La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

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Andrea61
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da Andrea61 »

Enricodm ha scritto: 22 maggio 2023, 14:31 Se non fosse un investimento non esisterebbero i cataloghi, le aste, ... E' un investimento come lo sono tanti altri: orologi, borse, ...

Se poi vogliamo dire che siccome in questi ultimi decenni molti di noi ci hanno perso o non recupereranno mai quanto investito, questo non significa che venga "derubricato" a divertimento. Faccio fatica a pensare che persone mettano 1000/5000/10000+ euro per puro divertimento.
Pensare alla Filatelia come investimento è del tutto illusorio.
Ogni tanto c'è della speculazione (e tanti prendono fregature) ma mai investimento.

L'unico caso in cui si può parlare di possibile investimento sono le grandi rarità mondiali: i pezzi unici o quasi le cui quotazioni viaggiano sulle sei cifre. Ma si tratta comunque di investimenti rischiosi, a lunga scadenza che richiedono capitali ingenti.

Ci sono molte ragioni per cui la gente spende soldi, anche molti soldi, per acquistare beni non indispensabili. Non credo, ad esempio, che chi compra una Ferrari lo faccia per andarci tutti i giorni al lavoro. Forse è un po' semplicistico definire il tutto come "divertimento", ma del divertimento deve esserci, perché se uno neanche si diverte ...
Andrea

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Sono interessato alla Storia Postale e ai Classici di tutto il mondo.
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SF2L
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da SF2L »

Ho appena ricevuto questa email dalla Heinrich Kohler

The Global Philatelic Network announces new foundations for the future

On Thursday of this week, the doors of IBRA 2023 (International Philatelic Exhibition) will open. For four days from Thursday to Sunday, 25 to 28 May, the exhibition will be the meeting place for all philatelists. To kick off this exciting week, we have some announcements to make about how our group is securing our long traditions and current strong foundations for the future.

The group of stamp auction houses under the roof of Köhler & Corinphila Holding GmbH, known as The Global Philatelic Network, i.e. Heinrich Köhler GmbH in Wiesbaden (Germany), Corinphila Auctions in Zurich (Switzerland), H.R. Harmer in New York (United States of America), John Bull Auctions in Hong Kong, and Corinphila Veilingen, (The Netherlands), is pleased to announce new appointments to our management and partnerships.

Changes from 1 July 2023

As of 1 July 2023, Jonas Hällström RDP will join the group as new Managing Director of Köhler & Corinphila Holding GmbH. He will take up this new position together with Tobias Huylmans, who will also become the new Managing Director of the Group. Tobias Huylmans is currently Managing Director of Heinrich Köhler, and he will now expand his involvement within the Group. Jonas Hällström will also be assigned to the position of Managing Director of Corinphila Auctions in Switzerland.

At the same time that the Group's new management structure takes effect, Tobias Huylmans and Jonas Hällström will become new partners and shareholders of Köhler & Corinphila Holding GmbH. The Community of Heirs to Erivan Haub will remain as the main shareholder. Karl Louis and Dieter Michelson will remain unchanged as partners and shareholders.




Caption: Tobias Huylmans (left) and Jonas Hällström (right) combine competences, experiences and personalities, which together ensure the future for the group of stamp auction houses under the roof of Köhler & Corinphila Holding GmbH and known as the Global Philatelic Network.




Changes from 1 January 2024

Karl Louis will step down from the daily business at the end of 2023, and Dieter Michelson will reduce his operational activities. They will both remain as shareholders and directors of the board of the company.

From 1 January 2024, Jonas Hällström will share the position of Managing Director of Corinphila Auctions with Antoine Clavel, who has been Managing Director of Corinphila Auctions since 2014.

Dieter Michelson will remain as Managing Director of Köhler & Corinphila Holding GmbH and of Heinrich Köhler in Wiesbaden jointly with Tobias Huylmans.

In Summary

Both Tobias Huylmans and Jonas Hällström are well known in the philatelic community. Tobias Huylmans started working with Heinrich Köhler in 2007, became managing director of the company in 2019 and is one of the most respected philatelic experts in the German Expertisers Organisation (B.P.P.) and the Association Internationale des Experts en Philatelie (A.I.E.P.). Jonas Hällström has an extensive background in organised philately. His leadership capabilities were proven by him when organising the STOCKHOLMIA 2019 International Stamp Exhibition.

