F&F news n. 54 del 05/02/2015

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Antonello Cerruti
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F&F news n. 54 del 05/02/2015

Messaggio da Antonello Cerruti »

Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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greg
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da greg »

Ciao:

...l'ultima bugia è la più bella !!! :clap:

greg
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giuspan
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

"C’era un tempo, decenni or sono, in cui i francobolli abbondavano e richiamavano, in questo nostro strano mondo filatelico, sciami di personaggi complessi e variegati ..."

Ieri sera sfogliavo i cataloghi d'asta della Bolaffi dei primi anni 90. Fortunatamente sono riuscito a reperirli con acclusi i realizzi.

Sul materiale di qualità degli ASI, si vedono cose impressionanti (e oggi, credo, impensabili).

Ci sono francobolli con basi d'asta assai prossime alla quotazione di catalogo e realizzi pari a un multiplo.
Ce ne sono altri con basi d'asta addirittura superiori al catalogo e realizzi pari a multipli ancora più grandi.
E questo avviene indipendentemente dal "sex-appeal" del singolo antico stato (diciamo che Sicilia e Toscana sono storicamente i più "fascinosi" e poi, secondo le preferenze di ognuno, seguono gli altri, ma in quei cataloghi, appunto, l'attrattività del singoli Stati sembrava uguale per tutti).
Devo dire che la cosa mi ha parecchio emozionato. E' bello - e premiante anche sul piano del marketing - vedere oggetti, molti oggetti, pagati n-volte la loro valutazione teorica. Mi sono sinceramente rammaricato di essere della "classe del '74". Avrei voluto avere 40 anni allora, a quell'epoca (si, certo, oggi ne avrei 65, ma ... vuoi mettere la soddisfazione).

Nel richiudere i cataloghi, e riporli negli scaffali della libreria, non ho potuto fare a meno di chiedermi: "quand'è che tutto ha cominciato a sfasciarsi?", e con questo dubbio mi sono addormentato.

Oggi trovo sul forum questo bel racconto di Antonello, dove si parla di "un tempo, decenni or sono ..." e, chissà, se i decenni fossero più o meno due, il mio dubbio serale ha ricevuto oggi la sua risposta mattutina ...

Ciao:

Giuseppe
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
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Antonello Cerruti
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Antonello Cerruti »

giuspan ha scritto:......

Nel richiudere i cataloghi, e riporli negli scaffali della libreria, non ho potuto fare a meno di chiedermi: "quand'è che tutto ha cominciato a sfasciarsi?", e con questo dubbio mi sono addormentato.

.....


Bella domanda.
Secondo me, quando la forbice tra prezzi di catalogo e prezzi di mercato si è talmente aperta da nascondere la realtà a troppi collezionisti.
Oppure possiamo dirla così: quando i cataloghi hanno smesso di essere un aiuto ai collezionisti e sono diventati solo un'arma in mano ai diversamente-onesti.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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giuspan
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

giuspan ha scritto:"quand'è che tutto ha cominciato a sfasciarsi?"


Antonello Cerruti ha scritto:quando i cataloghi ... sono diventati solo un'arma in mano ai diversamente-onesti.


Antonello, tu pensi che l'argomento si possa dibattere in pubblico, portandolo sino alle sue logiche conclusioni, oppure ognuno questa tua affermazione la deve capire da sé, e fatti suoi se non la capisce, la capisce male o la capisce al rovescio?

Te lo chiedo perché, se provo a sviluppare un minimo l'idea, mi vien da dire che noi parliamo genericamente dei "cataloghi", ma il catalogo è uno soltanto o, quanto meno, la maggior parte di noi ha in mente un solo catalogo, specie se parliamo di quotazioni di Antichi Stati Italiani.

Questo unico catalogo, poi, non è in mano a qualche "Spectre della City" o agli "Gnomi di Zurigo". I proprietari sono conosciuti e anche qui, mi viene da dire, potremmo declinare al singolare: il proprietario, con un nome e un cognome ben preciso.

Quindi, se A=B e B=C ... cosa devo dedurre?

