L'uso del bollo a Doppio Cerchio rosso in periodo filatelico per lettere spedite con Porto Pagato in contanti

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paolo.lepore
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L'uso del bollo a Doppio Cerchio rosso in periodo filatelico per lettere spedite con Porto Pagato in contanti

Messaggio da paolo.lepore »

Buongiorno,

sul mio vecchio Sassone trovo questo bollo D.C. rosso di Genova in periodo prefilatelico, ma come anni non ci siamo.
Come lo classifico ?

http://i.imgur.com/wg49uhx.jpg
wg49uhx.jpg
E' in partenza.


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

Paolo,

dovresti mostrare la lettera per intero. Potrebbe trattarsi di una lettera in cui il porto è stato pagato in contanti e non con francobolli, magari per l'estero. :mmm:

Ciao: Francesco
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paolo.lepore
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera.

Grazie Francesco.

Al momento non ho l'immagine a disposizione.
Comunque ricordo che la lettera era per Milano con porto pagato in contanti.

Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

Buonasera Paolo,

purtroppo il Boragni-Omodeo-Vollmeier copre solo il periodo prefilatelico. Al contrario il Sassone Annullamenti copre il periodo filatelico e quindi qui trova la classificazione e relativa quotazione solo dei timbri nella versione di annullatori.

Esiste qualche accenno a lettere tipo la Sua ma sembrano essere casi sporadici, non sono neppur sicuro che vengano esattamente distinte le franchigie dalle lettere pagate in contanti.

In effetti c'è un cono d'ombra dato che i cataloghi generalmente non quotano o menzionano questa tipologia di lettera che è stata rivalutata recentemente.

Il risultato è che sovente vengono date errate valutazioni di rarità, e quindi di prezzo, a lettere tipo la Sua basandosi sulla rarità di questi timbri rossi come annullatori, solitamente R.

Purtroppo non le so dire l'effettiva rarità di questa tipologia di lettere di Sardegna: a memoria mi sembra che le Direzioni usassero piuttosto spesso il bollo rosso che sottointendeva la lavorazione della lettera da personale di livello superiore a quello che solitamente annullava i francobolli. In effetti c'era di mezzo la gestione del denaro contante.

La stessa prassi era in vigore anche nel LV ed è curiosa l'analogia tra i due Stati.

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paolo.lepore
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da paolo.lepore »

Grazie Francesco.

Non avevo pensato al ragionamento sugli Uffici superiori che maneggiavano il contante e che usavano timbri di colore diverso.
Interessante.
Mi chiedevo il significato del d.c. rosso e ora mi è tutto più chiaro.

E' vero che esiste prevalentemente una distinzione tra prefilatelia e affrancature con francobolli.

Nelle catalogazioni in periodo filatelico, ad esempio, rimangono fuori le lettere in porto assegnato e quelle franche pagate in contanti.


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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ziopino
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da ziopino »

Ciao: Ciao:

Questo bollo era in uso in periodo prefilatelico e venne usato dopo l’introduzione dei FB per le spedizioni in P.D., anche se non è censito dal Sassone per questo tipo di spedizione, ma solo per l'utilizzo in franchigia.
Ti allego un esempio: da Genova per Firenze del 28 Luglio 1855.
Spedizione in P.D. con tassazione assolta alla spedizione dal mittente (barratura a recto e annotazione 4 decimes al verso).

La stessa tipologia di bollo era utilizzata anche a Torino per il medesimo tipo di spedizione (il P.P. - Porto Pagato - era analogo al P.D. - Porto a Destino).
Per questa città il Sassone indica un generico uso del DC rosso in periodo filatelico per lettere non affrancate.

Il DC rosso di Genova fu usato in realtà anche per spedizioni a carico del destinatario, come si vede da questa per Parma con al recto la tassa a carico...

Ciao: Ciao: :abb: :abb:
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ziopino

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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

Ziopino,

grazie per i contributi. :clap:

Controlla bene il verso della lettera da Genova a Parma. Non sono convinto che si tratti di un porto assegnato ... :mmm:

Ciao: Francesco
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ziopino
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da ziopino »

Ciao:

Allora Francesco...

Al verso una bella tassazione di 2 dècimes...
Il mittente pagò i 2 dècimes alla partenza forse sino alla frontiera e il destinatario la tassa
al recto ?


