La gommatura dei francobolli

Forum di discussione generale sulla filatelia.
(Se non individuate una sezione più indicata inserite qui i vostri interventi)
Rispondi
piersant
Messaggi: 70
Iscritto il: 24 dicembre 2014, 16:02

La gommatura dei francobolli

Messaggio da piersant »

Sui vari testi di filatelia e sui cataloghi ci sono spiegazioni tecniche circa la carta, la filigrana, le tecniche di stampa e i tipi di dentellatura ma non ho mai letto nulla sulla stesura della gomma. Come veniva fatta? Suppongo prima della stampa su carta bianca e come veniva stesa la soluzione di gomma arabica? Qualcuno può dirmi qualcosa?
Grazie Ciao:
Avatar utente
francesco losinno
Messaggi: 328
Iscritto il: 9 agosto 2007, 20:23
Località: Volda (Norvegia)

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da francesco losinno »

Dopo la stampa, e con il pennello, di quello che ho capito.
Ciao: :cof:
Avatar utente
somalafis
Messaggi: 6891
Iscritto il: 23 luglio 2007, 9:54
Località: Roma

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da somalafis »

piersant ha scritto: 27 giugno 2019, 9:47 Sui ... cataloghi ci sono spiegazioni tecniche circa la carta, la filigrana, le tecniche di stampa e i tipi di dentellatura ma non ho mai letto nulla sulla stesura della gomma...
Il catalogo Unificato per la verita' propone qualche indicazione nell'introduzione tecnica:
IMG_20190627_0001.jpg
Il testo e' molto sintetico ma fornisce utili indicazioni in relazione ai metodi di stampa.
L'applicazione manuale della colla al retro dei fogli, puo' sembrare un'operazione ottocentesca ma in realta' venne ancora usata per emissioni a modesta tiratura, effettuate in piano negli anni '50 del secolo scorso. Ad esempio sul retro dei fogli di alcuni francobolli della Somalia AFIS (1950/1960) che il Poligrafico dello Stato non stampo' con rotativa si vede bene la stesura della colla che non copre totalmente la superficie dei fogli stessi, venendo a mancare su buona parte dei margini.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Riccardo Bodo
SOSTENITORE
piersant
Messaggi: 70
Iscritto il: 24 dicembre 2014, 16:02

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da piersant »

Poi l
facevano asciugare la carta? La gomma arabica si scioglie fino al 40% circa... c'è un sacco d'acqua ... la carta si bagna...
Quelli che "rigommano" i francobolli come fanno? Non mi interessa per fare il "taroccone" ma per capire le differenze e riconoscere i falsi gommati
Avatar utente
Antonello Cerruti
Messaggi: 6544
Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da Antonello Cerruti »

piersant ha scritto: 27 giugno 2019, 16:48 Poi l
facevano asciugare la carta? La gomma arabica si scioglie fino al 40% circa... c'è un sacco d'acqua ... la carta si bagna...
Quelli che "rigommano" i francobolli come fanno? Non mi interessa per fare il "taroccone" ma per capire le differenze e riconoscere i falsi gommati
Quelli che rigommano i francobolli si dividono in due categorie: quelli bravi e quelli che sono dei "pecioni".

Con molto studio (pratico non teorico, cioè dopo aver rischiato/preso tante fregature) potresti tra qualche anno a scoprire i "pecioni".
Per gli altri, se sarai bravissimo, ne riparleremo tra molti anni.
Non per scoraggiarti ma per essere pragmatico; tieni presente molti rigommatori bravi sono di veri artisti.

C'è un notissimo perito che - da anni - cerca di arruolare un rigommatore nella vana speranza di limitare i suoi errori...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Avatar utente
maupoz
Messaggi: 2757
Iscritto il: 8 febbraio 2010, 16:07
Località: MILANO

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da maupoz »

piersant ha scritto: 27 giugno 2019, 16:48 facevano asciugare la carta? La gomma arabica si scioglie fino al 40% circa... c'è un sacco d'acqua ... la carta si bagna...
molto tempo fa avevo pubblicato la fotografia di un enorme macchina utilizzata (fine 1800) per l'asciugatura dei "fogli gommati" (almeno così credo di ricordare :mmm: :mmm: )
mi pare anche di ricordare che gli addetti a ricevere i fogli fossero degli operai ....bambini




Ho invece ritrovato questo passaggio della relazione del direttore dell'officina di Torino, Ing. Giacinto Berruti .... anno 1868 .... non era certo "gomma arabica" della quale si lamentava


colla pelli animali.jpg




curiosità invece l'inserzione su "la stampa" del novembre1873
colla OCV - la stampa 06.11.1873.JPG





aggiungo alcune righe dai cugini francesi (lascio il testo originale ....non si sa mai ....con certi traduttori :-)) )




La gomma
La gomma usata era "gomma del Senegal", chiamata gomma arabica, mescolata e filtrata.
Era stesa a mano con spazzole e pennelli. Aveva lo svantaggio di aumentare sostanzialmente il peso della carta. C'erano circa 6 kg di gomma per 100 fogli. Il “gommage” era di buona qualità, flessibile e adesivo.
I fogli (dei francobolli) erano essiccati su graticci (cannicciate) di legno bianco e poi passati sotto le presse per essere raddrizzati. A seconda dei tipi di carta utilizzati, i fogli subivano un ritiro più o meno pronunciato.
Per i primi francobolli, la gomma aveva un aspetto bianco e lucido. Altre forniture successive appaiono più brunastre. L'invecchiamento della gomma sui francobolli ha al giorno d'oggi cambiato i colori e queste sfumature delle tinte della gomma sono difficili da determinare.

