9 settembre 1974 / 9 settembre 2014 - Alessandro Arseni: 40 anni di filatelia

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Alessandro Arseni
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da Alessandro Arseni »

1984 - Riparto da zero

Un giorno di settembre, credo dopo un convegno di Riccione, Gianni entrò in ufficio e, senza tanti preamboli, mi disse che se ne andava.

Ormai le nostre strade si stavano dividendo: io sempre più preso dal trovare soluzioni ad una crisi finanziaria, Gianni si era caricato di gran parte del lavoro e della clientela. Nonostante la delusione e la crisi, siamo sempre stati buoni amici, come lo siamo tutt'ora, e a me è rimasto il rimpianto di non essere riuscito, in quel tempo, a trovare soluzioni che potessero essere soddisfacenti per entrambi. Eravamo una grande coppia.

Dopo un periodo di sconcerto, tirai fuori tutte le energie e le idee, cambiai il formato del catalogo, riuscii ad ottenere delle collezioni fortunate e, con un nuovo spirito, ripresi a lavorare con maggiore impegno. Le cose proseguirono bene e, con più energia, mi ripresi,

Ragione fondamentale della crisi fu che lo spirito della Arphil era, se così posso dire, di una "pura" casa d'aste che lavorava esclusivamente con materiale fornito da terzi, e non con francobolli o collezioni acquistate e inserite in asta come se fossero proprietà di terzi. Per fare ciò, cosa abituale che succede anche oggi, occorrevano forti capitali, pagare anticipi per ottenere le migliori collezioni e questi capitali io non li avevo e non li ho mai avuti. Ogni lira di guadagno era finita in spese di stampa, pubblicità, impiegati, computer, e alla fine il marchio Arphil godeva sì di una grande considerazione, ma non avevo fatto i conti con una contrazione delle vendite dovuta ad una crisi del mercato.

Nel 1990 trasferii l'attività nei più modesti uffici di Via Mercalli e, nel 1995, dopo 15 anni, 83 cataloghi e relative sessioni d'asta, misi la società in liquidazione.

Chiesi a Guido Craveri se aveva necessità di "un ragazzo di bottega" per la sua casa d'aste a Lugano, e per me iniziò una nuova vita.

Fine V parte
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mestrestamps
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Ciao Alessandro,
congratulazioni e tantissimi Auguri! :quad: :quad:

Ciao: Ciao:
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prefilateliche della Repubblica di Venezia
storia postale del Regno Lombardo Veneto
annullamenti di Lombardo Veneto su Italia

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Alessandro Arseni
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da Alessandro Arseni »

1995 - 2014

Per dieci anni ho fatto il pendolare Milano-Lugano, alzandomi alle 5,30 di mattina e rientrando a Milano alle 20.

Da Guido Craveri mi sono occupato di descrivere e montare su pagine d'album le più belle collezioni mai viste in vita mia. L'ambiente era internazionale, e tutto il materiale che "girava" erano quasi esclusivamente grandi rarità. Andavo spesso negli Stati Uniti per acquistare lettere e per un mese ho lavorato alla Philatelic Foundation a New York insieme ai periti americani per studiare la prima emissione USA. Sono stato per lavoro negli USA una ventina di volte e, praticamente, abbandonai quasi completamente il mercato italiano.

Alcune delle più grandi rarità del mondo, grazie a Guido, le ho avute tra le mie mani. Ho descritto e impaginato diversi primi cataloghi dell'Investphila, poi della Harmers Auction Svizzera e ho anche descritto un catalogo d'asta per la Spink America.

Nel 2006, esaurito il lavoro per l'Investphila, stanco di fare il pendolare, iniziai ad abitare a Lugano, poi a Melano, e adesso mi trovo a Rovio, un bellissimo paese in collina, in mezzo ai boschi e con una splendida vista sul lago Ceresio, il luogo ideale per scrivere.

