Riflessioni sui comportamenti di certi commercianti

Forum di discussione generale sulla filatelia.
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debene
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Riflessioni sui comportamenti di certi commercianti

Messaggio da debene »

Non so se vi è capitato di leggere l'editorale sul Postalista del Direttore Monticini.

https://www.ilpostalista.it/editoriali/ ... li_102.htm

Come ogni fine d'anno, sulle orme del nostro Presidente, fa anche lui un reseconto di quanto è avvenuto
nelle pagine della sua rivista, di come la filatelia si è mossa e dà un pò i numeri :-)) , dal punto di vista
statistico, dell'interesse con cui i lettori lo seguono, a testimonianza di una Filatelia che poi così
morta non sembra essere,

Ma quello che mi ha colpito e che vorrei portare all'attenzione di tutti voi ( sono ambasciatore e quindi
non porto pena ) è il seguente passo, in cui Roberto comunica l'avvenuta cessazione di alcune rubriche
"Per motivi personali dei curatori sono state temporaneamente sospese le rubriche: Pontificio, e non solo di Francesco Maria Amato, Pubblicazioni dimenticate di Djana Isufaj e La corrispondenza del S.Tenente Antonio Cristinziani di Berardo Mastrogiuseppe. Mago Merlino ha deciso di disertare la rubrica Falsi in Filatelia e di tornare alla corte di Re Artù, perchè: Da tempo mi sento dire, soprattutto da commercianti filatelici, che con i miei articoli e segnalazioni "creo allarmismo", "faccio perdere la fiducia dei collezionisti nei periti filatelici"... e recentemente un noto commerciante mi ha scritto che devo stare "TRANQUILLO", che non è bello che io gli segnali che mette in vendita falsi (del resto lui scrive "visto e piaciuto"...)."
Delle prime non si dà giustificazione e c'è da credere siano motivi personali, ma di quella di Mago Merlino ( alias Lorenzo Oliveri )
la giustificazione è sotto i vostri occhi. Ora io conosco da tempo sia Roberto che Lorenzo e oltre che validi studiosi postali, sono anche
persone che hanno sempre pesato le loro parole e che quindi in questo contesto le stesse diventano macigni.

Ma stiamo veramente finendo male e forse come diceva Pino, tra l'altro gran fustigatore anche lui, in altro post la
Filatelia sta veramente morendo se siamo in mano a simili cialtroni!

Mala tempora currunt

Ciao:

sergio
Sergio De Benedictis
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Socio C.I.F.T. - A.I.C.A.M - A.N.C.A.I. - U.S.F.I. - I.S.S.P.

Quando la Filatelia è culturaLink al mio sito : Esculapio Filatelico

Visita la mia rubrica sul Postalista :Il bastone di Asclepio

Guarda le mie vendite su Delcampe: nickname "debene".

I miei interessi :
Tematica medica; Antichi Stati; Storia Postale di Bari; Precancel U.S.A., Affrancature Meccaniche; Letteratura Filatelica; Erinnofili;Collezione A.S.F.E.
piersant
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da piersant »

Bisognerebbe pubblicare il nome del " noto commerciante" e il trafiletto della lettera o mail dove sta scritto quanto denunciato.... Sarà poi compito di noi collezionisti far capire a questo commerciante come si deve comportare....
Ciao:
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cirneco giuseppe
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da cirneco giuseppe »

Purtroppo il fenomeno dei falsi in vendita on-line, ma anche in aste, è un fenomeno, purtroppo, dilagante.
Cialtroni che spacciano per "oro" ciò che, invece, è piombo lo notiamo tutti i giorni.
Ma questo succede anche perchè il collezionista si lascia abbindolare da prezzi troppo bassi rispetto alla media del mercato,
crede di fare l'affare, crede che il venditore o commerciante di turno non si sia accorto del "pezzo pregiato" che vende e gongola effettuando l'acquisto.
Ed invece è esatto il contrario, è il venditore che gongola per aver trovato il pollo di turno.
La Filatelia è studio, conoscenza e ricerca. Non è improvvisazione. Nessuno regala nulla ed il venditore sa sempre ciò che vende.
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GiorgioMastella
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da GiorgioMastella »

Sono parole che fanno male.
Da quando ho cominciato a leggere la pagine del Forum e a conoscere gli amici che lo frequentano, sono sempre rimasto stupito nel vedere quanta robaccia può girare per il mercato, soprattutto quelli con poche o nessuna regola. Ebay in testa. Non lo sapevo, ero un pivello. Ringrazio sempre di avere imparato *prima* di aver preso grosse fregature.

