La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali
La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali
Cari amici,
con l'occasione della ricorrenza dei 150 anni della spedizione di Garibaldi in Sicilia, volevo mostrarvi una letterina, da poco acquistata su ebay, che dà diversi spunti per ricordare gli avvenimenti di quei giorni.
Ho cercato di ricostruire, per quanto nelle mia possibilità, la storia del mittente del destinatario e della sua famiglia, nonchè di alcuni accadimenti storici. Spero di non aver errato, ma sarei lieto di ricevere qualsiasi informazione/correzione da parte vostra.
Non affrancata a causa dell’abolizione dei francobolli di Ferdinando II, la lettera parte da Palermo il 13/07/1860 tramite il servizio postale della Compagnia francese Frassinet, che dalla fine di giugno aveva stipulato un contratto con il Ministero dei lavori Pubblici del Regno di Sardegna per il trasporto della corrispondenza tra Genova, Livorno e Palermo.
In transito a Genova viene apposta la tassazione tramite tampone di 40 centesimi ed in arrivo a Milano il datario 19/07/60 in rosso-arancio, il P.L.1 D. (PortaLettere 1° Distribuzione -grazie a mestrestamp per l'info-) e l’ovale col numero del portalettere.
trascrivo il testo per miglior comprensione:
C.mo Luigi
Palermo 12 Luglio 1860
Ho ricevuto la credenziale che mi hai fatto avere a mezzo della ditta A. A. Ponti, e te ne ringrazio. Già da qualche tempo sono stato nominato ufficiale nel corpo dell’artiglieria, e scelsi quest’arma pel solo motivo di trovarmi unito all’amico D’Italia, altrimenti avrei potuto avere un posto migliore nella cavalleria che sta ora organizzandosi. Credo che per lunedì venturo noi lasceremo Palermo e non si sa fin’ora qual direzione prenderemo; io voglio sperare che per quella giornata mi troverò perfettamente in salute, essendo stato in questi giorni passati, incomodato da forti dolori di ventre unitamente ad un generale indebolimento provenienti dal eccessivo caldo che abbiamo qui in Sicilia. Vuol dire che con altro mio scritto ti saprò precisare qual sarà la nuova mia destinazione. Intanto sappi che anche indisposto, sono obbligato di assistere a tutte le legioni e nello stesso tempo cerco di disimpegnare alla meglio le incombenze che m’aspettano. Molte cose avrei a dirti, ma non posso parlare. Noi qui siamo certi di marciare presto sopra Napoli, e sicuri di trovare non grandi difficoltà. L’altro giorno disertò un vapore Napoletano con tutto il rispettivo equipaggio, ed ora si trova nel nostro porto. Ieri lo stesso vapore comandato dal nostro ministro della marina Piola ripartì, ed oggi fece ritorno conducendo seco due altri vapori pure napoletani.
Se posso ti voglio far tenere delle fotografie di alcune case state danneggiate dal bombardamento; da queste potrai rilevare lo stato deplorabile di questa povera città.
Ti prego di dire al fratello Antonio che non tengo bisogno di sue raccomandazioni presso lo Stato Maggiore, poiché invece di farmi del bene mi sarebbero di danno; ti basta, credo mi avrai inteso.
Ti saluto insieme alla mamma al Girolamo al Battista ed alla Marietta, i quali tutti vi credo in buonissima salute. Ricevi una stretta di mano dall’
Aff.mo Tuo
Francesco
P.S.
Andando a Varese dallo zio
ti prego di fare sapere
la corrispondenza che tengo
con te, e nello stesso tempo potrai
comunicare il mio dispiacere,
nel esser partito senza aver
partecipato a nessuno di famiglia
questo mio divisamento.
Dalle mie superficiali ricerche quella dei Ponti risulta essere una famiglia di illuminati imprenditori lombardi operanti nel settore tessile che inaugurarono nel 1813 a Gallarate il primo stabilimento di filatura in Italia.
Andrea Ponti, nato nel 1821, alla morte del padre, diresse insieme al fratello minore Antonio la filanda di proprietà della famiglia, la "Antonio & Andrea Ponti" (A.A. Ponti).
Il mittente della lettera, da me individuato in Francesco Ponti, era nato a Gallarate nel 1832 ed era l’ultimo degli 11 figli di Giuseppe e Maria Antonia Longhi (tra i quali: Antonio, Andrea, Luigi -sindaco di Vimercate-, Giovanni Battista, Girolamo e Bartolomeo).