Mi inventai la rivista "The Postal Gazette", che alcuni di voi conoscono, ottenendo grandi soddisfazioni fino alla scomparsa di Benito Carobene, grande amico che svolgeva la metà del lavoro insieme a me. La rivista l'ho sospesa nel 2010, con grande dolore, e ora mi occupo di scrivere libri sulla navigazione, mia grande passione da sempre. Spesso effettuo stime di grandi collezioni o descrivo materiale per case d'asta internazionali.

Nell'ultimo catalogo d'asta della Spink, tutte le lettere medievali presenti in asta, di cui si parla in altro topic come "prefilateliche Bolaffi", le ho lette, tradotte, stimate e descritte io.

Un caro saluto a chi mi ha fatto gli auguri per questo traguardo e ricambio l'augurio a Voi e, soprattutto, alla nostra Filatelia che sta attraversando il periodo più difficile della sua esistenza.

Ah...la mia ultima idea è stata di dare a Ketty e Simona "Frankie Filatelico", che hanno completato e lo stanno pubblicizzando a favore dei ragazzi per propaganda. Seguitele, perché stanno facendo un lavoro stupendo, veramente impegnativo, con passione e sacrificio.

Ciao: Ciao: Ciao:
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ulisse
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Ciao Alessandro, forse nei tuoi ricordi hai dimenticato questo:

http://i57.tinypic.com/280v605.jpg
280v605.jpg


Ed elencare alcuni cataloghi prestigiosi come il “Franz Joseph” dell’’82 o il “Ferdinando di Borbone” dell’86 ed altri.
Li ho tutti i tuoi cataloghi.
Bei tempi quelli!

:cof: :cof:
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Marino

Sostenitore dal 2010

Beato colui che pianta alberi alla cui ombra non potrà mai sedersi

Colleziono "Numeri 1" dal 1840 al 1860
Colleziono anche prime emissioni di ASI e Cavallini di Sardegna 1819-1820
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Alessandro Arseni
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da Alessandro Arseni »

Ciao Marino,
ho tralasciato la maggior parte delle cose belle che ho fatto e forse sembra una ricorrenza triste la mia, ma ho raccontato aspetti dell'attività filatelica, che tanti invidiano, mettendo l'accento sulle difficoltà che si possono avere in questa professione, che vanno ben al di là del piacere di trattare una enorme quantità di francobolli o lettere che tutti sognano di vedere o possedere.

Spero di non aver annoiato con le mie riflessioni, ma la maggior parte dei giovani del Forum, che non mi conoscono, possano sapere che non si ottiene nulla senza sacrificio, tenacia, conoscenza, impegno e passione. I soldi facili, in questo mestiere, non si fanno. Oppure, si possono anche perdere.


Un caro saluto
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maledettotopastro
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da maledettotopastro »

Ha fatto piacere leggerti, Alessandro.
La tua rivista, poi, era bellissima; conservo ancora gelosamente l'unico numero che ordinai (tema: prime emissioni di Svezia).
Ricordo che stavo per ricontattarti per poterne ordinare altri ed eventualmente abbonarmi... quando seppi che la rivista non sarebbe più uscita.
Ciao: Ciao:
Corrado - Sempre un saluto a tutti
Colleziono Regno e Rep. Italiana, Svezia, Germania ed altri Paesi con minore dedizione
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Ketty Castellana
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da Ketty Castellana »

Alessandro Arseni ha scritto:1995 - 2014
Ah...la mia ultima idea è stata di dare a Ketty e Simona "Frankie Filatelico", che hanno completato e lo stanno pubblicizzando a favore dei ragazzi per propaganda. Seguitele, perché stanno facendo un lavoro stupendo, veramente impegnativo, con passione e sacrificio.

