I viaggi di Paolo VI, il Papa Mesto

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Cinzia62&
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I viaggi di Paolo VI, il Papa Mesto

Messaggio da Cinzia62& »

Argomento delicatissimo. Credo che la Chiesa e tutta la Comunità Cristiana dovrebbero riscoprire la grandezza di un Papa, Paolo VI, a cui i mass media attribuirono il nome di Paolo Mesto, per una vena di tristezza e mestizia che sembrava trasparire in Lui.
Fu uomo mite, dotato di grande cortesia e di profonda cultura ed erudizione come dimostrano le sue "Encicliche", e sicuramente mantenne sempre un tono più distaccato verso le folle, di quello caldo e coinvolgente del suo predecessore, il mio grande conterraneo il Papa Buono.
Seppe essere guida spirituale in un periodo difficilissimo per la Chiesa, attaccata da vari fronti, con ostacoli di ogni segno: fu accusato di modernismo dai tradizionalisti e di immobilismo dai gruppi socialisti e marxisti. Mentre il mondo era percorso da grandi mutamenti sociali, seppe con coerenza mostrare il cammino alla società civile attraverso le sue monumentali encicliche.
Fu sempre molto attento ai problemi del Terzo Mondo e al tema della Pace.
Nel 1964 mise in vendita la Tiara Papale per aiutare i più bisognosi, abolì l'indice dei libri proibiti, e nel 1968 annunciò l'istituzione della Giornata Mondiale Della Pace. Nello stesso anno celebrò una Messa Storica, la Messa Di Natale all'Italsider di Taranto
Ecco due dei suoi incontri per la Pace

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Inaugurò i viaggi papali; fu, infatti il primo Papa a viaggiare in aereo in Terrasanta nel 1964, dove ci fu l'abbraccio storico con il Patriarca Ortodosso
Atenagora I
Durante la visita pastorale a Venezia incontrò il patriarca Albino Luciani e al termine della Messa in Piazza San Marco mise sulle spalle di Luciani la stola papale in un gesto sicuramente "profetico"

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Della visita a Pescara nel 1977 il giornalista Montebello ricorda questo

« Il Papa arrivò a Pescara sotto una pioggia battente, ma al Pontefice non mancò l’entusiasmo, l’esultanza e la commozione della gente. Alla Rotonda, poi, ci fu un’autentica esplosione di devozione e di affetto al Vicario di Cristo. Indossati i paramenti per la celebrazione della Messa, mentre il Papa stava per salire sull’altare, la pioggia cessò di cadere e, dietro il palco, gremito di autorità, cardinali, vescovi e sacerdoti, sbucò, nel mezzo del Mare Adriatico, uno stupendo arcobaleno nel cielo, all’improvviso, diventato azzurro! »

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Durante il sequestro Moro il 16 Aprile 1978 Paolo VI implorò personalmente e pubblicamente con una lettera struggente la liberazione dell amico..
Uomini delle Brigate Rosse, lasciate a me, interprete di tanti vostri concittadini, la speranza che ancora nei vostri animi alberghi un vittorioso sentimento di umanità. Io ne aspetto pregando, e pur sempre amandovi, la prova.

Dal Vaticano, 21 aprile 1978

PAULUS PP.

.L'omelia per le esquie è una delle più belle della storia della Chiesa

«[i] Ed ora le nostre labbra, chiuse come da un enorme ostacolo, simile alla grossa pietra rotolata all'ingresso del sepolcro di Cristo, vogliono aprirsi per esprimere il «De profundis», il grido, il pianto dell'ineffabile dolore con cui la tragedia presente soffoca la nostra voce.


Un caro saluto
Cinzia
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simonag69
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da simonag69 »

Grazie Cinzia !

Questo è lo spirito che prediligo, leggere la storia mediante la filatelia.

Grazie per aver condiviso questi documenti e per averci raccontato questa storia.

:abb:
Ciao:
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il mio BLOG sui francobolli Cecoslovacchi: http://simonag69.blogspot.com
il mio BLOG su Guglielmo Marconi http://simonag69marconi.blogspot.com
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arcimboldo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da arcimboldo »

Semplicemente: un grande Papa.
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Cinzia62&
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da Cinzia62& »

simonag69 ha scritto:Grazie Cinzia !

Questo è lo spirito che prediligo, leggere la storia mediante la filatelia.

Grazie per aver condiviso questi documenti e per averci raccontato questa storia.

