Il bollo "Ospitale Civico Termale in Abano"

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acquarius1
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Il bollo "Ospitale Civico Termale in Abano"

Messaggio da acquarius1 »

Abano fu dotato di un servizio di posta rurale nel primo trimestre del 1867. Il bollo corsivo di collettoria avrebbe dovuto essere consegnato in contemporanea (da stabilire se al postino rurale o all'ufficio di Padova, direzione da cui dipendeva Abano).
Questa "pescatina" fatta pochi giorni fa su ebay dimostra che il corsivo almeno sino ad ottobre non fu disponibile. Fu utilizzato ed tollerato come bollo di provenienza l'ovale amministrativo dell'Ospedale civico termale.
C'è da domandarsi cosa in altri casi fu usato come bollo di provenienza in questo arco di tempo. Un grafico (per altro mai visto)?
Devo dire che possiedo una lettera simile, però prefilatelica, in cui il bollo di provenienza è sostituito dal bollo amministrativo dello Stabilimento delle acque minerali di S.Vincent che finora è unica del suo genere e citata dal Vollmeier nel suo lavoro sui bolli prefilatelici del Piemonte e discussa da Robetti in un numero dell'Annullo.
Al momento non conosco altri casi di usi di bolli amministrativi usati come provenienza se non quelli delle Amministrazioni comunali che utilizzando un pedone comunale facevano arrivare la posta al comune più vicino dotato di ufficio postale per l'instradamento.
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acquarius1
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Re: 1867. Un'interessante lettera da Abano

Messaggio da acquarius1 »

Mi è stato fatto notare che l'apertura del servizio rurale è del 2° trimestre del 1867. E' assolutamente corretto. Si è trattato di un mio refuso nello scrivere. La cosa mi era nota.
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andy66
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Re: 1867. Un'interessante lettera da Abano

Messaggio da andy66 »

Da perfetto ignorante al riguardo, come faccio a distinguere se questa è corrispondenza propria dell'ospedale civile o meno? Solo in presenza di testo interno che certifichi diversa provenienza privata? Immagino che quel timbro, come consuetudine, venisse apposto su tutta la corrispondenza in uscita dall'ospedale, sia prima che dopo l'apertura della collettoria :f_???: :f_???: :f_???:

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cesare
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Re: 1867. Un'interessante lettera da Abano

Messaggio da cesare »

....
Ritengo anch’io che l’U.P. di Padova dovesse essere prontamente fornito del bollo di origine della collettoria rurale,
che era emanazione dell’ufficio postale e al cui distretto apparteneva.

Non dispongo di elementi per affermare che così non sia stato, tanto più non conoscendone la prima data nota.
Magari qualche nostro attento lettore potrebbe esserci d’aiuto.

A mio parere, l’assenza del bollo d’origine sul documento in questione, datato 4 ottobre 1867, comunque interessante,
non è risolutivo riguardo la questione della "ipotizzata" non ancora avvenuta fornitura.
Troppo poco un singolo caso per trarre conclusioni.
Non dimentichiamo che lo scopo del bollo accessorio era quello di facilitare l’eventuale restituzione della missiva al mittente.
Non ne escluderei l’omissione quando l’indicazione del mittente sia palese, come nel nostro caso.
Le bollature da apporre erano di già duplici… perché anche una terza, se non necessaria, magari in giornate di eccessivo carico di lavoro ?

Riguardo la paternità del bollo:
:leggo:
L’ufficio che riceve il piego da una collettoria, applica sulle corrispondenze entrostanti il bollo del luogo di origine, oltre a quello del proprio ufficio, ed in mancanza del primo vi supplisce con apposita indicazione a penna, annulla i francobolli degli oggetti francati, dà corso alle corrispondenze per gli altri uffici ed applica il segnatasse a quelli da distribuirsi nel distretto del proprio ufficio.
(art 15 – bull 1°- 1864 - istruzioni relative il servizio delle collettorie rurali)

La disponibilità e l’utilizzo da parte del “collettore” del bollo di origine viene accreditata, invece, pur senza univoche fonti ufficiali con precisa datazione, di norma successivamente al 1871. Tesi questa avvalorata, empiricamente, nella maggioranza dei casi, dai raffronti degli inchiostri usati tra il bollo di origine, l’annullo e il datario.

Dalla mia modesta collezione di collettorie patavine condivido l’unico documento con il corsivo di Abano,
anche questo proveniente dall’Ospedale Civico della località termale.
serv rur -corsivo ABANO 1870-08-25.jpg
...........
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maurizio
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acquarius1
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Re: 1867. Un'interessante lettera da Abano

Messaggio da acquarius1 »

andy66 ha scritto: 8 novembre 2017, 19:14 Da perfetto ignorante al riguardo, come faccio a distinguere se questa è corrispondenza propria dell'ospedale civile o meno? Solo in presenza di testo interno che certifichi diversa provenienza privata? Immagino che quel timbro, come consuetudine, venisse apposto su tutta la corrispondenza in uscita dall'ospedale, sia prima che dopo l'apertura della collettoria :f_???: :f_???: :f_???:

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In genere, come in questo caso, se provenienti da direzioni delle terme o ospedali termali e dirette ad amministrazioni di altri comuni, sono conti spese per malati indigenti inviati alle cure termali.
Ne ho visti tanti da tante località termali che ormai non li controllo più. Altri tipi di corrispondenze venivano vergate a mano sulla busta e vicino al bollo dell'ospedale con, ad esempio, "il direttore", "l'economo", etc.
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acquarius1
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Re: 1867. Un'interessante lettera da Abano

Messaggio da acquarius1 »

Cesare mi conforta il fatto che su tanti punti il tuo pensiero converge col mio.... e siccome tu ne sai più di me sugli uffici patavini.....
E' un fatto che il bollo dell'ospedale fu usato come bollo di provenienza. Del perchè possiamo discutere.
La normativa che anche tu hai riportato prevedeva, in assenza di bollo specifico, la scritta a mano della provenienza, nè io conosco e forse anche tu nessun grafico "da Abano", ma quanta corrispondenza è giunta sino a noi di quei primi mesi dopo l'apertura della collettoria rurale? A me la cosa più credibile continua ad apparire che Padova non avesse ancora il corsivo e l'impiegato abbia ritenuto inutile aggiungere un grafico su una lettera che aveva già un bollo con la località. Siccome, come già detto, ne possiedo un'altra da S.Vincent con la stessa situazione, ritengo la cosa la più plausibile.
D'altra parte la busta da te mostrata individua come, secondo regolamento, avrebbe dovuto essere timbrata.
Speriamo che qualche tuo conoscente o qualche amico del forum appassionato di collettorie o di posta patavina ci dia qualche dritta in più.
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Rev LB Aug 2019
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