La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

Ulteriori considerazioni.
Quasi nessuno spedisce più posta.
Embè?
Quasi nessuno più cambia denaro per andare all'estero, intendo fuori dall'Europa, fuori area Euro.
Sì, qualcuno cambia per avere Dollari USA, Sterline...e forse qualche Yuan Cinese.
Ma non credo che chi vada in Canada si riempia il portafogli di Dollari canadesi, o di Dollari australiani in Australia, o Pesos in Argentina.
Quindi allora deve estinguersi il collezionismo di monete e banconote, solo perché tutti o quasi usano le carte di credito ed i bancomat?
No, certo che no.
Il grosso della posta che normalmente si riceve non è affrancata con francobolli
Quindi per questo non si può più collezionare?
Allora come fanno quelli delle monete & banconote a collezionare?
Aspettano di trovarle per terra?
Girano a testa bassa nei mercati della frutta o tra le auto parcheggiate?
Quello che gli arriva per posta, è perché lo hanno acquistato.
Magari dal Web.

E quelli che collezionano le figurine dei calciatori?
Le comprano in edicola.
Nello stesso modo, per quel che costano i kiloware, si possono comprare sacchi da uno a cinque chili pagandoli anche solo € 20,00 al chilo...

Aggià, dimenticavo...quella non è filatelia seria, ma solo spazzatura.
La filatelia seria è quella che costa centinaia di Euro.
Quella che si compra a decine di centesimi, a qualche Euro od eccezionalmente a qualche decina di Euro, non è collezionismo di filatelia: è collezionismo di figurine.
Roba da sprovveduti.
Ma quando un collezionista esperto dice ad un novizio, che non necessariamente è un adolescente, che collezionare certo materiale è da sprovveduti o da ingenui, ma lo avete guardato in faccia?
Io li ho visti...parlare guardando con commiserazione il malcapitato di turno, con sorrisetti ironici mentre le parole dicono "sprovveduto", lo sguardo dice "idiota".

Ripeto, ma come volete che si avvicini un grande pubblico alla filatelia con queste premesse?

Mi spiace, ma ascrivo delle colpe ai filatelisti.
Fate vedere la collezione?
Forse sì, forse no.
Vabbè, non siamo tutti uguali.
Fanno vedere una collezione, montata in album di pelle marocchina o con fregi in bagno d'oro, e poi dopo alcuni dettagli generici, si passa subito ai valori:

"sai, questa collezione vale 14.000,00 Euro sul Sassone!"

oppure:

"solo di fogli ed album con relativa cartella normale, ci saranno oltre 100,00 Euro, ma questo in pelle sfora abbondantemente i 200,00 Euro!"

Con lo stesso sguardo di Gollum quando dice "il mio tesssoroooo"

Se i collezionisti esperti spiegassero subito di guardare la passione, e non il valore di catalogo.
Se i collezionisti esperti sdoganassero un po anche le collezioni minori.
Se i collezionisti esperti invece di suggerire album con relativi fogli dai prezzi vertiginosi, suggerissero di scaricarsi i pdf dal sito ibolli e farseli stampare dal papà.
Se i collezionisti esperti spiegassero di cominciare a guardare i cataloghi gratis nel web, e non solo quelli che costano "una botta" ma che spiegano anche cosa ha mangiato De La Rue la sera prima per cena.

Ma quanti se!

Poi delle belle colpe lo hanno anche tutto l'indotto "profit".
Vale a dire chi stampa cataloghi, produce album eccetera.
Come si fa a far capire ad un novizio che una collezione vale mille Euro a catalogo, ma li può comprare anche a soli 70,00 Euro :shock: però poi se la metti in album dovrà spenderne il doppio :what: e che il catalogo, che cambia una volta all'anno, lo si pagherà quasi come la collezione?

A chi fa i cataloghi.
Fatene delle versioni digitali, semplificati, che costino (davvero) poco.
Stampatene delle versioni tascabili, alleggeriti di nozioni, ma con un prezzo di attacco.

A chi fa album & fogli.
Rispondo con il "caso Supermercato".

Il collezionismo è morente?
Avete mai visto le collezioni proposte...dai supermercati?
Questo mese i pupazzetti minions.
Qualche tempo fa i personaggi di Guerre Stellari.
Poi è stata la volta di quelli di Harry Potter.
Le figurine degli animali, dinosauri, città ecc. ecc.

Aumenti esponenziali dei fatturati in concomitanza delle distribuzioni di "collectibles".
Parenti che ti rompono le scatole, perché vai in quel Supermercato a fare la spesa, affinché gli conservi...i pupazzetti o le figurine per i loro figli.

Personalmente ho visto alla Esselunga i banchetti per gli scambi :-) :-) :clap: :clap: :evvai: :evvai:
Autorizzati dalla Esselunga, in un angolo dei loro supermercati, nei corridoi davanti alla casse.
Hanno messo a disposizione addirittura tavoli e scrivani con sedie!
Resse di bambini, genitori sorridenti, tutti a scambiarsi i loro oggetti da collezione.

Scommettiamo che se Esselunga regalasse francobolli invece che figurine o pupazzetti avremmo un aumento incalcolabile del numero di collezionisti adolescenti?

Allora cosa dobbiamo fare?
Augurarci che a un brand nazionale vengano in mente i francobolli?

Ma no, non accadrà.
Perché se dovesse accadere, Esselunga metterà a disposizione anche gli album per montarvi i francobolli.
Ad un Euro.
Con un prezzo politico.

Che ovviamente romperà le scatole agli operatori del settore.
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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TazDevil
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Re: Che si fa?

Messaggio da TazDevil »

Avete mai visto le collezioni proposte...dai supermercati?
Questo mese i pupazzetti minions.
Qualche tempo fa i personaggi di Guerre Stellari.
Poi è stata la volta di quelli di Harry Potter.
Le figurine degli animali, dinosauri, città ecc. ecc.