:abb:
Ciao:



Sempre troppo buona, Simona, ti ringrazio :abb:
Ciao
Cinzia
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remo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Ciao a tutti,
Cinzia ancora una volta ha toccato un argomento molto particolare ed importante. Paolo VI è stato senz’altro un papa molto importante e come lo hanno definito alcuni il “primo papa moderno” e non solo perché fu il primo a viaggiare in aereo.
Cinzia ha già esaurientemente parlato di alcuni dei momenti più rilevanti del pontificato di Paolo VI. Io mi limiterò (si fa per dire...) al primo viaggio quello in Terrasanta dal 4 al 6 gennaio 1964.
La Terrasanta, ieri come oggi, era un termine che riguardava più stati e nazioni e sicuramente non fu un caso che il suo primo viaggio apostolico fu in una delle aree mondiali più delicate e fondamentali dal punto di vista politico e religioso. Pensate il primo viaggio proprio verso quelle località vitali per le tre grandi religioni monoteiste.
La situazione politica era diversa da oggi ma sempre delicata ed in fibrillazione. Basti ricordare che nel 1964 Gerusalemme era ancora divisa tra lo stato di Israele e la Giordania anche se dopo pochi anni (giugno 1967 Guerra dei Sei Giorni) Israele avrebbe occupato Gerusalemme Est e la Cisgiordania.

Alla partenza, il 4 gennaio 1964, c’era il Presidente della Repubblica Antonio Segni a salutare Sua Santità e all’arrivo fu accolto da Re Hussein di Giordania all’aeroporto di Amman.
Lo stesso giorno il Papa raggiunse Gerusalemme in auto (mentre Re Hussein appassionato di volo scortava con un elicottero il corteo d’auto) facendo tappa sul Giordano dove Cristo fu battezzato ed entrando a Gerusalemme dalla Porta di Damasco, quindi la visita al Santo Sepolcro e l’incontro con il Patriarca Armeno Derderian.
In Israele Paolo VI venne accolto dal Presidente Zalman Shahar e pur intrattenendo rapporti cordiali. il Papa non nominò mai ufficialmente lo Stato d'Israele.
Il giorno seguente la visita alla Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, un saluto ad un gruppo di pellegrini di Milano, e l’incontro, come hai già detto Cinzia, con il Patriarca di Costantinopoli Athenagoras ed infine la celebrazione della festa dell’Epifania nella Santa Grotta di Betlemme il giorno 6 gennaio.
Quindi la partenza ed il rientro a Roma sempre il giorno dell’Epifania. Come riportano le cronache del tempo a Roma fu una apoteosi con la gente riversata lungo il percorso da Ciampino al Vaticano per celebrare l’importanza del viaggio di Paolo VI, pellegrino sul percorso inverso del suo omonimo il principe degli apostoli Paolo.
Per l’occasione la Giordania emise una serie di 4 francobolli che commemoravano il viaggio papale. Anche il Vaticano emise la sua ben nota serie di 4 valori.
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Cinzia62&
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da Cinzia62& »

Grazie Remo dei tuoi interventi e dei tuoi contributi, sempre molto apprezzati.
Ciao :abb:
Cinzia
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Caelinus
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da Caelinus »

-Paolo VI celebra la Santa Messa del Natale '68 con i lavoratori dell'Italsider.
Tenendo conto del periodo direi che è stato un chiaro segnale da parte della Chiesa verso i lavoratori.
-Paolo VI a Udine.
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remo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Grazie a voi pre i vostri interventi.
Concludo brevemente (...mica tanto) sul viaggio in Terrasanta con altre notizie.
Fu un viaggio importante anche per ALITALIA che doveva affrontare l’impresa del primo viaggio papale. Non c’era ancora tutta l’esperienza e l’organizzazione che si manifestò in seguito, in modo assai brillante, nei centoquattro viaggi di Giovanni Paolo II. Più tardi sarebbe nato in seno alla compagnia aerea un ufficio dedicato ai rapporti con la Santa Sede. Da parte del Vaticano sapete chi si incaricò degli aspetti logistici ed organizzativi? Monsignor Marcinkus, allora non ancora cardinale, che più tardi sarebbe salito agli onori della cronaca per le vicende giudiziarie legate al crack di Sindona.
L’aereo predisposto fu un DC8-43 sigla I-DIWS col nome di “Leon Pancaldo” (oltre le mie buste filateliche che ho già postato allego cartolina dell’aereo ed un fotogramma della partenza del Papa aereo quadrimotore destinato alle rotte di lungo raggio. Venne selezionato un equipaggio scelto, approntate un servizio di stoviglie in fine porcellana e posate d’argento per l’illustre ospite e venne preparato un menu di tutto riguardo.
Fu una esperienza nuova per tutti anche per i giornalisti. Pensate al seguito del Papa per il Corriere della Sera c’erano firme come Dino Buzzati e Eugenio Montale.
Remo Ciao:
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azteco1
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da azteco1 »

