Ridimensionare le quotazioni dei cataloghi italiani?

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Ivano Abbatantuono
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Alla base dei prezzi di catalogo ci sono tante ragioni, credo che le conosciamo un po' tutte, anche se alcune sono meno note e "trasparenti".
D'altra parte il "mercato" (quindi i commercianti, ma anche tutti i collezionisti, sia quelli che vorrebbero guadagnarci, sia quelli che realisticamente si accontentano di non perderci troppo, sia quelli di cui dice Antonello, che affermano - ma non ne sarei così sicuro - di non pensare al domani......) tende a far CREDERE ai rialzi - è un po' come se tutti, rialzando i prezzi, proviamo in coro a rendere verosimile un reale aumento dei prezzi, anche se non va proprio così....- e i cataloghi, in buona parte, vanno a braccetto con queste aspirazioni. E fin qui non andiamo molto lontano, ma almeno l'andazzo ha una sua logica.
Ma c'é di più, e di meno "naturale": ci sono i conflitti di interesse cataloghisti - commercianti, e si va dai "conflitti fisiologici" a quelli meno confessabili.
Bolaffi edita i suoi cataloghi poco credibili, ed al contempo commercia al più alto livello nazionale: possiamo capire facilmente, visti i prezzi inverosimili del nuovo (** e *) quali francobolli venda la Bolaffi........
L'Unificato sarebbe nato con l'intento di "calmierare" e prezzare con maggior buon senso, ma "stranamente" viene editato dall'associazionismo commerciale. Siamo sicuri della sua indipendenza di giudizio?
Sassone? piaccia o meno, è il must per i prezzi commerciali, ma chiaramente defalcando l'80-90% e con speciale prudenza per l'usato, che quel catalogo enfatizza all'inverosimile ma sul presupposto che non sia farlocco........ e anche Sassone, all'epoca, commerciava...
Una volta un commerciante (di cui non farò il nome neanche sotto tortura) mi disse che era in "trattative" con quelli di un catalogo per fare "valorizzare" (crescere il valore) di un certo pezzo che lui stava accaparrandosi; sapete cosa voleva offrire a quelli perché si decidessero a "valorizzare"? qualche centinaio di quei pezzi in omaggio......
Tornando coi piedi per terra, non sarebbe neanche facile ripristinare tutto d'un botto i valori reali, se pure qualche catalogo volesse immolarsi a questa politica.
Dovrebbe fare una sorta di "svalutazione" collettiva, come quando in Italia si ipotizzava di emettere la "lira pesante", se qualcuno se ne ricorda, o come hanno fatto in Romania, dicendo un bel giorno 1 leu = 1000 lei precedenti. Nel farlo, dovrebbe avvisare i lettori, A CARATTERI CUBITALI, che da oggi in poi i prezzi reali sono ridotti del 90%; ma dovrebbe anche spiegare come mai negli ultimi decenni li hanno fatti sempre lievitare, dovrebbe anche render conto ai commercianti e ai collezionisti imbestialiti di vedersi spazzar via il valore (puramente formale) del loro "patrimonio", rischierebbe di essere surclassato dai cataloghi che non facciano la stessa scelta di "riduzione in integrum", ecc.. Insomma mission impossible....
Quindi, sembra quasi inevitabile questa rincorsa assurda, tanto chiunque non sia un pivellino sa che su quei valori deve appioppare degli sconti consistenti, e si sa anche di che entità, o almeno lo sanno i commercianti e i collezionisti più scafati. Mi basterebbe almeno che non ci fossero magagne sotto, ma forse è chiedere troppo :-))
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Luciano61
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Luciano61 »

Eppure...una soluzione tanto semplice quanto eccezionale per far tornare con i piedi per terra chi indica i prezzi nei cataloghi c'è: e secondo me, è infallibile.