Il giovane Francesco, fu probabilmente affascinato dal Generale Garibaldi sin dal 1859 quando quest’ultimo stabilì proprio in una villa di proprietà della famiglia (villa Fabio Ponti a Biumo Superiore) il suo quartier generale durante la battaglia di Varese il 26 maggio. A 28 anni quindi, nel 1860, partì per la Sicilia; il suo nome non compare tra i 1.089 garibaldini della prima ora, ma è ipotizzabile che sia partito con la prima spedizione Medici o al massimo con quella Cosenz.
Fa riflettere la frase che lo stesso Francesco scrive nel post scriptum “…e nello stesso tempo potrai comunicare il mio dispiacere, nel esser partito senza aver partecipato a nessuno di famiglia questo mio divisamento.”.
Estraneo alla gestione dell’azienda di famiglia, celibe e senza discendenti diretti, si dedicò alla collezione di opere d’arte che, alla sua morte (Baveno 24 agosto 1895), lasciò al comune di Milano perché ne venisse arricchito il museo artistico municipale.
Lasciò al nipote (figlio di Andrea) Ettore Ponti (futuro sindaco di Milano) una somma da destinare in beneficenza. Nel 1896 Ettore presentò all'Amministrazione dell'Ospedale Maggiore il progetto di una pia istituzione autonoma annessa all'Ospedale. La “Causa Pia Francesco Ponti per gli infortuni sul lavoro” e per la terapia chirurgica viene così fondata nel gennaio 1898. Nello stesso anno viene autorizzata la costruzione di due padiglioni dedicati a Francesco Ponti.
Il Tradimento della fregata “Veloce”
Il vapore napoletano che disertò (indicato nel testo) è in realtà la fregata Borbonica “Veloce”. Il giorno 9 luglio il Veloce dopo aver scortato 800 uomini che si trovavano sul “Brasile” da Messina a Milazzo invece di far ritorno nella città dello stretto proseguì per Palermo. Al comando c’era il Capitano Amilcare Anguissola ed insieme a lui 178 membri dell’equipaggio.
Il 10 luglio la fregata gettava l’ancora nel porto di Palermo; il Capitano la consegnò al contrammiraglio piemontese Carlo Pellion di Persano che la cedette al Dittatore Garibaldi.
Quest’ultimo salito a bordo della nave tenne un discorso all’equipaggio lasciandolo libero di decidere se tornare a Napoli o allearsi con lui. 138 dei 179 membri decisero di tornare a Napoli e solo 41 restarono, tra cui il Comandante ed alcuni Ufficiali.
La fregata, a cui Garibaldi dette il nome del suo ufficiale Tukory morto pochi giorni prima (06/07/60), comandata dal neo Ministro della Marina Giuseppe Piola, il giorno 11 luglio prese il largo per catturare l’”Elettrico” che doveva venire da Taranto, prese invece due vapori mercantili noleggiati per il servizio del re, il “Duca di Calabria” e l’”Elba”, entrambi gli equipaggi vollero tornare a Napoli.
Questi due vapori trasportavano, tra le altre cose, la corrispondenza “borbonica” che, con astuzia, i garibaldini sequestrarono ed aprirono, cercando delle informazioni utili sulla posizione, sul morale e sulla consistenza numerica dei nemici.
Infine, nel testo si parla di alcune fotografie:
Il bombardamento di Palermo 27-29/05/1860
Il 27 maggio alle ore 10,30 le fregate napoletane ancorate nella rada ed il forte di Castellammare vomitano ferro e fuoco sugli antichi quartieri di Palermo, ma i volontari ed i “picciotti” non demordono, avanzano, conquistano posizioni e costruiscono barricate fin quando giorno 30 viene conclusa una breve tregua.
Proprio nei giorni immediatamente successivi, un anonimo fotografo francese (forse Eugène Sevaistre) esegue un reportage. Sono le prime immagini della Palermo del 1860.
Le fotografie vennero nei giorni successivi immesse nel mercato in edizione stereoscopica, con didascalie in francese. Oggi sono divenute rarissime.
con l'occasione della ricorrenza dei 150 anni della spedizione di Garibaldi in Sicilia, volevo mostrarvi una letterina, da poco acquistata su ebay, che dà diversi spunti per ricordare gli avvenimenti di quei giorni.
