L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

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Re: lettera di vettura ferroviaria

Messaggio da fildoc »

Purtroppo il lavoro di Helmut Avi seppur eccezionale sul piano classificativo lascia grandi spazi interpretativi sugli usi reali e le normative allora vigenti.
Infatti è manifesto dalle lettere tassate e non che ci fu grande discrepanza tra l'uso (anche presso gli uffici postali stessi!) e le normative ministeriali e direzionali (almeno per quanto riguarda i pochi documenti ufficiali ritrovati).
:mmm: :mmm: :mmm: :leggo: :leggo: :leggo: :leggo: :leggo:

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi /di accompagnamento

Messaggio da fildoc »

Riattivo un vecchio topic inerente ad un argomento sempre affascinante e poco conosciuto......
Infatti nella mia piccola raccolta di questi pezzi ho potuto recentemente aggiungere una marca oltremodo larga annullata in rosso a Verona e un frammento di ricevuta con una marca annullata con il raro MANTUA addirittura anche in questo caso in rosso!
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Avrei bisogno di un'informazione che sui cataloghi italiani non trovo, magari il Ferchenbauer approfondisce l'argomento: in base a quale dato le marche per "lettere di accompagnamento di pacchi postali" vengono definite tali? Ovvero, cosa le distingue dalle altre in circolazione per esempio allo stato di nuovo?

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

Non capisco la domanda.....
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Cerca di spiegarmi meglio partendo da lontano

Il Sassone riserva un capitoletto alle "Marche da bollo usate per posta". Vengono menzionati diversi tagli, dal cent.5 fino a lire 1,50. Con tutti le riserve del caso questi valori sono noti con annulli postali e, pur non essendoci la certezza che siano stati effettivamente passati per posta, vengono quindi vengono catalogati. Però va detto che le marche da bollo emesse sono molte di più, alcune con valori altissimi tipo lire 42.

Poi ci sono le "Marche da bollo per gli annunci e gli almanacchi" che si distinguono proprio perché portano la destinazione per cui vennero emesse, anche se come sappiamo in rari casi vennero usate sulle lettere.

Infine c'è un capitolo ambiguo "Marche per lettere di accompagnamento di pacchi". Mi chiedo: leggendo il titolo sembrerebbe che queste marche vennero emesse proprio per questo uso anche se non portano alcun segno distintivo (a differenza di quelle per annunci e almanacchi). Possibile? Ritengo più probabile che nel novero di marche emesse tra il 1858 ed il 1866 solo quelle elencate in questo capitolo sono note su bolle di accompagnamento e per questo finiscono nel catalogo.

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

Le prime le riterrei valide solo su documenti interi o se proprio si vuole...
gli sciolti per valori corrispondenti ai tagli dei francobolli visto l'uso abbastanza diffuso nel periodo.

Le seconde solo nei rarissimi casi evidenti su documenti interi (non credo siano neppure 5 i casi conosciuti)

le terze secondo me son veramente border line....
E' vero che alla fine assolvevano una tassa per una operazione commerciale, ma implicitamente sottointendevano un trasporto a volte esplicitamente chiamato postale! Per certi versi assimilabile alle marche per giornali che hanno ben piu' spazio nella filatelia del LV !
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Torna in vendita da Viennafil il pezzo che a suo tempo ha aperto questo topic più un altro pezzo famoso in copertina su uno dei libri di De Bianco su LV. L'originalità sembra fuori discussione, poi su come siano potuti "capitare" pezzi del genere si possono fare molte ipotesi... :mmm:

