basso a destra. Direi si tratta di una macchina calcolatrice più che di una macchina per scrivere.
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Filatelia sociale – Parte 11 – Pro alluvionati del Po e del Tanaro

Messaggio da TazDevil »

Il 5 e 6 novembre del 1994 le provincie di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino furono colpite da una disastrosa alluvione conseguente allo straripamento del Po del Tanaro e di altri suoi affluenti, che causò sessantotto vittime, ventimila miliardi (di lire) di danni e duemila sfollati. A seguito di questa catastrofe le Poste Italiane emisero questo francobollo che presenta alcune caratteristiche che lo rendono unico nella storia delle emissioni italiane di francobolli con sovrapprezzo.
Innanzi tutto, si tratta del primo francobollo repubblicano con sovrapprezzo dopo 54 anni di oblio dall’ultima emissione fascista (Tito Livio – 1941), ma si tratta anche dell’ultimo francobollo con sovrapprezzo e facciale espressi in Lire. Tuttavia, l’elemento che rende questo francobollo assolutamente unico è rappresentato dall’enorme squilibrio tra il valore nominale valido per l’affrancatura (750 Lire) ed il sovrapprezzo (2.250 Lire) che costituisce il 70% dell’intero importo d’acquisto (3.000 Lire). Inoltre, questo francobollo rappresenta l’unico esempio italiano di emissione solidale conseguente ad una catastrofe naturale, che non nacque per iniziativa di comitati promotori o enti di beneficenza ma venne autorizzato insieme ai provvedimenti stabiliti dal DL 646/94 recante “Interventi urgenti a favore delle zone colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche e dagli eventi alluvionali nella prima decade del mese di novembre 1994”.
Basterebbero le caratteristiche fin qui elencate per relegare questo “erinnofilo di Stato valido anche per l’affrancatura” in una sezione specifica dei cataloghi filatelici, ma a queste “singolarità” si deve aggiungere la vendita limitata a sei mesi (dal 2 gennaio al 30 giugno 1995) e la successiva distruzione delle rimanenze (896.633 esemplari venduti a fronte di 5 milioni di esemplari emessi).
Ultimo elemento degno di nota è rappresentato dal soggetto scelto per comunicare l’iniziativa solidale “PRO ALLUVIONATI” che, sottoposto ad una analisi interpretativa dei simboli raffigurati nella vignetta, veicola un messaggio se non proprio inadeguato, quanto meno inopportuno.
Infatti, la rappresentazione di una colomba con ramoscello di ulivo, posata su un ramo che emerge dalle acque con tanto di arcobaleno sullo sfondo, dovrebbe simboleggiare una sorta di “quiete dopo la tempesta” se non fosse che l’esplicito richiamo biblico al diluvio universale, pone in relazione l’evento catastrofico del 1994 con la punizione divina per l’empietà del genere umano… un paragone che stride non poco con la calamità che colpì gli abitanti di quella regione.
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Re: Filatelia sociale – Parte 11 – Pro alluvionati del Po e del Tanaro

Messaggio da remo »

TazDevil ha scritto: 1 ottobre 2019, 23:23 Infatti, la rappresentazione di una colomba con ramoscello di ulivo, posata su un ramo che emerge dalle acque con tanto di arcobaleno sullo sfondo, dovrebbe simboleggiare una sorta di “quiete dopo la tempesta” se non fosse che l’esplicito richiamo biblico al diluvio universale, pone in relazione l’evento catastrofico del 1994 con la punizione divina per l’empietà del genere umano… un paragone che stride non poco con la calamità che colpì gli abitanti di quella regione.
A ricordarci che Poste Italiane si è distinta da molto tempo per opportunità e sensibilità delle sue scelte filateliche.
Grazie Fabrizio.
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Re: Filatelia sociale – Parte 11 – Pro alluvionati del Po e del Tanaro

