La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

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brix66
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Re: 1860 - Lettera di un Garibladino

Messaggio da brix66 »

Buongiorno Filippo!

Ti ringrazio. :OOO: Per essere sincero sto' cominciando a ordinare e montare i miei pezzi solo adesso, ed e' ormai anni che colleziono, sempre cio' che mi piace e non con un'ottica espositiva. Chissa', forse un giorno passero' il "Rubicone espositivo": credo che sia importante condividere i propri pezzi, specie le "scoperte", piccole o grandi che siano. Purtroppo, e' il tempo che manca crudelmente.

Online puoi trovare due "un quadro" che ho fatto un paio di anni fa' qui:

http://www.stampedia.net/stamp/exhibition/228/en (non guardare il disordine, e' stata la prima volta e mi ci sono messo la sera prima dell'esibizione...) e
http://www.stampedia.net/stamp/exhibition/227/en

Non dispero, comunque: un giorno riusciro' a mettere un po' d'ordine nello zibaldone che ho nei cassetti ... Ciao:
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filippo_2005
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Re: 1860 - Lettera di un Garibladino

Messaggio da filippo_2005 »

Ho guardato le lettere/frammenti.....perchè gli sciolti non li amo.....ci sono pezzi straordinari.....! .....Complimenti !!!! Ciao:

Revised by Lucky Boldrini - July 2017
filippo_2005
https://raccoltaasiregnoaldoefilippo.blogspot.com/ il blog della raccolta iniziata da mio padre e proseguita da me
colleziono antichi stati e regno su lettera, fino alla floreale compresa.
Mi interessano anche Timbri e Annulli di Russi fino al 1900.
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gipos
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da gipos »

Ciao: a tutti, riprendo questo vecchio ma interessantissimo topic per mostrarvi una lettera che sono riuscito a mettere nella mia collezione.
La lettera venne spedita da Genova il 6 Maggio 1860 da un testimone oculare degli avvenimenti successi nella notte tra il 5 e il 6 maggio in quel di Quarto, lo scrivente un discendente della famiglia Borelli proprietario del castello che si affaccia sul promontorio del Borghetto Santo Spirito, ci racconta con dovizia di particolari dei vari movimenti che avvennero a partire dalla presa dei due vapori il Piemonte ed il Lombardo alla compagnia Rubattino, lo stupore che il titolare della compagnia si limitò soltanto a presentare una semplice protesta proforma.
Il fatto che soltanto 4 uomini degli equipaggi dei due vapori si unì alla spedizione ma soprattutto lo sconcerto di come mai si permetteva tale spedizione in barba alle corone europee visto che nella rada del porto ligure erano presenti bastimenti da guerra sia francesi che inglesi, questo dato conferma maggiormente di come gli inglesi abbiano appoggiato in tutto la spedizione dei mille, visto che allo sbarco dei garibaldini a Marsala erano presenti altri due legni della flotta di Albione.
Credo che la testimonianza che ci arriva da questa lettera sia di assoluta importanza storico documentale, sperando che possa di fatto essere di vostro gradimento vi saluto con la solita cordialità.
gipos
Ciao: Ciao:
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Enrico5060
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da Enrico5060 »

Ciao gipos
Complimenti. Grazie per aver condiviso questa lettera, interessantissimo documento.
Ti sarei molto grato se volessi di nuovo fotografare dall'alto o fare la scansione delle prime tre pagine per poterle leggere con maggior facilità.
Grazie
Ciao: Enrico

Rev LB Sep 2019
Colleziono Austria,Levante, Lombardo Veneto e area balcanica fino al 1918. Yugoslavia fino alla morte di Tito. WW1 Feldpost esercito austroungarico nel fronte occidentale e orientale . Lenin e Funghi.
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atg
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Re: I FATTI DI BRONTE E NINO BIXIO

Messaggio da atg »

riporto su la discussione in merito all' avvenimento credo che l' unico annulli realizzato che si possa associare sia questo
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se vi riesce di trovarlo (su delcampe, ebay non lo trovo...) me lo segnalate grazie
Antonio T ... iscritto dal 1° giugno 2005
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provo ad essere filatelista con l' Italia, la tematica S. Antonio da Padova
ed i buoni coupon internazionali

su ebay e delcampe sono atg80
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arditiroma
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da arditiroma »

