Corrispondenza dei Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Forum di discussione sulle emissioni e la storia postale del Regno d'Italia e del periodo di luogotenenza.

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Luca Dermidoff
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Corrispondenza dei Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Luca Dermidoff »

Buonasera,

Apro questo topic per presentare corrispondenza in partenza o diretta a Deputati e Senatori del Regno d’Italia, i quali magari possano anche avere avuto dei ruoli, più o meno importanti, di storia risorgimentale alle loro spalle da raccontarci attraverso le lettere.

Sarebbe altresì gradito che i partecipanti al forum, in nome della condivisione, postino la corrispondenza in loro possesso per arricchire il topic in questione.

Non ha importanza il valore storico postale delle eventuali affrancature sulle lettere, questo per sgomberare il campo da eventuali timori d’inadeguatezza. Qui è più importante la parte storico risorgimentale.
Sicuramente “gipos” mi capisce... :-))

Quindi ecco la mia prima proposta, parlerò del Deputato Achille Argentino.


Nacque a S. Angelo dei Lombardi il 1 dicembre 1821, figlio di Raffaele e Raffaella Antocicco, trascorse la sua infanzia a Salerno. Laureato in ingegneria è stato direttore della locale succursale del Banco di Napoli. Fu politico e patriota di notevole spessore. Ha partecipato alla campagna militare del 1848-49, vittima della repressione borbonica subì il carcere e fu costretto all'esilio.
Arruolato nei Mille dell'esercito garibaldino, partì con i suoi commilitoni da Quarto.
Eletto deputato nel collegio di Melfi per il primo parlamento italiano aderì con entusiamo alla corrente politica di Cavour.
Meridionalista convinto della prima ora, fece parte anche della commissione istituita nel 1861 per redigere l'elenco ufficiale dei Mille che sbarcarono a Marsala nel lontano 11 maggio 1860. Fece parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul brigantaggio costituita nella Capitanata a Foggia il 1 febbraio 1863, fecero parte della medesima altri patrioti come Giuseppe Sirtori di Milano, Stefano Romei della Calabria, Aurelio Saffi di Forte, Antonio Ciccone di Nolpa, Nino Bixio di Genova, Giuseppe Massari di Bari e Domenico Morelli di Cosenza. La Commissione rilasciò delle autorizzazioni a fregiarsi della medaglia decretata dal Consiglio civico di Palermo il 21 giugno 1860 per gli sbarcati a Marsala. Un altro Giurì d'onore riesaminò i titoli dei componenti la spedizione e il Ministero della Guerra pubblicò un nuovo Elenco dei Mille di Marsala, nel bollettino n.21, nell'anno 1864, in base al quale furono concesse le pensioni.(fonte Ilsantangiolese.blogspot.com)
Ricoprì il ruolo di vice-comandante del Genio dei Mille i quali svolgevano il ruolo di ingengneri sterratori, che dovevano tenere sotto controllo il materiale bellico, costruire munizioni e bombe.
Il nostro patriota Argentino cessò di vivere a Nizza in Sicilia il giorno 8 giugno 1903. Non sappiamo se era tornato in precedenza nella sua città natale.
La città di s. Angelo ha intitolato una strada, ma ha perso la sua memoria che resta indelebile per il contributo di idee e militare per l'unità italiana.


Fin qui la storia risorgimentale.....ora la lettera in questione con un’analisi delle sue particolarità postali con relativo certificato peritale.

Lettera di primo porto spedita da Salerno il 30 luglio del 1864 e giunta a Marsiglia il 4 agosto.
Il mittente, inizialmente, non affrancò la lettera dato che il destinatario,deputato del Parlamento del Regno d’Italia, godeva di franchigia illimitata, e la indirizzò a Torino dove pensava soggiornasse in quel periodo.
Trasportata via mare coi vapori nazionali giunse a Torino il giorno 2 agosto, ma alla consegna l’Onorevole risulto trasferito a Nizza.
Venne quindi affrancata in tariffa per la Francia probabilmente da chi si occupava della sua corrispondenza in arrivo e rispedita verso la nuova destinazione, cancellando quella vecchia per non incorrere in equivoci.
L’ufficio Succursale n.1 di Torino inviò la missiva per la via del Col di Tenda, dove venne assunta in carico dall’amministazione Francese di Fontain(bollo doganale d’ingresso posto a Nizza “ITALIE 2 FONTAIN 2”) e da qui fino all’ufficio postale di Nizza che pose il proprio PD per annullare il francobollo giunto ancora intonso.
Qui venne nuovamente venne rispedita a Marsiglia, cancellando una ennesima volta l’indirizzo precedente, per giungere finalmente a destinazione il giorno 4.
Curioso il fatto che il mittente iniziale avesse scritto l’indirizzo da ambedue i lati della busta temendo forse che potesse andare perduta.