Il tuo dubbio quindi è anche mio... se mi dai una tua interpretazione, te ne sarò grato...

Ciao: :O_O: :abb:
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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

Ziopino,

è, come scrivi tu, una lettera spedita in porto condiviso tra mittente e destinatario, ovvero ognuno ha pagato la tassa relativa al proprio Stato fino alla frontiera. E non poteva essere diversamente dato che la possibilità di spedire in PD (o in porto assegnato) tra Sardegna e Parma divenne possibile solo dal 1855.

Quindi anche in questo caso ci fu gestione di denaro contante. Il mittente avrebbe anche potuto pagare il porto con i francobolli ma per motivi che non sappiamo preferì saldare il conto con la posta in contanti.

Resta comunque una lettera dalla "lettura" equivoca: a prima vista sembrerebbe effettivamente spedita in porto assegnato e solo il colore rosso dell'annullo ne fa intuire la condizione di pagamento.

Chiedo: negli altri casi che hai mostrato oltre al bollo rosso mettevano bolli accessori di conferma del pagamento, ovvero PP, PD (come da convenzione). Verso Parma mettevano sempre nulla? Neppure una "/" sul frontespizio o è questa un'eccezione?

Confermo comunque l'analogia incredibile di lavorazione di queste lettere tra LV e Sardegna.

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ziopino
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da ziopino »

Ciao: Ciao:

Purtroppo non so rispondere alla tua domanda.. Non ho altri esempi di corridpondenza con il Ducato di Parma..
Mostro altri 2 esempi di utilizzo del DC rosso con il P.P. per porto interno al Regno di Sardegna, entrambe con indicata al verso la tassa di 2 dècimes pagata dal mittente...

Altro caso simile si aveva nel Granducato di Toscana.
Il doppio cerchio piccolo di Pisa è censito R3 come annullatore dal Sassone. Un uso quindi pochissimo frequente.
In entrambi questi casi nessuno segno di tassazione al verso, nessuna franchigia... una spedizione fantasma.....
Mi sembra di ricordare che avessimo anche già parlato di questo caso, ma forse ricordo male...

Ciao: Ciao: :abb: :abb:
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ziopino

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paolo.lepore
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da paolo.lepore »

Buongiorno.

Grazie anche a te ziopino per i contibuti.

Francesco, dove hai trovato le notizie sulla possibilità di spedire in porto assegnato tra Sardegna e Parma solo dal 1855 ?

La mia è una curiosità per capire i rapporti tra Sardegna e tutti gli ASI nei diversi anni.

Quindi fino al 1855 PA in contanti non possibile per Parma e ...?

Invece fino al 1855 PA in contanti possibile per l'interno, Toscana, LV e Pontificio.

Mancano all'appello le 2 sicilie e Modena.


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

Paolo,

il dato della possibilità di spedire in PD solo dal 1855 tra Sardegna e Parma lo conoscevo. Comunque ne scrive pure il Mentaschi nel libro Lire, Soldi, Crazie, Grana e Bajocchi . Qui viene pubblicato pure l'anno della possibilità di spedizione in PD tra Sardegna e Modena che è ancora il 1 marzo 1855.

Poi qualcuno ha approfondito il discorso quantitativo delle tassazioni, al netto della conferma dell'anno. E' roba da espertissimi di corrispondenza tra ASI...

Ziopino,

purtroppo non conosco la casistica toscana e non posso esserti di aiuto. Per il poco che ne so io dal 22/10/1852 divenne obbligatorio anche per l'interno affrancare con francobolli, cosa che prima era a discrezione del mittente.

Qui risultano lettere posteriori al 1852 per l'interno senza francobolli e senza tasse manoscritte. Non ti so dire il motivo ... a me non sembrano franchigie, essendo indirizzate a privati: Antonio Patron di Livorno era un armatore.

La parola ai forumisti "di Toscana". :evvai:

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ulisse
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Se può servire io ho questa:

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ziopino
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da ziopino »

Ciao: Ciao:

Un altro P.P. da Genova, stavolta per la Toscana.. :clap:

Mi sembra di notare, nella tassazione al verso, un 4 sotto la tassazione di 2 dècimes valida per la tratta sarda.
Si tratta probabilmente della tassa prevista per l'intero porto sino a Massa, sopra la quale fu poi apposta la tassazione sarda......

Ciao: Ciao:
ziopino

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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera.