...provate un po ad indovinare?? :-)) :-)) :-)) :-)) :-))
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scintilla
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da scintilla »

Luciano61 ha scritto: 28 agosto 2019, 11:57 Eppure...una soluzione tanto semplice quanto eccezionale per far tornare con i piedi per terra chi indica i prezzi nei cataloghi c'è: e secondo me, è infallibile.

...provate un po ad indovinare?? :-)) :-)) :-)) :-)) :-))
Non comprare più i cataloghi :mmm:
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Ivano Abbatantuono
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Tradurre i loro prezzi in "euro pesanti" (10 a 1)
:ris: :ris: :ris:
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Luciano61
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Luciano61 »

La realtà è:
  • siamo contenti di come sono presentate le quotazioni nei cataloghi?
Sì?
Bene, allora smettiamo di lamentarci
  • non siamo contenti di come sono presentate le quotazioni nei cataloghi?
Va bene, sembrerebbe sia così...ma non è mica detto :-)) si dovrebbe fare un bel sondaggio...che con l'anonimato aiuta :-))

Le conclusioni sono due:
  • gli editori si adeguano? Compriamo!
  • gli editori non si adeguano? Non compriamo!
Ma non per sempre...fin tanto che non ci confezionano un prodotto secondo i nostri gusti.

Ma voi comprate un formaggio che non è buono?
Un televisore nel quale si vede male?
Un auto brutta?
Un vestito che non vi soddisfa?

Cosa cambia...con un catalogo?

Ma è veramente così difficile?

Se un'azienda ottiene feedback errati dalla clientela, se la clientela borbotta...al bar, ma non comunica al produttore le proprie opinioni, come fa un'azienda (un Editore) a comprendere le esigenze dei propri clienti?
La colpa...è dei clienti.
Oppure, se riceve feedback negativi e comunicazioni analoghe, e puntualmente le ignora...perché comprare?

Regole di mercato...clientelismi...analisi (??) dello stesso...ma son tutte chiacchiere: tanto poi chi deve comprare...compra.
Perché?
La colpa è, ancora una volta, dei clienti.

Ditemi un po se proprio sbaglio... :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-))

Ciao: Ciao:
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piersant
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da piersant »

Io colleziono solo area italiana e non conosco le altre realtà e chiedo se anche i cataloghi esteri hanno i prezzi così "pompati" o rispecchiano di più la realtà del loro mercato.... siamo solo noi italiani ad avere cataloghi (ottimi come cataloghi ) con prezzi completamente falsi?
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Antonello Cerruti
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Antonello Cerruti »

piersant ha scritto: 28 agosto 2019, 15:51 Io colleziono solo area italiana e non conosco le altre realtà e chiedo se anche i cataloghi esteri hanno i prezzi così "pompati" o rispecchiano di più la realtà del loro mercato.... siamo solo noi italiani ad avere cataloghi (ottimi come cataloghi ) con prezzi completamente falsi?
Solo noi italiani possiamo vantare anche questo record.
Una proposta sarebbe quella di adottare per i nostri francobolli le quotazioni dell'Yvert...
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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acquarius1
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da acquarius1 »

Antonello Cerruti ha scritto: 28 agosto 2019, 10:19

Altra variabile è la tipologia di materiale presa a confronto.
Senza pensare sempre ai francobolli del periodo della rivoluzione culturale cinese che una volta si trovavano nelle bustine dei cremifrutto ed ora valgono come una miniera d'oro, dobbiamo considerare che - solo per fare un esempio - i francobolli delle colonie inglesi o tedesche hanno costantemente incrementato il loro valore.
Su questo concordo totalmente! 25 anni fa comprai con molta fatica in varie aste straniere la I serie nuova di Nevis su carta azzurra. Non costavano tanto, era difficile trovarli. li raggranellai uno ad uno. Sembra incredibile, ma oggi l'intera serie non potrei permettermela, anche solo li comprassi a base d'asta e non a prezzo di catalogo. Stessa cosa per le prove che oggi hanno raggiunto costi da Inverted Jenny. Però la quartina del Gronchi lilla o la Provvisoria a cui tanto mio padre teneva, oggi valgono meno di una delle mie assicurate di Sicilia :cry:
principali collezioni:

Trinacrie di Sicilia 1848
Annulli di località termali su Antichi Stati Europei
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Stefano T
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Stefano T »

Ciao:

Una premessa: al di là degli eccessivi prezzi raggiunti dai cataloghi nostrani, ricordiamoci che essi "dovrebbero" riferirsi ad esemplari di ottima prima scelta, cosa di cui molto spesso non si tiene sempre in considerazione.

