Tariffe, affrancature e tassazioni nella posta tra il Lombardo Veneto ed il Regno di Napoli

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ecas
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Tariffe, affrancature e tassazioni nella posta tra il Lombardo Veneto ed il Regno di Napoli

Messaggio da ecas »

ciao a tutti, approfittando della cortesia e competenza di tanti appassionati del L.V., chiedo commenti e valutazioni su questa lettera. Grazie e Ciao: Ciao: Ezio
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francesco luraschi
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da francesco luraschi »

Ezio,

comincio io a dare qualche indicazione di massima, per quel pochino che ne so, in attesa che qualcuno integri e chiarisca bene la tassazione napoletana.

La lettera è di I porto per le poste austriache e venne spedita franca da Venezia al confine austro-pontificio. Da qui la tassazione per 10 soldi. Fino qui dovremmo esserci.

In teoria il mittente avrebbe anche potuto "fare il brillante" e pagare 15 soldi fino al confine tra Pontificio e Napoli secondo la tariffa per la III distanza della Lega postale italica. Probabilmente sfruttò una vecchia convenzione tra questi due Stati per risparmiare: considera però che tra LV e Napoli non si raggiunse mai un accordo quindi la lettera sarebbe stata comunque tassata in arrivo.

La lettera viaggiava allo scoperto, come testimoniato dal bollo al verso "Transito per lo stato pontificio", e a Roma infilata nel mazzo per Napoli.

In arrivo venne poi tassata per 23 grana dati da 10x2 per la tratta Roma-Napoli (il porto semplice era fino a 6 grammi e mezzo)+ 3 grana di porto interno napoletano.

Non tutto fila liscio, ho qualche dubbio e non me la sento di più magari trascinandoti verso conclusioni errate. Spero che gli esperti di comunicazioni tra ASI ci aiutino.

Domanda extra: ma è una soprascritta, una busta oppure semplicemente il foglio venne piegato per farla sembrare tale?

Ciao: Francesco
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fildoc
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

Io trovo Napoli difficilissimo da capire per le tasse
Le convenzioni risalivano al 1818, vi erano state poi piu' volte delle variazioni, il cambio tra grana e bajocchi non era proprio fisso (circa il 25% in piu' per i Bajocchi....)
Comunque proviamo qualche ipotesi
Dapprima vorrei correggere Francesco su un dettaglio; la posta, dopo aver ricevuto il bollo al verso "Transito per lo stato pontificio" viaggiava in plico chiuso fino a Roma dove poi era nuovamente lavorata per la successiva destinazione (questo perlomeno dice Il Mentaschi).
Ipotesi:
terza distanza pontificia, da 6 a 7,5 grammi, pari a 23 bajocchi
Il 23 è pontificio mentre il trasporto nel regno di Napoli è in franchigia perche' è una lettera destinata a corte (dama di compagnia).
Altra ipotesi:
terza distanza pontificia: peso fino a 15 grammi, 15 bajocchi pari a 19 grana + 4 grana per il trasporto fino a Napoli pari a 23 grana.
ultima ipotesi:
terza distanza pontificia: peso di 17 grammi, tariffa agevolata dalla direzione di Ferrara al confine borbonico 15 bajocchi pari a 19 grana + 4 grana per il trasporto fino a Napoli
il tutto pari a 23 grana.
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ciao
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mestrestamps
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Dal 1/10/1852, in base alla Convenzione fra il Regno Lombardo Veneto e il Regno di Napoli/Sicilia, fu abolito ogni diritto di transito per lo Stato Pontificio.
Da questo la corrispondenza era soggetta alla tassazione vigente nel Regno di Napoli e non risulta più presa in carico dall'Amministrazione Pontificia (quindi non fu più possibile inoltrare a destino la corrispondenza grazie alla convenzione Pontificio-Napoli).
Da quello che mi è dato sapere :leggo: , la progressione delle tassazioni risulta essere:

- dall'Impero d'Austria fino a Napoli 21, 29, 45 grana più il percorso da Napoli a destino (in genere + 3 grana);
- dal Regno Lombardo Veneto fino a Napoli 10, 19, 23 grana più il percorso da napoli a destino (anche qui in genere 3 grana).

P.S.: Ezio, mi sembra che la lettera rechi la data 5.2.1859, confermi?