La gomme
La gomme utilisée était de la « gomme du Sénégal », appelée gomme arabique, mélangée et filtrée.
On l’étendait à la main à l’aide de pinceaux et de brosses. Elle avait comme inconvénient d’augmenter sensiblement le poids du papier. Il faillait environ 6kg de gommes pour 100 feuilles. Le gommage était de bonne qualité, souple et adhésif. Les feuilles étaient séchées sur des claies de bois blanc puis passées sous les presses pour être redressées. Suivant les qualités de papiers employés, les feuilles subissaient un retrait plus ou moins prononcé.
Pour les premiers timbres, la gomme avait une apparence blanche et brillante. D’autres fournitures ultérieures paraissent plus brunâtre. Le vieillissement de la gomme sur les timbres a de nos jours modifié les couleurs et ces nuances de teintes de gomme sont difficiles à déterminer.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
Avatar utente
maupoz
Messaggi: 2757
Iscritto il: 8 febbraio 2010, 16:07
Località: MILANO

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:


ho ritrovato l'articolo in cui si parlava della gommatura dei fogli e si riferisce ai francobolli emessi per le colonie francesi.


Le gommage
In origine la gommatura dei fogli era manuale.
Gli operai, spalmavano il retro dei fogli di gomma arabica e li mettevano ad asciugare su vassoi impilati su scaffalature su ruote che venivano messe nella parte della fabbrica che era riscaldata da un calorifero.
Questa operazione era lunga e richiedeva tanto personale.
Nel luglio 1880 il caposquadra, il signor Gaumel, mise in servizio una prima macchina gommatrice che permetteva ad un operatore di gommare la superficie del foglio di stampa in una sola operazione, invece l'essiccazione dei fogli era eseguita come in precedenza.
In termini di prestazioni la macchina di gommatura depositava sui fogli da 300 francobolli uno strato di 5,5 grammi di gomma arabica (allora chiamata gomma del Senegal, la sostanza originale è la resina dell’acacia Senegal).

Un sistema di viti di pressione permetteva di regolare la macchina in modo che lo strato di gomma era mantenuto costante durante tutte le operazioni.
La macchina gommava 1.000 fogli all'ora.
Tre volte al giorno si pesavano 10 fogli prima e dopo la gommatura per verificare la regolarità dei depositi ed eventualmente regolare il passo delle viti.

Intorno al 1895, il capo dello stabilimento Mr. Gaumel ebbe l'idea di fare una macchina che realizzava le operazioni di gommatura e asciugatura con un minimo di tempo e di personale.
In effetti, la macchina richiedeva un solo operaio alimentatore che introduceva i fogli da gommare nella macchina e due apprendisti che alla fine ricevevano i fogli gommati, asciutti e tagliati.


Tralascio la descrizione del funzionamento della macchina ma ne mostro alcune illustrazioni.


La machine à gommer vue du coté de l’introduction des feuilles (vista dal lato dell'introduzione dei fogli)



machine GAUMEL 2.jpg

machine GAUMEL 1.jpg



Al termine delle operazioni di gommatura ed asciugatura, al loro arrivo alla fine del macchinario i fogli da 300 francobolli sono tagliati da una cesoia circolare e si dividono in due mezzi fogli di 150 francobolli ciascuno e finiscono nelle mani di due apprendisti che devono guidarli a formare delle pile regolari



La machine à gommer vue du coté de la sortie des feuilles (dal lato dell'uscita dei fogli)




machine GAUMEL 3.jpg


Photo de la machine Gaumel prise entre les deux guerres.



Vous noterez la jeunesse des «apprentis».


machine GAUMEL 4 apprendisti.jpg
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
Avatar utente
maupoz
Messaggi: 2757
Iscritto il: 8 febbraio 2010, 16:07
Località: MILANO

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:




pelli.JPG






caro commissario Montalbano il suo intuito ha ancora una volta ragione


senta pure Catarella


ma nel frattempo ..........................mi ha scritto un amico



Attenzione a non confondere gommatura e collatura della carta, due operazioni diverse e con scopi ben diversi.

La collatura si fa prima della stampa, di solito immergendo i fogli interi in una soluzione di gelatina animale (prodotta appunto a partire da pelli di animali vari), di cui la carta si deve completamente imbibire, ed ha lo scopo di rendere meno assorbenti le fibre della carta: in assenza della collatura la carta è di fatto carta assorbente e ciò ovviamente non è compatibile con una stampa nitida, nemmeno con inchiostri a base non acquosa, quali quelli tipografici.