Purtroppo i prezzi di catalogo dei francobolli italiani sono "decollati" a partire dalla seconda metà degli anni '90 e molte serie del Regno sono raddoppiate di prezzo nel giro di 5-7 anni senza una valida e solida motivazione collezionistica o commerciale.

Fin che erano i commercianti (negozi o aste) ad essere quasi gli unici detentori e venditori di materiale, e che effettuavano una selezione dei francobolli cercando di tutelare e fidelizzare i propri clienti con materiale almeno di una certa qualità, il gioco dei prezzi di vendita elevati o dello sconto massimo del 10% sul catalogo, ha retto: "difendere il materiale" era un motto molto difuso, in asta e non.

Ma poi con l'avvento di internet che ha permesso anche ai privati di vendere i propri doppioni o di inserirsi nel mercato si sono iniziati a mettere i primi granelli di sabbia negli ingranaggi del sistema. E a distanza di 15 anni si è inceppato del tutto.

Infatti aumentando gli sconti applicati per poter continuare a vendere vista la grande nuova quantità di materiale a disposizione grazie alla rete (anche se purtroppo spesso di qualità scadente anche in confronto ai minori prezzi richiesti), l'unica cosa che si è potuto fare per salvare il settore è stata quella di continuare ad aumentare i prezzi di catalogo, seppur di poco.

Vedendo però che le cose non miglioravano, come extrema ratio ci si è inventati lo stratagemma di introdurre prezzi molto differenziati in base alla centratura. Ma il mercato ormai era saturo, molti collezionisti avevano già riempito le proprie caselline, magari facendo anche delle ottime pescate, e diminuendo ulteriormente la domanda i prezzi di vendita hanno continuato a calare comunque.

Di questo ne parlavo spesso con alcuni commercianti, oltre una decina di anni fa, chiedendo se anche per loro non fosse sciocco continuare ad alzare il catalogo dovendo però aumentare contemporaneamente e maggiormente anche lo sconto applicato per poter vendere (all'epoca in negozio si pagava il 60-70% , oggi siamo attorno al 30-40%) .

"Prezzi elevati anche per delle serie medio-piccole secondo me scoraggiano potenziali nuovi collezionisti, ignari peraltro della consistente scontistica applicata" dicevo loro.
Non era forse meglio iniziare a dare una piccola sforbiciata ai prezzi?

Alcuni mi guardavano in modo strano, altri ridacchiavano, magari ringraziando sottovoce di essere riusciti a piazzare al 20-30% on line gli stock ammuffiti di materiale di scarsa qualità, assolutamente invendibili in negozio, peraltro contribuendo loro stessi in questo modo alla discesa dei prezzi.

La risposta spesso era: "L'importante è che i prezzi di catalogo salgano sempre e fin che la barca va..."

Ecco, adesso che la barca è quasi affondata so che quei commercianti hanno chiuso la loro attività già da qualche anno.
Ciao: Ciao: Ciao:

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TazDevil
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da TazDevil »

Stefano T ha scritto: 28 agosto 2019, 17:35 Una premessa: al di là degli eccessivi prezzi raggiunti dai cataloghi nostrani, ricordiamoci che essi "dovrebbero" riferirsi ad esemplari di ottima prima scelta, cosa di cui molto spesso non si tiene sempre in considerazione.
Prendiamo come esempio le quotazioni del catalogo Sassone 2010 per il 40 cent. rosa De La Rue del 1863:
Esemplare linguellato con MEDIOCRE centratura (bordi intaccati dalla dentellatura): € 3.750
idem con gomma integra € 7.500
Esemplare linguellato con DISCRETA centratura (bordi a filo della dentellatura): € 8.000
idem con gomma integra: € 16.000
Esemplare linguellato con ottima centratura: € 16.000
idem con gomma integra: € 32.000