Ho cercato di ricostruire, per quanto nelle mia possibilità, la storia del mittente del destinatario e della sua famiglia, nonchè di alcuni accadimenti storici. Spero di non aver errato, ma sarei lieto di ricevere qualsiasi informazione/correzione da parte vostra.
Non affrancata a causa dell’abolizione dei francobolli di Ferdinando II, la lettera parte da Palermo il 13/07/1860 tramite il servizio postale della Compagnia francese Frassinet, che dalla fine di giugno aveva stipulato un contratto con il Ministero dei lavori Pubblici del Regno di Sardegna per il trasporto della corrispondenza tra Genova, Livorno e Palermo.
In transito a Genova viene apposta la tassazione tramite tampone di 40 centesimi ed in arrivo a Milano il datario 19/07/60 in rosso-arancio, il P.L.1 D. (PortaLettere 1° Distribuzione -grazie a mestrestamp per l'info-) e l’ovale col numero del portalettere.
trascrivo il testo per miglior comprensione:
C.mo Luigi
Palermo 12 Luglio 1860
Ho ricevuto la credenziale che mi hai fatto avere a mezzo della ditta A. A. Ponti, e te ne ringrazio. Già da qualche tempo sono stato nominato ufficiale nel corpo dell’artiglieria, e scelsi quest’arma pel solo motivo di trovarmi unito all’amico D’Italia, altrimenti avrei potuto avere un posto migliore nella cavalleria che sta ora organizzandosi. Credo che per lunedì venturo noi lasceremo Palermo e non si sa fin’ora qual direzione prenderemo; io voglio sperare che per quella giornata mi troverò perfettamente in salute, essendo stato in questi giorni passati, incomodato da forti dolori di ventre unitamente ad un generale indebolimento provenienti dal eccessivo caldo che abbiamo qui in Sicilia. Vuol dire che con altro mio scritto ti saprò precisare qual sarà la nuova mia destinazione. Intanto sappi che anche indisposto, sono obbligato di assistere a tutte le legioni e nello stesso tempo cerco di disimpegnare alla meglio le incombenze che m’aspettano. Molte cose avrei a dirti, ma non posso parlare. Noi qui siamo certi di marciare presto sopra Napoli, e sicuri di trovare non grandi difficoltà. L’altro giorno disertò un vapore Napoletano con tutto il rispettivo equipaggio, ed ora si trova nel nostro porto. Ieri lo stesso vapore comandato dal nostro ministro della marina Piola ripartì, ed oggi fece ritorno conducendo seco due altri vapori pure napoletani.
Se posso ti voglio far tenere delle fotografie di alcune case state danneggiate dal bombardamento; da queste potrai rilevare lo stato deplorabile di questa povera città.
Ti prego di dire al fratello Antonio che non tengo bisogno di sue raccomandazioni presso lo Stato Maggiore, poiché invece di farmi del bene mi sarebbero di danno; ti basta, credo mi avrai inteso.
Ti saluto insieme alla mamma al Girolamo al Battista ed alla Marietta, i quali tutti vi credo in buonissima salute. Ricevi una stretta di mano dall’
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Francesco
P.S.
Andando a Varese dallo zio
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partecipato a nessuno di famiglia
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Dalle mie superficiali ricerche quella dei Ponti risulta essere una famiglia di illuminati imprenditori lombardi operanti nel settore tessile che inaugurarono nel 1813 a Gallarate il primo stabilimento di filatura in Italia.
Andrea Ponti, nato nel 1821, alla morte del padre, diresse insieme al fratello minore Antonio la filanda di proprietà della famiglia, la "Antonio & Andrea Ponti" (A.A. Ponti).
Il mittente della lettera, da me individuato in Francesco Ponti, era nato a Gallarate nel 1832 ed era l’ultimo degli 11 figli di Giuseppe e Maria Antonia Longhi (tra i quali: Antonio, Andrea, Luigi -sindaco di Vimercate-, Giovanni Battista, Girolamo e Bartolomeo).
Il giovane Francesco, fu probabilmente affascinato dal Generale Garibaldi sin dal 1859 quando quest’ultimo stabilì proprio in una villa di proprietà della famiglia (villa Fabio Ponti a Biumo Superiore) il suo quartier generale durante la battaglia di Varese il 26 maggio. A 28 anni quindi, nel 1860, partì per la Sicilia; il suo nome non compare tra i 1.089 garibaldini della prima ora, ma è ipotizzabile che sia partito con la prima spedizione Medici o al massimo con quella Cosenz.
