Racconto filatelico di pura fantasia - La Croce del Sud

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Antonello Cerruti
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Racconto filatelico di pura fantasia - La Croce del Sud

Messaggio da Antonello Cerruti »

LA VENDETTA DELLA SETTIMA STELLA

La risata beffarda di Federico Amadi risuonò più di una volta mentre spiegava la sua ennesima pescata ad un piccolo gruppo di amici come lui seduti ai tavolini del bar.
“Quello scemo non si è accorto che mi faceva il prezzo per un numero 5 del Lombardo Veneto ed invece era un bel numero 4”.
Già, il loro sport preferito era approfittarsi dei soci anziani del Circolo filatelico cui tutti appartenevano e, carpendo la loro sopita attenzione, acquistare a quattro soldi i loro migliori francobolli.
Non tutti, infatti, erano così esperti in materia di classifiche specializzate, di sfumature di colore, di dentellature miste ed, in genere, di tutto ciò che avrebbe richiesto ben altra preparazione.
Non è che Federico possedesse un cultura filatelica superiore ma, come molti degli amici che brindavano alla sua ennesima trouvaille, aveva oramai sviluppato un colpo d’occhio formidabile che lo portava a scoprire il venditore disattento ancor prima del francobollo raro.
Dopo le sue prime pescate (o “pèsche”, come le chiamavano loro) al loro Circolo di Roma, si era abbastanza evoluto e frequentando, dapprima sporadicamente poi in maniera più continua, aste filateliche e convegni commerciali, aveva aumentato le sue conoscenze e la sua esperienza.
Quello che lo distingueva dagli altri collezionisti era il cercare sempre e solo la “pèsca”.
Ma non lo faceva solo per arricchire la sua raccolta bensì per poi deridere senza pietà quelli che lui chiamava “il mio pollo di turno”.
Era, per lui, oramai un’ossessione cogliere in fallo chiunque gli capitasse a tiro.
Col suo fare affidabile e suadente, sembrava quasi possedere doti di ipnotizzatore, tante erano le sue vittime.
Da vero democratico, non faceva differenza fra privati e commercianti; e neppure gli amici venivano risparmiati.
La sua abilità aveva però due sfaccettature davvero insopportabili: la prima era quella di turlupinare anche di quanti si affidavano a lui con fiducia, la seconda era quella sua odiosa mania di deridere quanti cadevano nelle sue trappole.
Eppure, continuava con inusitata fortuna ad incontrare venditori distratti o ignoranti e, senza alcuna pietà, ad approfittarsi di loro ed a riderne in maniera insopportabile.
Dopo il danno, anche la beffa; non ammetteva che si trattasse di fortuna, era merito sempre e solo della sua abilità.
Questo, però, era davvero troppo, anche per la sua “buona stella” che volle vendicarsi.
Arrivò un bel catalogo di una vendita su offerta di Parigi.
“Pour Monsieur Federico Amadi” recitava la targhetta, completata dal suo indirizzo romano.
Distrattamente dette un’occhiata alle copertine e alle pagine a colori. Poi, passò alle foto interne ed alle descrizioni.
Perbacco, pensò osservando le pagine fotografiche del catalogo, che belle queste lettere di posta aerea di tutto il mondo.
Anche l’area italiana, quella da lui meglio conosciuta, era assai ben rappresentata.
C’era anche un bell’aerogramma con il francobollo della Crociera transatlantica del Generale Balbo, quello che tutti i filatelici chiamano “il sette e settanta”, dal suo valore facciale (appunto 7 lire e settanta centesimi).
Però quell’aerogramma aveva un qualche cosa che lo rendeva assai più prezioso del normale: il francobollo aveva sette stelle, invece delle sei di tutti i suoi simili.
Federico conosceva benissimo la storia di quel francobollo che ritraeva un idrovolante in volo e, sullo sfondo, la Costellazione della Croce del Sud.