Bellissima testimonianza storica di quella che fu una vera e propria "guerra di conquista" e di aggressione ad un'altro Stato sovrano, con la complicità delle potenze di allora (Inghilterra e Francia) al fine di indebolire e fiaccare un pericolosissimo concorrente come lo stato borbonico dele sud Italia.. altro che insurrezione popolare..
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fildoc
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da fildoc »

Quando mai i Savoia hanno pensato ad un'Italia nazione come un fatto naturale dettato da un'identita' di un popolo?
Cosa che forse ha pensato Dante Alighieri...
Non certo casa Savoia, che era interessata ad avere un regno il piu' grande possibile, rastrellando le ricchezze dei piu' o meno grandi stati vicini!
Ovviamente non potendo far nulla contro la potente Francia barattarono perfino dei loro territori in cambio dell'appoggio bellico del forte vicino!
E ben si guardarono di chiedere la Corsica alla Francia, dove quest'ultima aveva ottenuto il governatorato dell'isola da Genova solo per tre anni con il trattato di Versailles... non era un buon affare!
I soldi li avevano invece i Borbone (tantissimi) , il papa, la Toscana (pochi), e gli stati nell'orbita asburgica (tanti)...
Essi sfruttarono tutte le situazioni favorevoli dai Mazziniani (che erano altresì profondamente repubblicani ed anti monarchici) agli anticlericali (erano infatti ghiotti dei soldi dei preti!).
La vera storia del risorgimento si scrivera' forse fra cento anni e piu'... quando sara' dimenticata la apologia costruita dai Savoia che è proseguita fino alla recente prima guerra mondiale, ovvero la quarta guerra d'Indipendenza. Per ora è troppo presto! Ancora stiamo visitando con cordoglio ed orgoglio gli ossari e le trincee di un 'immane sacrificio.
Ovviamente questo è un mio pensiero geopolitico personale.
+-x:
Sommiamo le idee, riduciamo gli ostacoli, moltiplichiamo le relazioni e condividiamo le conoscenze!


ciao
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francesco luraschi
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da francesco luraschi »

fildoc ha scritto: 9 aprile 2023, 19:53 Quando mai i Savoia hanno pensato ad un'Italia nazione come un fatto naturale dettato da un'identita' di un popolo?
Cosa che forse ha pensato Dante Alighieri...
Non certo casa Savoia, che era interessata ad avere un regno il piu' grande possibile, rastrellando le ricchezze dei piu' o meno grandi stati vicini!
Ovviamente non potendo far nulla contro la potente Francia barattarono perfino dei loro territori in cambio dell'appoggio bellico del forte vicino!
E ben si guardarono di chiedere la Corsica alla Francia, dove quest'ultima aveva ottenuto il governatorato dell'isola da Genova solo per tre anni con il trattato di Versailles... non era un buon affare!
I soldi li avevano invece i Borbone (tantissimi) , il papa, la Toscana (pochi), e gli stati nell'orbita asburgica (tanti)...
Essi sfruttarono tutte le situazioni favorevoli dai Mazziniani (che erano altresì profondamente repubblicani ed anti monarchici) agli anticlericali (erano infatti ghiotti dei soldi dei preti!).
La vera storia del risorgimento si scrivera' forse fra cento anni e piu'... quando sara' dimenticata la apologia costruita dai Savoia che è proseguita fino alla recente prima guerra mondiale, ovvero la quarta guerra d'Indipendenza. Per ora è troppo presto! Ancora stiamo visitando con cordoglio ed orgoglio gli ossari e le trincee di un 'immane sacrificio.
Ovviamente questo è un mio pensiero geopolitico personale.
Ho più di un dubbio che le finanze asburgiche fossero floride, anzi! La riforma monetaria del 1858 è la prova. Tra l'altro fin dal 1848 in Austria circolava soprattutto carta monetata con corso forzoso, con cui si poteva ottenere la lira austriaca metallica usata nel LV con cambio molto sfavorevole. Non è neppure vero che Vienna succhiasse solo soldi dalle province italiane, mandava anche soldi che però finivano in spese militari e nella sterminata amministrazione statale (e poliziesca). Inoltre vigeva una sorta di protezionismo praticato attraverso l'applicazione di alti dazi da e per l'estero così da incanalare la produzione industriale lombardoveneta verso l'Austria. Ovviamente questo in generale, per alcuni settori tipo quello tessile c'era maggiore libertà di commercio soprattutto con la Francia. E infatti nei testi di molte lettere dirette ad esempio a Lione si scrive di commerci serici. Il contrabbando la faceva da padrone, si contrabbandavano pure i binari dei treni.