Fa riflettere la frase che lo stesso Francesco scrive nel post scriptum “…e nello stesso tempo potrai comunicare il mio dispiacere, nel esser partito senza aver partecipato a nessuno di famiglia questo mio divisamento.”.
Estraneo alla gestione dell’azienda di famiglia, celibe e senza discendenti diretti, si dedicò alla collezione di opere d’arte che, alla sua morte (Baveno 24 agosto 1895), lasciò al comune di Milano perché ne venisse arricchito il museo artistico municipale.
Lasciò al nipote (figlio di Andrea) Ettore Ponti (futuro sindaco di Milano) una somma da destinare in beneficenza. Nel 1896 Ettore presentò all'Amministrazione dell'Ospedale Maggiore il progetto di una pia istituzione autonoma annessa all'Ospedale. La “Causa Pia Francesco Ponti per gli infortuni sul lavoro” e per la terapia chirurgica viene così fondata nel gennaio 1898. Nello stesso anno viene autorizzata la costruzione di due padiglioni dedicati a Francesco Ponti.
Il Tradimento della fregata “Veloce”
Il vapore napoletano che disertò (indicato nel testo) è in realtà la fregata Borbonica “Veloce”. Il giorno 9 luglio il Veloce dopo aver scortato 800 uomini che si trovavano sul “Brasile” da Messina a Milazzo invece di far ritorno nella città dello stretto proseguì per Palermo. Al comando c’era il Capitano Amilcare Anguissola ed insieme a lui 178 membri dell’equipaggio.
Il 10 luglio la fregata gettava l’ancora nel porto di Palermo; il Capitano la consegnò al contrammiraglio piemontese Carlo Pellion di Persano che la cedette al Dittatore Garibaldi.
Quest’ultimo salito a bordo della nave tenne un discorso all’equipaggio lasciandolo libero di decidere se tornare a Napoli o allearsi con lui. 138 dei 179 membri decisero di tornare a Napoli e solo 41 restarono, tra cui il Comandante ed alcuni Ufficiali.
La fregata, a cui Garibaldi dette il nome del suo ufficiale Tukory morto pochi giorni prima (06/07/60), comandata dal neo Ministro della Marina Giuseppe Piola, il giorno 11 luglio prese il largo per catturare l’”Elettrico” che doveva venire da Taranto, prese invece due vapori mercantili noleggiati per il servizio del re, il “Duca di Calabria” e l’”Elba”, entrambi gli equipaggi vollero tornare a Napoli.
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Il bombardamento di Palermo 27-29/05/1860
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Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
- Antonello Cerruti
- Messaggi: 6534
- Iscritto il: 16 luglio 2007, 12:45
Re: Una lettera "Garibaldina"
Grazie.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Re: Una lettera "Garibaldina"
Veramente interessante
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!
ciao
Fildoc
Re: Una lettera "Garibaldina"
Lettura davvero interessante.
Un grazie anche da parte mia
Un grazie anche da parte mia
Stefano
-------------
S T A F F
Colleziono nuovi ** del Regno d'Italia, Trieste A e B con varietà, Occupazione Jugoslava di Trieste, Istria e Litorale Sloveno e IV di Sardegna
SOSTENITORE
- gianni tramaglino
- Messaggi: 899
- Iscritto il: 1 novembre 2007, 16:28
Re: Una lettera "Garibaldina"
....Ciccio ... splendido argomento che spero approfondire....gianni
Vi piacciono i cruciverba: diventate fan di Gente Enigmistica in Facebook.
http://www.facebook.com/home.php?#/page ... 614?ref=nf
http://www.giocando.com
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- sergio de villagomez
- Messaggi: 1553
- Iscritto il: 13 luglio 2007, 6:10
- Località: Milano
Re: Una lettera "Garibaldina"
Un grande plauso a Ciccio per questo bel reportage storico, grazie!
