Il Cent. 40 IV Emissione in uso isolato

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Il Cent. 40 IV Emissione in uso isolato

Messaggio da spcstamps »

Ciao a tutti!

Apro questo topic sulle lettere affrancate con un 40 centesimi di Sardegna in uso isolato, e delle quali desideriamo in qualche modo comprendere le peculiarità. Sono sempre stato affascinato dai 40 centesimi e dai loro usi, mi piacerebbe così raccogliere qui le informazioni relative a questo genere di affrancatura.

Inizio io per dare il buon esempio, con una lettera tutta da scoprire e della quale vi posso dare questa informazione iniziale:

la lettera fu scritta e spedita, con dispaccio manuale, il 19 marzo 1860 da Casumaro, indirizzata a Verona, affrancata con un 40 centesimi isolato tinta del 1860, Carminio Lillaceo Sassone 16Cb; il giorno successivo il francobollo, in transito a Ferrara, venne annullato con doppio cerchio del II tipo di quella città sulla busta e griglia sul francobollo, poi transitata da Padova giunse a Verona, dove fu tassata per il consueto porto ducale d'arrivo.

Sarò lieto se vorrete fare in merito i vostri commenti, poichè a mio avviso la lettera è di una certa importanza ed interesse per molti motivi.

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Stefano1981
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da Stefano1981 »

Il 18 Marzo 1860 fu l'ultimo giorno di Governo Provvisorio delle Romagne.
Quindi il 19, giorno di spedizione della lettera, fu il primo giorno di appartenenza per quei territori al Regno di Sardegna.

La tariffa di 40 cent. dovrebbe soddisfare il doppio porto fino al confine con il Lombardo Veneto.
Questo spiegherebbe la tassazione di 10 soldi scritta a penna.

Esatto Paolo :?:

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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da spcstamps »

Ciao Stefano,

non è esatto del tutto, e soprattutto mancano molte interessanti particolarità; aspettiamo altri amici poi cercherò di illustrare meglio questa preziosa lettera.

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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da spcstamps »

Stefano1981 ha scritto:Il 18 Marzo 1860 fu l'ultimo giorno di Governo Provvisorio delle Romagne.
Quindi il 19, giorno di spedizione della lettera, fu il primo giorno di appartenenza per quei territori al Regno di Sardegna.

Ciao:


Mettiamo un primo paletto, questa tua osservazione è perfetta ed è naturalmente motivo di grandissimo interesse di questa lettera.

Altri?

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Guido Morolli
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da Guido Morolli »

Caro Paolo provo a risponderti.
Lotto 371 ultima asta Filsam.Se è tuo complimenti.
Come detto da Stefano lettera scritta il 19 (primo giorno di annessione delle Romagne al Regno di Sardegna),griglia pontificia di Ferrara che annulla 40 cent (lettera doppio porto).Doppio cerchio con datario del 20 mar 60 di Ferrara.
Tassata 10 in arrivo a Verona in quanto doppio porto ( 5 per le lettere semplici ).
Presente il bollo in arrivo nel LV P (Padova) Stato Pontificio in cartella. Sempre in arrivo nel LV e con lettere provenienti
dallo Stato Pontificio si conoscono i bolli in cartella con R che sta per Rovigo e V che sta per Venezia.
Questo è quello che "vedo".

Volevo, caro Paolo, mostrarti la "sorella maggiore" della tua lettera.

Romagne.jpg


E' una lettera più vecchia di ben 47 giorni e parte da Ferrara il 2 febbraio 60 (secondo giorno dell'introduzione dei francobolli Sardi nelle Romagne) ed è diretta a Rimini.E' un doppio porto


Osservando bene le 2 buste con annullo Ferrara, secondo te,quando avranno imparato a posizionare

i nuovi francobolli Sardi per il giusto verso? Ci sarà anche in questo caso una "prima data conosciuta"

Attendo tue delucidazioni. Un caro saluto. Guido
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da spcstamps »

Carissimo Guido,

40 centesimi sardi, a quanti bajocchi pontifici corrispondevano?

:-))

Noto con dispiacere che oltre ad appiccicare i francobolli storti, gli impiegati romagnoli erano convinti che fossero solo tre i margini da rispettare, poichè puntualmente in basso li rifilavano...

:dub:

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Guido Morolli
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da Guido Morolli »

40 centesimi corrispondono a 8 baj.
Il primo novembre 59 venne introdotta nei territori delle Romagne la lira italiana.
1 baj corrispondeva a 5 centesimi e ...20 baj corrispondevano ad una lira.
Quindi...