These appointments and changes are strategic moves to ensure the future leadership of the Group. They are being implemented now to prepare for a timeframe beyond the next decade and to ensure the continuation of the Group's strengths and developments aimed at customers and partners around the world.

Christian Haub (on behalf of the estate of Erivan Karl Matthias Haub)
Karl Louis & Dieter Michelson
I consolidamenti avvengono in industrie matura, magari col fiato corto, ma non in crisi.
Non a caso dicono che la mossa e' in preparazione al prossimo decennio e oltre.
Non ho idea della struttura dell'industria in Italia. c'e' niente di confrontabile?
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Antonello Cerruti
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da Antonello Cerruti »

La Filatelia è viva e vegeta.

E' invece in crisi profonda e forse irreversibile quella del commercio del ciarpame delle cose comuni/comunissime che una volta venivano assorbite dai commercianti dell'ingrosso e riciclate attraverso canali non filatelici (stock inviati all'estero, composizioni per i giovani ed i turisti, ecc.).

C'è poi un'altra causa importante che concorre alla crisi di cui sopra: l'età media degli operatori professionisti italiani.
Pochi sono quelli che hanno figli e nipoti che continuano l'attività; per tutti gli altri non c'è rimpiazzo.

Così muoiono i negozi su strada e, con i vecchi commercianti, anche quella catena di competenze che insegnavano ai loro clienti.

C'è anche un'altra fine oramai annunciata: quella delle fiere e dei mercatini.

Un tempo, i collezionisti li frequentavano per cercare quello che mancava alle loro collezioni.
Arrivavano con la loro bella mancolista e trovavano tanta disponibilità, cortesia e buoni prezzi.
Oggi, tra i pochi banchi rimasti, si aggirano orde fameliche di "collezionisti-studiosi" - assai più competenti di chi trovano dall'altra parte del tavolo - in cerca non del pezzo mancante ma dell'errore del venditore incapace.

Tutto ciò si aggiunge all'aumento dei costi degli spazi espositivi - per coprire i quali le richieste dei venditori risultano fuori mercato - e le vendite via internet in cui la bassissima qualità dei francobolli offerti si riflette nei prezzi stracciati che attraggono gli ignari acquirenti che non comprendono appieno la qualità ma ai quali restano bene impressi i prezzi richiesti.

Se un Gronchi rosa viene offerto a 200,00 euro perchè rigommato e con un certificato compiacente, tutti i collezionisti che hanno visto quell'offerta pensano che oggi TUTTI i Gronchi rosa valgono quella cifra.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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arditiroma
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da arditiroma »

Antonello Cerruti ha scritto: 23 maggio 2023, 10:19 La Filatelia è viva e vegeta.

E' invece in crisi profonda e forse irreversibile quella del commercio del ciarpame delle cose comuni/comunissime che una volta venivano assorbite dai commercianti dell'ingrosso e riciclate attraverso canali non filatelici (stock inviati all'estero, composizioni per i giovani ed i turisti, ecc.).

C'è poi un'altra causa importante che concorre alla crisi di cui sopra: l'età media degli operatori professionisti italiani.
Pochi sono quelli che hanno figli e nipoti che continuano l'attività; per tutti gli altri non c'è rimpiazzo.

Così muoiono i negozi su strada e, con i vecchi commercianti, anche quella catena di competenze che insegnavano ai loro clienti.

C'è anche un'altra fine oramai annunciata: quella delle fiere e dei mercatini.

Un tempo, i collezionisti li frequentavano per cercare quello che mancava alle loro collezioni.
Arrivavano con la loro bella mancolista e trovavano tanta disponibilità, cortesia e buoni prezzi.
Oggi, tra i pochi banchi rimasti, si aggirano orde fameliche di "collezionisti-studiosi" - assai più competenti di chi trovano dall'altra parte del tavolo - in cerca non del pezzo mancante ma dell'errore del venditore incapace.