Aumenti esponenziali dei fatturati in concomitanza delle distribuzioni di "collectibles".
Parenti che ti rompono le scatole, perché vai in quel Supermercato a fare la spesa, affinché gli conservi...i pupazzetti o le figurine per i loro figli.
:mmm: Dunque fammi capire... intendi dire che se la Bolaffi regalasse un pupazzetto dei minions a chi acquista una serie di francobolli del primo periodo repubblicano i bambini romperebbero le scatole ai loro genitori per andare da Bolaffi? Può darsi e probabilmente potrebbe essere una buona idea, ma naturalmente non ti riferivi a questo . Ma anche volendo cogliere il tuo serio e condivisibile discorso sulla propensione adolescenziale al collezionismo, credo che nessuno si aspetti che quei bambini, una volta cresciuti, lasceranno i minions per collezionare statuine pregiate della manifattura di Meissen.
Con questo voglio dire che continuare a pensare alla filatelia come un ciclo a stadi evolutivi progressivi, sia la ragione principale dello stallo di iniziative dedicate al coinvolgimento di nuovi appassionati. Anche la visione un po' "settaria" della filatelia, dove i maestri guidano il cammino dei neofiti, correggendo bonariamente le loro piccole ingenuità, non mi convince affatto, anzi la trovo personalmente alquanto irritante, perchè non amo le sette, che sono per definizione esclusive e non inclusive.
Quando affermo che l'unica via percorribile è quella di pensare ai NON collezionisti, intendo dire che le azioni promozionali devono essere indirizzate a target diversificati, che possano coinvolgere persone non necessariamente in età adolescenziale.
Se smettiamo di pensare al collezionismo filatelico come un ciclo evolutivo gerarchico che parte dall'ingenuità, passa per l'ignoranza per giungere dopo un lungo cammino alla sapienza, vedremo scomparire automaticamente i confronti con quanti decidono, in sacrosanta libertà, di percorrere sentieri specialistici così rarefatti da rasentare i limiti dell'incomunicabilità. Non esisterebbe un meglio o un peggio, un alto e un basso, un nobile o un plebeo, ma semplicemente settori di interesse diversi che non devono necessariamente comunicare tra di loro e tanto meno confrontarsi su una scala gerarchica di valori.
Altro elemento da sfatare è quello che vede noi collezionisti direttamente coinvolti nelle iniziative finalizzate alla promozione della filatelia. Sono infatti fermamente convinto che tali attività richiedano un impegno sistematico e un dispendio di tempo e di denaro tale, da essere appannaggio di quanti fanno della filatelia una professione traendo dalla filatelia un profitto, a cominciare dagli enti emittenti, come le nostre Poste.
Noi come collezionisti non possiamo fare altro che fornire piccoli pareri gratuiti e senza pretese di considerazione, rimanendo però fermamente coscienti del nostro ruolo primario, che consiste nel continuare a fornire al sistema l'energia economica per vivere, sia pure alla giornata, come avviene nel presente.
Ciao:
Ultima modifica di TazDevil il 14 ottobre 2018, 16:53, modificato 11 volte in totale.
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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

TazDevil ha scritto: 14 ottobre 2018, 15:16 :mmm: dunque fammi capire... con questo voi dire che se la Bolaffi regalasse un pupazzetto dei minions a chi acquista una serie di francobolli del primo periodo repubblicano i bambini romperebbero le scatole ai loro genitori per andare da Bolaffi? Può darsi e probabilmente potrebbe essere una buona idea, ma naturalmente non ti riferivi a questo ma semplicemente, a mio avviso, hai scambiando la causa con l'effetto.
Ciò che ho scritto, è che se pretendiamo di attrarre collezionisti novizi spiegandogli la tecnica di stampa calcografica, oppure la differenza tra una filigrana rovesciata ed una diritta, o le tariffe dal 3 Giugno 1918 al 6 Maggio 1919 di proseliti non ne faremo mai.
Se Esselunga ha riempito i propri supermercati regalando (si fa per dire, poiché i costi sono ripartiti sui prodotti) pupazzetti, figurine e quanto altro, non posso pensare che il collezionismo sia deceduto od agonizzante.

E' la formula nostra, di noi collezionisti, che non funziona.

Proviamo ad alleggerire il tiro.
Ad aiutare chi potrebbe collezionare francobolli normali, come normali sono le figurine dei calciatori.
Poi una volta accesa la fiammella della passione, ci sarà chi la alimenterà.

Ciao:
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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

Alle manifestazioni "di paese" ho partecipato.
Nella festa della patata c'era il banchetto del nostro Club...
Nella festa autunnale c'era la pubblicità in piazza, e la sede del Club del Centro Civico stracolma di collezioni...
Poi eventi specifici ed univoci del Club.

Complessivamente tra feste e manifestazioni varie, a memoria quattro o cinque eventi.
In tre o quattro (non ricordo con precisione) c'ero anche io, sembravo un bancarellaro, anche se non vendevo niente.

Una sfilza di persone che si presentano, ti fanno vedere un album pieno di macchie e muffa e ti chiedono il valore.
Per evitare di farmi dare del ladro, avevo appoggiato in una scrivania i cataloghi di una nota azienda filatelica nazionale che vende materiale più che altro "alla buona".
Non la nominino, ma tanto si sa chi sia...
Morale, visto l'album, indicavo a quanto vendevano grossomodo materiale migliore e più abbondante sul cataloghino.
Orecchie basse e tutti a casa con il loro (mancato) tesoretto.

Il "male" della filatelia è anche il valore (o non valore) delle collezioni.
Vale?
Tutti con gli occhi spalancati.
Non vale, tutti a guardare altrove.