Quando al Regno di Napoli i soldi effettivamente c'erano, solo che stavano nelle casse dei Borbone. Basta guardare lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria per rendersi l'idea dell'arretratezza di quei territori. Pure l'uso tardo dei francobolli è la prova. C'erano sì delle eccellenze ma erano casi isolati e non integrati in un'economia nazionale. In Sicilia addirittura si era ancora a livello di latifondo.

Segnalo un bel libro sul tema dell'annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna: non si andò molto per il sottile.

https://www.ibs.it/sangue-del-sud-antis ... 8804680475

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karkostas
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da karkostas »

Caro Massimiliano, ho provato più volte ad affrontare questo argomento con spirito critico, senza per questo disconoscere la nostra Nazione.
Sono e mi sento Italiano, ma anche per me quella è stata una guerra di conquista. Ancora oggi in certe regioni il generale Cialdini è tristemente ricordato. Tutto ciò senza nulla togliere a chi ha combattuto per degli ideali (da entrambe le parti) ed ha di fatto costruito una Nazione.
Eppure ogni qual volta che ne ho parlato ho destato malumori e persino qualcosa di più, creandomi qualche inimicizia. Che ci sia qualche contraddizione nel racconto storico d'altronde si evince anche dallo scontro fra Garibaldi e Casa Savoia.
L'obiettivo era evidentemente diverso.
Peccato non sia ancora possibile parlarne serenamente, nonostante nessuno più pensi realisticamente di tornare ai ducati, alla monarchia o disconosca il Risorgimento come anelito di libertà e di Nazione.
Costantino
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fildoc
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da fildoc »

Sì Costantino sono d'accordo. Anche sul pensiero piu' autentico di Garibaldi, malgrado anche lui fosse piuttosto pragmatico. Quanto al commento di Francesco pure sono d'accordo: ho fatto per brevita' un commento sulla ricchezza, infatti i soldi li avevavo i Borbone e non il regno delle due Sicilie e i soldi li aveva il territorio del LombardoVeneto (soprattutto la Lombardia) e non la casa regnante viennese.
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arditiroma
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da arditiroma »

Qualche tempo fa mi sono letto questo libro che approfondisce in maniera, ciritca ed esaustiva, diversi aspetti della conquista , perché di quello si trattò, Sabauda. Mettendo ancor di più in luce le nefandezze e gli scempi perpetrati specie nel sud Italia sia a livello economico che a livello "umano "vedi" lotta al Brigantaggio o il bombardamento di Gaeta..

La "rivisitazione" storiografica del Risorgimento la tentai da giovane studente universitario durante l' esame di Storia Contemporanea ed il successivo esame di Storia del Risorgimento... mi accorsi subito che l' uscir fuori di binari "canonici" era un terreno rischioso e portava verso una strada rischiosa, pertanto ovviamente, gli esami li studiai sui libri "ufficiali" ma il mio pensiero era e rimane diverso da quello che ci hanno insegnato. Fermo restando il massimo rispetto per coloro i quali furono coinvolti in una carneficina, specie nella IV guerra d' Indipendenza, leggi 1 guerra mondiale
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Ultima modifica di arditiroma il 10 aprile 2023, 11:35, modificato 1 volta in totale.
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francesco luraschi
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da francesco luraschi »

arditiroma ha scritto: 10 aprile 2023, 7:54 Qualche tempo fa mi sono letto questo libro che approfondisce in maniera, ciritca ed esaustiva, diversi aspetti della conquista , perché di quello si trattò Sabauda. Mettendo ancor di più in luce le nefandezze e gli scempi perpetrati specie nel sud Italia sia a livello economico che a livello "umano "vedi" lotta al Brigantaggio o il bombardamento di Gaeta..