Ciao: Ciao: Ciao:


E noi siamo felici di aver risposto al tuo annuncio e aver adottato il manichino che ora ha un nome e quasi una personalità vera e propria!
Sosteneteci se amate la filatelia, qualcosa Frankie farà succedere, e sarà qualcosa di PO SI TI VO! :D :D :D :D :D :f_love: :f_love: Ciao:
Circolo Storico Filatelico Torinese dal 1913
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filippo_2005
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da filippo_2005 »

Molto belli questi racconti......
Nella sua semplicità mi piace anche ricordare il "giochino" che ideasti per il Forum qualche anno addietro..... nel quale si doveva cercare di indovinare il lotto (su un intero catalogo d'asta Harmers mi pare) che avrebbe realizzato l'incremento maggiore rispetto alla base proposta. Per il vincitore, un premio "filatelico"
Era un giochino molto bello e intelligente perchè ti "costringeva" a leggere TUTTO il catalogo e ad interessarti anche a settori al di fuori della tua eventuale specializzazione.
Rileggendo i tuoi racconti è facile capire che l'idea nasce sicuramente da un background di esperienze/conoscenze che spazia a 360 gradi nei vari settori della nostra passione filatelica.

Riproponiamolo!!!!

Ciao: Ciao:
filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
spiaggiabianca
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da spiaggiabianca »

Alessandro Arseni ha scritto:1983 - Disgressione

Se guardo, con distacco, il lavoro nato e cresciuto nei primi quattro anni di attività, non posso che essere orgoglioso e soddisfatto. Posso affermare, senza falsa modestia, di aver collaborato alla crescita e alla propaganda della filatelia in tutti i modi possibili, con i miei cataloghi d'asta, con articoli su riviste economiche, con l'ideare attività di supporto alla filatelia, quasi sempre rimettendoci di tasca mia. In effetti ebbi un ritorno dato dalla popolarità della Arphil e dai risultati che crescevano progressivamente. Le spese crescevano di pari passo e iniziai a trascurare la vera essenza dell'attività filatelica che è fatta di pazienza, comprensione verso i bisogni della clientela alla quale davo sempre meno retta, lasciando a Gianni queste incombenze, e mi rifugiai in studi di marketing e di sviluppo aziendale, pensando che mi mancavano le basi e gli studi per condurre una attività che era "esplosa" dal niente e ora mi creava solo preoccupazioni.

Quando nacque il franchising, studiai questa nuova forma di distribuzione sui libri americani, perché ancora non esisteva niente del genere in Italia. Trovai che il franchising poteva essere una eccezionale forma di distribuzione e che poteva benissimo adattarsi anche in campo filatelico. Ma come? Con il conto vendita, che era la formula abituale per inserire in asta il materiale e di cui ero pratico.

Il franchising, ormai pratica abituale di vendita e distribuzione, nel 1982 era ai primi passi negli USA e prevedeva, come tutti ormai sanno, un contratto di una grande firma con alcuni piccoli negozianti muniti di un discreto punto vendita, dove la firma forniva, dietro corrispettivo, le insegne, i marchi distintivi e i prodotti. Nei testi americani, però, risultava che nelle grandi forme di distribuzione come il mercato dell'auto, ristorazione, alberghi e così via, funzionava alla perfezione, ma per quanto riguardava la moda o altri settori merceologici, dopo poco più di un anno, il negoziante che aveva aderito alla formula del franchising, chiudeva.

Se qualcuno voleva sviluppare il proprio negozietto di vendita di vestiti e diventare "Benetton", per esempio, doveva sobbarcarsi le spese per rifare il negozio, le insegne e acquistare i prodotti dalla casa madre. Aumentava le vendite ma alla fine, non ce la faceva a sostenere tutte queste spese.

L'8 novembre 1983, insieme ad un gruppetto di manager, industriali e affaristi, di fronte ad un pubblico di 400 bocconiani, studenti di economia e finanza, alla Fiera di Milano, mi trovai a far da relatore sull'idea che, in fin dei conti, le magliette e le scarpe, o altri articoli, potevano benissimo essere forniti "in conto vendita" all'affiliato, permettendogli un ricambio periodico della merce e sollevando una parte delle spese a chi si impegnava in una nuova attività. Gli altri relatori, insieme a me, erano Elio Fiorucci, Letizia Moratti e altri tre o quattro Amministratori delegati di grandi aziende. Di questa conferenza esiste un video negli archivi della Bocconi e della Fiera di Milano e conservo tutt'ora il programma con il mio nome insieme agli altri più illustri.