Esattamente come qui nel Forum.
Presentano un francobollo importante anche come prezzo?
Decine di interventi, partecipazione accesa, ed anche un buon numero di sane contestazioni.
Presentano una variante dei Castelli?
Un francobollo dei paesi dell'est che vale, come i castelli, centesimi di Euro?
Uno a malapena che risponde, poi dopo due ore il post è a pagina 38.

Nelle manifestazioni ho visto over cinquantenni partecipare, guardare, curiosare.
Ragazzini?
Tirati per le orecchie.
Appena possibile via!
Nemmeno regalare francobolli li tratteneva!

Però quando ho mostrato cose oggettivamente attraenti, fosse solo per colori o le storie che si portavano appresso, l'interesse l'ho visto.
Come del resto già ho scritto.

Le poste cosa devono fare?
Ma dai...che loro per primi non gliene frega nulla.
Le aziende cosa fanno?
Partecipano se rende, fuggire alla velocità della luce se non rende.
Punto.
C'è un'altra soluzione?

Per me sì.
Si organizzano i cineforum.
Rappresentazioni teatrali.
Manifestazioni di piazza.
Eventi locali.
Chi deve presenziare e portare il vessillo della filatelia, se non qualche incartapecorito collezionista?

Aspettare aziende, poste, editori, distributori & venditori di francobolli??
Mah!

Ciao: Ciao:
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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

E, sottolineo, per me non serve in filatelia regalare alcunché.
Basta caldeggiare l'interesse anche per collezioni che non necessitano di portafogli gonfi, ma per le quali bastino pochi Euro.
E seguire ed aiutare, con rispetto e senza supponenza, chi colleziona qualcosa che a noi non piace.

Ciao:
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TazDevil
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Re: Che si fa?

Messaggio da TazDevil »

Caro Luciano,
fino a qualche annetto fa avrei condiviso la maggior parte delle tue considerazioni e francamente non posso che provare ammirazione per la tua ostinazione nel voler continuare a crederci, facendo volontariato attivo, nonostante le frustrazioni che raccogli nel farlo.
Quanto alla presunta spocchia o intolleranza di taluni collezionisti evoluti, non generalizzerei. Preferisco continuare a pensare che questa sia una questione di sensibilità personale e soprattutto di educazione e rispetto per gli altri, che non dipendono dalla filatelia. Chi è così lo sarà anche in altri contesti sociali. Non credo e non voglio credere che tutti i maleducati, scorbutici insofferenti e spocchiosi si concentrino tra i filatelisti. Per me che frequento molto più gli antiquari e i collezionisti di antiquariato che quelli filatelici, ti assicuro che esiste anche il peggio del peggio. ;-)
Tornando al nostro argomento, personalmente mi trovo a uno stadio intermedio tra quanti come te non si rassegnano e quanti manifestano la loro completa disillusione e rassegnazione. Mi trovo nella fase del.. qualcuno tra gli addetti ai lavori faccia qualcosa di nuovo e di efficace, perchè se non interessa a loro, che di filatelia vivono, beh allora non posso fare altro che trarre vantaggio da questo inesorabile declino, rimandando l'acquisto del 60 crazie del Granducato di Toscana al tempo in cui il prezzo di acquisto sarà ridotto a un decimo di quello attuale. Questo incubo per molti si materializzerà inesorabilmente, se qualcuno non interviene ad invertire la tendenza negativa, con buona pace di chi pensa che le rarità, che non sono pezzi unici, tengano il mercato. Siccome non sono venale e tanto meno compro francobolli come bene rifugio :ris: , poco mi importerà se a quel tempo tutta la mia collezione varrà pochi euro o zero.
Nono sono tanto giovane ma nemmeno così vecchio da escludere di vedere quel giorno.
Ciao:
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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

TazDevil ha scritto: 14 ottobre 2018, 19:40 ...qualcuno tra gli addetti ai lavori faccia qualcosa di nuovo e di efficace, perchè se non interessa a loro, che di filatelia vivono...
Ti dirò che non mi attendo nulla dagli operatori professionali.
Però colpevolizzo molto i collezionisti.

Abito vicino ad una cittadina di dimensioni medie, sai quanto associazionismo c'è nell'arco di 5 km. da me?
Chi si occupa di teatro, prosa, cinematografia, libri, musica, danza, alpinismo, subacquea, sport velici, motoristici, dei rapporti con il terzo mondo, con i maori :shock: per la cucina, i funghi e le castagne!
E te ne potrei citare a iosa.
Guarda, le avevo contate, dovrebbero essere circa 200 associazioni.
Alcune con tre iscritti, altre con 200 :oo:

Organizzano di tutto e di più: meeting, mostre, escursioni, gite e via così.

No, i filatelisti no.
Tutti dicono la loro, giustamente, ma concretamente quanti sono attivi?
Il 2%?
Penso assai meno dell'1%.

Sai, è di moda (e più facile) sempre dire che ci penserà qualcun altro.
Che la colpa è di qualcun altro.

Per quel che mi riguarda, nessun problema.
Sono un filatelista fuori dal coro.
Anzi, in realtà nemmeno rientro nei canoni del filatelismo.

Basta dire che non colleziono Regno :uah: :uah: ma tutto il resto :-)) :-))

Ciao: Ciao:
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Antonio Dell'Orfano
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Re: Che si fa?