Non sono un collezionista di ASI e di Regno (settori in cui gira ciarpame a livelli preoccupanti), però ho visto prima con stupore e poi con piacere i ragionamenti, la logica, l'intelligenza e l'arguzia con cui si sono smascherati degli affari poco puliti. "Non ci può essere il filetto fatto così", "questo annullo era in uso decenni dopo", "qui si vede l'annullo rifatto sopra il francobollo", "la tariffa non è corretta", "questa era una lettera in franchigia non poteva essere affrancata", ...quanto ho imparato! E anche per la Repubblica, eh: che non crediamo che dal 1946 in poi siano tutti santi e venditori di originali!
Tutti i dibattiti sugli annulli "coevi ma di favore" o "postumi, ma dell'epoca" o banalmente "falsi"... quanto mi sono arricchito!
E tutto il lavoro di Antonello, di cui sono felice possessore del suo testo sui falsi! (Che mi ha gentilissimamente regalato quando ho vinto qui uno dei suoi quiz!!!! :-) )

E' grazie al Forum, se adesso guardo sempre i pezzi con un occhio più sospettoso, controllo meglio le tariffe, mi chiedo se è troppo bello per essere vero, guardo bene gli annulli e cerco se ne ho già visti di simili. No, non preoccupatevi, non abbiatemi sulla coscienza: non mi sento peggiore e per me va meglio così.

E' grazie al Forum che mi sono deciso a rovistare tra le vecchie buste di francobolli "rari e soprastampati di Regno" che mi aveva allungato il signor P. tanto tempo fa come gentile omaggio, quando gli avevo comprato alcuni francobolli di Repubblica. (l'esito del controllo ve lo lascio immaginare... comunque io faccio storia postale della Repubblica, come disse la volpe quando l'uva si rivelò irraggiungibile :-)) )

Adesso parrebbe che tutto questo fosse CONTRO la filatelia.
Per me una porcheria farlocca è molto più CONTRO la filatelia.
Certo che bisogna creare allarmismo. Con quello che si rischia di trovare in giro ci DEVE essere allarmismo.
E grazie a tutti voi del Forum, che mi avete insegnato ad essere allarmista.

Buona serata
Giorgio
La testa mi dice di limitarmi alla Storia Postale della Repubblica, poi il cuore fa quel che vuole.
E comunque... è un bellissimo gioco :-)

Giorgio Mastella
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Ivano Abbatantuono
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Iscritto il: 11 febbraio 2015, 18:41

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da Ivano Abbatantuono »

Leggendo mi sovviene il ricordo (tra il vero e leggenda) di un intervento - risalente a qualche anno addietro - dei vertici della regione Veneto sui responsabili dei servizi meteo, accusati di creare allarmismo sui turisti a causa delle loro previsioni errate. Ovviamente quando annunciavano il brutto, se errate erano invece quelle di tempo buono, allora andava benissimo.
Od ancora, mi viene da pensare a quelle brave persone che si scandalizzano quando si denuncia l'esistenza del crimine e persino della mafia, gridando sempre all'esagerazione e all'allarmismo (o al disfattismo di mussoliniana memoria). Idem dicasi per gli attuali allarmi sul clima, bollati come ingenui eccessi da sciagurati incoscienti.
Il punto è che il "problema" (del farlocco) o c'é o non c'é, e se esiste il nostro commerciante ha ben poco da lamentare allarmismi, dovrebbe piuttosto fare il mea culpa anche perché a lungo andare, di fregatura in fregatura, è normale che molti collezionisti-clienti decidano di lasciar perdere.
Purtroppo è anche vero che siamo nella società dell'informazione disinformata e caotica, a volte anche gli allarmismi (specie quelli generici) sono eccessivi e dannosi. Ma da questo a sovvertire la verità delle cose ce ne corre.
Colleziono (soprattutto) Regno d'Italia, nuovo usato e storia postale.
su ebay mi trovi qui : http://www.ebay.it/sch/abba_ivan/m.html ... pg=&_from=
per contatti, scrivimi su : ivantea@alice.it
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matteoc
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Iscritto il: 26 gennaio 2015, 22:13

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da matteoc »

Massima solidarietà al “Il Postalista”.

Segnalare falsi o perizie sbagliate credo sia un -dovere-, al massimo possiamo questionare sul modo e tono della segnalazione e dell’articolo.