Ricordava perfettamente che un esemplare su 200, esattamente quello che occupava la posizione 22 del primo dei quattro gruppi che componevano in origine il foglio stampato in duecento esemplari, aveva il gruppo stellare composto da sette stelle invece di sei.
In fase di duplicazione dei clichés, in quella benedetta posizione 22, un piccolo corpo estraneo si era attaccato alla lastra di metallo, generando così quel minuscolo segno che, poi, sarebbe diventato un ulteriore puntino bianco, un’altra stella, al momento di stampare i fogli di carta filigranata.
Da sempre, il “sette e settanta” con la settima stella ha rappresentato una vera chicca nella collezione dei francobolli del Regno d’Italia.
Questa varietà risulta poi preziosissima quando è usata su una delle poche lettere trasportate dai velivoli della Crociera aerea del Generale Italo Balbo.
Ebbene, Federico si accorse subito che quello fotografato sul catalogo d’asta era uno dei rarissimi esemplari con sette stelle invece di sei.
Cercò la descrizione di quel lotto ed…ebbe un tuffo al cuore.
Era descritto con un esemplare normale, con il numero di catalogo di un esemplare normale, con il riferimento al prezzo di un esemplare normale e valutato come un esemplare normale.
Chiuse di corsa il catalogo, come se anche in casa sua qualcuno potesse accorgersi della sua scoperta.
“Che errore madornale - pensò Federico - e che polli questi francesi….”
Il prezzo di partenza della vendita era fissato in mille euro, ma il reale valore del “sette e settanta con sette stelle” era venti, forse trenta volte superiore.
Non stava più nella pelle, sudava emozionato e ripeteva: “Che polli questi francesi”.
Si trattava di una vendita minore, di una “maison de vente” quasi sconosciuta e, dunque, pochi cataloghi avevano raggiunto clienti italiani, e, fra questi, quanti potevano essere quelli bravi come lui?
Federico oramai era in trance e sognava ad occhi aperti.
Vedeva già il pezzo nella sua collezione, sentiva su di sé le occhiate ammirate degli amici del Circolo, immaginava i loro complimenti e li sperava tanto bugiardi quanti invidiosi.
Doveva andare a Parigi, ma il catalogo era arrivato tardi e la vendita era in programma per il giorno dopo.
Non avrebbe fatto in tempo a organizzarsi.
Decise allora di telefonare subito e fare un’offerta che nessuno avrebbe potuto superare, anche chi – come lui – si fosse accorto della varietà.
Perché, in fondo, non gli interessava troppo fare un buon affare; quello che voleva assolutamente, a tutti i costi, era mostrare agli amici la sua abilità superiore, la sua capacità di pescare ovunque, magari anche oltralpe….
Emozionato come un bambino, compose sulla tastiera del telefono il numero della casa di vendita di Parigi e fece la sua offerta: quindici mila euro.
Una voce femminile, monocorde e anonima registrò i suoi dati, ringraziò ed agganciò.
Quella notte Federico dormì poco e male, era agitato.
Solo molto tardi si addormentò profondamente e sognò Balbo in volo notturno sull’oceano con i suoi idrovolanti e lo immaginò fare il punto con il sestante, fissato sulla settima stella della costellazione della “Croce del Sud”: la “sua” stella.
Verso le dieci della mattina dopo, suonò il telefono.
Una voce, in francese, chiese del sig. Federico Amadi.
“Sono io”, rispose un po’ assonnato.
“Abbiamo avuto altre offerte per quel lotto e volevamo la conferma dell’importo della sua”, chiese in francese una voce da Parigi.
Federico avrebbe tanto voluto chiedere se glielo chiedevano perché molto alta rispetto alle altre o perché tutte molto vicine fra loro o perché, forse, la signora della sera prima aveva solo scritto male la sua cifra.
“No, no, la cifra è esatta; anzi la alzi a ventimila perché quel lotto mi interessa molto”, rispose Federico.
“Merci, merci…comme vous voulez”, concluse con voce molto gentile il “pollo” dall’altra parte.
Passò tutto il giorno a pensare a quell’aerogramma.