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

Le due lettere sono certamente strane
scritte dalla stessa persona al medesimo destinatario
esse farebbero presupporre certamente l'uso del treno
una per il timbro e l'altra per la targhetta
una ci dice l'anno (scritto a penna) e l'altra per la marca ci indica che siamo piu' o meno nello stesso periodo
la marca è annullata come se tale prassi fosse permessa e quindi fa pensare a qualcosa come una lettera di accompagnamento pacchi anche se sottoaffrancata
l'altra sembra sovraffrancata e la mancanza dell'annullo fa pensare che in stazione è sembrato strano l'uso del francobollo strettamente postale (che non è stato obliterato)...
Tutte due a causa della scrittura dell'indirizzo nascono comunque a Mestre....
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Sono pezzi strani, frutto probabilmente della casualità, in cui la ferrovia sembra avere avuto una parte importante dato che in un caso il bollo non è della postalettere e nell’altro caso c’è scritto “a Marano” che era una fermata della strada ferrata: forse sono lettere accettate casualmente (e irregolarmente) dalla ferrovia e l’alto grado di rarità dell’annullo (RX) lo confermerebbe. Esistono altri casi simili riportati sia dai cataloghi sia dalla bibliografia filatelica. La lettera VE-Mira è pure in tariffa.

In effetti nel LV lo Stato deteneva il diritto di privativa per la spedizione delle lettere e dei giornali (con limiti) mentre c’era libertà di scelta per quanto riguarda pacchi e denaro. In altre parole per spedire una lettera bisognava andare in posta mentre per spedizioni di valori e/o pacchi ci si poteva rivolgere alla Franchetti, alle ferrovie, ai Lloyd ognuno con un proprio tariffario diverso da quello postale.

Non penso siano lettere di porto (bolle di accompagnamento) dato che su queste il fisco cominciò a mettere gli occhi solo nel 1862 con l’applicazione delle marche da 5 KR con annulli variamente colorati. Il regolamento delle diligenze del 1850 prevedeva la tassazione a tariffa della postalettere delle lettere di porto del peso superiore a 1 lotto unite alle spedizioni di denaro, ma il pagamento era ammesso soltanto in contanti, e i casi rarissimi che sfuggono a questa regola sono dovuti a errata interpretazione delle normative.

L’alternativa potrebbe la lettera di avviso spedita per posta separata dal pacco: coincidono sia la tariffa sia la marca adesiva, ma comunque avremmo dovuto trovare il timbro della postalettere che qui non c’è. Quindi che ci fa un timbro diverso dal Mestre (SD) /Mestre – Stazione (C1) su una marca da bollo anche se in periodo di validità? :mmm:

Nell’altro caso per Mira l’etichetta blu ingarbuglia ancora di più le cose. Una lettera trattata come collo??? Mah!

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

Facciamo un giochetto...
Giandri cosa avrebbe detto di queste lettere?

per esempio:
1) Non sarei così sicuro che entrambe le lettere siano state scritte dalla stessa persona: la calligrafia mi pare palesemente diversa; inoltre, per quanto sia stato pasticciato il nome del destinatario sulla spedizione affrancata con marca da bollo, non metterei la mano sul fuoco che si tratti dello stesso Pietro Gardani (Fabbrica di Saponi in Mira)

...e infatti pare che sia Alessandro Pedrollo
Schermata 2015-10-23 a 00.18.22.png
poi...
2) Se il documento affrancato con la marca da bollo è stato postalizzato alla stazione di Mestre (sarebbe interessante sapere dove è stato scritto, potrebbe esserci lo zampino di qualche corriere della Franchetti), altrettanto non possiamo affermare per quello con il 30 centesimi I Tipo della prima emissione (sottolineo il fatto I Tipo, perché proprio non me la sentirei di dire che "siamo più o meno nello stesso periodo" - 1855).
Qui potrei obiettare che ho buste affrancate con il numero 7 sia della fine del 1853 e del 1854...
e il francobollo potrebbe essere anche un riutilizzo....
Tuttavia l'obiezione ha la sua ragione di essere!


e ancora:
3) L'affrancatura con 30 centesimi ci suggerisce una seconda distanza, oppure una prima distanza doppio porto: trovo quindi azzardato dire che la lettera è in tariffa (a meno che non si volesse dire "Mestre-Mira"). In realtà, se non ci sono diverse indicazioni, può essere partita da qualsiasi posto (e postalizzata entro la seconda distanza, se di primo porto, oppure entro la prima distanza, se di secondo porto)

nulla da dire....

e infine:
4) Il talloncino ferroviario così fascinoso indica "Marano" a penna: non è che Marano fosse una stazione qualsiasi, era la stazione di Mira, quindi la lettera (con l'ipotetico possibile collo cui era accompagnata, se propendiamo sull'ipotesi di lettera di accompagnamento) doveva necessariamente "scendere" alla stazione di Marano.