Ciao: Luca
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atg
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da atg »

interessante pezzo di storia unitaria complimenti
ma non è morto a Nizza di Sicilia (Messina) ma Nizza Monferrato (Asti)

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kermit
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da kermit »

Posto questa in mio possesso:
Raccomandata da Lonigo a Verona del 20/07/1885 con 20 cent., striscia di 5, + cent. 25, coppia verticale. Annullo numerale a sbarre. Destinatario: Avvocato Arrigossi Senatore del Regno.
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Luca Dermidoff »

Grazie della precisazione Antonio!
Bella raccomandata kermit :clap:
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kermit
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da kermit »

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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da debene »

Una bella idea Luca e un bellissimo post.

Speriamo si possa arricchire di ulteriori ritrovamenti.

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sergio
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da enrico54 »

Una lettera della mia collezione, indirizzata a Giuseppe Zanardelli.

Da Wikipedia:

Giuseppe Zanardelli (Brescia, 26 ottobre 1826 – Toscolano Maderno, 26 dicembre 1903) è stato un patriota e politico italiano.

Militante democratico, partecipò ai Moti del 1848 in Lombardia e alle Dieci giornate di Brescia del 1849. Dopo il fallimento della rivoluzione, andò esule in Toscana e in Svizzera, per poi tornare nel 1859 durante la Seconda Guerra d'Indipendenza. Fu ininterrottamente eletto alla Camera dei deputati del Regno d'Italia dal 1860 fino alla morte, militando tra le file della Sinistra storica; dopo che nel 1876 questa formazione politica prese il potere, Zanardelli ricoprì vari incarichi ministeriali in numerosi governi di Sinistra. Ostile al trasformismo di Agostino Depretis, formò insieme ad altri esponenti democratici (Francesco Crispi, Giovanni Nicotera, Alfredo Baccarini e Benedetto Cairoli) una corrente interna d'opposizione detta Pentarchia. Ministro della Giustizia nel ministero Crispi, fu autore del nuovo Codice penale, rimasto in vigore fino al 1931 e altamente avanzato per l'epoca, in quanto aboliva la pena di morte. Allontanatosi da Crispi per la sua politica africana, divenne presidente della Camera e poi ministro guardasigilli nel governo Di Rudinì, dimettendosi dopo la repressione dei moti di Milano nel 1898. La sua presidenza del Consiglio, durata dal 1901 al 1903, con Giovanni Giolitti agli Interni, segnò l'inizio e la preparazione della successiva età giolittiana.


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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da enrico54 »

Sempre della mia collezione, lettera indirizzata al Senatore Leonetto Cipriani.

Da Wikipedia:

Il conte Leonetto Cipriani (Centuri, 16 ottobre 1812 – Centuri, 10 maggio 1888) è stato un politico francese, corso ma cittadino italiano secondo la normativa dell'epoca.
Il 5 maggio 1860 si imbarcò da Quarto (Genova) e partecipò alla spedizione dei Mille di Garibaldi.
Nel 1865 divenne Senatore del Regno d'Italia, nel 1870 dopo l'occupazione dello Stato Pontificio in seguito alla Presa di Roma fece pressioni su re d'Italia Vittorio Emanuele II per occupare la Corsica, ma tutto questo risultò vano. Nel 1882, in disaccordo con la firma della Triplice Alleanza dato che riteneva l'Austria il nemico "storico" dell'Italia, decise di ritirarsi a vita privata nel suo paese natale in Corsica nella frazione di Ortinoli di Centuri.

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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da ari »

kermit ha scritto: 16 ottobre 2018, 21:08 Destinatario: Avvocato Arrigossi Senatore del Regno.
Ecco alcune informazioni in merito ad un mio concittadino - Luigi Arrigossi:

https://storia.camera.it/deputato/luigi ... i-18240323

https://notes9.senato.it/Web/senregno.N ... enDocument

https://archive.org/details/bub_gb_Sn38XfAvR6kC/page/n0

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kermit
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da kermit »

Ottimo. Grazie
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Luca Dermidoff
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Luca Dermidoff »

Un grazie a Sergio per l’apprezzamento dell’iniziativa, a Enrico per le lettere presentate e a Rossi per le precisazioni.
Sfogliando la mia collezione ho trovato almeno altre 4 lettere che posterò a breve.