Tutto ciò si aggiunge all'aumento dei costi degli spazi espositivi - per coprire i quali le richieste dei venditori risultano fuori mercato - e le vendite via internet in cui la bassissima qualità dei francobolli offerti si riflette nei prezzi stracciati che attraggono gli ignari acquirenti che non comprendono appieno la qualità ma ai quali restano bene impressi i prezzi richiesti.

Se un Gronchi rosa viene offerto a 200,00 euro perchè rigommato e con un certificato compiacente, tutti i collezionisti che hanno visto quell'offerta pensano che oggi TUTTI i Gronchi rosa valgono quella cifra.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti

Concordo e condivido l' analisi fatta da Antonello.

Ciclicamente continua ad emergere questa discussione sulla crisi della filatelia.

Come Antonello ha giustamente affermato , è in crisi e aggiungo per fortuna, il mercato filatelico del ciarpame, delle schifezze, dei banchetti, vedi ultimo convegno Seraphicum a Roma ma potrei citarne altri simili, dove i commercianti o pseudo tali alle 11 del Sabato gia erano andati via e i pochi rimasti avevano del materiale da far inorridire...
Le aste serie con materiale bello ed importante continuano ad attrarre collezionisti e a far si che i soldi vengano spesi quando la qualità è adeguata. Giusto. a titolo di esempio ho fatto una piccola analisi sulla asta Bolaffi e li su circa 1849 lotti in vendita , 1250 sono stati venduti con un totale di aggiudicazione pari al 67% del totale lotti (salvo errori) non considerando poi le vendite post aste protratte per altro mese.. alcuni lotti hanno "comodamente" sfondato il muro dei 10K partendo da basi bassissime... E' in crisi.. non direi...
Lasciamo stare le aste Tedesche o quelle svizzere dove la media di aggiudicazioni è molto alta e non si parte dal 10% del catalogo come da noi...

Quindi il ciarpame è finito e ribadisco per fortuna, perché il collezionista è più consapevole e ha più scelta, è finita l egemonia dei negozi su strada che vendevano materiale a prezzi "scontati" del 50% rispetto al catalogo , ma il collezionismo di materiale interessante di certo continua ad attrarre!
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SF2L
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da SF2L »

arditiroma ha scritto: 23 maggio 2023, 15:18
Lasciamo stare le aste Tedesche o quelle svizzere dove la media di aggiudicazioni è molto alta e non si parte dal 10% del catalogo come da noi...
anche perche' le aste tedesche e svizzere utilizzano come catalogo il Michel che ha una valutazione a non piu' del 30% del Sassone
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dogri
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da dogri »

SF2L ha scritto: 25 maggio 2023, 8:11
arditiroma ha scritto: 23 maggio 2023, 15:18
Lasciamo stare le aste Tedesche o quelle svizzere dove la media di aggiudicazioni è molto alta e non si parte dal 10% del catalogo come da noi...
anche perche' le aste tedesche e svizzere utilizzano come catalogo il Michel che ha una valutazione a non piu' del 30% del Sassone
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Senti senti, comprerò il Michel visto che con il Sassone sono fermo dal 2016 per non farmi più prendere in giro
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arditiroma
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da arditiroma »

SF2L ha scritto: 25 maggio 2023, 8:11
arditiroma ha scritto: 23 maggio 2023, 15:18
Lasciamo stare le aste Tedesche o quelle svizzere dove la media di aggiudicazioni è molto alta e non si parte dal 10% del catalogo come da noi...
anche perche' le aste tedesche e svizzere utilizzano come catalogo il Michel che ha una valutazione a non piu' del 30% del Sassone
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Non intendevo le aste tedesche su materiale italiano.. ma intendevo aste tedesche o svizzere o austriache su materiale di quei Paesi... partono e chiudono a cifre medie molto piu elevate.. ovviamente su materiale "non banale"
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arditiroma
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da arditiroma »

dogri ha scritto: 25 maggio 2023, 9:55
SF2L ha scritto: 25 maggio 2023, 8:11
arditiroma ha scritto: 23 maggio 2023, 15:18
Lasciamo stare le aste Tedesche o quelle svizzere dove la media di aggiudicazioni è molto alta e non si parte dal 10% del catalogo come da noi...
anche perche' le aste tedesche e svizzere utilizzano come catalogo il Michel che ha una valutazione a non piu' del 30% del Sassone
stefano
Senti senti, comprerò il Michel visto che con il Sassone sono fermo dal 2016 per non farmi più prendere in giro
A mio avviso non è questione di "farsi prendere in giro", i cataloghi come tutti sappiamo sono riferimenti, stop, i prezzi sul materiale che ci interessa li conosciamo più o meno tutti e l' andamento vero del mercato ce lo danno i realizzi d' asta.
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Stefano T
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da Stefano T »