Giusto!
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da mestrestamps »

Ciao:

Interessante discussione: intervengo dicendo la mia.

1) Oltre a Giandri propendo anch'io che le due lettere hanno due destinatari diversi: quella con la marca da bollo è indirizzata ad Alessandro Petrillo ( e non Pedrollo).
E' curioso notare che lo stesso destinatario compare sulla ormai famosa lettera in mio possesso spedita da Mestre Stazione ed indirizzata a questo signore.
Guarda caso, stesso destinatario da medesimo luogo di partenza.
mestre stazione CO.jpg
C. Cantù nella sua " Storia di Venezia e sua Provincia " del 1859 circa il fatto che " alla Mira vi sono due ponti di ferro e legno giranti "(...) ad un certo punto parla " della manutenzione dell'argine strada a destra del Nuovissimo dal passo del taglio di Mira alla bovaria Benson in comune di Gambarare, appaltatore Alessandro Petrillo" (...)

vedi anche http://www.academia.edu/5069722/_I_Pass ... nta_a_Mira_

2 e 3) Come si può dire che la busta con il 30 cent. è stata spedita da Mestre? Concordo con il fatto che può essere stata spedita da qualunque posto!

4) Certamente anche il talloncino può essere stato apposto dovunque, con l'indicazione che il plico 8197 doveva arrivare alla stazione di Marano e poi da lì proseguire per Mira.

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Bisognerebbe riuscire a vedere il verso delle due lettere per controllare se ci sono timbri postali di arrivo.

La prima potrebbe essere tranquillamente una semplice lettera spedita per posta, mentre la seconda è enigmatica. Continua a sembrarmi strano che si tratti di una lettera di accompagnamento.

Una domanda: visto che pure il C1 Mestre Stazione ha un elevato grado di rarità cosa usavano quotidianamente per annullare le lettere alla stazione?

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Ecco due lettere di porto: essendo post 1862 in quella "postale" c'è la marca adesiva e contrassegni del ramo.

Non sono brutte da vedersi.

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

Oggi ho recuperato quest frammentone:
(Il Verona C1 rosso non è catalogato da nessuna parte ma adesso ne ho due, anche se non su documenti strettamente filatelici)
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

rispolvero questo topic fermo da tempo perchè è attualmente in asta un documento certo e non tassato.
Si tratta di un periodo estremo (primi di ottobre del 1866!) quando forse vi era poca attenzione o maggior tolleranza,
in quanto era prossimo l'abbandono totale dell'Austria dagli ultimi territori veneti rimasti (Verona, Venezia e Palmanova)
san Sebastiano era una parrocchia del centro di Verona, chiesa distrutta dai borbardamenti degli americani...
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Grazie,

certamente interessante. Chissà se alla creazione del pezzo assolutamente particolare ha contribuito il fatto che Mozzecane era stazione della strada ferrata Verona-Mantova.

Da notare inoltre che la direzione di Verona si è ben guardata dall'annullare definitivamente la marca con il timbro della postalettere come in altri casi, magari in rosso.

Sarebbe interessante sapere cos'è quel segmento rosso che si vede in alto al centro nella lettera. :mmm: :mmm: :mmm:

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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

... è il resto di un sigillo!
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da fildoc »

la busta è a posto

per me è passata
perchè oramai l'amministrazione sapeva di passare ai piemontesi
e non voleva crearsi problemi futuri...
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Re: L'uso delle marche sulle lettere di vettura dei pacchi

Messaggio da francesco luraschi »

Direi di sì.

Il dubbio che avevo è che il segmento rosso fosse il residuo di un punto di ceralacca che serviva per tenere attaccata la lettera ad un tramesso. Il testo penso sia stato già ampiamente scandagliato e non dovrebbe aggiungere nulla a quanto già si sa.

In caso contrario sarebbe stata una lettera di porto soggetta a tariffa di 5 soldi dal 1862. La presenza del testo sarebbe comunque stato regolare.

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