La "rivisitazione" storiografica del Risorgimento la tentai da giovane studente universitario durante l' esame di Storia Contemporanea ed il successivo esame di Storia del Risorgimento... mi accorsi subito che l' uscir fuori di binari "canonici" era un terreno rischioso e portava verso una strada rischiosa, pertanto ovviamente, gli esami li studiai sui libri "ufficiali" ma il mio pensiero era e rimane diverso da quello che ci hanno insegnato. Fermo restando il massimo rispetto per coloro i quali furono coinvolti in una carneficina, specie nella IV guerra d' Indipendenza, leggi 1 guerra mondiale
Questo libro l'ho letto ed è ... illeggibile. Consiglio a chi vuole proprio leggerlo di non spenderci sopra soldi, magari conviene prenderlo in prestito dal circuito OPAC. Sembra scritto da uno dei gruppi neoborbonici attivi su FB che sono talmente di parte da perdere di credibilità. Di ben altro spessore è quello che ho segnalato di Giordano Bruno Guerri che è basato su fonti storiche. Ne esce un racconto molto crudo. Interi paesi vennero rasi al suolo perché gli abitanti non svelavano dove erano nascosti i briganti.

Va bene avere una visione diversa da quella ufficiale però nel caso di Del Boca e Aprile si sconfina nel ridicolo. MI sembra di ricordare che non venga neppure citato a pié pagina alcun documento coevo ma ci sia solo una bibliografia che vale come le fonti savoiarde per cui il Risorgimento fu opera di una massa granitica di italiani votati al sacrificio per l'ideale della libertà e dell'unità nazionale. E non fu così, basti pensare che tra i nobili milanesi c'era chi parteggiava per i Savoia anche per tornare in possesso dei propri terreni finiti sotto i Savoia nel '700. E poi c'erano i monarchici, i repubblicani, i federalisti (Cattaneo), i critici della centralizzazione del potere a Torino (Correnti) altro che blocco granitico.

Se non erro il Del Boca ha scritto qualcosa pure sul presunto lager di Fenestrelle e in quel caso è stato smentito da Alessandro Barbero.

Ciao: Francesco
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fildoc
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da fildoc »

Fenestrelle, roccaforte certamente che merita un viaggio per l'ambiente, la storia e l'architettura.
Divenne in un secondo tempo un carcere duro come tanti dell'epoca (come lo Spielberg o i Piombi per citarne solo due....)
Dumas nel conte di Montecristo lo citò come la prima prigione per l'abate Faria...
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arditiroma
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da arditiroma »

francesco luraschi ha scritto: 10 aprile 2023, 9:25
arditiroma ha scritto: 10 aprile 2023, 7:54 Qualche tempo fa mi sono letto questo libro che approfondisce in maniera, ciritca ed esaustiva, diversi aspetti della conquista , perché di quello si trattò Sabauda. Mettendo ancor di più in luce le nefandezze e gli scempi perpetrati specie nel sud Italia sia a livello economico che a livello "umano "vedi" lotta al Brigantaggio o il bombardamento di Gaeta..

La "rivisitazione" storiografica del Risorgimento la tentai da giovane studente universitario durante l' esame di Storia Contemporanea ed il successivo esame di Storia del Risorgimento... mi accorsi subito che l' uscir fuori di binari "canonici" era un terreno rischioso e portava verso una strada rischiosa, pertanto ovviamente, gli esami li studiai sui libri "ufficiali" ma il mio pensiero era e rimane diverso da quello che ci hanno insegnato. Fermo restando il massimo rispetto per coloro i quali furono coinvolti in una carneficina, specie nella IV guerra d' Indipendenza, leggi 1 guerra mondiale
Questo libro l'ho letto ed è ... illeggibile. Consiglio a chi vuole proprio leggerlo di non spenderci sopra soldi, magari conviene prenderlo in prestito dal circuito OPAC. Sembra scritto da uno dei gruppi neoborbonici attivi su FB che sono talmente di parte da perdere di credibilità. Di ben altro spessore è quello che ho segnalato di Giordano Bruno Guerri che è basato su fonti storiche. Ne esce un racconto molto crudo. Interi paesi vennero rasi al suolo perché gli abitanti non svelavano dove erano nascosti i briganti.