Un paio di anni fa, prima di essere travolto da lavoro e sindacato come tempo preso, avevo fatto un articolo su una svista di una casa d’aste su un erinnofilo (quindi trattavasi di descrizione sbagliata). Nessuno mi ha contestato la segnalazione ma al massimo le parole usate.
Cerco esclusivamente ERINNOFILI ITALIANI a carattere AVIATORIO, fino al 1945, sia singoli, che su buste e lettere.
Danis 33
Messaggi: 74
Iscritto il: 2 dicembre 2014, 13:54

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da Danis 33 »

io non conosco Mago Merlino ( alias Lorenzo Oliveri ),
ma a volte leggendo i sui articoli sul postalista mi dava una certa sicurezza ( del tipo interessamento)
sapendo che persone come lui si prendevano la briga di contattare i venditori di patacche.
mio libero pensiero....

beaucoup de cheveux... ;-)

Ciao: Danis
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TazDevil
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Iscritto il: 5 gennaio 2012, 14:14

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da TazDevil »

Trovo scandaloso che in più di centosettanta anni di filatelia, solo in tempi relativamente recenti siano uscite pubblicazioni sul riconoscimento dei falsi filatelici a puro scopo divulgativo, con l'intento di fornire perlomeno i rudimentali elementi di conoscenza ad un pubblico non esperto ma appassionato.
Trovo altrettanto scandaloso e quantomeno velleitario il desiderio di certi operatori commerciali di occultare l'informazione, rimanendo ostinatamente attaccati ai fasti di un tempo che fu, quando il collezionismo era gestito nel buio dei retrobottega e si poteva favoleggiare a quattrocchi e sottovoce di investimenti e beni rifugio, quando le ciofeche erano equamente distribuite nei mercatini rionali della domenica e non integralmente visibili online.
I tempi sono cambiati e piaccia o no le informazioni non sono più occultabili perché se da un lato l'editoria della carta stampata è ancora in qualche modo censurabile, da qualche parte nel web qualcuno ne parla o ne parlerà...
Grazie di esistere forum!
Ciao:
Mi chiamo Fabrizio e colleziono: Antichi Stati, Regno e Repubblica fino al 2000.
Sono appassionato di semiotica dei francobolli ed altre tematiche legate alla storia della comunicazione filatelica.

TAZ :devil:
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pasfil
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Iscritto il: 7 novembre 2008, 20:53

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da pasfil »

Un saluto a tutti.

Evidentemente c’è chi preferisce e si trova a proprio agio nel trascorrere il tempo in acque inquinate o melmose, piuttosto che in acque limpide e cristalline.
Non conosco i particolari che hanno fatto desistere nel continuare a scrivere.

Ritengo che possano solo far bene alla Filatelia quelle segnalazioni su errori peritali o che smascherano determinati giochetti di abilità realizzati ad hoc per imbrogliare il collezionista.

Eppure, nell'interesse della Filatelia, certe questioni spesso spinose e sicuramente indigeste per alcuni, da sempre sono state poste all’attenzione dei collezionisti sulle riviste nazionali ed estere, come ad esempio The Philatelic Journal Of America, The Philatelic Record, Timbre-Poste et le Timbre Fiscal: journal du collectionneur, London Philatelist, Il Collezionista – Italia Filatelia, etc…

Già dal 1860 troviamo pubblicazioni specializzate che nell’interesse della Filatelia trattano e danno informazioni sui trucchetti e insidie propinate ai collezionisti, come ad esempio “FORGED STAMPS: HOW TO DETECT THEM” di Thornton Lewes And Edward Pemberton (nel 1863), “DE LA FALSIFICATION DES TIMBRE-POSTE” di J.B. Moens.

Pure, la letteratura filatelia del 1930 non ha trascurato i furbetti…e cito a titolo di esempio la collana “Billig's grosses handbuch der fälschungen”.
Per non dimenticare A. Borgognini: “Mistificazioni filateliche: Studio sulle falsificazioni, riparazioni, lavaggi, alterazioni e trucchi praticati sui francobolli per collezione, corredato dalle indicazioni necessarie a salvaguardare il collezionista da ogni inganno”.
Di quest’ultimo accludo solo un piccolo passo della prefazione:
Borgognini.png
Beh! Credo che oggi come allora, si debba dare maggiore credito a questi pionieri ed ai tanti autori di recenti pubblicazioni specializzate e continuare con le proprie idee, ignorando quei suggerimenti per noi poco chiari.
AlbumWeeds3.png
forgedstamps.jpg
BILLIG.jpg
Ciao: Ciao: Ciao:
Pietro
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cirneco giuseppe
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da cirneco giuseppe »

Anche Alberto Diena ne parlò con riferimento alle tante varietà del periodo repubblichino.
Tante varietà che molte, poi, son diventate (miracolosamente) SAGGI :-))
Tutti a chiamarli SAGGI, ma in verità (fossero originali , naturalmente :fii: ) dovrebbero essere definite PROVE DI SOPRASTAMPA.
Ma si sa, la parola SAGGIO riempie la bocca ed a volte svuota la tasca :fest:
rsifalsi.jpg
un piccolo estratto significativo

rsifalsi-2.jpg
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pasfil
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da pasfil »