Messaggio da Antonio Dell'Orfano »

Io ho 27 anni, abito in un paesino di appena 2000 abitanti, in Irpinia, una delle province più povere e arretrate d'Italia, sono forse l'unico collezionista ventisettenne di francobolli della provincia e so come funziona la società giovanile meglio di molti del forum che hanno una certa età. Sono consapevole del fatto che la filatelia per la maggior parte dei giovani della mia età è qualcosa di sconosciuto e molti non sanno nemmeno cosa sia un francobollo (non scherzo su quest'ultima affermazione). Ma questo non riguarda solo il collezionismo filatelico, ma anche quello numismatico, di figurine, di libri, gadget di qualunque altro genere ecc.. però sono ottimista per un solo motivo: mi sono accorto che la storia e il ciclo socio culturale di una società si ripete nel tempo. Mi spiego meglio con esempi un pò banali. Negli anni 70 andavano di moda i jeans a zampa di elefante, nel 1990 tali jeans erano invece visti come qualcosa al limite del ridicolo e nessuno li ha più comprati, agli inizi del 2000 però sono tornati di moda per un altro decennio abbellendo le gambe di migliaia di giovani per poi scomparire di nuovo. Così è stato per la letteratura e il cinema horror con protagonisti i vampiri, il genere è rimasto di nicchia per decenni, però nel 2000 l'horror ha visto un boom con incassi esagerati sia per registi che scrittori. Un altro esempio riguarda la voglia di tornare a lavorare in agricoltura lasciando le città. Sono mode e cicli socioculturali che si ripetono nel tempo e secondo me arriverà il giorno in cui anche la filatelia tornerà di "moda" e nasceranno nuovi collezionisti, per poi ricadere nell'oblio e risalire nuovamente solo dopo decenni. E' tutto un ciclo che si ripete all'infinito. A volte non c'è bisogno nemmeno di ammazzarsi per creare iniziative cercando di forzare il presente. Il tempo restituisce sempre tutto.
Data la stanchezza post lavoro mi scuso anticipatamente per eventuali refusi.
Ciao:
Antonio

Colleziono in particolar modo:
-Province Napoletane (tutto ciò che riguarda l'emissione).
-Corrispondenza privata tra i cittadini del Regno di Napoli dal 1820 al 1861
(in particolare modo dei cittadini del Principato Ultra).
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Ivano Abbatantuono
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Re: Che si fa?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Quoto essenzialmente quanto dice Luciano, ma aggiungo un paio di spunti di riflessione a proposito di iniziative .... "promozionali", e vi assicuro che, per quanto si tratti di esempi spot, secondo me contengono abbastanza materiale di riflessione.

1) la pubblicità (specie quella televisiva), in due distinti esempi (1a e 1b).

Esempio 1a)
Non so quanti benefici commerciali abbiano prodotto alcuni inserti pubblicitari che, qualche anno addietro, la Bolaffi programmava in un canale digitale di "seconda fascia". Vi erano presentati appositi album, venduti unitamente a qualche pezzo di avvio, sulle trasvolate Balbo (ovviamente, non pezzi come quello del post da cui siamo partiti :-)) ); ulteriori trasmissioncine erano dedicate ad altre emissioni commemorative (nessuna, di norma, di particolare pregio) di epoca fascista.
Erano chiaramente "specchietti per le allodole", con album molto ben fatti (ricchi di foto, didascalie e affascinanti riferimenti storici) su cui erano montati pezzi di scarso valore venale, il tutto venduto a prezzi -rispetto ai francobolli montati- spropositati. Specchietti per le allodole perché, oltre ai ricavi immediati sui pochi pezzi forniti in avvio, erano chiaramente destinati a far crescere un successivo interesse e ulteriori acquisiti sui pezzi via via più rari necessari a completare questi album tematici; un pò come nei numeri 1 delle riviste di modellismo, dove ci si attende una successiva serie di spese da parte dell'acquirente fidelizzato.
Non so quanto successo abbia potuto avere l'iniziativa, ma potrebbe essere stato un esperimento e aver dato qualche (modesto) apporto più in generale alla filatelia; quasi certo, comunque, che non abbia prodotto moltiplicazione apprezzabile né del fatturato, né dell'italico collezionismo.

Esempio 1b)
La stessa impresa n. 1 nazionale, circa 5 anni fa, fece un'altra promozione sulla numismatica. Pochi pezzi di quasi nessun valore, ovviamente proposti con un discreto guadagno per la Bolaffi.
Personalmente non vidi mai la relativa pubblicità, ma venni a sapere da mia figlia piccola (all'epoca in prima media) che tanti suoi compagni ne erano rimasti colpiti ed avevano acquistato il set.
Anche in questo caso, sconosco gli effetti a lungo termine, ed anzi dubito quasi per certo che la platea dei numismatici abbia raddoppiato i suoi ranghi, ma ritengo cmq che qualcosa di valido (pur se probabilmente effimero) l'iniziativa abbia portato.

2) le iniziative più piccole ma "strutturate" (almeno nelle intenzioni)

Alcuni anni addietro, iscrittomi da poco al circolo filatelico di Conegliano, ebbi a promuovere alcuni esperimenti locali per tentare un "rilancio" del collezionismo.
Facemmo del volantinaggio, distribuito anche nelle scuole, per pubblicizzare la mostra-scambio periodica del circolo; in quella sede predisponemmo oltre un centinaio di piccoli folder con francobolli vari commemorativi, da distribuire gratuitamente agli eventuali piccoli partecipanti; informammo gli altri circoli della zona affinché partecipassero o si promuovessero iniziative congiunte analoghe.
Morale della favola? fiasco . Al di là di un paio di ragazzini affacciatisi agli eventi giusto per far contenti i loro nonnetti, nuove leve = 0; gli altri circoli? al di là di quello di Feltre, da dove arrivarono un paio di iscritti, partecipazione = 0; iniziative comuni ? = 0.
Insomma, dopo qualche mese di tentativi mi sono dovuto ritirare in buon ordine, facendo ammenda del mio ingenuo ottimismo.