La settimana successiva alla conferenza, passai tutti i giorni in appuntamenti con consulenti e analisti finanziari che mi telefonavano per propormi di sviluppare questa idea e lavorare insieme a loro.

Risposi ancora di no, perché una attività l'avevo già. E questo fu il secondo, grandissimo, errore professionale della mia vita.

Avevo inventato il franchising in conto vendita, che da trent'anni si pratica ormai come formula standard, e non me ne fregava niente.

Fine IV parte

la tua storia mi affascina
è come leggere un romanzo
Ciao:
Salvatore
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Alessandro Arseni
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Re: 9 settembre 1974 - 40 anni di filatelia

Messaggio da Alessandro Arseni »

Qualcuno, a proposito del franchising "in conto vendita", mi ha chiesto come mi era nata l'idea e come si poteva applicare alla filatelia.

Ogni casa d'aste vende una percentuale di materiale (inteso come lotti) che varia a seconda delle collezioni o materiale eterogeneo che viene posto in asta. Ci sono case d'asta che vendono altissime percentuali e si ripagano ampiamente del lavoro. Ma se la casa d'asta, e questo avviene spesso, vende una percentuale che varia dal 20, 30 o 40% di quanto proposto, la differenza viene restituita al proprietario in un tempo che varia dai 30 ai 60 giorni.

L'idea che mi era venuta era questa: dato che, ai tempi, vendevo percentuali con una media del 30 o 40%, il rimanente invenduto poteva essere distribuito nei numerosi punti vendita, intesi come negozi o studi filatelici, presenti in Italia. Negli anni '80, cito dati che ho ancora adesso, nella sola Lombardia erano presenti circa 400 negozi o studi filatelici e in tutta Italia circa 1500.

Appena finita l'asta il materiale invenduto era allestito su un nuovo cartoncino, con la scritta "Arphil Center" e, a seconda del punto vendita, distribuito e inviato per una settimana o dieci giorni per proporlo in offerta ai clienti abituali del commerciante del luogo.

Dopo altri dieci giorni, il rimanente di questa seconda proposta, poteva essere inviato ad un altro punto vendita e anche ad un terzo. Dopo un mese, tutta la merce invenduta era di ritorno alla base e restituita al possessore. Naturalmente, il prezzo del lotto veniva leggermente abbassato e le percentuali, rivedute, prevedevano un ricavo per il negoziante, noi e il cliente. Senza contare i contatti che il negozio affiliato poteva vedere aumentati e godere di nuovo materiale che non doveva pagare ma ottenerlo, appunto, in conto vendita.

Tutti i negozi dovevano portare la scritta "Arphil Center", i cartoncini, carta da lettere e altri segni distintivi erano uguali per tutti e, nel giro di un mese, avevo già firmati cinque contratti che mi permettevano di avere una rete di vendita.

In tempi in cui non esisteva internet alla portata di tutti, era una forma di distribuzione che dava un nuovo stimolo al mercato filatelico, ma l'idea non partì mai.

Utilizzai questa esperienza per fare un accordo di concessione del marchio "Arphil Roma" in un'unica asta nel 1988 alla Casina Valadier di Roma, che ebbe un grande successo e, nel 1990, con una casa d'aste inglese dalla quale ottenni, con lo stesso sistema ma al contrario, il loro marchio per fare aste in Italia ed effettuai tre aste col loro logo, ma alla fine i benefici non erano così evidenti, e i colleghi erano abbastanza, diciamo, adombrati, nel vedere una casa d'aste straniera entrare nel mercato italiano.

Un caro saluto

Ciao: Ciao: Ciao:

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