Ciao:

Cinzia62& ha scritto:Argomento delicatissimo. Credo che la Chiesa e tutta la Comunità Cristiana dovrebbero riscoprire la grandezza di un Papa, Paolo VI, a cui i mass media attribuirono il nome di Paolo Mesto, per una vena di tristezza e mestizia che sembrava trasparire in Lui.
Cinzia


Concordo in toto con Cinzia :clap: :clap:

qualche piccolo contributo....

Viaggio in Terrasanta .... anche le Poste Israeliane approntarono apposite buste commemorative

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La messa di Natale a Taranto ...

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.... e non dimenticherei l'importantissimo "per l'epoca" viaggio all' ONU nel 1965

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Paolo VI celebra la Santa Messa nello "Yankee Stadium"


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L'incontro del Papa con il Presidente degli Stati Uniti Johnson "il FB ritrae il precedente Presidente Kennedy assassinato il 22 Novembre 1963

Ciao: Saverio
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remo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Ciao a tutti,
mi fa piacere che l’argomento sia molto sentito e anche molto seguito da diversa gente sul forum.

Ma andiamo con ordine e vediamo adesso il secondo viaggio che fece Paolo VI che fu quello dal 2 al 5 dicembre sempre del 1964 in India in occasione del Congresso Eucaristico Internazionale tenutosi a Bombay (oggi Mumbay) una visita che non ebbe carattere ufficiale pur incontrando il Primo Ministro Shastri ed il Presidente indiano Rada Krishna.
Da notare che all’andata il Papa volò con un aereo dell’Air India (come si vede dalla vignetta della busta con la scaletta passeggeri della compagnia asiatica) partendo stavolta da Fiumicino e non da Ciampino, con uno scalo tecnico a Beirut, mentre il volo di ritorno fu assicurato da un Dc8-43 Alitalia. La hostess dell’Air India al momento dell’annuncio di benvenuto salutò in maniera inusuale dicendo: “Santità, Signore e Signori…”
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remo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Un altro viaggio importantissimo con il Papa che alla partenza metteva nella giusta luce i significati di quel pellegrinaggio (dal suo discorso di saluto a Fiumicino in partenza) ”… e già pregustiamo il gaudioso momento dell’incontro con la nobile, grande Nazione Indiana, con le sue autorità religiose e civili, con la sua popolazione laboriosa, paziente e gentile”.
All’arrivo a Bombay una folla stimata in quattro milioni di persone accompagnò il Papa lungo il percorso dall’aeroporto Santacruz alla sede del Congresso.
Anche in quella occasione il programma fu intenso e riguardò oltre il Congresso Eucaristico , la celebrazione della messa allo stadio Oval con la consacrazione di sei vescovi, la visita al Seminario di Goregoon, la visita al Santuario Nostra Signora di Bandra, all’Ospedale Generale di Bombay, alla “Don Bosco High School”.
Nei vari discorsi Paolo VI non mancò di esaltare le figure di Gandhi e Nehru, padri della nazione indiana, “…per il loro impegno e tensione alla giustizia” e lanciando un appello (forse uno dei primi in tal senso): “…che le nazioni cessino la corsa agli armamenti e dedichino le loro energie alla fraterna assistenza ai paesi in via di sviluppo…”
Una curiosità prima di ripartire dall’India il Papa affidò l’auto con la quale si era spostato a Madre Teresa per aiutarla nelle sue opere di bene a favore dei poveri.
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remo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Ed infine altre due buste ricordo di quel viaggio.
Su quella relativa al volo di ritorno affrancata con francobolli indiani da notare quello con S.Tommaso che la leggenda dice che arrivò a predicare fino in India e in basso la frase estrapolata dal discorso di saluto che Paolo VI fece alla folla a S. Pietro una volta rientrato a Roma "..Noi salutiamo l'India, Noi salutiamo l'Asia intera...".
Un saluto.
Remo Ciao:
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claudioredaelli
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da claudioredaelli »

per tutto il novecento la Chiesa ci ha regalato Papi di una grandezaa infinita, pieni di umanità e vera partecipazione alla vita dei fedeli. Uno di questi è indubbiamnte Paolo VI.
grazie per tutto quello che vaete scritto
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Fagios
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da Fagios »