Continuate a inserire, è un topic aperto a tutti ed a tutti i periodi del nostro risorgimento.

Ove vi siano dei testi interni interessanti si prega di condividerli.
Grazie.

Ciao: Luca
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Luca Dermidoff
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Luca Dermidoff »

Ecco un’altra testimonianza riferita al deputato Giovanbattista GIGLIUCCI.

GIGLIUCCI, Giovan Battista. - Nacque a Fermo il 19 sett. 1815 dal conte Claudio e dalla contessa Marianna Garulli. Rimasto orfano dei genitori all'età di due anni, fu dapprima educato da precettori ecclesiastici, quindi seguì corsi di matematica e fisica. Passò poi a giurisprudenza, ma dovette interrompere gli studi per occuparsi del patrimonio familiare. Dopo alcuni viaggi in Italia e all'estero, nel 1837 fece ritorno a Fermo, dove fu chiamato a ricoprire le cariche di consigliere municipale (nel 1842) e consigliere provinciale (nel 1844). Nel 1847 apprezzò le aperture riformistiche di Pio IX e dopo l'istituzione della guardia civica fu tra gli organizzatori del battaglione fermano, del quale fu nominato maggiore e poi colonnello. Nel 1848, ormai approdato su posizioni liberali e patriottiche, presiedette il comitato elettorale per l'elezione dei deputati al Consiglio legislativo romano, ed egli stesso risultò eletto per il collegio di Fermo in seguito alla rinunzia di C. Berti Pichat. Dopo la fuga di Pio IX da Roma non venne invece eletto all'Assemblea costituente, né accettò dal governo repubblicano, del quale non condivideva il programma politico, la nomina a gonfaloniere, limitandosi a entrare nel Consiglio degli anziani del Municipio. Allorché l'esercito austriaco invase le Marche per restaurare il potere pontificio, egli ebbe l'incarico di trattare la resa della città.

Con il ritorno al potere di Pio IX il G., che era stato un convinto seguace del programma giobertiano e nell'ottobre del 1848 aveva presieduto la sezione fermana della Società per la federazione italiana, fu costretto ad abbandonare lo Stato della Chiesa per sfuggire alle persecuzioni della polizia. In un primo tempo riparò a Martinsicuro, sulla riva destra del Tronto, già in territorio del Regno delle due Sicilie, dove possedeva vaste proprietà terriere. Il governo borbonico, su pressione di quello pontificio, gli confiscò però quei beni e lo costrinse all'esilio con tutto il nucleo familiare. Importante fu in questo periodo il ruolo della moglie, Clara Anastasia Novello, nota cantante lirica, da lui sposata a Londra nel 1843, che per provvedere alle necessità della famiglia riprese l'attività artistica. Il G., che decise di stabilirsi a Nizza - ancora parte del Regno di Sardegna -, seguì pertanto la consorte in occasione dei suoi spostamenti di lavoro e visse per lunghi periodi in Francia e in Inghilterra.

Nel novembre 1860 rientrò in patria da Londra, dove si trovava, per partecipare al plebiscito per l'annessione delle Marche al Regno sabaudo. Divenuto nel frattempo fervido sostenitore di Cavour, alla cui linea di liberalismo moderato restò fedele per il resto della vita, nel 1861 presentò la propria candidatura al primo Parlamento italiano e fu eletto deputato nel collegio di Fermo con una larga maggioranza di voti (168 contro i 14 dell'avversario A. Gennarelli).

Eletto segretario dell'ufficio di presidenza della Camera, firmò in tale qualità il verbale della storica seduta del 17 marzo 1861 nella quale venne proclamato il Regno d'Italia.

Questi successi e la notorietà che egli acquisì non gli valsero tuttavia la riconferma in occasione della tornata elettorale del 1865, quando non raggiunse neppure il turno di ballottaggio. Il G. tentò allora di recuperare il seggio in Parlamento in occasione delle elezioni suppletive che si tennero nel gennaio 1866 nel collegio di San Benedetto del Tronto, ma venne sconfitto dal conte G. Piccolomini. Egli ebbe la meglio su questo avversario, nel medesimo collegio marchigiano, nelle elezioni del marzo 1867 e tornò così a occupare un seggio alla Camera per la X legislatura. Rimasto nuovamente escluso nella XI legislatura, fu però premiato dagli elettori del collegio di Fermo nelle elezioni del 1874, allorché sconfisse il marchese G.I. Trevisani, deputato uscente, con l'esiguo margine di soli sei voti (227 contro 221).

Assiduo frequentatore della Camera, non dette contributi particolari alle discussioni parlamentari.