Ciao:
Attenzione al discorso che i realizzi delle aste danno un'idea dell'andamento del mercato (e quindi del valore dei francobolli) e i cataloghi no, perchè sono esagerati nelle quotazioni.

Il problema di fondo del giusto prezzo dovrebbe essere sempre legato alla reale qualità del pezzo.

Purtroppo nelle aste di oggi gira molto, troppo materiale e soprattutto di qualità "circa", perchè si punta sulla quantità di venduto piuttosto che fare una selezione dei pezzi migliori che consentirebbe di partire da basi più alte (come accadeva nel passato e come ormai pochissime case d'asta fanno).

Il risultato è che si fa di tutta l'erba un fascio, salvo poi scoprire che il pezzo comprato, magari al 10-15%, in realtà risulta difettoso e non corrisponde a quanto dichiarato o certificato.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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arditiroma
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da arditiroma »

Stefano è innegabile però che le aste danno il polso del mercato e sono un benchmark di riferimento.
Tolti gli estremi a cui tu giustamente ti riferivi, ossia pezzi difettati, non conformi, con difetti occulti ecc, che capitano sempre più spesso in alcune aste sopratutto, e come sai ne so qualcosa:), su serie diciamo "normali" senza particolari pregi o rarità/varietà i prezzi di realizzo delle aste, sottolineo serie, danno comunque un riferimento oggettivo sul reale valore di questo o quel francobollo.
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dogri
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da dogri »

@Artidiroma: appunto, i cataloghi si limitassero ad, appunto, catalogare. Tutti quei prezzi di fantasia, gonfiati all'inverosimile, non hanno alcun senso. Se riflettessero una realtà distante anni luce da quella che si ostinano a dipingere sarebbe anche un segno di coerenza e di maggior numero di copie vendute. Da tempo io, ma non solo io, ho smesso di rinnovare ogni anno il catalogo, e non ne sento il bisogno nemmeno a distanza di anni. Certo, il web aiuta in questo senso, almeno quanto gli editori stessi per le ragioni appena menzionate. Speriamo almeno si fermino così, perlomeno è sufficiente dividere per dieci il prezzo di un francobollo e siamo a posto, senza l'ausilio di una calcolatrice.
Ciao:
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Enricodm
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da Enricodm »

Mi sembra chiaro, anche dai vari interventi, che sia opinione condivisa che la filatelia sia viva e vegeta e rappresenti una forma di investimento, proprio come altre categorie come gli orologi, le borse e così via. Tuttavia, come per gli altri settori, cosa ha valore e’ solo la parte alta (oltre i 1.000 euro, 10.000 euro ...), tutto quello che sta sotto la soglia vale poco o nulla.

Voglio essere un po’ “disruptive”: avere in mano una serie completa di francobolli conta poco (se non per motivi puramente di studio o interesse o passione), oggi una collezione costruita per investimento puo’ avere un francobollo di un periodo e quello di un altro. Poi per rispondere anche a Vacallo ci sono sempre in ogni settore quelli che “buttano” i soldi o fanno male gli investimenti.

Come conseguenza di cio’ il mercato sara’ sempre piu’ fatto da auction house che presentano queste rarita’, mentre gli ebay e tutti gli altri canali saranno per chi vende i prodotti che non hanno mercato.
Cosa ne pensate?
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dogri
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da dogri »