Nel 2017 (ultimo catalogo da me acquistato, lo stesso esemplare venne così quotato:
Esemplare linguellato con MEDIOCRE centratura (bordi intaccati dalla dentellatura): € 3.750
idem con gomma integra € 7.500
Esemplare linguellato con DISCRETA centratura (bordi a filo della dentellatura): € 8.500
idem con gomma integra: € 17.000
Esemplare linguellato con ottima centratura: € 17.500
idem con gomma integra: € 35.000

Con queste evidenze mi sembra che la "bufala" della qualità eccelsa che dovrebbe in qualche modo ridimensionare la distanza tra quotazioni di catalogo e quotazioni di mercato sia totalmente smentita dai fatti perchè la proporzione rimane sempre 10 a 1 nella migliore delle ipotesi.

Ciao:
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da maledettotopastro »

Vi riferite solo alle quotazioni dei cataloghi italiani per l'area italiana, o più in generale a quelle dei cataloghi italiani (uno solo, l'Unificato) che trattano pure l'estero? In questo caso a me pare che le quotazioni dell'Unificato non siano gonfiate ed anzi siano abbastanza vicine a quelle dei vari cataloghi "locali" di riferimento. Un tempo l'Unificato Europa faceva una sorta di media tra le quotazioni locali e quelle del mercato italiano, ma oggi con l'avvento del mercato online non ha quasi più senso parlare di mercato italiano e mercato, chessò, olandese. Almeno per i francobolli di valore medio/basso s'intende.
Comunque, se è vero che i nostri cataloghi nazionali gonfiano le quotazioni dei francobolli italiani… di questo sembra ne approfittino anche gli operatori stranieri.
Pochi anni fa ad Amburgo entrai in una filatelia per comprare un francobollo dei "Corni di posta" della Germania Federale che avevo visto in vetrina; ovviamente il commerciante tirò fuori il Michel per farmi vedere la quotazione di catalogo (il prezzo di vendita invece era già esposto in vetrina) e così fece anche per un francobollo danese (se non ricordo male). Sempre il Michel. Ed ancora il Michel per altri clienti che stavano la e chiedevano informazioni per francobolli di varie nazioni. Gli scaffali dietro di lui erano occupati da lunghe file di cataloghi Michel. Quando poi chiesi informazioni su una bella serie di Espressi "Democratici" del 1946 che ancora all'epoca mi mancavano e visti anch'essi in vetrina (ma senza prezzo)… eccolo che tira da sotto il banco l'ultima edizione del Sassone nuova fiammante :-)) :-)) Ciao: Ciao:
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

maledettotopastro ha scritto: 29 agosto 2019, 9:46 Quando poi chiesi informazioni su una bella serie di Espressi "Democratici" del 1946 che ancora all'epoca mi mancavano e visti anch'essi in vetrina (ma senza prezzo)… eccolo che tira da sotto il banco l'ultima edizione del Sassone nuova fiammante :-)) :-)) Ciao: Ciao:
Questa è bellissima :ris: :ris: :ris:
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Stefano T »

TazDevil ha scritto: 28 agosto 2019, 22:39 Con queste evidenze mi sembra che la "bufala" della qualità eccelsa che dovrebbe in qualche modo ridimensionare la distanza tra quotazioni di catalogo e quotazioni di mercato sia totalmente smentita dai fatti perchè la proporzione rimane sempre 10 a 1 nella migliore delle ipotesi.
E qui sta l'altro problema dei prezzi fuori mercato.