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ecas
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da ecas »

devo due risposte: è una busta nel pieno senso della parola, come quelle attuali. La data di spedizione da venezia è 5 febbraio ed quella di arrivo a napoli 11 febbraio 1859.
sapete dirmi qualcosa anche del bollo rosso in ovale? Tempo fa avevo postato una lettera prefilatelica con la sigla MSGA che corrispondeva a "Marchese San Giacinto Amministratore" ed era usata in Sicilia, questa sigla non riesco invece a decifrarla. Un saluto a tutti. Ezio Ciao: Ciao:
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fildoc
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

Sono quasi certo che una lettera da Milano o da Venezia avevano costo diverso....
Non funzionava certamente a tariffe fisse perchè:
-Non esisteva una convenzione tra LV e Napoli.
-Il cambio Bajocchi\grana non era fisso.
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azteco1
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da azteco1 »

Ciao:

mestrestamps ha scritto:Ciao:

Dal 1/10/1852, in base alla Convenzione fra il Regno Lombardo Veneto e il Regno di Napoli/Sicilia, fu abolito ogni diritto di transito per lo Stato Pontificio.
Da questo la corrispondenza era soggetta alla tassazione vigente nel Regno di Napoli e non risulta più presa in carico dall'Amministrazione Pontificia (quindi non fu più possibile inoltrare a destino la corrispondenza grazie alla convenzione Pontificio-Napoli).
Da quello che mi è dato sapere :leggo: , la progressione delle tassazioni risulta essere:

- dall'Impero d'Austria fino a Napoli 21, 29, 45 grana più il percorso da Napoli a destino (in genere + 3 grana);
- dal Regno Lombardo Veneto fino a Napoli 10, 19, 23 grana più il percorso da napoli a destino (anche qui in genere 3 grana).

P.S.: Ezio, mi sembra che la lettera rechi la data 5.2.1859, confermi?

Ciao: Ciao:


concordo con Mestrestamps ;-) anche a me risulta fino al 28 Febbraio 1861 la tariffa di 10, 19, 23 dal Lombardo Veneto a Napoli per via di terra "attraverso lo Stato Pontificio", quindi dovrebbe trattarsi della tariffa relativa a 2 Fogli ....

Ciao: Saverio
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fildoc
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

Quelle che riportate sono le tassazioni piu' comuni che si trovano....
ma non se ne spiega la composizione...

Il regolamento asburgico diceva solo:
da Milano affrancatura per via di terra 15 centesimi (fino a Piacenza)
o via di mare 60 centesimi (fino a Genova)

Da Venezia affrancatura per via di terra 30 centesimi (fino a Ferrara).
O 10 soldi dopo la prima emissione.
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ciao
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sergio de villagomez
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da sergio de villagomez »

Questa mia busta è di qualche mese prima (ottobre 1858) ma anch'essa, affrancata con soli 15 centesimi, venne poi tassata a Napoli per 23 grana
img036_opt.jpg
img037_opt.jpg
L'argomento è molto interessante, speriamo di riuscire a capire meglio le tassazioni utilizzate.

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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da azteco1 »

Ciao: Max

fildoc ha scritto:Quelle che riportate sono le tassazioni piu' comuni che si trovano....
ma non se ne spiega la composizione...

Il regolamento asburgico diceva solo:
da Milano affrancatura per via di terra 15 centesimi (fino a Piacenza)
o via di mare 60 centesimi (fino a Genova)

Da Venezia affrancatura per via di terra 30 centesimi (fino a Ferrara).
O 10 soldi dopo la prima emissione.


Infatti è stata affrancata per 10 soldi, mentre per il tragitto sino a Napoli sconta la tariffa di 23 grana ;-)

Ciao: Saverio
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francesco luraschi
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da francesco luraschi »

Sergio,

la tua lettera venne affrancata fino al confine austro-pontificio entrando però dalla parte del Ducato di Parma. L'affrancatura è infatti per l'interno. E'quindi molto simile a quella di Ezio.

Il mittente sfruttò quindi la vecchia convenzione tra Napoli e Pontificio per la tassazione residua a carico del destinatario, sempre 23, di cui lascio la spiegazione


Ciao: Francesco
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Tergesteo
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Tergesteo »

sapete dirmi qualcosa anche del bollo rosso in ovale? Tempo fa avevo postato una lettera prefilatelica con la sigla MSGA che corrispondeva a "Marchese San Giacinto Amministratore" ed era usata in Sicilia, questa sigla non riesco invece a decifrarla


Il bollo AGDP rosso al recto della lettera è napoletano ed è l'abbrevviazione di "Amministrazione Generale delle Poste".

Veniva apposto in arrivo a significare che la missiva era stata tassata e controllata a dovere.

Ne esistono di foggie diverse,in uso dal 1833.

Veniva quasi sempre impresso in rosso,ma per la forte oleosità,su molti documenti assume un colore brunastro.

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Ultima modifica di Tergesteo il 5 luglio 2013, 15:57, modificato 1 volta in totale.
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fildoc
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

ultima ipotesi:
terza distanza pontificia: peso di 17 grammi, tariffa NON agevolata dalla direzione di Ferrara al confine borbonico 15 bajocchi pari a 19 grana + 4 grana per il trasporto fino a Napoli
il tutto pari a 23 grana.


Il punto è come si arrivava a computare 23?
Probabilmente le lettere arrivate a Ferrara (da Venezia) o a Bologna (da Milano) pagavano appunto il trasporto nello stato pontificio con la progressione 5,10,15,20,25 bajocchi secondo il peso fino al confine con Napoli.
Ma perchè non sfruttavano una tariffa agevolata pontificia contemplata solo per la terza distanza fino a 15 grammi, prevista per il confine borbonico?
Mi pare strano che vi siano tante lettere con il 23 che secondo i calcoli , per escludere le tariffe agevolate, dovrebbero pesare tutte fra i 15,5 e i 17,5 grammi....
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Tergesteo
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da Tergesteo »

Credo (ma posso sbagliarmi) che il trucco sta nel fatto che la tassazione napoletana di 23 grana era comprensiva della tassazione pontificia.