La filatelia è investimento sopra certi livelli ma è anche collezionismo, non dimentichiamocelo, sotto certi livelli ma anche sopra. Oltre certi prezzi la parte del leone la fanno le case d'asta, sotto i canali online, che i prodotti che non hanno mercato il mercato ce l'hanno eccome, perchè il numero delle transazioni è elevatissimo. La differenza fra le due categorie è che chi investe non è un filatelico, e quindi ha poco a che vedere con la filatelia, mentre chi colleziona è un filatelico, ed è solo quest'ultimo a far vivere la filatelia. Ciò non toglie che a seconda delle proprie possibilità anche il filatelico faccia i suoi investimenti, nel senso che in collezione i pezzi "pesanti" danno completezza alla collezione stessa ed ecco che la raccolta, nel suo insieme, è più piacevole da vedersi (e da possedere)
Non mancano nella mia collezione del Regno esemplari linguellati, evidentemente provenienti da collezioni del passato perchè prima della comparsa delle taschine i francobolli si collezionavano così, e lascio ad investitori e a Paperoni filatelici il piacere di possedere (o commerciare) esemplari MNH. Secondo il mio punto di vista, filatelico, gomma integra e linguellati non hanno nulla da invidiarsi reciprocamente.
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giampi
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da giampi »

Enricodm ha scritto: 27 maggio 2023, 0:35 Mi sembra chiaro, anche dai vari interventi, che sia opinione condivisa che la filatelia sia viva e vegeta e rappresenti una forma di investimento, proprio come altre categorie come gli orologi, le borse e così via. Tuttavia, come per gli altri settori, cosa ha valore e’ solo la parte alta (oltre i 1.000 euro, 10.000 euro ...), tutto quello che sta sotto la soglia vale poco o nulla.

Voglio essere un po’ “disruptive”: avere in mano una serie completa di francobolli conta poco (se non per motivi puramente di studio o interesse o passione), oggi una collezione costruita per investimento puo’ avere un francobollo di un periodo e quello di un altro. Poi per rispondere anche a Vacallo ci sono sempre in ogni settore quelli che “buttano” i soldi o fanno male gli investimenti.

Come conseguenza di cio’ il mercato sara’ sempre piu’ fatto da auction house che presentano queste rarita’, mentre gli ebay e tutti gli altri canali saranno per chi vende i prodotti che non hanno mercato.
Cosa ne pensate?
Sono in gran parte d'accordo. Mi pare che qui' non si sia discutendo se investire in qualche pezzo pregiato della filatelia in alternativa a gioielli, oro ,quadri etc , ma il fatto di spendere per una collezione parecchie migliaia di euro possa poi avere un qualche ritorno soddisfacente al momento della vendita (per necessita' o per iniziare altra collezione)
La sensazione e' che il 97% dei pezzi di una collezione , essendo di basso o medio valore siano quasi invendibile senza perderci molto, mentre , per dire, solo un 3% dei pezzi, sempre per dire, con valore di mercato oltre i 1000 euro (dai 5 mila in su di catalogo) siano un investimento che conserva almeno il suo valore. Se pero' si fa il calcolo del possibile ricavato considerando la totalita' dei soldi spesi allora le cose non tornano. Ed e' questo il problema. Investimento e' difficilmente abbinabile al collezionismo-studio
Giampiero

Colleziono ASI, Regno, Colonie, Occupazioni, prevalentemente usati, la mia passione e' comprenderne l'autenticità'. Mi interessa poter classificare i colori dei francobolli (es. Pontificio, Sardegna) con metodi più' oggettivi.
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francesco luraschi
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da francesco luraschi »

I vecchi collezionisti vengono a mancare, i figli non sono interessati alla filatelia (ma non solo), in altre parole mancano le nuove leve.

Comunque manca l'interesse per l'antiquariato in generale, forse è legato al fatto che i giovani studiano poco la storia e spesso hanno pochi soldi in tasca e quelli che hanno li spendono in maniera diversa. Una volta noi viaggiavamo meno e facevamo lavorare la fantasia anche tramite i francobolli, oggi è più facile ed economico viaggiare.

Francobolli in giro se ne vedono sempre meno, la posta è diventata una banca e quindi manca l'elemento che fa scattare la scintilla collezionistica.

Inoltre il momento storico economico dirotta denaro in altri tempi destinati all'hobby in spese contingenti e non rimandabili a cui si aggiunge la contrazione di disponibilità di denaro proveniente dalla borsa e dal lavoro.

Conviene comunque mettere in piedi una collezione di largo interesse (relativo) ma soprattutto personalizzata. Collezioni multiple tipo Repubblica sono difficilissime da vendere se non a prezzo stracciato.