Io mi permetto un davvero sommesso invito alla prudenza, perché tu sei un filatelico, un perito, un commerciante di lungo corso, con una perfetta conoscenza dell'ambiente e delle sue dinamiche, ma per chi ti legge senza avere il tuo stesso background culturale e d'esperienza, è facile fraintendere, equivocare, e saltare a conclusioni magari sideralmente lontane dal messaggio che volevi mandare.

Un caro saluto.

Giuseppe
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Antonello Cerruti
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Giuseppe, non credo che la mia affermazione possa destare degli equivoci.
Però posso essere anche più chiaro.
Le quotazioni del catalogo Sassone sono lontanissime dalla realtà.
Non credo debba essere offensivo per nessuno constatare che i realizzi delle aste non arrivano al 20% di quei prezzi.
Non so con precisione chi sia oggi il principale detentore delle quote della Sassone Editrice ma non credo che, portandogli dei francobolli, lui possa pagarli il 20/25% delle sue quotazioni. Altrimenti perchè non si compra tutti i lotti di tutte aste?
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
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rogerbarrett
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da rogerbarrett »

..a proposito di personaggi "particolari".

A Veronfil ho avuto modo di incontrare e conoscere alcuni degli utenti dei forum, commercianti professionisti ed improvvisati che popolano la rete.
Mentre stringevo finalmente conoscenza con un noto esperto collezionista e studioso di repubblica sociale (stimato sia in perizia che per le qualità d'uomo), mi arrivò una telefonata di un tale XXXXXXXX che avevo contattato su internet: mi spiegava che aveva del materiale importante da mostrarmi, ma che non poteva enrtare in fiera, giacchè essendo un collezionista notissimo :ris: :uah: avrebbe perso molto tempo a dover salutare la stragrande maggioranza dei commercianti. Mi proponeva quindi di uscire e raggiungerlo nel parcheggio, dove mi stava aspettando.
Siccome avevo ricevuto quella telefonata in presenza del noto esperto di RSI, poichè il caso aveva voluto che ci fossimo tovati subito simpatici, mi permisi di invitarlo all'incontro per vedere assieme quel materiale, per sentirmi più garantito sia dal punto di vista tecnico-peritale, che dal punto di vista della sicurezza: lui mi accontentò seguendomi incuriosito.
Raggiungemmo, dunque, l'auto parcheggiata e dopo rapidi convenevoli questo "pseudo-venditore" estrasse pochi pezzi, ma davvero interessanti, porposti a cifre che a salire partivano dal migliaio di euro l'uno..
Mentre sfogliavo e riguardavo quei rari oggetti, da una distanza di 50 cm. l'esperto riconosceva un espresso RSI con le tre tirature di soprastampa GNR.
La cosa mi sorprese: era impossibile da quella distanza!
Così cominciò a fare l'indovino, azzeccando anche altri dati della busta appena mostratami, ma guardando negli occhi il sempre più improvvisato venditore.
C'era decisamente qualcosa che non andava... e ciò lo supponeva DECISAMENTE anche il perito, che aveva cominciato visibilmente a spazientirsi.

Cos'era accaduto?

Il pezzo proveniva dalla sua collezione, data in conto vendita ad commerciante, il quale usando la scusa di averli mandati in osservazione, doveva averla in parte consegnata ad una persona di dubbia serietà, che li proponeva fuori nel parcheggio di Veronafil, come gli ambulanti del gioco delle tre carte sull'autogrill! :ris:
Conoscendo meglio l'esperto di RSI posso tranquillamente affermare che lui fosse all'oscuro di questa spiacevole vicenda: è un galantuomo e non ha nè lo spirito nè la necessità di invischiarsi in questo tipo di situazioni e personaggi.

Come finì? L'improbabile venditore pregò di non esser denunciato, promettendo di restituire gli oggetti al legittimo venditore che li aveva presi in conto vendita e ne garantiva il valore.
Ottenne il perdono sopreso e perplesso dal legittimo proprietario, che lo lasciò andare con il pezzo e la promessa di non proseguire in quel tipo di attività con i suoi pezzi.

Qualche mese dopo ho rivisto ancora qualcuno di quei pezzi far bellamostra in altre collezioni ed ho ripensato a quella vicenda dai contorni assurdi: quante probabilità aveva l'avventato venditore di incontrar sulla sua strada proprio il legittimo proprietario?