Ricapitoliamo.

Mi riferisco solo a rapporti tra ASI, quindi non Pisa-Livorno, Pisa-Piombino, ecc. e le lettere per l'interno della Sardegna.

Dal 1 marzo 1855 da Sardegna a Parma e Modena è possibile spedire in PD in contanti.
Prima di questa data mittente e destinatario pagavano ognuno la propria parte.

Fino al 1857 (almeno) è possibile spedire in PD in contanti nello Stato Pontificio (il mio timbro è sul lettera PD in contanti da Genova a Bologna, non Milano, ricordavo male).

Per le 2 Sicilie e LV non abbiamo esempi di PD in contanti.

Sardegna-Toscana.
Genova-Firenze 28 dicembre 1855 PD in contanti con 4 decimi al verso.
Genova-Massa Ducale 15 giugno 185? PD in contanti con 2 decimi al verso (io francamente non vedo il 4 sotto al 2, mi sembra un 2 ripassato con segno più scuro). Manca timbro PD.
Francesco riporta normativa per l'interno della Toscana o in partenza dalla Toscana (22/10/1852).


Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

paolo.lepore ha scritto:
Dal 1 marzo 1855 da Sardegna a Parma e Modena è possibile spedire in PD in contanti.
Prima di questa data mittente e destinatario pagavano ognuno la propria parte.
Paolo,

certo. Da quella data divenne ovviamente possibile spedire in PD anche con francobolli. Il contante era solo una delle modalità di pagamento concesse. Prima era possibile solo il porto mediato, pagato in francobolli o in contanti.

Tanti esempi di PD pagato in contanti tra Sardegna e LV li trovi nelle collezione di Teruzzi su:
http://www.issp.po.it/

Penso che non si giunse mai ad una convenzione che permettesse il PD tra Sardegna e Regno delle due Sicilie, ognuno pagava per sé.

Il dato toscano 22/10/1852 l'ho trovato in rete ma non è riportata la circolare.

Non sono sicuro del dato di Pontificio-Sardegna di cui scrivi. :mmm:

Considera però che non sono ferratissimo in materia ... :OOO: magari mi sbaglio.


Ciao: Francesco
Ultima modifica di francesco luraschi il 23 dicembre 2016, 21:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da ulisse »

Ciao: Ciao:

Scusa Paolo, ma nel tuo riepilogo c'è un errore: la busta da Genova a Massa del 1853 non è una relazione col Granducato di Toscana, ma col Ducato di Modena cui Massa faceva parte.

Buone Feste
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da paolo.lepore »

Buonasera.

Grazie Marino, credevo che Massa fosse Toscana.

Allora aggiorno con le integrazioni di tutti.

Dal 1 marzo 1855 da Sardegna a Parma e Modena è possibile spedire in PD in contanti o con francobolli.
Prima di questa data solo porto mediato, pagato in francobolli o in contanti.

Per il LV collezione Teruzzi.

Nessuna convenzione con le 2 Sicilie.

Sardegna-Toscana.
Genova-Firenze 28 dicembre 1855 PD in contanti con 4 decimi al verso.
Francesco riporta normativa trovata in rete per l'interno della Toscana o in partenza dalla Toscana (22/10/1852).

Per il Pontificio allego la mia lettera.
Fino a gennaio 1857 (almeno) è possibile spedire in PD in contanti nello Stato Pontificio.

http://i.imgur.com/PHogNsB.jpg
PHogNsB.jpg
Cordiali saluti

Paolo Lepore
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francesco luraschi
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da francesco luraschi »

Paolo,

dovremmo esserci. :evvai:

Va solo confermato il periodo in cui era possibile spedire in PD pagando in contanti tra Sardegna e Pontificio. Probabilmente va oltre il 1857, fino oltre il giugno 1859, e comunque la via di Milano era obbligatoria dato che attraverso la Toscana si poteva affrancare solo fino al confine.

La tariffa via di Milano dovrebbe essere 12 bajocchi in un senso e 60/100 nell'altro, indifferentemente assolta in contanti o francobolli.

Ciao: Francesco
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Re: Genova d.c. rosso

Messaggio da paolo.lepore »

Sì Francesco, 12 bajocchi in un senso e 6 decimi nell'altro.

Aspettiamo altri esempi e contributi per completare il quadro.


Cordiali saluti

Paolo Lepore

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