Trascorse un’altra notte agitata, ma oramai era sicuro che la pèsca non gli poteva esser sfuggita.
La mattina dopo, di buon’ora, fu lui a telefonare a Parigi e, affannato, chiese il prezzo di aggiudicazione di quel lotto.
“Diciassette mila”, fu la risposta.
Questa cifra l’avevano pronunciata in italiano, per riguardo verso un simile acquirente.
“Ed è rimasta aggiudicata a me, vero?” chiese sicuro Federico.
“Oui, est pour vous, monsieur Amadì”.
Che dolci parole; il suo cognome con la “i” finale accentata sembrava ancora più bello.
Avrebbe raccontato ai suoi amici come il “pollo” aveva pronunciato il suo cognome, ringraziandolo, per di più.
Per non perdere tempo, andò subito in banca, fece il bonifico internazionale e ne inviò copia di conferma a Parigi, attraverso il suo fax.
Dopo meno di una settimana, il postino recapitò un’assicurata dalla Francia.
Federico non degnò neppure di uno sguardo la bella affrancatura che arricchiva la busta.
Aprì l’involucro esterno, poi tagliò il nastro che bloccava i cartoni protettivi illustrati con un aereo, vanto dell’aeronautica civile francese, il “Constellation” ed estrasse con un sorriso beffardo un’altra busta.
“Mi vogliono fa’ morire, ‘sti francesi”.
Il tagliacarte lacerò ansioso ogni nuovo ostacolo ed ecco finalmente il cartoncino nero che conteneva un’altra busta trasparente e la busta viaggiata con Italo Balbo.
La prese in mano e, ghignando, la mise sotto la lampada: bella, perfettamente conservata, senza la minima piega o il più piccolo ingiallimento.
Nell’angolo superiore destro, il raro “sette e settanta” con la Costellazione della “Croce del Sud”.
Con tutte le sue piccole stelle: una, due, tre, quattro, cinque, sei e….sei,…. solo sei.
Le ricontò in fretta: sei, solo sei.
“E la settima? Dov’è finita? Non c’è…la settima rarissima stella non c’è proprio”.
Furibondo con la stella, con Balbo, con il francobollo, con la busta e con i francesi, si avventò sul catalogo.
“Nella foto di quel lotto, la settima stella c’è….c’è tutta”.
Allora hanno sbagliato ad inviarmi un altro lotto, sperò Federico e, quasi con affetto, accarezzò l’immagine di quella lettera così splendida e diversa da quella che gli era arrivata per posta.
Ma…cosa era successo alla foto?
Quella carezza aveva “spostato” la settima stella che ora aveva cambiato posto.
La toccò ancora; ora la stella aderiva al polpastrello del suo dito indice.
Con la lente, ora vedeva meglio quella stellina: un minuscolo coriandolo bianco, un piccolissimo maledettissimo pezzettino di carta.
Aveva scambiato un corpuscolo estraneo per la settima stella…..
Oddio, pensò Federico, devo telefonare subito a Parigi.
Prese in mano il telefono e cominciò a pensare – in francese – a cosa dir loro.
Che gli dico?
Che la loro foto mi aveva tratto in inganno? Come faccio a spiegargli che ho contato sette stelle, invece di sei, per colpa di un frammentino di carta bianca?
Gli dico che la descrizione era sbagliata?
Ma no, la descrizione riporta fedelmente ciò che è fotografato….
Allora posso provare a dire che non hanno capito la mia offerta? Ma se gliel’ho anche confermata…
Io non li pago ‘sti maledetti francesi….porco mondo l’ho già fatto.
Si sedette pesantemente sulla sedia.
Il mondo sembrava crollargli intorno.
Aveva pagato diciassette mila euro, più le commissioni….oltre ventimila euro per un normalissimo, insignificante, beffardo “7,70”.
Ora gli sembrava di cominciare a sentire i sollevati sghignazzi degli amici cui aveva già annunciato “una grande pèsca in terra francese”.
La sua buona stella lo aveva tradito ed il suo sguardo velato di rabbia era fisso nel vuoto, anzi sul tavolo, dove incontrava i cartoncini che avevano protetto la spedizione con le immagini di quell’aereo, quel Constellation.
Che, ironia della sorte beffarda, recava sulla fusoliera il nome “Croix du Sud”.