Un altro piccolo contributo:
Viaggio in Terra Santa del 1964, sei mesi dopo la sua elezione, con tappa in Giordania dove fu accolto da re Hussein e da lui accompagnato per tutta la permanenza in terra giordana.
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Il 25 e 26 luglio 1967 è in viaggio apostolico in Turchia dove visita Istanbul, Efeso e Smirne, incontrando il Patriarca ortodosso Athenagora ed il presidente della repubblica turca, oltre al Patriarca armeno e i rappresentanti della comunità musulmane ed ebraiche.
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Il 13 maggio 1967 è in pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fatima, per il 50° anniversario delle apparizioni, dove pronuncia un'omelia quanto mai attuale: [...] Voi sapete come il mondo sia in una fase di grande trasformazione a causa del suo enorme e meraviglioso progresso nella conoscenza e nella conquista delle ricchezze della terra e dell’universo. Ma sapete e vedete come il mondo non è felice, non è tranquillo; e la prima causa di questa sua inquietudine è la difficoltà alla concordia, la difficoltà alla pace. Tutto sembra spingere il mondo alla fratellanza, all’unità; ed invece in seno all’umanità scoppiano ancora, e tremendi, continui conflitti.
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Due motivi principali rendono perciò grave questa situazione storica dell’umanità: essa è carica di armi terribilmente micidiali; ed essa non è moralmente così progredita come lo è nel campo scientifico e tecnico. Per di più, molta parte dell’umanità è tuttora in stato d’indigenza e di fame, mentre si è svegliata in essa la inquieta consapevolezza dei suoi bisogni e dell’altrui benessere. Perciò, Noi diciamo, il mondo è in pericolo. Perciò Noi siamo venuti ai piedi della Regina della pace a domandarle come dono, che solo Dio può dare, la pace.
È la pace, sì, un dono di Dio, che suppone l’intervento d’una sua azione, estremamente buona, misericordiosa e misteriosa. Ma non è sempre un dono miracoloso; è un dono che compie i suoi prodigi nel segreto dei cuori degli uomini; un dono perciò che ha bisogno d’una libera accettazione e d’una libera collaborazione. E allora la Nostra preghiera, dopo d’essersi rivolta al Cielo, si rivolge agli uomini di tutto il mondo: Uomini, Noi diciamo in questo singolare momento, uomini, procurate d’essere degni del dono divino della pace. Uomini, siate uomini.
[...]
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Cinzia62&
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da Cinzia62& »

Sono davvero felice che la figura di Paolo VI sia così cara a molti.
A mio personalissimo giudizio è un Papa estremamente moderno,
mai arroccato su posizioni granitiche, che ha saputo persino
contemplare il dubbio, la fatica della domanda e della ricerca.
E per questo lo sento molto vicino

Un caro saluto
Cinzia
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Fagios
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da Fagios »