Traete voi le conclusioni.
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

Ciao Ivano Ciao:
Ivano Abbatantuono ha scritto: 15 ottobre 2018, 10:03 ...in quella sede predisponemmo oltre un centinaio di piccoli folder con francobolli vari commemorativi, da distribuire gratuitamente agli eventuali piccoli partecipanti...
Mi "conoscete" perché stampo i fogli d'album, ma il mio mestiere è fare il pubblicitario.

Piccola digressione: perché posso stampare delle cose con delle macchine di fascia alta?
Semplice, perché sono le macchine che mi permettono di stampare un singolo esemplare (ma con identiche caratteristiche della grande stampa industriale in grandi numeri) da presentare ad un clientone, il quale fa le valutazioni, quindi decide per la campagna pubblicitaria o la grande fornitura.
Un po come tutti quando si tratta di stampare con la stampantina da casa una presentazione in A4, solo che a volte la mia presentazione è di due metri per lato :-))
Fine digressione.

Torniamo a noi.
La prima cosa che si impara in pubblicità è eliminare la parola regalo.
Regalo viene interpretato come paccottiglia senza valore.
La seconda cosa è...riuscire ad aumentare il prezzo :what: :what:
Se costa caro, è perché è buono.
Se costa un po di più dello scorso mese, è perché l'avranno migliorato...

Poi ci sta regalare qualche stupidaggine (paccottiglia) e ci sta occasionalmente a fare sconti...ma questo è tutta un'altra cosa.

Domenica regaliamo i francobolli?
Nemmeno li guardano!
Eccezionalmente li prendono, poi o li trovi nel cestino pubblico a 50 metri, oppure se il tuo cellulare è sul giornalino locale con l'annuncio "compro francobolli", Lunedì ti chiamano per proporti gli stessi avuti in regalo Domenica...

Resto delle mie idee.
Associarsi in almeno una dozzina di appassionati, e fare attività promozionale locale.
Esattamente come gli appassionati del teatro o del cinema.
Incontri, meeting, banchetto in piazza, manifestazioni con due palloncini, tre manifesti e quattro volantini e via che andare.

Se questa politica "attacca" con centinaia di associazioni che periodicamente si riuniscono, perché non deve funzionare con noi?
Poi se non si ha voglia di fare & disfare, nessun problema.
Ci si può benissimo piangere addosso :-)) ed aspettare che lo faccia qualcun altro.

Ciao: Ciao:
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Re: Che si fa?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Caro Luciano, solo una precisazione: avevamo scritto che ci sarebbe stato un "omaggio" (non regalo) riservato ai giovani partecipanti :-))
Cmq prendo atto con piacere che sei del settore, e che molte delle tue idee collimano con le mie, sebbene io non possa vantare altrettanta competenza. Se dici che portando avanti la "propaganda" con un poco più d'intelligenza e metodo la cosa si possa fare, voglio crederti; d'altra parte non mi pare che restare in balia degli eventi sia una soluzione che porta risultati migliori!
Però ribadisco che negli esempi da me riportati si può leggere parecchio avanti. La pubblicità televisiva regge ancora (ma non molto, essendo sempre più surclassata dal web), le iniziative locali sembrano meno efficaci, ma forse facendo meglio possono anch'esse contribuire ad un rilancio.
A questo punto ti lancio un'idea, sempre che tu ci voglia spendere del tempo. Perché non elaborare un documento, tipo vademecum o altro, da fornire sia a questo Forum, sia ai circoli filatelici di tutt'Italia, per mettere in campo le opportune sinergie e provare, per davvero, a fare qualcosa di buono anziché il solito pianto greco?
Cordiali saluti
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Re: Che si fa?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

P.S.: non volevo dirlo, ma forse è giusto spenderci qualche parola.
Quando ho detto che avevamo tentato la sinergia con altri circoli della zona ed era andata buca ho dimenticato di riportare quelli che secondo me sono stati i due motivi principali del "fiasco": 1) una certa dose di autoreferenzialità e, chissà, magari di invidia becera, che anziché portare ad apprezzare i benefici dell'agire cooperativo fa sì che molti preferiscano rintanarsi nel loro squallido e improduttivo guscio; 2) la circostanza che molti circoli, anche se spesso dotati di sito internet, sono in realtà al collasso, e di utenti attivi ne hanno pochi o nessuno. Restando alla Marca trevigiana, io che sono di Treviso ho dovuto arrivare fino a Conegliano (35 km) per trovare un circolo appena appena attivo; molti altri della provincia esistono solo sulla carta!!!!
Eppure la filatelia, al di là del boom internettiano, ha BISOGNO di realtà locali, dove puoi materialmente toccare e vedere i "pezzi", trovare gente più o meno competente con cui confrontarti, passare qualche mezzoretta a chiaccherare delle comuni passioni, trovare cataloghi e testi utili, vedere piccole e grandi collezioni o esposizioni, ecc. ecc.. Dovremmo valorizzare queste risorse anche a beneficio dei tanti collezionisti "vecchietti" che non passano le ore su ebay, e invece che facciamo? le buttiamo nel cesso! ma daiii.....
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
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debene
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Re: Che si fa?

Messaggio da debene »

La mia esperienza come segretario del Circolo di Bari e da pochissimo come Delegato dei Circoli di Puglia e Basilicata.