Messaggio da TazDevil »

remo ha scritto: 2 ottobre 2019, 14:21 A ricordarci che Poste Italiane si è distinta da molto tempo per opportunità e sensibilità delle sue scelte filateliche.
Anche io sono solitamente molto critico sulla capacità comunicativa dei creativi nazionali di soggetti filatelici, ma in questo caso a loro discolpa ritengo che il fattore urgenza, dettato dall'imprevedibilità di una calamità naturale, abbia concesso pochissimo tempo per l'allestimento di questo francobollo "fuori programma" e ancor meno tempo per una analisi più riflessiva da parte del comitato artistico... e come si sa... la comunicazione tramite simboli figurati è sempre esposta ad una pericolosa ambiguità interpretativa.
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Filatelia sociale – Parte 12: 50° anniversario della morte della Regina Elena di Savoia

Messaggio da TazDevil »

Questo francobollo fu emesso il 2 Marzo 2002, in copiosa tiratura di 12.500.000 esemplari, per commemorare il 50° anniversario della morte della Regina Elena di Montenegro, consorte di Vittorio Emanuele III e madre di Umberto II (detto il re di maggio).
Il francobollo presenta un sovrapprezzo di € 0,21 in favore della ricerca medica per la lotta ai tumori al seno, fatto questo che, insieme al soggetto commemorato, rende questa emissione molto interessante dal punto di vista politico e sociale. Infatti, mai prima di allora la Repubblica Italiana emise francobolli riconducibili, anche solo indirettamente, ai reali di Casa Savoia, nemmeno in occasione dell’emissione filatelica celebrativa del centenario dell’unità d’Italia. Le ragioni di questa eccezione, ripetuta solo con un francobollo dedicato a Vittorio Emanuele II in occasione del 150° dell’unità d’Italia, sono probabilmente collegate all'inizio dell'iter della legge costituzionale che aboliva il divieto di ingresso in Italia degli eredi maschi di Casa Savoia, i cui lavori parlamentari furono avviati nel mese di febbraio 2002. Dunque, sebbene il soggetto celebrato sia una Regina Consorte, si tratta di una emissione foriera di pacificazione politica di un’Italia che non riteneva “pericoloso” il ritorno degli eredi di Vittorio Emanuele III, ma che al contrario vedeva in questo gesto, subordinato al giuramento di fedeltà alla Repubblica, una definitiva consegna al “giudizio della Storia” di quell'epoca controversa.
Senza tali presupposti, molto probabilmente non ci sarebbe stato un francobollo celebrativo per questa Regina, che fu molto amata dagli Italiani per la sua sensibilità ed il suo impegno sociale, soprattutto nel campo medico sanitario al quale dedicò gran parte del proprio tempo. Per tali motivi, l’abbinamento di questa celebrazione ad una campagna di contribuzione solidale alla lotta contro i tumori al seno, appare una iniziativa perfettamente in sintonia con il profilo di questo personaggio storico.
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da francesco luraschi »

Un francobollo interessante è quello da 75/100 della serie del 1932 emesso per commemorare il decennale della marcia su Roma. Vuole propagandare il legame tra il popolo italiano e la terra, legame per altro sottolineato in varie occasioni nelle serie lungometraggio post 1930. Non mancano i consueti richiami alla romanità attraverso la rappresentazione del selciato e della colonna, collante per gli italiani dopo secoli di divisioni, tema non presente nei primi anni del fascismo rivoluzionario. Il contadino risulta essere pure soldato e l'ambiente nordafricano vista la presenza di un marabutto sullo sfondo.

Nel periodo fascista ciò si manifestò palesemente attraverso le opere di bonifica delle paludi pontine e pugliesi, per altro già iniziate precedentemente, e che tuttavia non portarono a benefici economici a quanti vi si trasferirono. Anzi vi fu una recrudescenza della malaria dovuta al sovraffollamento cui posero rimedio gli americani in periodo post bellico con il DDT. Altro legame con la terra è quello che si ebbe con la cosiddetta ricerca dello "spazio vitale", cui doveva corrispondere un incremento demografico, con nuovi territori oltremare.

Viceversa manca, o è messo in secondo piano, il riferimento alla produzione industriale di cui si trova traccia solo nel francobollo in stile futurista del 1923 emesso per commemorare il primo anniversario della marcia su Roma. Visto il valore facciale di poca diffusione. Effettivamente durante il fascismo venne contrastata la migrazione della popolazione verso i centri industriali e le città attraverso leggi che regolavano gli spostamenti delle persone e/o vietavano di impiantare grosse industrie in piccoli centri abitati.