Nominato senatore nel gennaio 1889, fu a lungo anche consigliere municipale di Fermo.

Morì a Roma il 29 marzo 1893.

Uno dei suoi figli, Mario, nato a Fermo il 19 nov. 1847 e morto il 13 genn. 1937, prese parte alla guerra del 1866 combattendo fra i volontari garibaldini. Nel 1900 fu tra gli artefici della trasformazione in società anonima di una delle più importanti aziende siderurgiche del paese, la Magona d'Italia, che era stata costituita nel 1865 per iniziativa dello zio materno J.A. Novello. Membro del gruppo di comando della società con una quota del capitale azionario pari al 3 per cento, fin dal 1900 Mario fu chiamato a rivestire la carica di vicepresidente e più tardi quella di presidente, che mantenne fino alla morte.
(fonte Treccani)




Ciao: Luca
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Gianco »

Partecipo anch'io, con una letterina diretta a Vincenzo Gioberti, in quel tempo esule a Parigi.
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da atg »

tempo fa anche noi abbiamo avuto modo di "ricordare" un senatore e ministro anche se per poco tempo
della storia unitaria appena nata
http://i.ebayimg.com/images/g/HZ0AAOSwl ... s-l500.jpg
s-l500.jpg
qui ricordato in una tematica da 12 fogli
http://expo.fsfi.it/cadetti2017/milano/ ... pYbWEw.pdf
30MastroeniSFpYbWEw.pdf
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:


scava ..scava... cerca ...cerca

on. TOSSICCIA 2709.jpg

on. Giuseppe De Riseis.JPG


Giuseppe De Riseis, Barone di Crecchio (Scerni, 17 dicembre 1833 – Roma, 18 gennaio 1924)

Figlio del senatore Panfilo De Riseis, grande proprietario terriero abruzzese, è stato consigliere e vicepresidente della provincia di Teramo, assessore, sindaco e ispettore per gli scavi e i monumenti di Chieti, promotore dei consorzi agrari di L'Aquila e Chieti.

Venne eletto alla Camera nel 1874 (XII legislatura) per il collegio di Città Sant'Angelo, che rappresentò fino al 1909 (XXII) in tutte le legislature a scrutinio uninominale.
Nella XV, XVI e XVII legislatura (a scrutinio di lista) fu eletto fra i rappresentanti del collegio unico della provincia di Teramo.
Ha promosso l'industrializzazione e le costruzioni ferroviarie abruzzesi.
Appartenne sempre alla Sinistra costituzionale. Nel 1890 partecipò alla fondazione di una associazione liberale nelle province di Teramo e di Chieti che, per propositi ed intenti, dava uno scossone allo stile del vecchio partito liberale; l'associazione era sostenuta dagli ambienti, di cui veniva considerato parte egli stesso, della Sinistra abruzzese più vicini all'Estrema.
Nominato senatore a vita nel 1909
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Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Luca Dermidoff »

Bravo Maurizio! :clap:

Topic sempre aperto! :lente:

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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da maupoz »

Ciao: Ciao:


ecco anche un onorevole ex garibaldino


FIVIZZANO 2 1036.jpg

on. Gian Lorenzo Basetti.jpg



Gian Lorenzo Basetti

(Vairo di Palanzano, 3 agosto 1836 – Parma,11 aprile 1908)

Si laureò in medicina all'Università di Parma nel 1863.
Dopo aver lavorato qualche anno all'Ospedale di Parma, nel 1866 si arruolò nel corpo di volontari garibaldini per la nuova campagna contro gli Austriaci.
Fu nominato medico di battaglione e prese parte alla campagna dell'Agro Romano del 1867.
Partecipò alle operazioni di soccorso della battaglia di Mentana e di quella di Monterotondo, sulle quali scrisse la memoria Rimembranze di Mentana e Monterotondo, con dettagli, osservazioni e proposte sul servizio sanitario del corpo dei garibaldini.
Venutone a conoscenza, Giuseppe Garibaldi lo volle con sé a dirigere il servizio medico nella campagna dei Vosgi della guerra franco-prussiana nel 1870-71.
Rientrato in Italia, nel 1874 venne eletto deputato nella XII Legislatura nel Collegio di Castelnuovo Monti.
Fu poi confermato deputato fino al 1908, per un totale di 11 legislature.
In Parlamento si schierò con la sinistra storica, avvicinandosi poi al gruppo radicale (la cosiddetta "sinistra estrema"), erede del partito garibaldino.
Godette dell'amicizia di personalità come Benedetto Cairoli, Felice Cavallotti e Giuseppe Zanardelli.
Nel 1907 venne acclamato presidente nel Congresso del neo costituito partito radicale a Bologna.
Ricoprì diverse altre cariche pubbliche: consigliere comunale a Parma e a Langhirano, consigliere provinciale e membro del consiglio di amministrazione degli Ospizi Civili di Parma.
Come deputato si batté per lo sviluppo della Val d'Enza, in particolare per la costruzione della strada provinciale tra Reggio Emilia e Castelnuovo Monti, e per la realizzazione delle linee ferroviarie Parma-La Spezia, Parma-Brescello e Parma-Suzzara.