Una su un milione? :-)


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Per dovere di completezza è giusto che io segnali che l'acquisto incauto è reato, ma ancor più grave è la ricettazione, per cui si invita tutti alla proverbiale prudenza. Questa raccomandazione è rivolta anche a coloro che nel credere di poter realizzare un affare, potrebbero esporsi al rischio di finire rapinati in un parcheggio: attenzione a non esporsi ad avventate compravendite!
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giuspan
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

Antonello, l'argomento mi interessa molto, ma credo interessi tutti, perché alla fine parliamo di una passione in cui tutti, vuoi o non vuoi, finiscono col mettere un bel po' di denaro.

Quotazione del soldo della I emissione di Toscana: intorno ai € 3.500.
Aggiudicazione in asta di un bell'esemplare della specie: € 600, o giù di li, mi sembra di ricordare.
Il fatto non è discussione e è linea con quel che dici tu.

Sono le conclusioni che se ne traggono a essere meno chiare.

Perché a me verrebbe da dire: "il Signor Sassone scriva pure ciò che vuole, io il soldo l'ho comprato a € 600. Certo, avere una discrasia così forte tra il prezzo effettivo e la quotazione teorica può creare un certo disorientamento in alcuni collezionisti, è una fonte di disturbo nella dinamica del mercato, ma ben presto impariamo tutti a fare la tara, a filtrare il segnale dal rumore e le cose procedono tutto sommato serenamente per conto loro, qualunque numero ci sia scritto sul Sassone".

Tu invece parli - mi correggo: io dalle tue parole ho la sensazione che si parli - di persone "diversamente oneste", che giocando sul gap tra prezzo teorico e prezzo effettivo provocano un danno ai collezionisti. Quel delta tra mercato e catalogo è lo strumento con cui alcuni - e se la domanda non apparisse ingenua, mi verrebbe da chiedere: chi? - riescono sistematicamente a guadagnare in modo non proprio eticamente corretto, ben oltre il normale tasso di profitto richiesto da una qualsiasi di attività commerciale, con la sgradevole conseguenza di far maturare nel collezionista aspettative di un certo tipo, poi drammaticamente disilluse al momento di una eventuale vendita, da cui un sentimento di sfiducia generalizzato e un discredito su tutta la filatelia.

Il fatto da cui si è partiti è lo stesso, ma, pirandellianamente, siamo arrivati due conclusioni opposte.

Quindi?

Giuseppe.
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Antonello Cerruti
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Antonello Cerruti »

Il catalogo aiuta (o dovrebbe farlo) venditori e compratori ad avere una base di discussione.
Ora il problema è: quanti sanno quanto sono attendibili quelle quotazioni?
Se io vado da un erede a valutare la sua collezione e la stimo il 15% del catalogo e gli offro quella cifra, quello chiama i carabinieri e mi denuncia per tentata truffa. Io ho ragione ma lui come lo può sapere?
Se io sono un commerciante disonesto ed entra nel mio negozio un acquirente che mi chiede un Cavallino ed io gli faccio uno sconto del 15% sul catalogo, quello magari me li paga. Io ho torto ma lui come lo può sapere?
Poi ci sono i periti disonesti; ho saputo che c'è chi chiede il 3% del valore di catalogo anche per fare un certificato di un pezzo "così così". Vuol dire che incassa - per fare un certificato - una cifra vicina al valore reale del francobollo.
Spero che queste mie bervi noticine aiutino tanti ad aprire gli occhi.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Giorgio Di Raimo
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

giuspan ha scritto:...
Quotazione del soldo della I emissione di Toscana: intorno ai € 3.500.
Aggiudicazione in asta di un bell'esemplare della specie: € 600, o giù di li, mi sembra di ricordare.
.