Saluti Guido
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da spcstamps »

Ciao Guido,

non vedendo segni di grammatura nè indicazioni di doppio porto, penserei ad una affrancatura in tariffa pontificia e non in tariffa sarda per il Lombardo Veneto; la tassa in arrivo di 10 soldi non credo sia relativa al peso ma alla distanza, I distanza = 5 soldi, II distanza = 10 soldi, III distanza = 15 soldi.

Trovo inoltre molto interessante l'uso dell'accessorio "p stato pontificio" su lettera affrancata con regno di Sardegna, apposto in transito a Padova, instradamento che potrebbe giustificare la tariffa di 8 bajocchi per Verona (Pontificia) mentre la tariffa in periodo di Governo Provvisorio era già stata parificata a quella sarda e cioè 4 bajocchi.
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Guido Morolli
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da Guido Morolli »

Caro Paolo, provo a mettere ordine nella mia mente con questo intrecciarsi di tariffe.
Con la proclamazione del Governo Provvisorio delle Romagne vennero a cadere gli effetti della convenzione austro-italiana.
Dal 1° settembre 1859 e per tutta la durata del Governo Provvisorio, il primo porto delle lettere per il Veneto austriaco,
l'Austria e Trieste venne determinato in 4 baj (corrispondenti a 20 cent sardi) che comprendeva il diritto per il trasporto
della lettera fino al confine:
Romagne1.jpg


Sono conosciute tre lettere viaggiate nel mese di settembre 1859 che presentano la rara affrancatura (rara si riferisce a quel determinato periodo) di 5 baj che rappresentano il primo porto delle lettere spedite a località distanti tra i 75 e
150 km:
Romagne2.jpg


In ogni caso, qualunque fossero i km percorsi all'interno del Veneto,Austria ecc. le tariffe per il porto semplice interno era
sempre di 4 baj (20 cent):
Romagne3.jpg

Romagne4.jpg


Per questo sono dell'idea che la tua bella lettera con il 40 cent sia un doppio porto sino al confine e non una tariffa per la terza distanza(oltre i 150 km).
Per quanto riguarga le tariffe all'interno del Veneto, Austria so poco.
Chiaramente 5 10 15 corrispondono alla tassa per la lunghezza del percorso all'interno del Veneto ecc.
Queste tariffe come variavano però nel caso di porti multipli o di raccamandate?
Cari saluti. Guido
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da spcstamps »

frazionato ha scritto: Caro Paolo, provo a mettere ordine nella mia mente con questo intrecciarsi di tariffe.
Con la proclamazione del Governo Provvisorio delle Romagne vennero a cadere gli effetti della convenzione austro-italiana.
Dal 1° settembre 1859 e per tutta la durata del Governo Provvisorio, il primo porto delle lettere per il Veneto austriaco,
l'Austria e Trieste venne determinato in 4 baj (corrispondenti a 20 cent sardi) che comprendeva il diritto per il trasporto
della lettera fino al confine
In ogni caso, qualunque fossero i km percorsi all'interno del Veneto,Austria ecc. le tariffe per il porto semplice interno era
sempre di 4 baj (20 cent):


D'accordissimo, io sospetto infatti un errore di tariffa da parte del confuso ufficiale postale, anche perchè non vedo tracce di indicazione di 2 porti nè il piego mi sembra giustificare un porto superiore a grammi 7,5. Sono comunque d'accordo con te che la tariffa più ovvia è il doppio porto.

frazionato ha scritto:Per quanto riguarga le tariffe all'interno del Veneto, Austria so poco.
Chiaramente 5 10 15 corrispondono alla tassa per la lunghezza del percorso all'interno del Veneto ecc.
Queste tariffe come variavano però nel caso di porti multipli o di raccamandate?
Cari saluti. Guido


Semplicemente non variavano, non era considerato il porto multiplo o raccomandato, i diritti erano fissi per qualunque lettera in arrivo. Tra l'altro in periodo non in convenzione, ogni amministrazione postale incassava i propri soldi e basta.

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Stefano1981
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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da Stefano1981 »

A quanti grammi consisteva il porto nel Regno di Sargegna?
E in Lombardo Veneto?

Se esisteva differenza tra i due la lettera potrebbe essere un doppio porto in Sardegna, mentre in LV era un primo porto per la seconda distanza.

E' possibile :?:

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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da giandri »

Per il Lombardo Veneto c'era il "lotto viennese" (grammi 17,5).
Lettera ordinaria (primo porto) peso entro il lotto.
I porti successivi erano progressivi (2 lotti, tre lotti ecc...)
Ciao
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Andrea Bizio Gradenigo
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Colleziona per il piacere che ti dà il collezionare.
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Messaggio da spcstamps »

Ciao.