Da parte mia, visto che quando sono nato c'era già Giovanni Paolo II, la figura di Paolo VI è ancora in gran parte da scoprire. :-) Ciao: Ciao:
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remo
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Ormai mi avete dato il là e mi dovete…sopportare.
Dunque il terzo viaggio di Paolo VI fu, dopo due viaggi verso est, verso ovest, gli USA o meglio New York dal 4 al 5 ottobre 1965 con la visita alle Nazioni Unite per celebrare il ventesimo anniversario di fondazione di quella organizzazione.
Quindi passò dagli “slums” di Bombay rappresentanti di una società essenzialmente povera ai grattacieli illuminati della metropoli ricca e moderna per eccellenza.
Stavolta il Papa partì dal terzo aeroporto di Roma, quello dell’Urbe, dove oggi operano soltanto voli privati, con un volo Alitalia sempre un Dc8-43 per arrivare al Kennedy Airport (l’aeroporto di Idlewild aveva da poco cambiato nome con quello del Presidente John Fitzgerald Kennedy ucciso nel 1963).
Il programma fu particolarmente intenso perché si svolse tutto il giorno dell’arrivo ovvero il 4 ottobre con una allocuzione alla Cattedrale di S. Patrick, una messa allo Yankee Stadium (come si vede nella bella busta ricordo di Saverio), un discorso nel padiglione della Santa Sede alla Fiera Mondiale (dove era in esposizione “la Pietà” di Michelangelo) ed altri incontri.
Naturalmente il momento più importante fu il discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro davanti al Segretario Generale (allora il thailandese U-Thant) e ai rappresentanti del mondo intero.
Il discorso di Paolo VI fu molto profondo e toccante. Riporto uno dei passaggi che più mi hanno colpito: “… voi sapete chi siamo; e, qualunque sia l'opinione che voi avete sul Pontefice di Roma, voi conoscete la Nostra missione; siamo portatori d'un messaggio per tutta l'umanità…Noi siamo come il messaggero che, dopo lungo cammino, arriva a recapitare la lettera che gli è stata affidata…Noi celebriamo qui l'epilogo d'un faticoso pellegrinaggio in cerca d'un colloquio con il mondo intero, da quando Ci è stato comandato: "Andate e portate la buona novella a tutte le genti"...".
Da notare sul retro della busta FDC l’annullo che ricorda il 20 anniversario della fondazione dell’ICAO (International Civil Aviation Organization) associazione che si occupa di stabilire le regole che governano il trasporto aereo internazionale.
Una curiosità nell'annullo di partenza con la specifica del viaggio: la traduzione in latino di New York che è Neoeboracum, poichè i romani fondandola avevano chiamato Eboracum la città che poi avrebbe preso il nome di York in Inghilterra.
Remo Ciao:
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Il quarto e quinto viaggio di Paolo Vi furono rispettivamente il 13 maggio 1967 Pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Fatima e il 25-26 luglio 1967 viaggio apostolico a Istanbul, Efeso e Smirne di cui ha già parlato Marco, con le sue belle buste filateliche, viaggi di cui io (ahimè) non ho nulla… :f_grr:
Il sesto viaggio fu in Colombia dal 21 al 25 agosto del 1968 in occasione del Congresso Eucaristico Internazionale di Bogotà e all’Assemblea generale dell’Episcopato Latino-Americano con il Papa che nel discorso di commiato dall’Italia non dimenticò di sottolineare .”…l’acerba amarezza e la grande ansia che pesano sull’animo Nostro a causa degli avvenimenti in corso nella Cecoslovacchia “ testimoniando la preoccupazione del mondo intero che seguì l’invasione di quel paese da parte dei paesi del Patto di Varsavia.
Fu un viaggio molto faticoso per Paolo VI che il giorno dell’arrivo ordinò 200 presbiteri e diaconi nella sede del Congresso Eucaristico. Tra i tanti impegni voglio ricordare che il giorno 23 agosto venne celebrata una messa per i campesinos colombiani. Ed anche in questa occasione Paolo VI ribadì forte il suo impegno sociale: “…Noi continueremo a difendere la vostra causa. Noi possiamo affermare e riaffermare i principi, dai quali poi dipendono le soluzioni pratiche. Continueremo a proclamare la vostra dignità umana e cristiana. La vostra esistenza è valore di primo grado. La vostra persona è sacra. La vostra appartenenza alla famiglia umana deve essere riconosciuta senza discriminazioni sul piano della fratellanza. Questa, se pur ammette rapporti gerarchici ed organici nel complesso sociale, deve essere effettivamente riconosciuta, sia nel campo economico, con particolare riguardo all’equa retribuzione, alla conveniente abitazione, alla istruzione di base, all’assistenza sanitaria, e sia in quello dei diritti civili e della graduale partecipazione ai benefici e alle responsabilità dell’ordine sociale..”
Durante quel viaggio il Pontefice colse l’occasione per spiegare in modo approfondito l’Enciclica sociale per eccellenza: “Populorum Progressio” dell’anno precedente.
Il volo di ritorno venne effettuato con un volo della compagnia di bandiera colombiana Avianca (come si può vedere nella busta ricordo) con un Boeing 707-320B con partenza dall’aeroporto di Bogotà “El Dorado” il 24 agosto, scalo tecnico alle Bermude ed arrivo a Roma il 25 agosto 1968.
Per chi non lo sapesse i voli papali di andata, ovvero in partenza da Roma, sono generalmente effettuati da Alitalia (abbiamo visto una eccezione per il volo verso l’India di Paolo VI). Per Giovanni Paolo II e Benedetto XVI i voli in partenza da Roma sono stati tutti effettuati da Alitalia. Il volo di rientro viene effettuato in genere, con aerei della compagnia di bandiera del paese visitato, sempre che quel paese abbia aerei… affidabili. Mi spiego, per esempio, quando Giovanni Paolo II visitò il Madagascar, La Réunion, Zambia e Malawi nel 1989, anche il volo di ritorno venne effettuato da Alitalia.
Remo Ciao:
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Il viaggio successivo a quello in Colombia, Paolo VI lo fece a Taranto nel 1968 (che gli dedicò anche un quartiere), per celebrare con il lavoratori dell’Italsider il Natale. Le buste ricordo di quell’evento sono state già postate da Lino e Saverio. Il viaggio seguente fu in Svizzera a Ginevra il 10 giugno del 1969 in occasione del 50º anniversario dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro con sigla B.I.T. (Bureau International du Travail) in francese e I.L.O. (International Labour Organisation) in iglese.
Anche il volo d’andata stavolta fece eccezione in quanto il Papa raggiunse Ginevra (aeroporto di Cointrin)con Swissair su un Convair Coronado, sigla HB-ICC che portava il nome del Cantone “St. Gallen”.
Una curiosità, un altro modello dello stesso dell’aereo su cui volò Paolo VI fu acquistato da Elvis Presley che lo battezzò “Lisa Marie” in onore di sua figlia.
Mi chiamo Paolo ma il mio nome è Pietro” disse il Pontefice in uno dei suoi discorsi sottolineando “ il ruolo saggio ed attivo di stato neutrale della Confederazione elvetica ed in particolare delle istituzioni internazionali che avevano sede a Ginevra, come la BIT/OIL, e l’importanza del loro impegno soprattutto dal punto di vista sociale”.
Durante il breve soggiorno a Ginevra Paolo Vi ebbe modo di incontrare anche l’Imperatore di Etiopia Hailè Selassiè.
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Re: Il Papa Mesto