una precisazione: credo ci si riferisca al soldo n.2 Lotto n.447 Asta BOlaffi ultima..in questo caso il prezzo di catalogo per prima scelta è di 3000 ( fà 3000 e non 3500 che è riferito al carta azzurra giallo oro) ed è stato pagato 420 euro....ma l'esemplare non è prima scelta ma rientra nella tabella Sassone prime pagine come qualità mediocre, che di catalogo fà da 1/3 ad 1/4 del catalogo ...essendo buoni facciamo 1/3: indi il pezzo di catalogo sassone quota 1000 euro.....quindi i 420 non sono il 15% ma il 45%.....lo stesso si può fare su migliaia di aggiudicazioni che ho seguito, che mi fanno ritenere che, sul campo, i francobolli non si scambiano al 20% ma al 40-50% del catalogo, ma di quello corretto, non qualsivoglia quotazione riferita solo e soltanto alla PRIMA SCELTA ASSOLUTA..i prezzi di catalogo non sono sbagliati perchè sono 4 volte la realtà, ma solo, si fà per dire, il doppio :-) ...per gli ASI...per il resto non sò,ma credo sia peggio, molto peggio Ciao: Ciao: Ciao:
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giuspan
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

Ciao: Giorgio,
il discorso - è vero - coinvolge diverse variabili, solo che a tenerle tutte simultaneamente presenti diventa difficile svilupparlo con ordine.

In effetti, io rimango sempre un po' perplesso quando si parla di quotazioni di ASI accennando solo di sfuggita, e a volte tralasciando del tutto, l'associata valutazione qualitativa, quasi fosse un elemento accessorio o marginale.

Io posso concordare con l'affermazione "le quotazioni del catalogo sono irreali", a patto di integrarla con la doverosa precisazione "... in rapporto alla qualità mediamente disponibile sul mercato".

Certo, se estraggo a caso un esemplare da 1 soldo tra quelli presenti sul mercato, ben difficilmente lo troverò in condizioni tali da giustificare 3.000 euro. Ma questo non significa che non esistano francobolli da 1 soldo per i quali qualcuno è disposto a pagare 3.000 o 4.000 euro. E' questo "gap", tra il materiale effettivamente in circolazione e quello che si ha in testa nel proporre la quotazione, che senz'altro si può denunciare ai cataloghi, ma io qui mi fermo, e non vado oltre.

Anch'io mi ritrovo nelle tue percentuali. Per dire, in un'asta Zanaria passò un 50 grana di Sicilia con "visibili tutti e quattro i filetti di inquadratura, annullo ideale, uno dei più belli mai visti". Così veniva descritto, anche se, a mio giudizio, il margine inferiore non sembrava avere lo stesso respiro degli altri tre. Base: € 1.500. Aggiudicazione, mi sembra di ricordare, € 3.700 o € 3.900, il che vuol dire comunque un prezzo finale ben oltre i € 4.000. Siamo per l'appunto sopra il 50% del catalogo. E' mia opinione che se quel margine inferiore avesse avuto la stessa dignità degli altri tre, il prezzo finale sarebbe schizzato ancora più in alto e pure di molto.

Gli scudetti - diceva Dino Viola - sono questione di centimetri. E i francobolli, dico io, di millimetri. E non solo. Questi "grandi margini" come si presentano, esattamente? Perfettamente squadrati o ce n'è qualcuno che forma un triangolo rettangolo? Son ben proporzionati tra loro o qualcuno è enorme e qualche altro solo sufficiente? Com'è l'annullo? Leggero o pesante? Lascia libero il tassello del valore o lo copre? Nasconde l'immagine o la preserva? Quanto sono nitide le incisioni? Quanto è accentuato il rilievo? Se giro il francobollo, cosa trovo? Una superficie perfettamente pulita o un campo di battaglia tra i garibaldini e l'esercito borbonico? Volendo, potrei continuare a porre domande per tutta la notte ...

Poi, certo, spiegare tutte queste cose a degli eredi, che manco hanno voglia di capirle, non deve essere facile e quotazioni di catalogo meglio parametrizzate sulle qualità media aiuterebbero.

Però, insomma, perfino le massaie - nel far la spesa ai mercati generali - non considerano le pesche tutte uguali, ma si affannano a toccarle, soppesarle, palparle, annusarle, correndo anche il rischio di esser rimproverate, per portarsi a casa il meglio, a quel prezzo indistinto che fa mostra di sé su pesche di ogni tipo ...