Le varie trasvolate ebbero solo riscontro propagandistico e gloria per il regime ma non portarono migliorie tecniche in campo aviatorio tanto che durante la II guerra mondiale pure l'aeronautica si fece trovare impreparata.

Ciao: Francesco
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Re: Filatelia sociale – Parte 10 – Mostra delle colonie estive e dell’assistenza all'infanzia

Messaggio da atg »

somalafis ha scritto: 15 settembre 2019, 11:01
TazDevil ha scritto: 14 settembre 2019, 13:37 ...
Il tema degli asili nido e dei programmi di sostegno alla puericoltura, è rappresentato dall’immagine del bambino in fasce posto al centro di quello che dovrebbe essere un diaframma fotografico ….
Posso fare un altro dei miei interventi ''pignoli''? Non si tratta di un ''diaframma fotografico'' ma dei pezzi assemblati delle formelle ceramiche rinascimentali che Andrea della Robbia modello' per l' Ospedale degli Innocenti di Firenze. Ecco qui una foto che dovrebbe chiarire il mio discorso bambini.jpg
Certo, la mancanza dello policromia non aiuta la lettura dell'opera.
Le teorie di puericultura dell'epoca non erano modernissime, ma sicuramente non si volevano piu' invitare le madri a fasciare i bambini confezionandoli come ''pacchi'', come invece si faceva nel medioevo e nel rinascimento...
mi è venuto in mente ed ecco un "aggiunta" moderna
https://i.ebayimg.com/images/g/EzQAAOSw ... s-l500.png
s-l500.png
posso chiedere un aiuto a voi esperti, nel 1962 il vaticano ha emesso l' unica serie fino ad ora dedicata alle vocazioni
https://i.ebayimg.com/images/g/2qkAAOSw ... s-l500.jpg
s-l500.jpg
che solo due anni dopo con paolo vi avrebbe avuto una sua giornata mondiale (la iv domenica dopo pasqua) sapete come mai? ha un nesso l' emissione con la successiva giornata mondiale? che mi dite dell' emissione grazie Ciao: Ciao:
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Re: Filatelia sociale – Parte 10 – Mostra delle colonie estive e dell’assistenza all'infanzia

Messaggio da TazDevil »

atg ha scritto: 31 dicembre 2019, 22:19
posso chiedere un aiuto a voi esperti, nel 1962 il vaticano ha emesso l' unica serie fino ad ora dedicata alle vocazioni
Immagine che solo due anni dopo con paolo vi avrebbe avuto una sua giornata mondiale (la iv domenica dopo pasqua) sapete come mai? ha un nesso l' emissione con la successiva giornata mondiale? che mi dite dell' emissione grazie Ciao: Ciao:
Non sono un esperto di "cose vaticane" ma ritengo che l'emissione, di chiara matrice propagandistica, abbia attinenza con il processo di secolarizzazione che fu l'elemento conduttore del Concilio Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII che presenziò anche alla sua prima sessione tenutasi nell'ottobre del 1962. Molto probabilmente anche la decisione di istituire una giornata mondiale due anni dopo rientrò nello spirito di rinnovamento della Chiesa che aveva bisogno di nuovi pastori (primo soggetto del fb) per seminare e coltivare la fede cristiana nei proseliti (secondo soggetto del fb, rappresentato dal campo di grano).
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da atg »

grazie mille, mi piace la spiegazione, probabilmente la inserirò in un passaggio per una tematica che sto cercando di realizzare
grazie ancora
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

atg ha scritto: 4 gennaio 2020, 21:50 grazie mille, mi piace la spiegazione, probabilmente la inserirò in un passaggio per una tematica che sto cercando di realizzare
grazie ancora
La sua richiesta ha suscitato la mia curiosità che a sua volta mi ha spinto ad approfondire l'argomento, ricercando basi più solide per sostenere la mia ipotesi. Penso di aver trovato elementi di riscontro meritevoli di approfondimento nel "Decreto Optatam Totius" sulla formazione sacerdotale del 28 ottobre 1965, di cui allego un link ad una pagina web che ne espone i principi dettati proprio dal Concilio Vaticano II.
https://www.maranatha.it/Testi/VaticII/VTesti09Page.htm