Riprendendo la nota fatta da Andrea Giandri, bisogna pensare che la lettera di cui al topic fu spedita in doppio porto fino al confine della Lombardia, quindi inoltrata via Padova per Verona, dove fu tassata per 10 soldi austriaci in virtù della distanza tra Ferrara e Verona, che doveva essere superiore alle 10 leghe ma inferiore alle 20. Tali tassazioni terminarono definitivamente con la convenzione postale del 15 maggio 1862 che ripristinando l'accordo postale Sardo-Austriaco del 1854 permise di assegnare nuovamente i Porti al Destino tra il regno d'Italia e il Veneto austriaco (in entrambe le direzioni).

Ovviamente sulla distanza inferiore alle 10 leghe la tassazione era di 5 soldi, e se quella fosse stata la distanza tra le due località avremmo necessariamente dovuto pensare ad un peso superiore ai 17,5 grammi e quindi ad un doppio porto in arrivo; ma fosse stato così la tariffa sarda sarebbe stata di 60 centesimi, poichè il porto di 7,5 grammi (doppio porto 15 grammi massimo) sarebbe stato ben superato, e quindi si sarebbe dovuta avere una affrancatura di triplo porto!

:fiu:

Ciao: Ciao: Ciao:
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Messaggio da spcstamps »

Ecco un altro simpatico uso isolato del 40c. del regno di Sardegna.

Siamo nel 1857 e la tinta è il Vermiglio Sassone 16a.

Ogni commento è gradito.

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Messaggio da Franco Moscadelli »

Ciao: posto anch'io un'altra busta
40 c su busta.JPG

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Messaggio da spcstamps »

Ciao Franco,

bella letterina, rappresenta l'uso del 40c. per la tariffa di porto semplice per la Francia, in vigore sin dal primo gennaio 1861 e rimasta tale lungamente anche durante i primi anni del regno d'Italia.

La lettera viaggiava franca fino al destino e all'uopo venita posto l'accessorio "P.D." dalla località di partenza.

Impossibile dall'immagine valutare la tinta, anche se posso intuire dall'uso tardo di questo francobollo che si tratti già di un vermiglio rosa e non di un carminio rosa come è stato indicato. Ma si tratta di una ipotesi basata esclusivamente su dati empirici e non sulla valutazione vera e propria della tinta, impossibile da farsi con questa scansione.

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Messaggio da spcstamps »

nuovaipeas ha scritto:Ecco un altro simpatico uso isolato del 40c. del regno di Sardegna.

Siamo nel 1857 e la tinta è il Vermiglio Sassone 16a.

Ogni commento è gradito.

Ciao:


Nessuno ha riconosciuto questa interessante tariffa?

Siamo nel 1857, Torino appartiene alla II distanza Sarda, Milano alla I austriaca; ecco la tariffa di centesimi 40, superiore alla tariffa tra le due prime distanze (25c.) ma inferiore a quelle successive (50, 55 e 65 la più lontana). Non sono tante le lettere affrancate con il 40c. isolato a coprire questa tariffa prima dell'annessione della Lombardia; in seguito la tariffa di 40c per il Lombardo Veneto divenne decisamente più comune.

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Re: Sardegna, il 40 centesimi in uso isolato.

Messaggio da filippo_2005 »

Varese.jpg


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Messaggio da Franco Moscadelli »

Ciao: Paolo complimenti...
Raybaudi ha scritto 16E...
40 c su busta2.JPG
La foto non è ottima!

Ciao: Franco
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Messaggio da spcstamps »

Ciao,

in questa immagine sul colore non posso dire assolutamente nulla, non si capisce e in quel periodo storico potrebbe esserci certamente un vermiglio mattone come anche una tinta precedente, poichè le scorte degli scarlatti del 1857/58 e susseguenti vermigli aranci furono dure ad esaurirsi; certamente trattandosi dell'ufficio di Torino, uno dei principali e di conseguenza uno di quelli che ricevevano le forniture più in fretta (e più in fretta anche esaurivano le scorte), è verosimile pensare ad una tinta 1859 come indicato sulla lettera ad agosto di tale anno e a TORINO. Diverso sarebbe stato in uffici secondari.

Sulla tariffa parliamo di un doppio porto per l'interno, il porto semplice era di 20 centesimi e l'importo venne semplicemente raddoppiato, per lettere di peso evidentemente superiore ai grammi 7,5 ma inferiori ai 15 grammi.

Pregiato e ricercato da alcuni collezionisti anche il mittente.

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