Ciao:

Giuseppe
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Giorgio Di Raimo
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

Ciao: Giuseppe

il catalogo è per oggetti sino alla prima scelta assoluta...oltre questa qualità si entra in un campo , a cui il catalogo stesso accenna, ma che pochi conoscono poichè tale materiale è rarissimo e prestigioso, e spesso fà parte dei beni inalienabili di molte famiglie che pensano non agli eredi, ma ai tris-tris-nipoti.....in questo campo il numero del catalogo si annebbia e quello che sta alla sua sinistra si dissolve.....solo la volontà ,di chi ha questi pezzi ,di vendere ,e la contemporanea bramosia di chi ne vuole diventare il nuovo possessore, fanno il prezzo venale finale....il resto non conta più.... Ciao: Ciao: Ciao: :abb:

p.s. in questi match ,per evitare spargimenti di sangue che portino alla morte di entrambi, sia dell'ex che del neo-possessore , a volte ,serve l'arbitro :-) Ciao:
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giuspan
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

Giorgio Di Raimo ha scritto:Ciao: Giuseppe

il catalogo è per oggetti sino alla prima scelta assoluta...oltre questa qualità si entra in un campo , a cui il catalogo stesso accenna, ma che pochi conoscono poichè tale materiale è rarissimo e prestigioso, e spesso fà parte dei beni inalienabili di molte famiglie che pensano non agli eredi, ma ai tris-tris-nipoti.....in questo campo il numero del catalogo si annebbia e quello che sta alla sua sinistra si dissolve.....solo la volontà ,di chi ha questi pezzi ,di vendere ,e la contemporanea bramosia di chi ne vuole diventare il nuovo possessore, fanno il prezzo venale finale....il resto non conta più.... Ciao: Ciao: Ciao: :abb:

p.s. in questi match ,per evitare spargimenti di sangue che portino alla morte di entrambi, sia dell'ex che del neo-possessore , a volte ,serve l'arbitro :-) Ciao:


Buongiorno Giorgio,
sottoscrivo in toto il tuo intervento, inclusi punti, virgole e spazi bianchi. :-)

Non appena mi riesce - e cioè non appena trovo il modo di riorganizzare le idee e esporle in forma sufficientemente sintetica - mi piacerebbe aprire una discussione sul concetto di "qualità", anche per capire come quest'idea si traduce nelle percezioni dei diversi utenti del forum.

Lo ripeto: non si può parlare di prezzi "giusti" o "sbagliati", se prima non si è esplicitato, con tutta la precisione necessaria, lo stato qualitativo degli esemplari coinvolti nella valutazione, che invece spesso rimane sullo sfondo, quasi se ne potesse fare a meno, e rispetto al quale le tavole classificatorie del Sassone e del Vaccari sono approssimazioni grossolane e largamente insufficienti.

L'errore del Sassone - mi ripeto di nuovo - è nel dare quotazioni "scalibrate" rispetto alla qualità mediamente disponibile e che quindi, sì, in media creano problemi interpretativi e operativi a commercianti e periti.

Ma quelle quotazioni sono un utilissimo punto di riferimento quando si mira a livelli qualitativi d'eccellenza (che peraltro andrebbero chiariti, perché le parole "lusso" e "d'amatore" sono davvero troppo inflazionate).

Concordo con te: la qualità genuina - fosse anche di un "banale" 4 crazie - fa entrare in una "twilight zone", dove non si comprano più francobolli, ma si realizzano sogni. E qual è il prezzo giusto di un sogno?