Va bene avere una visione diversa da quella ufficiale però nel caso di Del Boca e Aprile si sconfina nel ridicolo. MI sembra di ricordare che non venga neppure citato a pié pagina alcun documento coevo ma ci sia solo una bibliografia che vale come le fonti savoiarde per cui il Risorgimento fu opera di una massa granitica di italiani votati al sacrificio per l'ideale della libertà e dell'unità nazionale. E non fu così, basti pensare che tra i nobili milanesi c'era chi parteggiava per i Savoia anche per tornare in possesso dei propri terreni finiti sotto i Savoia nel '700. E poi c'erano i monarchici, i repubblicani, i federalisti (Cattaneo), i critici della centralizzazione del potere a Torino (Correnti) altro che blocco granitico.

Se non erro il Del Boca ha scritto qualcosa pure sul presunto lager di Fenestrelle e in quel caso è stato smentito da Alessandro Barbero.

Ciao: Francesco
Illeggibile o meno sono opinioni personali, a mio avviso bisogna leggere pò di tutto e poi da li tirare le proprio conclusioni in base alle info o studi personali effettuati
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StefanoR
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da StefanoR »

Fornisco anche io un piccolo contributo.
Sulla Gazzetta Ferrarese del 19 maggio 1860 si leggono le prime notizie dello sbarco, ed i commenti della stampa italiana ed internazionale sugli avvenimenti in corso.
E' sempre interessante capire come erano visti i fatti dalle fonti dell'epoca.
Ciao: Ciao:
Stefano
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gipos
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da gipos »

Salve a tutti, inserisco 2 documenti da cui si evince chiaramente come è potuto accadere che 1083 Prodi combattenti quali erano i Garibaldini abbiano potuto avere la meglio su un'esercito ben armato ed organizzato come quello Borbonici presente sul suolo siciliano, forte di ben 20. 000 uomini.
Faccio presente che a Calatafimi i soldati Duosiciliani ammontavano ad oltre 4.500 effettivi, con artiglieria situati sull'altipiano quindi in posizione ottimale per fare un fuoco di sbarramento che contutto il coraggio di Garibaldi, Bixio, Turr e gli altri 1.080 compagni, non avrebbero mai raggiunto la sommità, ma purtroppo per i soldati Borbonici il loro comandante era il tristemente famoso Generale Landi corrotto fino al midollo che si vendette al nemico.
Il primo documento infatti mette in evidenza la codardia e l'animo del vile corrotto, mentre l'altro documento mette in risalto come i soldi rastrellati dalle varie casse dei comuni siciliani venivano utilizzati anche come mezzo di convinzione affinché, altri come il generale Landi erano sensibili al denaro promesso dal liberatore degli oppressi.
Giuseppe
Ciao: [attachment=
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fildoc
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da fildoc »

...e non solo Landi!
Che dire allora di Salvatore Pianell passato poi ai Savoia con il grado di Generale?
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ciao
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da fildoc »

...e non solo Landi!
Che dire allora di Salvatore Pianell passato poi ai Savoia con il grado di Generale?
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da gipos »

francesco luraschi ha scritto: 10 aprile 2023, 9:25
arditiroma ha scritto: 10 aprile 2023, 7:54 Qualche tempo fa mi sono letto questo libro che approfondisce in maniera, ciritca ed esaustiva, diversi aspetti della conquista , perché di quello si trattò Sabauda. Mettendo ancor di più in luce le nefandezze e gli scempi perpetrati specie nel sud Italia sia a livello economico che a livello "umano "vedi" lotta al Brigantaggio o il bombardamento di Gaeta..

La "rivisitazione" storiografica del Risorgimento la tentai da giovane studente universitario durante l' esame di Storia Contemporanea ed il successivo esame di Storia del Risorgimento... mi accorsi subito che l' uscir fuori di binari "canonici" era un terreno rischioso e portava verso una strada rischiosa, pertanto ovviamente, gli esami li studiai sui libri "ufficiali" ma il mio pensiero era e rimane diverso da quello che ci hanno insegnato. Fermo restando il massimo rispetto per coloro i quali furono coinvolti in una carneficina, specie nella IV guerra d' Indipendenza, leggi 1 guerra mondiale
Questo libro l'ho letto ed è ... illeggibile. Consiglio a chi vuole proprio leggerlo di non spenderci sopra soldi, magari conviene prenderlo in prestito dal circuito OPAC. Sembra scritto da uno dei gruppi neoborbonici attivi su FB che sono talmente di parte da perdere di credibilità. Di ben altro spessore è quello che ho segnalato di Giordano Bruno Guerri che è basato su fonti storiche. Ne esce un racconto molto crudo. Interi paesi vennero rasi al suolo perché gli abitanti non svelavano dove erano nascosti i briganti.