Le idee ci sarebbero pure ma non si riescono a concretizzare perchè le forze in campo sono esigue.
2) la circostanza che molti circoli, anche se spesso dotati di sito internet, sono in realtà al collasso, e di utenti attivi ne hanno pochi o nessuno.
Non si riesce ad andare al di là della manifestazione annuale con l'annullo ad iniziativa che ogni circolo ha a disposizione
gratuitamente.
1) una certa dose di autoreferenzialità e, chissà, magari di invidia becera, che anziché portare ad apprezzare i benefici dell'agire cooperativo fa sì che molti preferiscano rintanarsi nel loro squallido e improduttivo guscio;
Unire le forze è quanto mai necessario; vorrei promuovere una manifestazione intersociale; ma la vedo difficile per la considerazione di cui sopra.
Come sapete i circoli sono sia filatelici che numismatici e quelli che vanno meglio sono quelli che al loro interno hanno il 90% dei soci numismatici.
ma oltre ai circoli ci sono tre soggetti principali che devono convergere: sponsor, amministrazioni locali e poste italiane.
Io cerco di infilarmi in ogni manifestazione extrafilatelica ma credetemi a volte sembra di andare ad elemosinare qualcosa
e si viene anche guardati con sospetto: della serie ma quale tornaconto economico avrà mai!

Mi sono sempre dato un gran da fare ma sono anch'io arrivato ad un punto in cui sto gettando la spugna.
Quindi caldeggio vivamente l'iniziativa:
A questo punto ti lancio un'idea, sempre che tu ci voglia spendere del tempo. Perché non elaborare un documento, tipo vademecum o altro, da fornire sia a questo Forum, sia ai circoli filatelici di tutt'Italia, per mettere in campo le opportune sinergie e provare, per davvero, a fare qualcosa di buono anziché il solito pianto greco?
Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

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I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
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Ivano Abbatantuono
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Re: Che si fa?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Grande, Sergio Ciao: Ciao:
La verità è che proprio perché siamo pochi e in genere abbiamo poco tempo e forze da dedicare, se riuscissimo a individuare e ottimizzare poche ma efficaci azioni e linee di condotta probabilmente, a parità di mezzi impiegati, potremmo portare a casa qualche risultato in più.
Io personalmente -ma credo di essere in minoranza- me ne frego degli annulli, e tenderei ancor più a fregarmene delle Poste (che a loro volta se ne fregano di noi...), peraltro sapendo quanto impegno, spesso a vuoto, ci vuole per organizzare certe cose.
Forza "raga": siamo 4 gatti, ma c'abbiamo l'internet e un po' di idee: proviamo a metterle in ordine! A tal proposito, e mi rivolgo allo staff: che ne pensate di aprire una sezione apposita (o "rinverdire" quelle esistenti) finalizzandola, per l'appunto, alle iniziative per rilanciare la filatelia ? apriamo un dibattito, iniziamo a selezionare le idee, poi agiamo in sinergia tra tutti noi e tra tutte le idee da mettere in campo: se ci sappiamo fare, per una volta sono disposto a mettere a tacere il mio realismo / pessimismo !!! :-)) :-)) :-))
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Andrea61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Andrea61 »

Luciano61 ha scritto: 14 ottobre 2018, 12:52
Quasi nessuno spedisce più posta.
Embè?
Quasi nessuno più cambia denaro per andare all'estero, intendo fuori dall'Europa, fuori area Euro.
Sì, qualcuno cambia per avere Dollari USA, Sterline...e forse qualche Yuan Cinese.
Ma non credo che chi vada in Canada si riempia il portafogli di Dollari canadesi, o di Dollari australiani in Australia, o Pesos in Argentina.
Quindi allora deve estinguersi il collezionismo di monete e banconote, solo perché tutti o quasi usano le carte di credito ed i bancomat?
No, certo che no.
Il grosso della posta che normalmente si riceve non è affrancata con francobolli
Quindi per questo non si può più collezionare?
Allora come fanno quelli delle monete & banconote a collezionare?
Aspettano di trovarle per terra?
Girano a testa bassa nei mercati della frutta o tra le auto parcheggiate?
Quello che gli arriva per posta, è perché lo hanno acquistato.
Magari dal Web.
Per capire l'inconsistenza della tua obiezione basta che infili la mano in tasca, tiri fuori il portafoglio e lo apri.

Ci sono banconote dentro? Allora vedi che la tua obiezione non ha senso.
Non ci sono banconote dentro? Allora scommetto che nel giro di 24 ore o meno passerai al bancomat per rifornirtene cadendo nella situazione precedente.

Il fatto è che la moneta si usa. L'uso rende l'oggetto noto a tutti e la notorietà lo rende potenzialmente oggetto di collezionismo. La gente normalmente non colleziona cose che non vede o di cui non sente mai parlare.

I francobolli ormai sono un non-oggetto per una larghissima e grandemente maggioritaria parte della popolazione, ma tutti--quasi letteralmente tutti--hanno almeno una moneta in tasca.

Il giorno che veramente l'uso della moneta cesserà nella misura in cui l'uso del francobollo è cessato il collezionismo numismatico e delle banconote subirà un ridimensionamento simile. E' fatale.


Luciano61 ha scritto: 14 ottobre 2018, 12:52 E quelli che collezionano le figurine dei calciatori?
Le comprano in edicola.
Certo, e oggi si gioca a calcio più che mai e le figurine rappresentano i giocatori di oggi.
Si smettesse oggi per sempre di giocare a calcio, pensi che fra 10 o 20 anni quando i giovani non sapranno più cos'è un pallone da calcio si continuerebbero a produrre album di figurine di calciatori?

Luciano61 ha scritto: 14 ottobre 2018, 12:52 Il collezionismo è morente?
Avete mai visto le collezioni proposte...dai supermercati?
Questo mese i pupazzetti minions.
Qualche tempo fa i personaggi di Guerre Stellari.
Poi è stata la volta di quelli di Harry Potter.
Le figurine degli animali, dinosauri, città ecc. ecc.

[...]

Scommettiamo che se Esselunga regalasse francobolli invece che figurine o pupazzetti avremmo un aumento incalcolabile del numero di collezionisti adolescenti?
Lo credi davvero che basterebbe che la Esselunga regalasse francobolli perché i ragazzini si trasformino in filatelisti? E' una di quelle pie illusioni che dicevo nel mio post iniziale.