E...Sisi...Caro Pino,
mi sa proprio che anche per tanti di noi del forum questo "pranzo non avrà mai luogo!". :-) :-)
Ciao: Ciao: Ciao:

P.S.: nessuna provocazione, trovo scorretto ottenere il silenzio.
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virgilio.terrachini
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Iscritto il: 9 ottobre 2014, 14:18
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da virgilio.terrachini »

Alcuni "spacciatori" di falsi e truccati, per abitudine, fanno la caccia ai nuovi periti che normalmente (agli esordi) conoscono poco l'ambiente.

io stesso, agli inizi della mia attività peritale, avevo molti più avventori che alla fine della stessa.

Però poi quando costoro si rendono conto di avere a che fare con professionisti ligi, corretti, preparati ( a sorpresa !) e che bocciano a tappeto materiale incertificabile senza pietà, così come sono apparsi altrettanto rapidamente spariscono dal repertorio dei clienti dei suddetti neo-periti.

Salvo rivolgersi poi al nuovo arrivato di turno.

Come mosche sul miele :eat:

Il famoso giro delle 7 chiese...

:desp: :desp: :desp:
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Antonello Cerruti
Messaggi: 6552
Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da Antonello Cerruti »

Non vi dovete meravigliare troppo se la segnalazioni di trucchi e falsi sia guardata con sospetto, anche e soprattutto quando si rivela veritiera e disinteressata.

Il francobollo falsificato o truccato o rigommato aumenta il PIL, anzi addirittura lo crea.

Viceversa, se un esemplare viene dichiarato falso, diminuisce il lucro per chi lo detiene, diventa più difficile il lavoro di chi lo vuole vendere, finisce il lavoro di chi lo perizia, per chi prepara gli album, ecc.
Senza contare le difficoltà contabili e fiscali di chi lo deve mantenere o meno nel magazzino; come spiegare al fisco che il volume della giacenza diminuisce non per una vendita ma perchè si è scoperto un falso? :preo:

Ma voi capite che un francobollo offerto in un'asta e dichiarato falso può comportare l'annullamento di un realizzo, di un'aggiudicazione e di una fattura, la diminuzione dell'utile della vendita, la restituzione al conferente che avrà comunque il sospetto che l'esemplare gli sia stato sostituito, ecc.

A volte, un sassolino, cadendo, può determinare una valanga...

Ma per carità...
Quel francobollo ha già due firme; non ci saranno difficoltà ad averne altre compiacenti ed allora perchè andare a fondo, perchè mandarlo ad un perito pignolo e rompiscatole? Perchè andare a cercare il pelo nell'uovo?

Che bisogno c'è di scrivere articoli e libri sulle differenze tra originali e falsi?
Perchè voler creare dei problemi a tutti i costi?
Meglio acquistare da chi, nel buio della propria bottega, crea-certifica-vende i propri incontrollati francobolli.

Ma è giusto così: meglio un perito "buono" che un buon perito.

In fondo, oggi è tutto diverso; non è come scrivevano tanti anni fa i mercanti sul fronte della targa esposta bene in vista:
IL COLLEZIONISTA E' SACRO.
E, in piccolo, sul retro: ....E VA SACRIFICATO.

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Fabrizio S.
Messaggi: 38
Iscritto il: 25 febbraio 2018, 8:56

Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da Fabrizio S. »

E’ ormai ampiamente condivisa l’opinione che la migliore cura è la prevenzione .
Oggi però esiste la possibilità di identificare un francobollo vero da uno falso rivolgendosi a un perito filatelico ufficialmente riconosciuto, un professionista con grandissima esperienza filatelica ed onestà .

Leggo sui certificati dei periti filatelici che “ a mio parere il francobollo è originale “ .
Leggo che i cataloghi non sono la Bibbia ma degli strumenti commerciali e quindi condizionati da opinioni e interessi di parte .
Per due volte ho usato “ leggo “ e l’ho fatto a ragion veduta .
Sono molti , troppi , i casi mai risolti , “ Quo usque tandem ? “

Mi spiego meglio : esistono certi “ noti “ periti filatelici che fanno comodo a certi commercianti solo per fare facili guadagni .
Se la truffa poi viene smascherata , candidamente possono sempre dire che si sono sbagliati rimborsando solo il costo della perizia effettuata , evitando così di incorrere nella giustizia per il danno arrecato all’ignaro investitore .
Perché allora i periti e i commercianti “ seri “ non fanno nulla almeno per screditare pubblicamente , anche tramite Cronaca , certi personaggi che danneggiano solo la Filatelia ?