Buono studio e soprattutto buon divertimento
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da atg »

a me in particolare interessa quasto
https://www.ibolli.it/cat/vaticano/vat62/334.jpg
334.jpg
che indica il passo del Vangelo presente in Luca (10,20) e Matteo (9,37-38) nel quale il Signore chiedeva ai discepoli di “Pregare il Signore della Messe affinché mandasse operai alla sua Messa"
questa frase mi è fondamentale per una tematica che sto cercando di fare su
Annibale Maria di Francia un santo messinese
http://www.santiebeati.it/dettaglio/55500
fondatore dei "Rogazionisti" proprio dalla parola "Rogate"
che di fatto in qualche modo di può considerare un "antesignano" della giornata
che pure Papa Francesco cità nel 2013 nel suo messaggio
In questa “Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni”, nata cinquant’anni fa da una felice intuizione di Papa Paolo VI, invito tutti ad una speciale preghiera affinché il Signore mandi numerosi operai nella sua messe. Sant’Annibale Maria Di Francia, apostolo della preghiera per le vocazioni, ci ricorda questo importante impegno. A tutti auguro una buona domenica!
inserirò il passaggio all' emissione con la spiegazione che mi hai inserito sopra
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Re: Filatelia semiotica

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Avvicinandosi la prossima ricorrenza della nascita di Vittorio Alfieri (16 gennaio 1749 – 8 ottobre 1803) vi propongo un confronto dei tre francobolli emessi nella storia della filatelia italiana per commemorare il grande poeta, scrittore, drammaturgo piemontese.
Tutti e tre i francobolli riprendono l’immagine di dipinti di Alfieri fatti dal francese François-Xavier Fabre.
Fabre, contemporaneo dello scrittore, fu pittore e collezionista d’arte e visse parecchi anni in Italia, prima a Roma dove studiò l’arte classica, poi a Firenze dove frequentò il salotto della contessa Luisa Stolberg d’Albany, compagna di Alfieri, diventando amico dei due e facendo appunto i ritratti di entrambi. La contessa nel suo testamento lasciò i dipinti al Museo degli Uffizi (Alfieri morì a Firenze) dove ancora si trovano. Agli Uffizi si trova anche un secondo ritratto di Alfieri sempre di Fabre.

Il primo francobollo è del 1932 e fa parte della serie emessa a favore della Società Nazionale Dante Alighieri. E’ il valore da 25 c. di colore verde. L’incisione è dettagliata sufficientemente e abbastanza rispondente al quadro (1).
In questo quadro di Fabre, Alfieri è seduto frontalmente ma con il braccio sx sulla spalliera della sedia. Fronte alta, chioma con riccioli rossi. Lo sguardo è volto lontano oltre le miserie terrene. Sotto il vestito, forse di velluto, una camicia aperta al collo e un mantello dalla fodera rossa. Il tutto rende un’immagine di un sognatore legato al passato. Da notare infatti l’anello di corniola con l’immagine di Dante ammiratissimo da Alfieri.
Nel francobollo a sx della figura di Alfieri c’è lo stemma reale (scudo sabaudo e corona). Ai lati della vignetta due fasci littori con la scure abbassata. Il fascio littorio è rovesciato su tutte le vignette della serie che commemora i grandi scrittori italiani.
Però perché il fascio è capovolto?
Il Fascismo, è risaputo, prese il simbolo dall'Antica Roma. I littori erano dei “funzionari statali” che accompagnavano e proteggevano i magistrati romani mentre procedevano per la strada. Per i magistrati era un segno di prestigio ed il numero dei littori era diverso a seconda del ruolo del magistrato.
I fasci erano formati da verghe di betulla o di olmo legate insieme da nastri di colore rosso. Il fascio era appoggiato sulla spalla sx degli uomini mentre camminavano ed aveva all'interno una scure, con la quale, anticamente si eseguivano le sentenze capitali.
Ai funerali di un generale erano portati “versi”, cioè capovolti, e a volte “fracti”, ossia spezzati, in segno di lutto e di profondo dolore. Se capitava che due magistrati si incontrassero per strada, i littori di quello meno importante erano costretti e togliersi i fasci dalle spalle e a piegarli fin quasi a terra.
Ecco quindi il perché del fascio rovesciato. Rispetto e riconoscimento per i grandi della letteratura italiana.