Ovviamente bagnando completamente la carta, nell’asciugatura questa tende ad ondularsi quindi per poterla stampare occorreva prima renderla di nuovo liscia e ciò si faceva calandrandola, ovvero cilindrandola, cioè passandola tra due cilindri rotanti che la pressavano e la facevano ridiventare liscia.

La calandra veniva alimentata a mano (c'è una una relazione dell'Ing. Berruti , direttore dell'officina carte valori di Torino, in cui scrive che un operaio ci aveva rimesso una mano che gli era stata “presa” tra i cilindri).

Penso che la “enorme macchina” servisse ad asciugare i fogli collati, che dopo il trattamento sono decisamente bagnati, non quelli gommati, tutto sommato umidi da un sol lato.

Una aggiunta a proposito della calandratura della carta: è la causa delle cosiddette pieghe a fisarmonica (o plis d’accordéon .... per i più esigenti ;-) ), che tanto piacciono ai collezionisti (non a me).


un amico
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
Avatar utente
andy66
Messaggi: 1777
Iscritto il: 3 dicembre 2010, 22:28
Località: chiusaforte ud
Contatta:

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da andy66 »

Interessante questa notizia riguardo all'operazione di 'collatura', di cui non ero a conoscenza. Ora sarebbe bello sapere fino a quando la carta necessitò di questa operazione, immagino laboriosa e dispendiosa. A me sembra che giá i fb di Umberto I utilizzassero una carta diversa, che poi cambiò ancora ai primi '900.

Ciao:
Andy66

SOCIO SOSTENITORE

Cerco cartoline di tutte le epoche del Comune di Chiusaforte UD (e sue frazioni)

Colleziono Regno, Repubblica, S.Marino e Francia


Proteggiamo quello che conosciamo
Conosciamo solo ciò che riusciamo a comprendere
Comprendiamo unicamente quello che abbiamo imparato
Avatar utente
maupoz
Messaggi: 2757
Iscritto il: 8 febbraio 2010, 16:07
Località: MILANO

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da maupoz »

andy66 ha scritto: 28 giugno 2019, 13:40 Interessante questa notizia riguardo all'operazione di 'collatura', di cui non ero a conoscenza. Ora sarebbe bello sapere fino a quando la carta necessitò di questa operazione, immagino laboriosa e dispendiosa. A me sembra che giá i fb di Umberto I utilizzassero una carta diversa, che poi cambiò ancora ai primi '900.

Ciao:


quanto scrivo non è "farina del mio sacco"



qui nella zona del Naviglio grande ho conoscenze nel settore "carta, inchiostri fini e affini"


Totò la banda degli onesti 1.jpg




ecco che ....una telefonatina



La collatura è un’operazione assolutamente necessaria ancora oggi per la carta destinata alla stampa, di qualunque genere: sono ampiamente cambiati i materiali usati per farla e il modo per applicarli.
Quello più usato per la carta prodotta in grandi quantità è l’aggiunta del “collante” (ma sarebbe meglio chiamarlo “impermeabilizzante”) direttamente nella pasta che viene poi impiegata per la produzione della carta; l’altro metodo è quello di applicarlo sulla carta già “formata” ma sempre in continuo, senza asciugatura intermedia.
I materiali cambiano a seconda del metodo di applicazione (e del tipo di stampa a cui è destinata la carta) e certamente non si usa più la gelatina animale (salvo forse per carta a mano di lusso, prodotta con i metodi tradizionali).





poi ho digitato "collatura della carta" (come cambiano le ricerche ....quando si scrive la "parolina" giusta!)

e ho trovato una simpatica "storia della carta" per le scuole elementari e medie (....c'è sempre da imparare)


carta-la-sua-storia-50-638.jpg
carta-la-sua-storia-51-638.jpg
carta-la-sua-storia-52-1024.jpg
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
piersant
Messaggi: 70
Iscritto il: 24 dicembre 2014, 16:02

Re: Gommatura francobolli

Messaggio da piersant »

Quelli che rigommano i francobolli si dividono in due categorie: quelli bravi e quelli che sono dei "pecioni".

Con molto studio (pratico non teorico, cioè dopo aver rischiato/preso tante fregature) potresti tra qualche anno a scoprire i "pecioni".
Per gli altri, se sarai bravissimo, ne riparleremo tra molti anni.
Non per scoraggiarti ma per essere pragmatico; tieni presente molti rigommatori bravi sono di veri artisti.

C'è un notissimo perito che - da anni - cerca di arruolare un rigommatore nella vana speranza di limitare i suoi errori...

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Ringrazio per la risposta ma , purtroppo non posso aspettare qualche anno per capire qualcosa.....ho già 70 anni e penso non vengano dati supplementi di tempo per portare a termine queste incombenze ma quando tocca tocca. Pensavo che capire come si fa possa poi far fare l'occhio sui piccoli segni di rigommatura. Questa operazione comunque dovrebbe essere onerosa, almeno come tempo impiegato, vale la pena farla su francobolli sotto i 100 euro?
Ciao: Ciao:

Rev LB Aug 2020
Rispondi

Torna a “Generale filatelia”

SOSTIENI IL FORUM