I francobolli con il codice a barre

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colgi
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da colgi »

Succede che a volte acuni valori no sono più disponibili allo sportello filatelico online. Dopo il rifornimento, ritornano in vendita. Ne abiamo già parlato da qualche parte. A Milano, alle Poste centrali di Cordusio, ne ho comperati un paio di fogli in settimana, poi li ho trovati alla stazione Nord, poi dal mio tabaccaio.... . Se qualcuno è rimasto senza non ha che da dirmelo......

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colgi
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da colgi »

Il sito di Poste.it per la vendita online, per quanto riguarda il 20c. recita "vendita momentaneamente sospesa". Se fosse esaurito l'avrebbero tolto dalla vendita, come il Natale laico del 2009 o il Pinocchio. E', secondo me, solo una questione di rifornimento. Qualche mese fa era successa la stessa cosa per un minifoglio dell'Inter, poi rimesso in vendita.


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Willy
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Da qualche giorno è in distribuzione presso la maggior parte degli uffici postali il Catalogo Bolaffi dei Francobolli con Codice a Barre. L'ho acquistato proprio questa mattina. A parte l'entusiasmo iniziale dato dal fatto che per la prima volta è in distribuzione in Italia un catalogo ufficiale sui Barre (edito da casa Editrice ben nota al mondo filatelico), purtroppo sono rimasto un po' deluso dal contenuto alquanto scarno ed in particolare dalle quotazioni a mio avviso un po' troppo fantasiose e libertine, senza una precisa logica di mercato.
William Verzellesi
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Andrea61
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Andrea61 »

Willy ha scritto:........ Catalogo Bolaffi dei Francobolli con Codice a Barre. L'ho acquistato proprio questa mattina. ......

........ purtroppo sono rimasto un po' deluso dal contenuto alquanto scarno ed in particolare dalle quotazioni a mio avviso un po' troppo fantasiose e libertine, senza una precisa logica di mercato.


Nihil sub sole novi.

Comunque stai tranquillo che una logica c'è.
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fildoc
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da fildoc »

Il 20 centesimi con codice a barre usato l'11 agosto in pieno esaurimento scorte.....
La pregevole affrancatura completata con altri francobolli del periodo, alcuni anch'essi con codice, conteneva dei cd ed è perfettamente in tariffa (medio standard oltre i 100 grammi).
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Willy
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Affrancatura simpatica e fotografia già archiviata. Il fatto poi che sia nell'anno di emissione dei francobolli utilizzati per l'affrancatura e pure in tariffa la rende sicuramente ancora più degna di attenzione.
William Verzellesi
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Luciano61
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Luciano61 »

Willy ha scritto:....quotazioni a mio avviso un po' troppo fantasiose e libertine, senza una precisa logica di mercato.

Mi sento completamente d'accordo con Andrea:
Andrea61 ha scritto:Nihil sub sole novi.
Comunque stai tranquillo che una logica c'è.

La logica c'è.
Eccome.
Quella di Bolaffi.

All'inizio della mia passione filatelica, risalente a quasi un paio d'anni (dimenticando la passione estemporanea adolescenziale) prendevo i listini per oro colato.
Molto più che una linea guida.

Ora, che ho superato l’aspetto economico quale imput collezionistico (pur senza dimenticarlo più che altro per cercare, imparando, almeno a non acquistare malamente) mi sento di condividere l’approccio che fanno del catalogo molti collezionisti: serve solo per cercare di organizzare al meglio e con completezza le proprie collezioni.
Ed il valore di catalogo serve solo per avere un’idea.

Questo è il mio parere, ditemi se è condivisibile.

Mi è capitato di guardare quel determinato francobollo di medio valore su cataloghi aggiornati, sia italiani che inglesi, americani, tedeschi…insomma, da un po' di ogni parte del mondo.
100,00 Euro per Unificato, 75,00 Euro per lo Stanley Gibbons SG, 80,00 Euro per lo Scott e…135,00 Euro per il Bolaffi.

Fermo restando che un catalogo dovrebbe essere una pubblicazione super partes, la realtà è che nella filatelia, sui prezzi, regni più anarchia che nel mondo degli pneumatici.
Mi spiego meglio.
Qualche anno fa, si leggevano i listini degli pneumatici sulle riviste, poi andavi dal primo gommista e ti vedevi praticare comodamente lo sconto del 60%.
Se poi “giravi” un po', le trovavi al 70% di sconto.

Cosa servivano dei prezzi gonfiati, se non a prendere in giro il pubblico?