STAFF
Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
Oh! Qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò, da questa carne stanca del mondo, il giogo delle avverse stelle (W. Shakespeare - Giulietta e Romeo)
-
- Messaggi: 1298
- Iscritto il: 18 luglio 2007, 19:46
- Località: Prato
Re: Una lettera "Garibaldina"
A proposito di Garibaldi, amici del forum, posseggo da anni questo giornale e Vi faccio partecipi di una lettura che ritengo interessantissima dal punto di vista storico e suggestivo.........come essere ad un caffè diFirenze....il 15 maggio 1860 e leggere le notizie del Benemerito Generale direttamente da articoli di varie testate e riportati sul MONITORE TOSCANO di quel giorno spedito per città al duca Tommaso Corsini
questo il giornale piegato come di norma e in successione alcuni articoli all'interno
buona lettura Massimo
questo il giornale piegato come di norma e in successione alcuni articoli all'interno
buona lettura Massimo
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Gioielli filatelici di Toscana
ASI "the pursuit of perfection"
il mio blog, esperienze di un collezionista e Collezione Unicum
https://gioiellifilateliciditoscana.blogspot.com/
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- federico zavagli
- Messaggi: 69
- Iscritto il: 25 novembre 2008, 19:26
Re: Una lettera "Garibaldina"
grazie per averci mostrato due bellissimi documenti storici
- Giuseppe Ghetti
- Messaggi: 423
- Iscritto il: 13 luglio 2007, 7:40
- Località: Modena
Re: Una lettera "Garibaldina"
Veramente bello e interessante. Complimenti!
Giuseppe Ghetti - Via Sgarzeria 30 - 41121 Modena - Francobolli di Cecoslovacchia ed area.
Cerco sempre francobolli di Austria e Ungheria usati in Cecoslovacchia prima del 1918, nei quali la località d'uso sia chiaramente individuabile.
Cerco sempre francobolli di Austria e Ungheria usati in Cecoslovacchia prima del 1918, nei quali la località d'uso sia chiaramente individuabile.
Re: Una lettera "Garibaldina"
Complimenti!
Documenti belli ed analisi storica interessante!
Cordiali saluti
Andrea
Documenti belli ed analisi storica interessante!
Cordiali saluti
Andrea
Andrea Grimaldi
Iscritto già dal Primo Forum (ormai scomparso dal Web...!)
SOSTENITORE 2011-2012-2013-2014-2015-2016-2017-2018-2019-2020-2021-2022-2023-2024
--------
Colleziono:
Prefilateliche Stato Pontificio con partenza da Roma
Antichi Stati dell'India
Storia Postale della Guerra d'Etiopia 1935-36
Cartoline antiche con tema "Carte da Gioco"
Le mie inserzioni eBay: http://stores.ebay.it/AGROME-Stamps-and-Collectibles
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Re: Una lettera "Garibaldina"
Ottimi documenti ed interessante analisi storica! Grazie!
Luca
Luca
Luca L.
Emilio Diena: «prima i libri poi i francobolli e dopo le lettere».
Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
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Presidente dell'Associazione Italiana di Storia Postale https://www.aisp1966.it/, Consigliere FSFI con delega a manifestazioni e giurie, Consigliere USFI.
- cirneco giuseppe
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- Iscritto il: 13 luglio 2007, 17:35
- Località: Orbassano (TO)
- Contatta:
Re: Una lettera "Garibaldina"
Grazie!
Documenti storici interessantissimi.
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..... pino .....
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NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
cerco e colleziono saggi e prove dagli ASI ad oggi solo Italia
http://www.antichistati.it
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NEMICO, DICHIARATO E CONVINTO, DEL GRONCHI LILLA
E' saggio sognare ma da stolti illudersi.
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Re: Una lettera "Garibaldina"
Ciccio e Massimo,
ottimo lavoro.
pasfil
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- Spiderstamp
- Messaggi: 182
- Iscritto il: 19 marzo 2009, 12:32
- Località: Belpasso (CT)
Re: Una lettera "Garibaldina"
Ciccio
ricerca minuziosa e interessante.
Un piacere leggerti
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Un piacere leggerti
Saluti Gaetano
SOSTENITORE 2010/11/12
Scambia i tuoi doppioni con i miei - in allestimento 1/2 gr I Tavola inserito
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SOSTENITORE 2010/11/12
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- mestrestamps
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Re: Una lettera "Garibaldina"
Bravo davvero, Ciccio, complimenti!
andreafusati@gmail.com
prefilateliche della Repubblica di Venezia
storia postale del Regno Lombardo Veneto
annullamenti di Lombardo Veneto su Italia
http://www.museodeitasso.com
SOSTENITORE dal 2009 al 2022
" Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore. " (Oscar Wilde)
visita il mio negozio su delCampe http://www.delcampe.net/negozi/mestrestamps
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Re: Una lettera "Garibaldina"
Ringrazio tutti per i commenti e faccio i complimenti a Massimo Bernocchi per l'interessantissimo documento mostratoci.