Chiediti, piuttosto, perché alla Esselunga regalano pupazzetti e non francobolli.
Andrea

=====================
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Luciano61
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

Ivano Abbatantuono ha scritto: 15 ottobre 2018, 12:08 A tal proposito, e mi rivolgo allo staff: che ne pensate di aprire una sezione apposita (o "rinverdire" quelle esistenti) finalizzandola, per l'appunto, alle iniziative per rilanciare la filatelia ? apriamo un dibattito, iniziamo a selezionare le idee, poi agiamo in sinergia tra tutti noi e tra tutte le idee da mettere in campo...
D'accordo.
Direi proprio di spostare questo post, anche così com'è senza alcuna modifica, come primo della sezione.
debene ha scritto: 15 ottobre 2018, 11:54 Non si riesce ad andare al di là della manifestazione annuale con l'annullo ad iniziativa che ogni circolo ha a disposizione gratuitamente.
L'annullo...chi attrae?
I novizi?
No, attrae i collezionisti, per cui mi sento di condividere Ivano:
Ivano Abbatantuono ha scritto: 15 ottobre 2018, 12:08 Io personalmente -ma credo di essere in minoranza- me ne frego degli annulli, e tenderei ancor più a fregarmene delle Poste (che a loro volta se ne fregano di noi...), peraltro sapendo quanto impegno, spesso a vuoto, ci vuole per organizzare certe cose.
Se dobbiamo rivolgerci a chi collezionista non è, credo che ci voglia altro, che non un annullo che soprattutto non avrà nemmeno il benché minimo appeal per uno spettatore generico.
Ivano Abbatantuono ha scritto: 15 ottobre 2018, 11:16 1) una certa dose di autoreferenzialità e, chissà, magari di invidia becera, che anziché portare ad apprezzare i benefici dell'agire cooperativo fa sì che molti preferiscano rintanarsi nel loro squallido e improduttivo guscio
debene ha scritto: 15 ottobre 2018, 11:54
1) una certa dose di autoreferenzialità e, chissà, magari di invidia becera, che anziché portare ad apprezzare i benefici dell'agire cooperativo fa sì che molti preferiscano rintanarsi nel loro squallido e improduttivo guscio;
Unire le forze è quanto mai necessario; vorrei promuovere una manifestazione intersociale; ma la vedo difficile per la considerazione di cui sopra.
Ma tè! :-)
Pensavo di essermi fatto prendere la mano, a giudicare malamente certi collezionisti.
Invece ho sfondato una porta aperta? :-))
Ivano Abbatantuono ha scritto: 15 ottobre 2018, 11:01 A questo punto ti lancio un'idea, sempre che tu ci voglia spendere del tempo. Perché non elaborare un documento, tipo vademecum o altro, da fornire sia a questo Forum, sia ai circoli filatelici di tutt'Italia, per mettere in campo le opportune sinergie e provare, per davvero, a fare qualcosa di buono anziché il solito pianto greco?
Non ho problemi :-)
Ma cosa posso fare?
Curarne la grafica?
L'editing?
Però non è mica detto che io abbia le linee guida giuste per scrivere il "brogliaccio".

Facciamo così: proviamo collegialmente a creare un documento guida.
Buttiamo giù le idee, facciamo le correzioni online, nel Forum.
Poi raggruppiamo tutto in un Word, ed io ci penso a fargli un certo editing e curarne l'aspetto grafico.
Posso creare un libretto stampabile da chiunque, così come anche proprio stampare un libricino o fascicoletto che sarà, e veicolarlo al puro costo delle spese di stampa e postali.

Le idee ci sono.

Avanti!!

Ciao: Ciao:
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

Andrea61 ha scritto: 15 ottobre 2018, 13:46 Per capire l'inconsistenza della tua obiezione basta che infili la mano in tasca, tiri fuori il portafoglio e lo apri.

Ci sono banconote dentro? Allora vedi che la tua obiezione non ha senso.

Il fatto è che la moneta si usa. L'uso rende l'oggetto noto a tutti e la notorietà lo rende potenzialmente oggetto di collezionismo. La gente normalmente non colleziona cose che non vede o di cui non sente mai parlare.
Non sono convinto che sia così.
Se l'uso di una cosa ne fa un oggetto ambito, e questo ci può stare, non è che non usarla la faccia sparire.
Esiste un vivace collezionismo di moltissimi oggetti caduti in disuso.
Prendi le cartoline.
Secondo te perché dovrebbero collezionarle, visto che le foto dei luoghi le abbiamo nello Smartphone e assai migliori in Google?
Ma poi una varietà di altre cose.
Andrea61 ha scritto: 15 ottobre 2018, 13:46 Certo, e oggi si gioca a calcio più che mai e le figurine rappresentano i giocatori di oggi.
Si smettesse oggi per sempre di giocare a calcio, pensi che fra 10 o 20 anni quando i giovani non sapranno più cos'è un pallone da calcio si continuerebbero a produrre album di figurine di calciatori?
Secondo me vale la risposta precedente.
E poi, senza voler mancar di rispetto, ma chi colleziona santini mica è detto che sia cattolico, credente e praticante.
Ma le figurine della Mira Lanza allora perché le collezionano?
Visto che l'azienda è stata inglobata, ed ha cessato il marchio, nel 2001?
E ci sono esempi costosi!

Ciao: Ciao:
Ultima modifica di Luciano61 il 15 ottobre 2018, 17:22, modificato 3 volte in totale.
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Re: Che si fa?