In altre parole : se gli errori sono “ troppi “ e “ pesanti ” perché non mandare certi personaggi in Oceania a vendere conchiglie ?
Ancora in altre parole : perché sui certificati di garanzia al posto del “ parere “ non si dichiara che si è responsabili fino all’importo del valore garantito ?
A meno che io non stia sopravvalutando la categoria e la dignità dei suoi periti onesti .
In tal caso se nessuno mi tutela da questi “ mercenari “ forse sarebbe stato meglio investire “ more solito “ nel mattone , o nei tappi di bottiglie .

Il catalogo filatelico deve difendere gli interessi dei commercianti e avallarne le speculazioni , basta esserne consapevoli , ma deve anche tutelare i collezionisti & investitori fornendo loro una montagna di informazioni e certezze , senza contenere qualcosa di aleatorio .
Invece se confronti i cataloghi di “ coerente “ trovi solo le quotazioni , che lasciano il tempo che trovano : provate a vendere! E allora che senso ha l’insostenibile divario tra prezzi di mercato e quelli di catalogo?

E se i periti filatelici e gli editori di cataloghi sono refrattari alle critiche , come scrive Lorenzo Oliveri , non ci resta che collezionare tutti farfalle tropicali lasciando a loro tutti i francobolli e i cataloghi invenduti ; voglio vedere poi dove se li metterebbero .

Ciao: Ciao: Ciao:
Fabrizio
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cirneco giuseppe
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da cirneco giuseppe »

Caro Fabrizio, nel tuo post ci sono alcuni errori di fondo, a "mio parere" naturalmente :-)

Se vuoi collezionare conchiglie, devi anche conoscere le conchiglie stesse, sapere la differenza fra un guscio di vongola ed una di capesanta.
Se vuoi collezionare tappi di spumante, dovrai conoscere le differenze fra un tappo italiano ed uno francese.
Se vuoi collezionare quadri, dovrai conoscere la differenza fra un Sagal ed un Zattarin.
Potrei continuare per altre tremila righe.
Se vuoi collezionare francobolli, devi conoscere la differenza fra dentellatura lineare e dentellatura a pettine (è solo una delle tante cose da conoscere).
Io, che voglio collezionare saggi, DEVO sapere la differenza fra essay e specimen.
E per farlo DEVO studiare.
Io, e non solo io, non sono nato imparato.
Il perito non può essere il messia in terra ma un aiuto, un qualcuno con cui integrare le proprie conoscenze.
Solo studiando puoi capire chi sia il commerciante "buono" e quello "cattivo"
Quanto ai cataloghi .... devono insegnare prima di valutare.
Non devono essere bibbie ma enciclopedie.
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Fabrizio S.
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Re: Su comportamenti "mafiosi" di certi commercianti

Messaggio da Fabrizio S. »

Caro Pino,
tu dici che “i cataloghi devono insegnare prima di valutare”, ma per essere un buon insegnante non basta aver studiato, bisogna saper insegnare.
Un buon insegnate deve saper promuovere l’informazione e la precisione storico postale, deve invogliare alla ricerca delle varietà, deve essere come un buon contadino che se semina bene prima o poi raccoglie i frutti tra i pochi giovani che si avvicinano alla filatelia.
Anche io non sono nato imparato però ho capito che più studio e più mi accorgo di non saper niente.
Ho capito che tutti i francobolli stampati per errore sono da considerarsi varietà, al contrario i campioni e i saggi non devono essere considerati varietà.
Ho capito che i falsi o i saggi di un francobollo, mai emesso dalle poste, non sono francobolli e chi vuol far passare tutto questo per francobolli è un imbroglione.
Non ho detto che i cataloghi devono essere bibbie però a mio parere non devono neanche essere delle enciclopedie, zeppe di nozioni che non hanno niente a che vedere con la cultura filatelica.
Sono d’accordo che il perito deve essere solo un aiuto, un qualcuno con cui integrare le proprie conoscenze e non un messia in terra, anche perché l’unico messia, di cui sono venuto a conoscenza, non ha fatto una bella fine, e senza aver imbrogliato nessuno.
Lorenzo è dotato di vista acuta e di idee geniali, era un supporto importante per il Forum , e se un noto commerciante si è preso la briga di minacciarlo, tutti devono sapere il nome di questo imbroglione, altrimenti come hai detto tu, caro Pino, la Filatelia sta veramente morendo, ahinoi!
Ciao:
Fabrizio

Rev LB May 2021
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