Grazie
Grazie
Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
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- Spiderstamp
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- Località: Belpasso (CT)
Re: Una lettera "Garibaldina"
Volendo ringraziare nuovamente Ciccio e Massimo per i documenti postati volevo aggiungere, se può interessare, l'immagine della prima data nota del servizio postale Frassinet in uscita dalla Sicilia, lettera scritta da Francesco Crispi il 06/07/1860 indirizzata a Milano per Cesare Correnti. L'immagine è tratta dal libro "Storia postale dei francobolli di Sicilia", lo stesso riporta un'elenco delle lettere spedite dai Garibaldini (elenco in cui non compare la data della lettera di Ciccio) quindi Ciccio la tua dovrebbe essere la seconda data conosciuta SE NON ERRO per le spedizioni effettuate con il servizio postale Frassinet e la seconda lettera Garibaldina spedita a Milano.
Congratulazioni
P.S. L'immagine non è certamente delle migliori ma spero che sia utile
Congratulazioni
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Saluti Gaetano
SOSTENITORE 2010/11/12
Scambia i tuoi doppioni con i miei - in allestimento 1/2 gr I Tavola inserito
https://skydrive.live.com/?cid=499a81b9e4f580f4
SOSTENITORE 2010/11/12
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Re: Una lettera "Garibaldina"
Spiderstamp ha scritto:Volendo ringraziare nuovamente Ciccio e Massimo per i documenti postati volevo aggiungere, se può interessare, l'immagine della prima data nota del servizio postale Frassinet in uscita dalla Sicilia, lettera scritta da Francesco Crispi il 06/07/1860 indirizzata a Milano per Cesare Correnti. L'immagine è tratta dal libro "Storia postale dei francobolli di Sicilia", lo stesso riporta un'elenco delle lettere spedite dai Garibaldini (elenco in cui non compare la data della lettera di Ciccio) quindi Ciccio la tua dovrebbe essere la seconda data conosciuta SE NON ERRO per le spedizioni effettuate con il servizio postale Frassinet e la seconda lettera Garibaldina spedita a Milano.
Congratulazioni
P.S. L'immagine non è certamente delle migliori ma spero che sia utile
Ciao Gaetano, alcune delle informazioni sulla "posta garibaldina" le ho apprese proprio dall'ottimo volume che citi!!
Dall'elenco delle poche lettere conosciute sembrerebbe essere proprio come dici tu
Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
Re: La spedizione dei mille da Milano!!! a Napoli
Ciao a tutti, circa i fatti di Bronte mostro una lettera spedita da Biancavilla per città il 29/08/1860 dal "Consiglio di Guerra di Guarnigione della Provincia di Catania" al Presidente del Municipio:
Signore
Sarà compiacente rimettermi la somma d'onze quarantasei e tarì ventiquattro, e ciò per indennità di migliatico
e di pernottazioni spettanti a taluni de Componenti la Commessione mista eccezionale di guerra giusta la qui annessa distinta.
L'avvocato fiscale
Michelangelo Guarnaccia
Michelangelo Guarnaccia fù uno dei membri appunto della Commissione Eccezionale Mista di Guerra mandata a Bronte (ma anche a Biancavilla ecc.) per giudicare coloro che erano ritenuti i capi della rivolta.
Signore
Sarà compiacente rimettermi la somma d'onze quarantasei e tarì ventiquattro, e ciò per indennità di migliatico
e di pernottazioni spettanti a taluni de Componenti la Commessione mista eccezionale di guerra giusta la qui annessa distinta.
L'avvocato fiscale
Michelangelo Guarnaccia
Michelangelo Guarnaccia fù uno dei membri appunto della Commissione Eccezionale Mista di Guerra mandata a Bronte (ma anche a Biancavilla ecc.) per giudicare coloro che erano ritenuti i capi della rivolta.
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Ciccio
Prefilatelia e Storia Postale Siciliana dal 1786 al 1861.
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