Giuseppe
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Antonello Cerruti »

Ciao Giuseppe, se il più bel francobollo esistente (di un qualsiasi valore) trova acquirenti al 50% della quotazione del Sassone, vuol dire che il catalogo è profondamente sbagliato.
Tutto il resto (qualità, condizioni di acquisto, offerte dirette o tramite web, ecc.) sono discussioni utili ma non necessarie.
Può un catalogo avere delle valutazioni che sono già raddoppiate rispetto alla qualità top?
Un tempo i cataloghi avevano quotazioni per la qualità standard; poi c'era un piccolo sconto di "cortesia".
La qualità "da urlo" veniva trattata a prezzi da amatore ma quelli erano risultati che non modificavano il valore dei francobolli "normali" che si trovavano sul mercato.
I francobolli di lusso non avevano necessità di valori riscontrabili sul catalogo: il loro prezzo era la risultante di trattative dirette tra commercianti super competenti e collezionisti super innamorati.
Il discorso potrebbe affrontare le circostanze attraverso le quali le quotazioni si sono impennate per vendere agli spagnoli che compravano tutto al 10% del catalogo e quindi pompando i prezzi....
O anche altri discorsi; ma sarebbe lunghissimo e sarebbe solo la ripetizione di chiacchierate già affrontate tante volte qui sul Forum.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti
Giorgio Di Raimo
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Giorgio Di Raimo »

giuspan ha scritto:... aprire una discussione sul concetto di "qualità", anche per capire come quest'idea si traduce nelle percezioni ....


tempo perso :-) , credo, non per fare polemica, ma questione di incomunicabilità tra mondi diversi...quelli più agguerriti ,pochi ,collezionano per accumulare pezzi tutti uguali, trincerandosi dietro lo schema pur apprezzabile dello studio ; molti di questi prediligono comunque pezzi belli , che però nella scala introduttiva del catalogo , che poi è un listino, rientrano nella qualità mediocre= valore di catalogo il 25% del prezzo per prima scelta assoluta ( poi da decurtare del 50%).....la prima scelta assoluta ed oltre la cercano sono gli addetti che siccome non ce l'hanno più in casa pretenderebbero ora di riprenderla a pochissimo perchè si sono accorti che invece tira sempre e tanto; ma chi ce l'ha col cavolo che la tira fuori a queste pretese...i pezzi super e mitici, ne i primi ne gli altri li hanno o li hanno neppure mai visti: i primi perchè non li collezionano e i secondi perchè non sono mai stati loro collezionisti.....quindi, ripeto, tempo perso , anche perchè tutti gli altri che restano, circa il 90% del totale, mettono in collezione pezzi che per qualità oggettiva ( corti, slavati, annulli brutti, probleimini vari) nel listino sassone fanno di catalogo il 5% del prezzo per I scelta assoluta, che poi va decurtato del 50% :abb: Ciao: Ciao: Ciao:

p.s. un conto è avere un Ferrari fiammante del 67 appertenuta a Dino insieme ai suoi occhialini, un conto averne una qualsiasi allo sfascio buona per i pezzi di ricambio e per studiarne la fattura....tutte e due degne, ma due mondi inconciliabili tra loro, perchè si basano su "esperienze" ed "emozioni" entrambe degne ma molto, molto differenti
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

giuspan ha scritto:... aprire una discussione sul concetto di "qualità"


Giorgio Di Raimo ha scritto: tempo perso :-) , ..., questione di incomunicabilità tra mondi diversi ...


Forse hai ragione.

Da un lato c'è chi cerca un francobollo, magari bello, ma se non lo è va bene lo stesso, purché non costi troppo, perché altrimenti, anche se bello, è probabile lo lasci li ...

... dall'altro c'è che chi cerca quel francobollo, quel preciso esemplare, visto in un catalogo di vent'anni fa, che da nessun altro esemplare potrà essere scalzato, e per il quale nessun prezzo sembra troppo alto, se mai dovesse presentarsi l'occasione di prenderlo.

Da un lato c'è chi, ossessionato dalla logica "qualità/prezzo", finisce col fondere due concetti distinti - la qualità e il prezzo - in un'unica dimensione - laqualitàprezzo - e trova bella qualunque cosa, anche la più brutta, purché sia riuscita a pagarla ancora meno ...

... dall'altro c'è chi alza un'asticella sul livello qualitativo, e per tutto ciò che sta sotto non nutre alcun interesse, neppure se gli venisse regalato, ma per tutto ciò che sta sopra troverà sempre il modo di gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Da un lato c'è chi ti mostra, con un compiacimento trattenuto a fatica, un album con centinaia di francobolli di Sicilia ...