Una cosa è la centratura, che ovviamente deve essere valorizzata per ogni emissione in base allo standard della stessa (ma in misura logica, non esagerata come lo è stata negli ultimi anni), un'altra è la qualità del francobollo, che nulla (o quasi) ha a che fare con la centratura.

Posso avere un francobollo mal centrato ma di qualità elevata, di cui il prezzo dovrebbe tenere conto: invece probabilmente verrà snobbato, magari preferito ad una patacca, ma ben centrata.

Qualità, e quindi prezzo, dovrebbero essere dati dalla freschezza dei colori, dal bianco della carta, dalla regolarità e lunghezza uniforme dei dentelli, dalle dimensioni dei bordi nei non dentellati, dalla stato di conservazione della gomma, dall'assenza di punti di ossido o di inclusioni pericolose, o da una leggera traccia di linguella (tracce invisibili non possono essere equiparate a strati di linguelle al verso), e solo in ultima istanza dalla centratura.

Purtroppo, senza filtri che discriminino, finisce tutto nel calderone del prezzo più basso.

E tutto questo, per il collezionista medio, spesso passa in secondo piano, o per scarsa esperienza nel vedere materiale davvero bello o per scarsa sensibilità personale, basta che il prezzo sia conveniente.

Il catalogo ormai deve essere considerato solo un lontano riferimento, e la valutazione del pezzo deve essere fatta di volta in volta.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Luciano61 »

maledettotopastro ha scritto: 29 agosto 2019, 9:46 Pochi anni fa ad Amburgo entrai in una filatelia per comprare un francobollo dei "Corni di posta" della Germania Federale che avevo visto in vetrina; ovviamente il commerciante tirò fuori il Michel per farmi vedere la quotazione di catalogo (il prezzo di vendita invece era già esposto in vetrina) e così fece anche per un francobollo danese (se non ricordo male). Sempre il Michel. Ed ancora il Michel per altri clienti che stavano la e chiedevano informazioni per francobolli di varie nazioni. Gli scaffali dietro di lui erano occupati da lunghe file di cataloghi Michel. Quando poi chiesi informazioni su una bella serie di Espressi "Democratici" del 1946 che ancora all'epoca mi mancavano e visti anch'essi in vetrina (ma senza prezzo)… eccolo che tira da sotto il banco l'ultima edizione del Sassone nuova fiammante :-)) :-)) Ciao: Ciao:
Infatti...
Entro in un negozio di filatelia (delle mie parti) e il commerciante stava valutando l'acquisto di francobolli inglesi con davanti il collezionista cedente: usando Stanley Gibbons.

Ho fatto finta di non guardare...ma avevo già visto...

Quando tocca a me, mi faccio fare i prezzi di questo e quello di area italiana...faccio parlare un po il commerciante...mi faccio fare dei prezzi per area francese e poi...inglese... :-)) :-))

...era tutto preso dalla frenesia del business :-)) si che pensava a mezzora prima...e cosa mi tira fuori come catalogo?
Stanley Gibbons?

:not: :not: :not: :not:

Unificato... :-)) :-))
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da maledettotopastro »

Luciano61 ha scritto: 29 agosto 2019, 10:46 Infatti...
Entro in un negozio di filatelia (delle mie parti) e il commerciante stava valutando l'acquisto di francobolli inglesi con davanti il collezionista cedente: usando Stanley Gibbons.
Ho fatto finta di non guardare...ma avevo già visto...
Quando tocca a me, mi faccio fare i prezzi di questo e quello di area italiana...faccio parlare un po il commerciante...mi faccio fare dei prezzi per area francese e poi...inglese... :-)) :-))
...era tutto preso dalla frenesia del business :-)) si che pensava a mezzora prima...e cosa mi tira fuori come catalogo?
Stanley Gibbons?
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Unificato... :-)) :-))
:-)) :-)) Esatto, mai niente per caso Ciao: Ciao:
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da TazDevil »

Stefano T ha scritto: 29 agosto 2019, 10:42
E qui sta l'altro problema dei prezzi fuori mercato.