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Maurizio

"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza.
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da enrico54 »

Dalla prossima Asta Viennafil una bella lettera indirizzata al Senatore Leopardo Martinengo; nel catalogo c'è anche un'altra lettera per lo stesso destinatario, ma datata poco meno di un mese prima, quando ancora non era senatore del Regno d'Italia.

Da Wikipedia:

Figlio di Lodovico di Leopardo e di Cecilia Michiel, fu l'ultimo esponente dei Martinengo del ramo "da Barco", così chiamato dall'omonima località bresciana di cui erano conti.

Morti il padre nel 1817 e la madre nel 1838, dedicò buona parte della sua vita alla gestione del patrimonio familiare che comprendeva, oltre a numerose proprietà immobiliari, anche ricchissime collezioni di dipinti, medaglie e libri. Venduto il castello di Barco, visse prevalentemente in Veneto, dividendosi tra il suo palazzo di Venezia e la sua villa di Valsanzibio. Questa scelta fu dettata non solo da ragioni familiari (i Martinengo avevano fatto parte del patriziato veneziano), ma anche dai suoi interessi personali che lo portarono a studiare filosofia a Venezia e diritto all'università di Padova.

Assai attivo in politica, nei mesi della Repubblica di San Marco fu uno dei tre rappresentanti della provincia di Venezia presso la Consulta delle Provincie venete unite. Di questa istituzione ricoprì, con Gherardo Freschi e Giuseppe Tedeschi, la carica di segretario e fece parte della commissione incaricata di redigere la nuova legge elettorale.

Grazie alla personalità cordiale, ma comunque schietta, fu inviato a Sommacampagna presso Carlo Alberto di Savoia per discutere dell'eventuale fusione con il Piemonte e la Lombardia. Come documentano i suoi dispacci, Martinengo non escludeva la possibilità di un'unione, purché questa non fosse decisa unilateralmente dal governo, ma dalla volontà popolare attraverso un'assemblea eletta dallo stesso. L'assemblea venne effettivamente costituita e alle votazioni per la nomina dei nuovi ministri, seguite all'approvazione della linea unionista, Martinengo risultò eletto.

Dopo la seconda guerra d'indipendenza e l'annessione della Lombardia al Regno d'Italia, soggiornò nella sua residenza di Brescia (per poi tornare in Veneto nel 1866). Durante questo periodo fu nominato senatore del Regno; la sua attività parlamentare, inizialmente assidua, calò progressivamente con l'avanzare dell'età.

Morì nella sua villa di Valsanzibio. Essendo privo di eredi diretti, lasciò gran parte dei suoi beni ai figli della sorella Maddalena, sposata a Luigi Donà dalle Rose (l'altra sorella, Giustina, era rimasta nubile). Donò i rimanenti ad alcune istituzioni culturali: l'armeria - già dei Michiel - al Museo Correr, il palazzo bresciano al Comune di Brescia - perché diventasse sede museale -, una collezione di strumenti e oggetti matematici all'Ateneo bresciano, volumi e manoscritti alla Biblioteca Queriniana.


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Enrico Flaminio
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da enrico54 »

Scusa Luca, non ho pensato di chiederti se le foto postate devono essere di pezzi in nostro possesso o meno.

Ciao:

Enrico
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Re: Corrispondenza Deputati e Senatori del Regno d’Italia

Messaggio da Luca Dermidoff »

ciao Enrico,

qualunque provenienza è ben accetta, grazie.
Questo topic lo ritengo un contenitore dove inserire tutte le informazioni possibili recuperabili sull'argomento, ed è anche un invito ai collezionisti di storia postale a leggere attentamente i nominativi dei destinatari ed i relativi testi, ove presenti.
Temporalmente lo limiterei entro il 1899, per ora....


Ciao: Luca
Sostenitore dal 2 aprile 2015
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Collezionista Storia Postale Stato Pontificio
Associato AISP
Associato ASPOT
Abbonato ed Articolista rivista “Bollettino Prefilatelico e Storico Postale”
Articolista rivista online “Il Postalista”
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