Magari qualche collezionista del forum può dirci quante "Democratica" ha nell'armadio, differenti l'una dall'altra solo per la centratura.

Io mi fermerei alla filatelia intesa come hobby, divertimento e cultura.

Poi le vie del Signore sono infinite e non si sa mai.

Ciao: Francesco
I nostri articoli:

https://www.academia.edu/10877153/_News ... _1850-1866_

Cliccare su authors per leggerli tutti facendo scorrere la pagina verso il basso oppure iscriversi al sito http://www.academia.edu per scaricare il PDF.

Ciao: Francesco
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Antonello Cerruti
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da Antonello Cerruti »

La filatelia è una cosa, l'investimento è un'altra.

Con la diminuzione dei collezionisti giovani e giovanissimi, il materiale comune sarà sempre meno richiesto.

Per la completezza di una collezione occorre anche il materiale comune o comunissimo.

Ma, ai fini del valore commerciale della raccolta, l'apporto del materiale "complementare" è quasi nullo.

Per essere più chiaro, nel prezzo di vendita di un'auto, nessuno calcolerà mai il valore della copertina che copre il sedile di dietro o il cagnolino che muove la testa sul vano posteriore...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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dogri
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da dogri »

Antonello Cerruti ha scritto: 27 maggio 2023, 9:16 nel prezzo di vendita di un'auto, nessuno calcolerà mai il valore del cagnolino che muove la testa sul vano posteriore...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Allora lo tolgo, ci metto il gatto.
Ciao:
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LucaP74
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da LucaP74 »

A mio parere ogni tentativo finalizzato ad attrarre le nuove generazioni nella Filatelia attuale è destinata al fallimento. È la Filatelia che deve cambiare per mettersi al servizio delle logiche e dei paradigmi dei nativi digitali nati dopo il 2000. Io ho 49 anni ed oggi per comprare i francobolli devo andare sul sito di un asta o su catawiki o sperare di incontrare qualcuno che abbia quello che cerco. Per leggere un libro lo devo comprare e farmelo spedire. Per informarmi e socializzare devo entrare in questo forum. Per avere un certificato devo andare di persona o spedire i francobolli al perito. E poi ho la mia collezione a casa che vedo solo io o la mia famiglia, visto che nelle case di oggi raramente entrano estranei o semplici conoscenti.
I nativi digitali usano gli ecosistemi digitali per socializzare, imparare, informarsi, comprare, vendere, investire, giocare e divertirsi. Cioè tutto ciò che permette di fare anche la Filatelia. Ecco , immaginate un nuovo Ecosistema, un mondo virtuale e digitale dove ci si possa muovere con un avatar, mettere a disposizione la propria collezione in versione digitale e farla vedere a tutti i tuoi amici. Dove i miei francobolli digitali hanno un impronta digitale che li rende unici, non fungibili ed univocamente riconoscibili. Il francobollo di carta esiste sempre nella mia collezione ma è accompagnato da un codice di crittografia digitale che permette di riconoscerlo, venderlo e comprarlo, trasferendo la sua impronta digitale nel registro distribuito delle transazioni che rende quel passaggio di proprietà immutabile, pubblico, ma con privacy, essendo gestito dalla crittografia. In questo ecosistema se voglio un catalogo od un libro non devo ordinarlo e farmelo spedire, ma lo posso affittare nella libreria virtuale, passando dal concetto di possesso al concetto di servizio. Posso entrare in stanze virtuali dove incontrare voi per socializzare e parlare, posso ascoltare un podcast di un esperto di Lombardo Veneto , partecipare ad una asta di francobolli dove ho avuto pieno accesso a versioni digitali molto accurate di tutte le collezioni in vendita, dove grazie all'impronta digitale posso conoscere da dove proviene quel francobollo, qual è la sua storia passata. Posso entrare in un negozio virtuale, dove il commerciante nella versione avatar mi mostra i pezzi che posso comprare concludendo la transazione digitalmente pagando in moneta digitale, bitcoin od altra che sia. Potrò anche accedere ad un servizio di realtà virtuale che mi farà vedere come si stampavano i fogli nella tipografia Delarue negli anni 60 dell 800. Se mi manca il TreLire nella collezione, lo potro' affittare per il tempo che desidero, registrando uno smart contract nella bolckchain, che certifichera' quel pezzo in uso a me per quel tempo, pur rimanendo di proprietà di un altro. A mia volta potro' cedere l'affitto ad un terzo se lo vorrò, trasferendo lo smart contract di affitto sottostante. Il perito potrà certificare i francobolli, aggiungendo quindi un nuovo attributo codificato all'impronta digitale del mio francobollo. In questo Ecosistema i francobolli cartacei sottostanti esistono ancora ma sono inesorabilmente legati alle loro versione digitale. A questo ecosistema si accede con un click su un app che collega i miei occhiali digitali al mondo virtuale della Filatelia, dove tutti gli amici , i negozianti, gli esperti, i periti e gli appassionati sono li , pronti a parlare e socializzare con me.
Tutto ciò non è ancora realtà ma lo sarà presto grazie alla convergenza delle tecnologie dei metaversi, dei registri distribuiti tipo blockchain e dell'intelligenza artificiale. Solo in questo nuovo ecosistema un ragazzo di 15 anno potrebbe trovare gli stimoli giusti per appassionarsi alla Filatelia.
CIAO A TUTTI
LUCA
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enrico54
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da enrico54 »