Messaggio da remo »

Prima di parlare del successivo viaggio di Paolo VI, bisogna dire che nel 1965 il 10 giugno, il Papa visitò la città di Pisa in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale. In ogni caso dopo il viaggio a Ginevra Paolo VI raggiunse l’Africa, visitando l’Uganda dal 31 luglio al 2 agosto del 1969con arrivo ad Entebbe e da lì verso Kampala.
Paolo VI era già stato in Africa quando nel 1962, allora arcivescovo di Milano, intraprese un viaggio in Rhodesia, Sudafrica, Nigeria e Ghana, per visitare le missioni lombarde e confortare la cooperazione missionaria .
Una delle tappe del viaggio papale prevedeva la visita al Santuario di Namugongo, che venne consacrato da Paolo VI per ricordare i 22 martiri cristiani uccisi nel 1886 e già canonizzati proprio da Paolo VI nel 1964.
Anche stavolta programma assai fitto con l’ordinazione di dodici vescovi, l’incontro di deputati e senatori ugandesi al Palazzo del Parlamento, visita a diverse parrocchie e villaggi, agli ospedali di Mulogo e Rubaga, ai dignitari e rappresentanti dell’Islam e della Chiesa Anglicana.
In particolare nella visita per l’inaugurazione dell’ospedale di Rubaga Paolo VI disse. “Qui c’è l’amore insegnato dal Vangelo! Noi ringraziamo e benediciamo tutti coloro che in questo ospedale rendono testimonianza a tale carità evangelica. Noi incoraggiamo coloro che servono i malati a ricordare che stanno prestando un servizio a Nostro Signore stesso, il Quale ha detto: «Tutto quello che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avrete fatto a me»."
Curiosità: nella serie emessa dallo stato africano, Paolo VI è in primo piano rispetto ad una montagna. Pensando all'Uganda si pensa alla foresta equatoriale, alla savana, a fiumi, laghi, però in effetti nel suo territorio è presente il Monte Stanley 5110 metri di altezza.
Partenza per Roma il 2 agosto e rientro nello stesso giorno.
Remo Ciao:
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remo Sostenitore del Forum dal 2011

Il Lonfo non vaterca nè gluisce
e molto raramente barigatta....(Fosco Maraini)
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