Va bene avere una visione diversa da quella ufficiale però nel caso di Del Boca e Aprile si sconfina nel ridicolo. MI sembra di ricordare che non venga neppure citato a pié pagina alcun documento coevo ma ci sia solo una bibliografia che vale come le fonti savoiarde per cui il Risorgimento fu opera di una massa granitica di italiani votati al sacrificio per l'ideale della libertà e dell'unità nazionale. E non fu così, basti pensare che tra i nobili milanesi c'era chi parteggiava per i Savoia anche per tornare in possesso dei propri terreni finiti sotto i Savoia nel '700. E poi c'erano i monarchici, i repubblicani, i federalisti (Cattaneo), i critici della centralizzazione del potere a Torino (Correnti) altro che blocco granitico.

Se non erro il Del Boca ha scritto qualcosa pure sul presunto lager di Fenestrelle e in quel caso è stato smentito da Alessandro Barbero.

Ciao: Francesco
Buongiorno a tutti, credo che definire Delboca ed Aprile come 2 che scrivono castronerie sia un tantino avventato, penso che una rivisitazione storica sia possibile soprattutto per fare chiarezza su episodi molto contrastanti, il caso Fenestrelle e proprio uno di questi.
Dire che il Professore Barbero abbia sconfessato o smentito quanto detto da Aprile e Delboca sia veramente anacronistico, Barbero afferma che solo qualche centinaio di soldati Borbonici furono deportati a Fenestrelle, quindi anche grazie ai registri che riportavano i decessi avvenuti all'interno della fortezza furono molto pochi rispetto a quanto ci riferiscono gli altri due studiosi.
Forse morire di stenti o assiderati come purtroppo accaduto a quei poveri ragazzi che furono deportati subito dopo la battaglia del Volturno, con le divise leggere di cui erano forniti per le temperature miti del meridione sono da considerare soltanto come effetti collaterali.
Voglio ancora ricordare, che a differenza di quanto scritto dal Prof. Barbero, non furono soltanto poche centinaia i soldati Duosiciliani trasferiti al nord, tutti avvenuti nel 1860 dopo che l'esercito di Francesco II perse le battaglie di Capua e del Volturno, io ho avuto la fortuna di avere a disposizione documenti come i giornali Omnibus che allora era l'organo di stampa ufficiale del nuovo Governo che si era insediato a Napoli, in cui vengono riportati articoli riguardanti il trasferimento di massa di giovani militari meridionali che non avendo accettato di passare nell'esercito Piemontese dopo la caduta delle guarnigioni di Gaeta, Messina, e Civitella del Tronto; tutte avvenute nel 1861 quindi le migliaia di militari che non vollero assoggettarsi al nuovo regime furono inviati nelle fortezze del nord dove il Generale Cadorna aveva deciso che fossero internati per piegare la volontà di quei giovani che avevano deciso di restare fedeli al giuramento fatto nei confronti del re Francesco di Borbone.
Ricordo ancora, che il tasso di mortalità tra i prigionieri era altissimo, quindi per evitare epidemie tanti venivano tumulti e cosparsi di calce, quindi tanti morti non risultano nei registri che ha consultato il Prof. Barbero. Ciao:
Giuseppe
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fildoc
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Re: La spedizione di Garibaldi attraverso la posta ed i giornali

Messaggio da fildoc »

la guerra è sempre stata disumana. E questi racconti sono simili altri mille dell'epoca. Una volta le carceri erano molto dure! Ovunque e in particolare fino agli inizi dl '900.
Quello di cui si disquisisce in questo topic non sono i trattamenti attualmente ritenuti disumani delle carceri ottocentesche,
ma della rivisitazione della lettura del Risorgimento che ha risentito in modo nettissimo dell'apologia dei vincitori, leggi Savoia.
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