Ho letto più volte questo intervento con grandissimo interesse, e devo dire che, sia pure con un certo dispiacere, trovo quanto illustrato futuribile ma affascinante, e probabilmente aderente a una realtà neanche troppo lontana, che sarà comune a molti altri settori.

Enrico Flaminio
________________
Colleziono usi postali dell'emissione De La Rue
Write your purpose in pen, your path in pencil.
Giorgio Di Raimo
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Re: La filatelia è destinata a morire? Idee, suggerimenti e possibili soluzioni

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

LucaP74 ha scritto: 27 maggio 2023, 12:14 A mio parere ogni tentativo finalizzato ad attrarre le nuove generazioni nella Filatelia attuale è destinata al fallimento. È la Filatelia che deve cambiare per mettersi al servizio delle logiche e dei paradigmi dei nativi digitali nati dopo il 2000. Io ho 49 anni ed oggi per comprare i francobolli devo andare sul sito di un asta o su catawiki o sperare di incontrare qualcuno che abbia quello che cerco. Per leggere un libro lo devo comprare e farmelo spedire. Per informarmi e socializzare devo entrare in questo forum. Per avere un certificato devo andare di persona o spedire i francobolli al perito. E poi ho la mia collezione a casa che vedo solo io o la mia famiglia, visto che nelle case di oggi raramente entrano estranei o semplici conoscenti.
I nativi digitali usano gli ecosistemi digitali per socializzare, imparare, informarsi, comprare, vendere, investire, giocare e divertirsi. Cioè tutto ciò che permette di fare anche la Filatelia. Ecco , immaginate un nuovo Ecosistema, un mondo virtuale e digitale dove ci si possa muovere con un avatar, mettere a disposizione la propria collezione in versione digitale e farla vedere a tutti i tuoi amici. Dove i miei francobolli digitali hanno un impronta digitale che li rende unici, non fungibili ed univocamente riconoscibili. Il francobollo di carta esiste sempre nella mia collezione ma è accompagnato da un codice di crittografia digitale che permette di riconoscerlo, venderlo e comprarlo, trasferendo la sua impronta digitale nel registro distribuito delle transazioni che rende quel passaggio di proprietà immutabile, pubblico, ma con privacy, essendo gestito dalla crittografia. In questo ecosistema se voglio un catalogo od un libro non devo ordinarlo e farmelo spedire, ma lo posso affittare nella libreria virtuale, passando dal concetto di possesso al concetto di servizio. Posso entrare in stanze virtuali dove incontrare voi per socializzare e parlare, posso ascoltare un podcast di un esperto di Lombardo Veneto , partecipare ad una asta di francobolli dove ho avuto pieno accesso a versioni digitali molto accurate di tutte le collezioni in vendita, dove grazie all'impronta digitale posso conoscere da dove proviene quel francobollo, qual è la sua storia passata. Posso entrare in un negozio virtuale, dove il commerciante nella versione avatar mi mostra i pezzi che posso comprare concludendo la transazione digitalmente pagando in moneta digitale, bitcoin od altra che sia. Potrò anche accedere ad un servizio di realtà virtuale che mi farà vedere come si stampavano i fogli nella tipografia Delarue negli anni 60 dell 800. Se mi manca il TreLire nella collezione, lo potro' affittare per il tempo che desidero, registrando uno smart contract nella bolckchain, che certifichera' quel pezzo in uso a me per quel tempo, pur rimanendo di proprietà di un altro. A mia volta potro' cedere l'affitto ad un terzo se