... dall'altro c'è chi, chiamando a raccolta tutta la diplomazia di cui è capace, per dar soddisfazione a quel compiacimento, in cuor suo pensa: "quest'album, tutto intero, non vale nemmeno il solo annullo del lotto nr. 205 di Scilla e Cariddi".

Da un lato ... e dall'altro ... e potremmo andare avanti all'infinito, con gli uni che danno dei pazzi agli altri e viceversa, con pazzi che si danno reciprocamente dei pazzi, come ha fotografato bene il De Sanctis Mangelli:

"... risulta evidente che nella migliore delle ipotesi il collezionista di francobolli è un maniaco ... un minorato nelle sue resistenze e perciò una persona che di fronte ai francobolli ... non ragiona più o almeno ragiona molto poco". Mi sa che lo aggiungo alla mia firma :-)

Ciao:

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andy66
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da andy66 »

Antonello Cerruti ha scritto:Ciao Giuseppe, se il più bel francobollo esistente (di un qualsiasi valore) trova acquirenti al 50% della quotazione del Sassone, vuol dire che il catalogo è profondamente sbagliato.
Tutto il resto (qualità, condizioni di acquisto, offerte dirette o tramite web, ecc.) sono discussioni utili ma non necessarie.
Può un catalogo avere delle valutazioni che sono già raddoppiate rispetto alla qualità top?
Un tempo i cataloghi avevano quotazioni per la qualità standard; poi c'era un piccolo sconto di "cortesia".
La qualità "da urlo" veniva trattata a prezzi da amatore ma quelli erano risultati che non modificavano il valore dei francobolli "normali" che si trovavano sul mercato.
I francobolli di lusso non avevano necessità di valori riscontrabili sul catalogo: il loro prezzo era la risultante di trattative dirette tra commercianti super competenti e collezionisti super innamorati.
Il discorso potrebbe affrontare le circostanze attraverso le quali le quotazioni si sono impennate per vendere agli spagnoli che compravano tutto al 10% del catalogo e quindi pompando i prezzi....
O anche altri discorsi; ma sarebbe lunghissimo e sarebbe solo la ripetizione di chiacchierate già affrontate tante volte qui sul Forum.
Cordiali saluti.
Antonello Cerruti


Mi trovo d'accordo. A mio modo di vedere il Sassone, con riferimento alle quotazioni, non è tanto un catalogo per collezionisti quanto un 'listino prezzi' per venditori. Con quelle quotazioni ogni venditore poi può 'giocare' a piacimento e, a seconda del tipo di acquirente che ha di fronte (leggi preparato o meno), offre sconti più o meno sostanzioni sul cosiddetto 'valore' di catalogo. Non ho mai visto un venditore tirare fuori un catalogo diverso dal Sassone quando devono vendere, chissà come mai...

Ciao:
Andy66

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ingegné
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da ingegné »

Da un paio di giorni leggo con attenzione tutti gli interventi che, in definitiva, sono tutti condivisibili, se non fosse che il problema viene visto limitandosi quasi esclusivamente ai francobolli degli Antichi Stati e del Regno di Vittorio Emanuele II per i quali è ineccepibile il ragionamento sulla determinazione del prezzo in rapporto qualità dei francobolli con apprezzamenti e deprezzamenti molto significativi.

Non dimentichiamo però che il Sassone è "il vangelo" per l'intera area italiana, dal Regno e Colonie fino alla Repubblica, Vaticano e San Marino, passando per Uffici all'Estero, RSI, occupazioni ecc. ecc. e che i collezionisti di queste aree sono probabilmente di più di quelli che collezionano i francobolli classici.

Se consideriamo i francobolli di questo secondo gruppo, il discorso della qualità diventa sempre più ininfluente man mano che ci si avvicina ai giorni nostri: non credo ad esempio che il materiale di Repubblica che si trova generalmente sul mercato abbia centratura mediocre o gomma ingiallita o altre magagne che ne giustifichino un notevole deprezzamento.

Se quindi si vendono molto al di sotto del "valore di catalogo" credo significhi solamente che le quotazioni sono, volutamente o meno, completamente sbagliate. E non solo in assoluto, ma anche in senso relativo perché ci sono pezzi ancor più sopravvalutati rispetto alla media ed altri che sono ingiustamente sottovalutati. E anche qui credo che l'aspetto commerciale c'entri molto, penso legato agli stock che i commercianti possono manovrare.