Con la crisi attuale, ma soprattutto con Internet, i prezzi si sono allineati con un certo criterio.
Almeno per le marche.
Infatti oggi, il gommista “furbo” offre a prezzi folli…solo pneumatici di scarsa se non pessima qualità prodotti nei paesi dell’Est o nell’Asia.
Ovvero, sembra che ti regalino, ma ti danno (a prezzi ridicoli) solo della porcheria.

SG vende i francobolli che cataloga – nessuno escluso – Scott e Michel…non saprei, ma Unificato, pur non vendendo, è evidente che faccia parte del business (senza nessuna critica) e lo si vede con i valori delle FDC o, come sempre, proponendo prezzi che ovunque vengono scontati del 40/50% presso qualunque commerciante di filatelia, ed in alcuni casi anche dell’80% presso case di aste e così via.
Bolaffi?

Ma Bolaffi non fa altro che pubblicare una rivista (che a me piace moltissimo) che altro non è che un pretesto per proporre comunque la propria merce.
Bolaffi, ritengo, ha un mercato particolare: nessuno o pochissimi che accedono ad internet, ma soprattutto ha un pubblico (credo) facoltoso e tradizionalista, anche di una età diciamo…consolidata.
Pubblico certamente maturo di esperienza, ma poco incline a certe novità, intese come canali di informazioni.

Di fatto, quando parlo con collezionisti anche più o meno della mia età (50 anni) ma che odiano internet, e soprattutto detestano certe…novità, mi danno tutti contro quando dichiaro che dai soliti delle case d’aste il Gronchi rosa si può acquistare a molto, molto meno che non le cifre dei cataloghi.
Chiaro.
Vanno da 30 anni nella stessa bottega a comprare, od al massimo una volta all’anno nel prestigioso negozio del capoluogo di provincia…

Intendiamoci: il più fesso di loro mi può fare la barba 36 volte senza che me ne accorga, però, nella mia inesperienza filatelica, comunque cerco di non scartare nessuna novità e, soprattutto quelle che potrei dire…una pluralità di informazione filatelica.

Tornando all’argomento, concluso dicendo che Bolaffi fa bene a scrivere che questo francobollo vale mille.
Perché evidentemente glielo acquistano a mille, meno uno sconto accettabile (per Bolaffi).

Ma a me la logica di Bolaffi non stupisce nemmeno un po'.

Era la stessa dei gommisti.
Dopo lunghe riflessioni ho deciso quali siano i francobolli che mi piacciono: tutti!
Ed adoro i francobolli che non valgono un piffero, perché mi rilassano più di quelli costosi!
Immagine

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fildoc
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da fildoc »

Su ebay ci sono barre in asta a 2500 euro!?!
Ma allora cosa varranno queste striscie :!: usate :!: nella insolita tariffa del fermoposta :!:
:ris: :ris: :ris: :ris: :ris: :ris:
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Fildoc
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4everDepecheMode
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da 4everDepecheMode »

Considerando la rarità degli oggetti e l'insolita tariffa, a naso direi quantomeno dieci volte il facciale! :f_rido: :f_rido:
Willy
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Forse anche di più, anche se ad oggi le buste viaggiate con barre non sono ancora state seriamente rpese in considerazione.
William Verzellesi
prefil
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da prefil »

Dal punto di vista storico postale credo che non cambi nulla se la busta è affrancata con un francobollo dotato o meno del codice a barre.

Ciao: Ciao:
Luca
Luca L.

Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».

Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
Willy
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Io invece credo che cambi, dal momento in cui le appendici con codice a barre nascono proprio per un'esigenza di Poste Italiane di contabilizzare più rapidamente i propri valori postali. Tanto è vero che oggi tutti gli uffici postali, dotati o meno di scanner ottico, sono obbligati a registrare ogni movimentazione registrando entrata ed uscita con il codice a 10 cifre.
Se mi dici che le tessere filateliche oppure i folder non hanno nulla a che vedere con la storia postale posso darti ragione, ma per i Barre proprio non direi.

William Verzellesi
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Andrea61
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Andrea61 »

Willy ha scritto:Io invece credo che cambi, dal momento in cui le appendici con codice a barre nascono proprio per un'esigenza di Poste Italiane di contabilizzare più rapidamente i propri valori postali.
...........
Se mi dici che le tessere filateliche oppure i folder non hanno nulla a che vedere con la storia postale posso darti ragione, ma per i Barre proprio non direi.


Lo dici tu stesso che 'sti codici a barre nascono per esigenze di contabilizzazione nella vendita dei francobolli al pubblico.

Quindi, NON per esigenze proprie del servizio postale, cioè la trasmissione della corrispondenza. Dunque non hanno alcuna rilevanza per la storia postale che si occupa per l'appunto, del funzionamento del servizio corrispondenze.