lo vorrò, trasferendo lo smart contract di affitto sottostante. Il perito potrà certificare i francobolli, aggiungendo quindi un nuovo attributo codificato all'impronta digitale del mio francobollo. In questo Ecosistema i francobolli cartacei sottostanti esistono ancora ma sono inesorabilmente legati alle loro versione digitale. A questo ecosistema si accede con un click su un app che collega i miei occhiali digitali al mondo virtuale della Filatelia, dove tutti gli amici , i negozianti, gli esperti, i periti e gli appassionati sono li , pronti a parlare e socializzare con me.
Tutto ciò non è ancora realtà ma lo sarà presto grazie alla convergenza delle tecnologie dei metaversi, dei registri distribuiti tipo blockchain e dell'intelligenza artificiale. Solo in questo nuovo ecosistema un ragazzo di 15 anno potrebbe trovare gli stimoli giusti per appassionarsi alla Filatelia.
CIAO A TUTTI
LUCA
Finalmente spunti interessanti, grazie. Premesso che come ho scritto in altro post, a mio parere, il bene “francobollo” possiede di per se la caratteristica di non fungibilità ( quelli seri si, le ciofeghe no), non duplicazione, di scambio pubblico ma con privacy, e la sua autenticazione è decentralizzata ( un registro per esempio è questo forum), esso è per sua natura un bene fisico, un “opera d’arte” non digitale come lo è invece un Nft ,che nasce e vive solo nel digitale. Il nuovo mondo della blockchain potrebbe dargli una maggiore trasparenza e sicurezza nel mondo digitale e la possibilità di essere , sempre nel mondo digitale, frazionato in parti di tempo in ogni dove sul globo alla velocità della luce. Ma la sua caratteristica fisica tangibile è e deve rimanere la predominante,mentre se si desse il suo totale possesso, solo per via digitale il suo “ corpo fisico” perderebbe valore e potrebbe non esserci più alcun interesse alla sua conservazione, cosa che qualunque filatelico aborre. I giovani sono nel mondo digitale, ma quello attuale , non quello di fra 10-20 anni ; basterebbe portare i contenuti filatelici nel loro mondo social attuale per il tramite di chi essi ascoltano, e con podcast e altro. Poi come in ogni mondo libero esiste il principio di responsabilità per cui al di la del certificato digitale o no sta’ a te decidere se e cosa comprare, nel bene e nel male: questo è un principio importante di libertà ( con tutte le responsabilità e conseguenze annesse) che vale sempre. Certamente la certificazione , quella si tutta digitale, ben fatta , positiva o negativa di ogni francobollo, busta ecc sulla blockchain è uno spunto interessante: il problema è che chi conosce i francobolli , i veterani della Filatelia, spesso non sa niente di nuove tecnologie. Si potrebbe creare uno spazio digitale di vendita e scambio solo per pezzi certificati in forma digitale; sarebbe uno spazio più sicuro, e forse aiuterebbe più neofiti ad avvicinarsi pur non sapendo niente di francobolli. Però poi il possesso del pezzo fisico per me deve rimanere.Anche la creazione del certificato digitale deve essere decentralizzata e legata ad un algoritmo perché se la si da in mano ad un solo validatore o si crea un ente preposto come collegio di esperti, risoamo punto e capo, perché l’uomo per sua natura e in vari modi sbaglia o sbaglia di proposito. Lo stesso algoritmo deve poi prevedere un grading del pezzo.
Specializzato in tutti gli Antichi Stati Italiani, Filatelia e Storia Postale
Socio ASPOT
Stimo, Valuto e/o Acquisto Collezioni medio/importanti
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