Antonello Cerruti

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firefox73
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da firefox73 »

:clap: :clap: :clap:
Bellissimo il racconto, Antonello.

Ed ha pure una morale: bisogna sempre pulire le foto nei cataloghi d'aste.
:ris: :ris: :ris:

Ciao:
Dario
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Paolo Angelini (paoloang)
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Iscritto il: 13 luglio 2007, 11:54

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Paolo Angelini (paoloang) »

Complimenti Antonello
:clap: :clap: :clap:
Paolo Angelini

Colleziono Annulli a targhetta VISITATE L'ITALIA
salento12

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da salento12 »

stupenda!
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Stefano T
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Iscritto il: 21 luglio 2007, 12:44
Località: Trieste

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Stefano T »

:clap: :clap: Antonello per la splendida vena da scrittore :clap: :clap:
Mi sa tanto, comunque, che a più di qualcuno di noi sia capitato di vedere delle macchiette bianche dove non c'erano :-)) e di non vederne dove invece c'erano per davvero :desp:

Ciao: Ciao: Ciao:
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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branca_leone
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Iscritto il: 13 luglio 2007, 8:55
Località: Venezia città

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da branca_leone »

Ciao Antonello,
penso che il leggerti possa solamente farmi riconciliare con tè, solamente una persona splendida può scrivere simili cose..
Buon Natale...
Italo Pagotto Ciao: Ciao:
Mi piace tutto quello con i denti, e se vecchio anche senza.
Italo
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Antonello Cerruti
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Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Tanti affettuosi saluti ed auguri anche a te, mio caro Italo.
Antonello Cerruti
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Guido Morolli
Messaggi: 485
Iscritto il: 8 settembre 2007, 14:50
Località: prov. Vercelli

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Guido Morolli »

Veramente molto bello questo racconto.
Anch'io, forse, ho imitato le gesta del protagonista del racconto, anche se ho pagato molto ma molto meno. Anzi ho pagato il giusto per quello che è (una busta con il 4 baj, naturalmente di Romagne) ma :mmm: pensavo che la data...
Magari a Bazzano, davanti ad un buon bicchiere di vino ne parliamo.
Approfitto per augurare a te ed a tutti gli amici del Forum serene festività.
Ciao: Ciao: Guido Morolli
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Antonello Cerruti
Messaggi: 6540
Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Grazie Guido, auguri anche a te ed a tutti gli Amici di F&F.
Antonello Cerruti
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g.ranieri2
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Iscritto il: 25 ottobre 2007, 0:20

Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da g.ranieri2 »

Applausoni veri :clap:

Grazie mille Antonello.. Ciao:
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pietro mariani
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da pietro mariani »

Bellissimo racconto: :clap: :clap: :clap:
Ben gli stà a quel Federico Amadi :twisted:

Complimenti Antonello :clap: :clap: :clap:

Ciao: Ciao:

Pietro
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giandri
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da giandri »

Mai fidarsi delle riproduzioni, elettroniche o cartacee che siano.
Esaminare sempre con attenzione l'oggetto dal vivo.
Non pensare che gli altri siano necessariamente degli allocchi.
L'ingordigia provoca sempre dei danni: quella alimentare allo stomaco, quella affaristica al portafoglio.
Poi un po' di umiltà non guasta mai.
Bravo Antonello :clap: :clap: :clap:
Ciao
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Andrea Bizio Gradenigo
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La filatelia è divertimento, studio, approfondimento e cultura, non è un libretto di banca.
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baronikk
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da baronikk »

:clap: :clap: :clap: :clap: ad Antonello per la sua fantasia (anche se il mondo della filatelia e non solo e' pieno di personaggi simili) e per la sua vena di scrittore ironico e accattivante. :clap: :clap: :clap:

Una lettura davvero gradevole :-) :-) :-) :-) :-)

gia' che ci siamo

Tanti auguri di BUONE FESTE ad Antonello e a tutti gli amici del FORUM.
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Buste Zeppelin, Austria Impero e Colombia. Poi Sicilia e colonie italiane.