Mario Merone mi ha già molto cortesemente risposto che ora si trova fuori casa,ma che appena tornato proverà ad illuminarci.

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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da fildoc »

Non è comunque chiaro....
Per spiegare i 10 grana infatti bisogna pensare :
-alla tariffa pontificia agevolata dalla terza distanza da 7,5 bajocchi per posta fino a 15 grammi,
-valutare il cambio al 25% pari a 9,375 grana e arrotondare a 10,
-ovviamente escludendo qualsiasi spesa a carico delle due Sicilie per arrivare a Napoli!

Tutti e 10 i grana andavano al papa e il re di Napoli non si teneva nulla....

Ma :mmm: :f_no: :f_no: :f_no:

Ecco una di queste buste in mio possesso partita da Venezia nel 1858:
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pasfil
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

ecas ha scritto:ciao a tutti, approfittando della cortesia e competenza di tanti appassionati del L.V., chiedo commenti e valutazioni su questa lettera. Grazie e Ciao: Ciao: Ezio


Ciao Ezio ed un saluto a tutti.

Bella lettera. Complimenti!

La lettera di I° porto (fino a grammi 17,5 – un lotto di Vienna), viene spedita da Venezia il 5 febbraio 1859 e l’affrancatura di 10 soldi è riferita a lettere per la II^ distanza o appunto anche verso atro Paese della Lega (sino al punto di scambio austro-pontificio).

Transita per lo Stato Pontificio (bollo su due righe al verso) sino a giungere a Napoli l’11 febbraio successivo, dove viene tassata per grana 23 (cifra manoscritta al recto).

L’avvenuta tassazione borbonica è inequivoca per la presenza dell’apposito bollo circolare rosso al verso e di altro rosso al recto (AGDP). Essendo presente solo la cifra 23 dobbiamo ragionevolmente dedurre che essa si riferisca appunto a grana 23 pagati dal destinatario.

Ma perché quella tassazione nonostante la lettera di primo porto?
Ebbene non tutti gli Stati avevano uguali regole. Infatti con l’introduzione dei FB adesivi nei territori continentali del Regno delle Due Sicilie (1.01.1858) le tariffe per le lettere rimasero graduali solamente in ragione del volume delle lettere sino a 2 fogli ed in ragione del peso oltre i 2 fogli. Credo che proprio qui sia la soluzione.

In epoca borbonica, la lettera semplice era considerata quella composta da un solo foglio (per intenderci di 4 facciate) e normalmente di un peso di circa grammi 7,5.

Pertanto, la tassazione di grana 23 corrisponde alla tassa prevista per lettere di 2 fogli dal LV composte da due fogli, come a mio avviso citato da Saverio. Almeno così è stata considerata.

Spero di non aver scritto fesserie.
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da ecas »

Ciao Pasfil, ti ringazio per la risposta e per i complimenti. Adesso spero di non dire io delle fesserie, ma volevo sottolineare come questa sia una bustina di modeste dimensioni, precisamente 15 mm di lunghezza per 6,5 mm di altezza. Se per doppio foglio intendi la presenza di due fogli singli messi dentro, non so se fosse sufficientemente grande per contenerli. Ecco, spero di non aver fatto la figlura dell'allocco :ris: :uah: Ciao: Ciao: Ezio
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Re: lettera da venezia a napoli

Messaggio da pasfil »

ecas ha scritto:Ciao Pasfil, ti ringazio per la risposta e per i complimenti. Adesso spero di non dire io delle fesserie, ma volevo sottolineare come questa sia una bustina di modeste dimensioni, precisamente 15 mm di lunghezza per 6,5 mm di altezza. Se per doppio foglio intendi la presenza di due fogli singli messi dentro, non so se fosse sufficientemente grande per contenerli. Ecco, spero di non aver fatto la figlura dell'allocco :ris: :uah: Ciao: Ciao: Ezio


Si Ezio, la perplessità è proprio quella che hai evidenziato benissimo, essendo una bustina tipo "valentina". Evidentemente è stata considerata un foglio per la bustina ed uno (nemmeno mezzo foglio) per il contenuto. Non vi sono altre spiegazioni desumibili da bolli ed annotazione su essa.
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Re: lettera da venezia a napoli

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Ciao Pasfil, se è come dici tu, a proposito di tasse, all'epoca stavano peggio di noi ed esisteva già un Governo Monti!!! :ris: :ris: Ciao: Ciao: ezio
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Re: lettera da venezia a napoli

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Ciao Pasfil !
Ma il 23 come era composto?
Quanti bajocchi venivano girati allo stato pontificio?
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