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Andrea, quanto dici a proposito della "naturale" scomparsa dell'uso dei francobolli e dei possibili / probabili effetti a lungo termine io l'ho già sottolineato. Ed è importante non sottovalutarlo.
Ciononostante, non credo che sia così automatico e determinante per il successo di una branca del collezionismo e soprattutto per il suo futuro.
La maggior parte di noi (se non ci credete, facciamo un sondaggio :-)) ) è tornata in età più avanzata a riprendere l'hobby della gioventù. Quindi aver maneggiato francobolli in periodi precedenti della propria vita è certamente un fattore importante. L'aver conosciuto, maneggiato e usato i francobolli per spedire "posta reale" (cartoline a parenti e amici, lettere alle fidanzate, ecc.) certamente comporta un forte valore sentimentale, che in buona parte permea la nostra passione filatelica. Il ricordo degli insegnamenti dei padri e dei nonni certamente ci agevola e ci rende più appassionati. Ma non costituisce l'UNICO riferimento.
Come ho detto, c'è chi colleziona giocattoli vintage perché gli ricordano l'infanzia. Ma c'é anche chi colleziona vasellame del Medioevo, che non credo abbia mai toccato prima di collezionare.
Le vie del collezionismo sono in qualche misura legate ad altri ricordi / passioni, ma questi legami (e le loro concatenazioni) sono in buona parte imperscrutabili. Talvolta il collezionista filatelico si trova, dopo vari passaggi e approfondimenti storici, a collezionare documenti del Risorgimento. O simili passaggi possono avvenire all'incontrario e far divenire "magicamente" filatelista uno storico dell'800.
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Re: Che si fa?

Messaggio da bvzm »

Ho letto tutta la interessante discussione e volevo dare il mio pensiero, da piccolo collezionista non solo di francobolli.
Secondo me, si possono fare tutte le iniziative del mondo, ma non essendo più il francobollo un medium non può essere più resuscitato.
Solo se lo ridiventasse potrebbe essere conosciuto dalle nuove generazioni e diventare oggetto di collezione.
Prendiamo ad esempio le figurine.
Le figurine godono di un successo costante perché si riferiscono a qualcosa di reale come il calcio, il cinema, i cartoni animati, che fanno parte della nostra quotidianità. Anzi è un settore che si mantiene pure quando uno ha perso interesse, perché è normale che padri e madri ne vengano coinvolte quando i figli iniziano a collezionarle a scuola. Non fare per un bambino l'album dei calciatori può isolarti in classe e d'altra parte sono i padri stessi che si fanno coinvolgere ritornando bambini loro stessi. Per le bambine vale una cosa analoga con i vari album delle infinite principesse Disney di cui la Panini ha il monopolio. Sono stato ai raduni organizzati dalla Panini di scambio è c'erano veramente migliaia di persone di tutte le età: un successo clamoroso!
C'è da dire che nonostante il successo, la Panini, ha continue iniziative che ti fidelizzano:
per una volta che ti sei registrato sul loro sito ti spediscono ogni anno gratuitamente un kit per iniziare l'album (5-6 bustine) e pubblicità (anche quella in futuro con valore collezionistico)
almeno un po' ti ascoltano: ti mandano un questionario per capire come migliorare l'album. Sarà un caso, ma quello che avevo chiesto io e altri è stato esaudito: lo scudetto è tornato sulla pagina della squadra ed è stata inserita la figurina dello stadio.
Alcune volte distribuiscono gratuitamente l'album fuori le scuole.
Esiste la possibilità di comprarle sia a singola bustina sia in scatole da centinaia di bustine.
Veniamo alle Poste: per prime loro stesse non manifestano alcun interesse verso i francobolli né di quantità, né di qualità. Fanno di tutto per scoraggiarne l'utilizzo persino negli uffici postali, eliminano le buche delle lettere, non riforniscono i tabaccai, alimentano qualsiasi corrispondenza priva dell'uso del francobollo. Ma davvero uno degli attuali francobolli-etichetta costa ad un'azienda di più di una busta commerciale fb-esente? Non parliamo poi delle orride TP-Label.
Mi sono sempre chiesto perché negli uffici postali non ci sia un espositore con delle semplici bustine di francobolli (tanto ne stampano inutilmente a milioni) che uno possa comprare tranquillamente. Magari qualcuno potrebbe esserne pure attratto. Non voglio costosi folder, schede e altri ammennicoli del genere, ma semplici francobolli.
Da ciò deduco che le Poste stesse non hanno più alcun interesse a questo oggetto che a breve scomparirà.
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Re: Che si fa?

Messaggio da Luciano61 »

Ivano Abbatantuono ha scritto: 15 ottobre 2018, 15:00 ...c'è chi colleziona giocattoli vintage perché gli ricordano l'infanzia. Ma c'é anche chi colleziona vasellame del Medioevo, che non credo abbia mai toccato prima di collezionare.
Ma appunto :-)
C'è chi colleziona conchiglie, e magari non sa nuotare e va in montagna invece che al mare.
Chi colleziona minerali, e non è mai uscito da una città, salvo rare occasioni.

Certamente è più facile collezionare figurine dei calciatori da parte di un adolescente.

Ma mica è detto che i francobolli non siano più collezionabili, inteso come oggetto ambito da adolescenti, solo perché da noi ce ne sono pochi.
Basta collezionare Germania e nazioni asiatiche od Europa dell'est, e te ne trovi a montagne!

Secondo me, seppur con comprensibili flessioni di interesse, potrebbe mantenersi un certo interesse.

Il problema è che nemmeno sanno cosa siano i francobolli?
Vero.
In una trasmissione televisiva ho sentito una cosa agghiacciante: molti bambini ignorano come sia una gallina.
Ciò perché ovviamente non l'hanno mai vista, ma soprattutto perché nei supermercati il grosso del venduto sono blister con...decine di cosce!

:what:

La passione manca perché non si conosce l'argomento?
Allora si può rimediare!

:-))
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