Una cosa è la centratura, che ovviamente deve essere valorizzata per ogni emissione in base allo standard della stessa (ma in misura logica, non esagerata come lo è stata negli ultimi anni), un'altra è la qualità del francobollo, che nulla (o quasi) ha a che fare con la centratura.

Posso avere un francobollo mal centrato ma di qualità elevata, di cui il prezzo dovrebbe tenere conto: invece probabilmente verrà snobbato, magari preferito ad una patacca, ma ben centrata.

Qualità, e quindi prezzo, dovrebbero essere dati dalla freschezza dei colori, dal bianco della carta, dalla regolarità e lunghezza uniforme dei dentelli, dalle dimensioni dei bordi nei non dentellati, dalla stato di conservazione della gomma, dall'assenza di punti di ossido o di inclusioni pericolose, o da una leggera traccia di linguella (tracce invisibili non possono essere equiparate a strati di linguelle al verso), e solo in ultima istanza dalla centratura.

Purtroppo, senza filtri che discriminino, finisce tutto nel calderone del prezzo più basso.

E tutto questo, per il collezionista medio, spesso passa in secondo piano, o per scarsa esperienza nel vedere materiale davvero bello o per scarsa sensibilità personale, basta che il prezzo sia conveniente.

Il catalogo ormai deve essere considerato solo un lontano riferimento, e la valutazione del pezzo deve essere fatta di volta in volta.
Fermo restando che la qualità in ogni settore collezionistico è un parametro rilevante che influenza la desiderabilità e quindi il prezzo di acquisto, ho l'impressione che nel mondo della filatelia nazionale l'esaltazione della qualità verso livelli di eccellenza teorici e non riscontrabili nella realtà, sia un estremo tentativo per giustificare agli occhi dei collezionisti più maturi la tenuta dei prezzi in controtendenza all'inesorabile declino delle quotazioni di mercato, per evidente mancanza di acquirenti. Con questo non voglio dire che la qualità debba essere ignorata, ma ritengo che l'esasperazione dei parametri valutativi che la dovrebbero determinare finiscono con renderla indeterminabile o quantomeno difficilmente determinabile, soprattutto agli occhi di quel collezionista medio che per numerosità dovrebbe rappresentare la seppur esigua maggioranza dei collezionisti superstiti.
Nella mia collezione avanzata del Regno possiedo diverse decine di certificati peritali autorevoli che recitano la liturgia della qualità con queste parole: " a mio parere... ha gomma originale integra presenta ottima centratura ed è perfetto". La scomparsa nel tempo della parola perfetto dimostra proprio una precisa volontà di rendere indeterminabili i parametri che contribuiscono a definire il concetto di perfezione. Di questo passo (e di pari passo con il crollo dei prezzi di mercato) mi aspetto dai soliti operatori noti, l'introduzione del fattore qualitativo di "gomma microbiologicamente pura" e un po' più in la di "carta inchiostri e gomma senza tracce di ioni ossidrili" :ris:
Il sospetto che questa perfezione determini rilevanti plusvalori quando si compra mentre venga minimamente ricompensata quando si vende è tristemente certificato da coloro che tentano di ricollocare sul mercato la propria collezione. Anche la favoletta recitata come un mantra da chi ha speso in passato parecchie decine di milioni di lire in francobolli, secondo la quale la qualità eccelsa aumenta le probabilità di vendita che altrimenti sarebbero tendenti a zero, è sfatata proprio dal collezionista medio che cerca il prezzo più conveniente, essendo per sua fortuna protetto da una media capacità di spesa che gli impedisce di spendere 35.000 euro per un 40 cent. De La Rue di incommensurabile eccelsa qualità.
Nei Paesi in cui la filatelia tiene il passo coi tempi, come la Gran Bretagna e gli USA, ho potuto constatare che le quotazioni, oltre ad essere più vicine ai reali prezzi di mercato, non penalizzano in maniera così pesante come da noi nemmeno i francobolli difettosi, soprattutto quelli del periodo antico, dove le differenze di prezzo tra un francobollo con margini a filo, regolari o enormi è molto meno marcata rispetto al nostro mercato. Certo... loro hanno solo francobolli di 160 anni in buono stato di conservazione mica come noi che li abbiamo "fior di stampa" e microbiologicamene puri.
Ciao:
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Stefano T »