Se può consolarci, non è un problema nuovo, perché lo stesso accadeva negli anni '20 quando i prezzi dell'Yvert & Tellier, catalogo di riferimento di tutto il mercato europeo, erano soggetti a sconti anche maggiori di quelli a cui siamo abituati oggi.
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Vacallo
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da Vacallo »

Il problema delle valutazioni del catalogo e dei prezzi sul mercato non sono specifici alla sola zona italiana.
Su tutti i Fori che frequento, in tedesco, inglese o francese, il problema si pone. Ed infatti da tutte le parti i francobolli vengono ceduti con uno sconto del 80 o 85 % rispetto alla valutazione del catalogo.
Ho tutte le settimane merce in vendita su ricardo.ch. I francobolli svizzeri o del Liechtenstein, anche se offerti con una base di 10% di catalogo, non partono, che siano classici, semiclassici o moderni.
Cordiali Saluti Eric Werner (alias Vacallo)

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giuspan
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Re: F&F news n. 54 del 05-02-2015

Messaggio da giuspan »

ingegné ha scritto:... il Sassone è "il vangelo" per l'intera area italiana, dal Regno e Colonie fino alla Repubblica, Vaticano e San Marino, passando per Uffici all'Estero, RSI, ... Se consideriamo i francobolli di questo secondo gruppo, il discorso della qualità diventa sempre più ininfluente man mano che ci si avvicina ai giorni nostri... Se quindi si vendono molto al di sotto del "valore di catalogo" credo significhi solamente che le quotazioni sono, volutamente o meno, completamente sbagliate


Precisazione assolutamente necessaria, hai ragione.

Il mio discorso era perimetrato agli Antichi Stati, dove, secondo me, non esistono due francobolli uguali, per cui la quotazione sarà sempre avvolta in una nebbia di indeterminatezza, a volte con escursioni di prezzo notevoli in dipendenza di differenze all'apparenza minime, e pur tuttavia essenziali.

Comunque sia, le "scalibrature" delle quotazioni sul settore moderno - da cui, a esempio, possono derivare casi di "Gronchi Rosa" venduti con "ben un 15% di sconto" sul catalogo - a me preoccupano relativamente. Chi sono gli acquirenti di questi "Gronchi" a questi prezzi? Non certo collezionisti, ma piuttosto immagino persone che regalano francobolli come potrebbero regalare libri, monete, editti, ad altre persone che sanno essere degli appassionati.

Mia madre, anni or sono, regalò a uno dei suoi fratelli un editto di non so più quale re. Quando mio zio se lo vide davanti non riuscì a non chiedere, con un filo di terrore "oh, cielo ... quanto lo hai pagato?". Mia madre rispose con un gran sorriso.

Si era creato uno spettacolare "misunderstanding".

Mia madre intese quella domanda come un'attestazione di rarità assoluta di quell'oggetto, dal valore inestimabile, e che lei, senza peraltro particolari meriti, era riuscita ad avere ad un prezzo a questo punto molto conveniente.

Mio zio, che la sapeva lunga su come funzionano certe cose, aveva il sacro terrore che la sorella fosse rimasta vittima dell'equivalente di un "Gronchi Rosa scontato di ben 15%", come in effetti era.

Io, presente alla scena, mi adoperai affinché mia madre conservasse la sua convinzione e mio zio potesse sentirsi tranquillizzato.

Tutti felici. Mamma, zio e ... commerciante.

Mio zio continua a collezionare editti, mia madre, fortunatamente, no.

:-)
Per me la bellezza è un francobollo che dopo un'ora che lo guardi è molto più bello di un'ora prima

Alcuni francobolli sono di una bellezza inaudita.
Poi riacquisti lucidità, ti avvicini, guardi meglio e ... niente.
Sono proprio bellissimi


Per favore, smettila di cercare di essere interessante. Non ti dona per niente. Sei troppo bello

La bellezza è un enigma
(Fëdor Dostoevskij)
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