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Antonello Cerruti
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Luca e grazie degli auguri che contraccambio.
Sono lieto che il mio racconto, almeno, abbia dato a te lo spunto per postare il tuo decimo messaggio.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Marco4x4
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Marco4x4 »

Grazie Antonello per le "chicche" che ogni tanto ci regali

:abb:
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Antonio59
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Antonio59 »

Antonello, grande! :clap: :clap: :clap:
Ma e' davvero di "pura" fantasia ? ;-)

Ciao: Ciao:
AT
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ppozzo68
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da ppozzo68 »

Antonio59 ha scritto:Antonello, ... Ma e' davvero di "pura" fantasia ? ...

Me lo sono chiesto anch'io. :mmm:
Grazie Antonello.
:clap:
Saluti a tutti.
Paolo Pozzoli

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Antonello Cerruti
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Nessun riferimento a fatti.....ecc. ecc.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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Antonello Cerruti
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Antonello Cerruti »

Pino Cirneco mi ha scritto:

......Ma da qualche giorno volevo rispondere ad Antonello su questo raccontino del 7,70 ed ora ne approfitto, anche se è OT.
Il racconto è simpatico ma inverosimile.
Chiunque abbia la minima conoscenza di aste sa che per avere dei rilanci occorre che più persone offrano cifre in aumento.
Ora, dal racconto di Antonello, pare di capire che ci sia stata almeno una seconda offerta ad altissimo livello, anzi più di una, visto che gli organizzatori dell'asta chiedono al protagonista se conferma l'offerta. In questo caso vuol dire che la sua è la più alta. Ma lui offre ancora di più e si aggiudica con una offerta superiore a quella fatta prima della telefonata degli organizzatori.
Allora è chiaro che anche altri hanno notato qualcosa di particolare in questa busta. Chi offre cifre così alte non può essere uno sprovveduto. Quindi o vi è davvero qualcosa di insolito in quella busta da provocare più di una offerta altissima oppure non è possibile che il protagonista se la sia aggiudicata ad un importo così alto.
Capisco che si voglia indicare una morale, ma in questo caso si danno informazioni non precise.


Caro Pino, hai individuato un passaggio difficile del mio racconto.
In effetti, tecnicamente, potrebbero essersi verificate alcune circostanze abbastanza credibili.
Ad esempio, potrebbero - per errore - aver registrato come offerte distinte la prima (di 15.000 euro) e la seconda (di 20.000 euro), mettendole in gara una contro l'altra, anche se della stessa persona.
Oppure, un altro acquirente potrebbe aver riscontrato - sul proprio catalogo - lo stesso difetto osservato dal protagonista del mio racconto ed essere incorso nello stesso equivoco.
Oppure, potrebbe aver riscontrato nella lettera alcune caratteristiche che determinano per lui un interesse particolare. Per dimostrare quanto qui accennato, ti mostro una lettera con il 7,70 che, per me e solo per me, ha un interesse particolare, visto il nome del destinatario.
Oppure, la casa di vendita potrebbe essersi disonestamente approfittata di un'offerta così alta per "spingere" l'aggiudicazione.
Ma queste, ovviamente, sono pratiche che si possono attuare ....solo in Francia, in Italia....non accadono mai....mai....mai.
Cordiali saluti ed auguri a te, caro Pino, ed a tutti gli amici di F&F.
Antonello Cerruti
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Stefano T
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Re: Racconto filatelico di pura fantasia

Messaggio da Stefano T »

Antonello, ma hai tolto qualche stella nel 7,70 della busta postata :shock: :shock: ?

Ciao: Ciao: Ciao:
Ciao: Ciao: Ciao:

Stefano
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