Ciao:

Quella che si è persa, purtroppo, è la via di mezzo. Non serve andare a vedere i prezzi dei DLR ottimamente centrati, quelli sono un estremo, che nulla ha a che fare con la realtà del collezionista medio.

Ma dando per assodato che i prezzi dei cataloghi sono spesso esagerati, comprare francobolli di qualità al giusto prezzo, non è mai sbagliato.

E questo per 2 motivi:

1) il piacere che un francobollo bello ti dà a guardarlo, anche a distanza di anni, quando sfogli la tua collezione da solo o insieme a degli amici, che magari conoscono per esperienza diretta l'impegno, anche in termini di tempo, che ti è costato trovarlo

2) il fatto insindacabile che un pezzo di qualità avrà sempre e comunque più facilità di essere venduto rispetto ad uno mediocre, soprattutto se lo si vuol vendere allo stesso prezzo

Se sei un collezionista non devi pensare al guadagno che potresti ricavare da quello che metti in collezione oggi, piuttosto devi pensare a non buttare i soldi spendendo anche poco per degli esemplari che non in realtà valgono nulla.
Ciao: Ciao: Ciao:

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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da TazDevil »

Stefano T ha scritto: 29 agosto 2019, 20:16 Ciao:

Quella che si è persa, purtroppo, è la via di mezzo. Non serve andare a vedere i prezzi dei DLR ottimamente centrati, quelli sono un estremo, che nulla ha a che fare con la realtà del collezionista medio.

Ma dando per assodato che i prezzi dei cataloghi sono spesso esagerati, comprare francobolli di qualità al giusto prezzo, non è mai sbagliato.

E questo per 2 motivi:

1) il piacere che un francobollo bello ti dà a guardarlo, anche a distanza di anni, quando sfogli la tua collezione da solo o insieme a degli amici, che magari conoscono per esperienza diretta l'impegno, anche in termini di tempo, che ti è costato trovarlo

2) il fatto insindacabile che un pezzo di qualità avrà sempre e comunque più facilità di essere venduto rispetto ad uno mediocre, soprattutto se lo si vuol vendere allo stesso prezzo

Se sei un collezionista non devi pensare al guadagno che potresti ricavare da quello che metti in collezione oggi, piuttosto devi pensare a non buttare i soldi spendendo anche poco per degli esemplari che non in realtà valgono nulla.
Sono d'accordo con te sul punto 1) ma non sono assolutamente convinto dell'insindacabilità di quanto esponi al punto 2). Quando parli di "giusto prezzo" lo fai in base alla tua esperienza che ti consente di capire se ciò che stai acquistando coincide con i criteri qualitativi che i cataloghi non ti espongono. Questa esperienza ti indica anche qual è il limite massimo che puoi concedere al venditore per acquistare un francobollo di qualità al "giusto prezzo", indipendentemente da ciò che è riportato sui cataloghi. In pratica a te i cataloghi non servono... ma se non servono a te figuriamoci ad un collezionista di media esperienza che rischia di essere totalmente fuorviato.
Ora veniamo al punto 2 facendo due esempi estremi, premettendo che si basano solo su freddi parametri economici e non motivazionali: se compro su ebay uno scudo dello Stato Pontificio nuovo, senza gomma e con un piccolo strappo riparato per 80 euro, sono quasi certo di rivenderlo a 80 euro ma anche se ciò non fosse, nella peggiore delle ipotesi avrei buttato 80 euro. Se compro presso una casa d'aste qualificatissima lo stesso valore nuovo con leggerissima linguella e di grandissima freschezza con una base d'asta di 2000 euro... di sicuro ho già perso circa 450 euro tra diritti d'asta e IVA che non recupererò mai. Tutto questo per affermare che il "giusto prezzo" di cui tu parli, ha più fondamenti emotivi (il piacere di possedere un esemplare bello da guardare e da mostrare ad amici di pari esperienza filatelica) piuttosto che economici.
Ma la mia critica non era rivolta ai collezionisti che acquistano sulla base di un compromesso tra aspirazioni emotive e capacità economica di spesa. Non giudico né chi si accontenta e gode di francobolli difettosi né chi non si accontenta mai di ricercare la perfezione. La mia critica è rivolta ai cataloghi che dovrebbero in qualche modo svolgere con utilità la loro funzione di orientamento, mentre invece perseverano nel seminare disappunto e disorientamento per tutti, utilizzando l'alibi della qualità assoluta.