E' casomai una questione di filatelia tradizionale, che invece si occupa della produzione e delle caratteristiche tecniche dei francobolli. Salvo che anche qui il collegamento è abbastanza debole perché i codici a barre nulla dicono sulle tecniche e i protocolli della produzione dei francobolli (come invece facevano i vecchi numeri di tavola)
Andrea

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Willy
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Effettivamente Andrea ha ragione per quanto concerne l'attinenza stretta alla storia postale. Mentre io mi sono limitato a sottolineare la differenza tra un prodotto creato ad arte da Poste Italiane per "fare cifra", come le tessere ed i folder, ed i codici a barre che nascono proprio da una esigenza di tipo contabile.
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Questa mattina ho avuto nuovamente il piacere di conversare telefonicamente con il sig. Luciano Raimondi, ex Direttore Generale della Fabbri Editori. Tra le varie cose, ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima il suo nuovo articolo sui francobolli con codice a barre che avrebbe dovuto pubblicare sul prossimo numero di Cronaca Filatelica. Purtroppo, per problemi vari, la rivista tarderà ancora. Così ha deciso di regalarlo a noi collezionisti, permettendomi di pubblicarlo in esclusiva sul portale http://www.figurineliebig.it Lo allego per comodità anche a questo messaggio, in modo da dare la possibilità di scaricarlo e leggerlo direttamente da qui.
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da 4everDepecheMode »

Willy ha scritto: [...] il suo nuovo articolo sui francobolli con codice a barre che avrebbe dovuto pubblicare sul prossimo numero di Cronaca Filatelica. Purtroppo, per problemi vari, la rivista tarderà ancora. [...]

Più che tardare, Cronaca Filatelica non uscirà più. La rivista non è in edicola più da gennaio e la società editrice Olimpia, che ne è proprietaria, è ormai, purtroppo, sulla strada del fallimento.
Willy
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da Willy »

Da una email appena ricevuta dal Dott. Cilio, domani al Borsino Filatelico di Milano sarà in distribuzione un folder con le due paginette dell'Unificato 2012 relative ai Codici a Barre rettificate e corrette, con in aggiunta i valori mancanti a causa di un disguido tipografico. Lo stesso Sebastiano Cilio sul portale http://www.figurineliebig.it parteciperà alla discussione inerente l'inserimento dei francobolli con codice a barre nella nuova edizione 2012 dell'Unificato.
Inoltre mi permetto di proporvi una seconda interessante lettura:
http://www.figurineliebig.it/barre/FinanzaMercati20110826.pdf
William Verzellesi
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fildoc
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da fildoc »

Oggi mi hanno regalato il Bolaffi...
A parte le quotazioni, cosa che non condivido assolutamente.
E' fatto bene e ho visto che costa 5 euro.
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da 4everDepecheMode »

In fin dei conti niente di nuovo sotto al sole, verrebbe voglia di dire dopo aver letto l'articolo.
Era stato criticato aspramente Terrachini, che consigliava di acquistare francobolli dal valore superiore ai 4000 euro, ma, perlomeno, il suo discorso aveva una certa logicità; dire che compra un Gronchi rosa compie un investimento è a dir poco una forzatura, eufemisticamente parlando, ma parliamo di concetti ribaditi migliaia di volte e mi pare superfluo tornarci sopra.

Venendo all'oggetto del post, ho visto che in ufficio, tra i volumi in vendita, c'è anche il catalogo 2011 dei codici a barre edito da Bolaffi (a 5 euro). Ho dato una scorsa veloce alle quotazioni ed ho trovato quanto segue.
Il Corriere dei Piccoli, novello Gronchi (si fa per dire) è quotato a 275 euro; gli altri francobolli del 2008 sono intorno ai 22 euro, con un picco sopra di una decina di euro del primo emesso (la Giornata della Filatelia) e del francobollo da € 2,80, anch'esso quotato intorno ai 35 euro. Il prezzo dell'annata intera è di € 482.
Il Natale laico si attesta a quota € 250 e, sotto, in bella evidenza, c'è scritto "Attenzione ai falsi!".
L'annata 2010, almeno i valori da € 0,60, sono quotati intorno ai 10 euro ciascuno.
Quotazioni rilevanti le hanno anche i valori dell'ordinaria: la coppia dei 3,30, ad esempio, è a 35 euro.
Non ho visto il valore della Federacciai, che dovrebbe essere il più "raro" tra tutti; domani riguardo e vi faccio sapere.
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Re: I francobolli con codice a barre

Messaggio da 4everDepecheMode »

Fildoc, mi hai preceduto!

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