Il secondo francobollo è del 1949 emesso per il bicentenario della nascita. Valore 20 l. di colore bruno. L’immagine di Alfieri è ripresa da un altro ritratto sempre di Fabre (2). Anche questo ritratto è agli Uffizi (per lo meno così dice Wikipedia). Sempre seduto, stavolta Alfieri è in atteggiamento più compito e meno sognatore. Il collo della camicia è chiuso da un elaborato nodo, il vestito nero coperto da un mantello rosso che attrae l’attenzione dello spettatore. Alla mano sx sempre l’anello con l’effigie di Dante. Il braccio appoggiato ad un tavolino sul quale si vede uno scritto, di sicuro una delle tante opere.
Nel francobollo stavolta abbiamo un busto di Alfieri volto a dx, come nel quadro. In alto ci sono due maschere del teatro antico (greco romano) da cui fuoriescono due cartigli con il nome del celebrato. Questo a ricordare la grande produzione teatrale di Alfieri ispirata al mondo classico con storie riferite sia alla mitologia sia a personaggi storici. Apprezzabile l'idea dell'immagine racchiusa nei cartigli col nome e nel complesso il francobollo ha un suo equilibrio.
Dei tre è quello che preferisco.

L’ultimo è del 2003 emesso per il bicentenario della morte. Valore 0,41€ policromo. Si torna al primo quadro di Fabre, quello con lo scrittore con la camicia aperta. L’immagine di Alfieri è a sx e a dx troviamo il palazzo che ospita il Museo Alfieriano a Asti sua città natale.
L’incisore ha interpretato alcuni aspetti dell’immagine di Alfieri resa da Fabre. Nel francobollo il poeta ha una capigliatura con i boccoli, sembra appena uscito dal parrucchiere che ha esagerato con i bigodini. Il sottomento è bolso quasi da pappagorgia cosa che sul quadro non è, anzi sul quadro c’è un accenno di pomo d’Adamo. Lo spazio previsto per la figura di Alfieri ha portato al taglio del gomito e il braccio è più alto in una posizione quasi innaturale con la mano più vicina al volto…sembra che Alfieri ci dica: “Hai visto? C’ho pure l’anello!”. Idea di partenza buona ma resa scialba.
E’ quello che mi piace meno.
Spero di non avervi annoiato troppo.
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da TazDevil »

remo ha scritto: 7 gennaio 2020, 11:47 Ai funerali di un generale erano portati “versi”, cioè capovolti, e a volte “fracti”, ossia spezzati, in segno di lutto e di profondo dolore. Se capitava che due magistrati si incontrassero per strada, i littori di quello meno importante erano costretti e togliersi i fasci dalle spalle e a piegarli fin quasi a terra.
Ecco quindi il perché del fascio rovesciato. Rispetto e riconoscimento per i grandi della letteratura italiana.

remo Ciao:
Dal momento che nei francobolli i simboli non sono mai usati a sproposito e dal momento che stiamo parlando del simbolo più importante del Partito Nazionale Fascista, la tua spiegazione appare molto più suggestiva rispetto ad una presunta ricerca di equilibrio nella composizione grafica. Tuttavia i fasci rovesciati compaiono anche nei due francobolli celebrativi della mostra delle colonie estive, che ritraggono un fanciullo che imbraccia il "moschetto balilla" e pertanto, anche l'ipotesi di una ricercata composizione tipografica rimane valida perché la tua spiegazione non è adattabile a quest'ultimo soggetto.
Dubbi a parte si tratta comunque di un'ottima osservazione.
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Re: Filatelia semiotica

Messaggio da remo »

Giusta osservazione Fabrizio. E io che avevo pensato ad un ulteriore seppur minimo riconoscimento “romano” ai massimi esponenti della cultura :cry: ed invece forse solo una scelta puramente di convenienza grafica.
:abb:
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