Ciao:
Mi chiamo Fabrizio e colleziono: Antichi Stati, Regno e Repubblica fino al 2000.
Sono appassionato di semiotica dei francobolli ed altre tematiche legate alla storia della comunicazione filatelica.

TAZ :devil:
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Stefano T
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da Stefano T »

TazDevil ha scritto: 29 agosto 2019, 22:51 se compro su ebay uno scudo dello Stato Pontificio nuovo, senza gomma e con un piccolo strappo riparato per 80 euro, sono quasi certo di rivenderlo a 80 euro ma anche se ciò non fosse, nella peggiore delle ipotesi avrei buttato 80 euro. Se compro presso una casa d'aste qualificatissima lo stesso valore nuovo con leggerissima linguella e di grandissima freschezza con una base d'asta di 2000 euro... di sicuro ho già perso circa 450 euro tra diritti d'asta e IVA che non recupererò mai.
Forse non ci siamo capiti sul discorso qualità, che dovrebbe essere applicato sia al pezzo da pochi centesimi che a quello da migliaia di Euro.

Visto che i francobolli li compriamo per metterli in collezione, se invece di comprare uno Scudo difettoso con strappetto per 80 € (che poi visto il prezzo, sarebbe da vedere se non ha altre magagne..), supponendo comunque di essere parimenti fortunati nel trovarlo, ne comprassi uno a 100-110 € senza? Un domani i 100 € non li recupereresti più facilmente non avendo difetti? Oppure, pur accettando come sempre di perdere una parte del prezzo pagato in origine, non lo rivenderesti almeno a 80 € ?

L'altro esempio non calza, visto che un collezionista medio mai spenderebbe 2.700 € per uno Scudo nuovo, e che soprattutto quel francobollo ben marginato, al giusto prezzo attuale, lo puoi trovare tra i 1.000 e i 1.300 €.

Occorre sempre dare il giusto valore alle cose.
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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virgilio.terrachini
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Re: Nuovi cataloghi..nuovi prezzi

Messaggio da virgilio.terrachini »

Non se ne uscirà mai da questo problema se si continuerà a guardare i nostri cataloghi nazionali per l'uso quotidiano.

La soluzione c'è è l'ho sempre sostenuta !


Adoperiamo per le transazioni dell'area italiana (e ovviamente per l'estero) il Michel che è il più equilibrato e contenuto sulle quotazioni.

L'Yvert e lo S.G. sono sicuramente più fruibili per le loro aree di competenza ma sono anche loro gonfiati nelle quotazioni (soprattutto lo S.G. che adotta anche proposte di investimento).

Il Michel sforna anche delle edizioni specializzate per nazioni semplicemente fantastiche (Germania, Austria, Svizzera, USA, Gran Bretagna, Russia, URSS, ONU, Liechtenstein, ecc.)


Bisognerebbe proporre alla casa editrice la stesura di un catalogo specializzato d'Italia (magari in inglese) perchè altrimenti l'edizione semplificata rappresenterà sempre un grosso limite all'utilizzo.


Chi vuole farsi avanti ?

Ciao: Ciao: Ciao:
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